[storyline]: Un castello di Oscurità...deve avere solide fondamenta

Riunione InterMinisteriale - Marzo 2010

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  1. Rabastan Lestrange
     
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    Un castello di oscurità
    R0kQo1ndeve avere solide fondamenta

    Quando Rabastan Lestrange si lasciò alle spalle la grata che sigillava il corridoio di Azkaban dove si trovavano le celle di tortura - nel cuore del braccio B - le urla di dolore del suo giocattolo personale erano acute e insolitamente potenti.
    Quello che aveva scoperto nel corso della sessione di tortura appena conclusa su Weasley non gli era piaciuto. Si ripulì le unghie dai frammenti di sangue, celando la propria irritazione afferrò il soprabito che gli veniva allungato dalla Guardia.
    << Non occorre che restiate davanti alla cella. Se perderà la posizione che gli ho ordinato di tenere, ci penserà il dolore del marchio a punirlo. Lasciatelo a digiuno finché non tornerò io. >>
    << Sì, Signore. >>
    Raggiunse a passo rapido e fluido la stanza di smaterializzazione, dalla quale poter raggiungere la Sala riunioni dove doveva esser fatto il punto della situazione.
    Era infastidito da molte cose, quella sera, ma la necessità di ottimizzare risorse e tempi passava davanti a qualsiasi ostacolo. Presto il Ministro Bouchka e suo fratello Rodolphus sarebbero tornati dalla conclusione di quella...missione diplomatica, se così la si voleva chiamare.
    Nel frattempo la ricerca dei Reietti aveva ricevuto battute d'arresto preoccupanti. Una situazione che doveva cambiare al più presto, o ci sarebbero stati sgraditi provvedimenti che ricordassero ai Ministeriali che il potere poteva richiedere sacrifici anche da parte loro.
    Entrò sbattendo la porta della sala alle proprie spalle. Il Ministero dell'Amore era pressoché deserto a quella tarda ora serale. Questo non voleva dire naturalmente che le opportune segnalazioni di allarme non potessero far scattare tempestivamente le procedure che avrebbero messo in moto il Corpo Auror. Diciamo che era bene tenere il massimo riserbo su strategie come quella che dovevano verificare e se necessario integrare, dopo aver riunito in quella sede tutte le informazioni ottenute su più fronti.
    << Non usciremo da questa stanza fino a che quei vermi striscianti non ci sembreranno paralizzati nella nostra rete, senza possibilità di fallimento. Siamo intesi? >> Li guardò uno per uno, sentendo la propria rabbia friggere ancora di fronte al ricordo dell'insulsa barriera incontrata nella mente del rosso.
    << Da domani le maglie della rete si stringeranno ancora di più. Non ci sarà più nessuno che oserà pensare di poterci fuggire, dopo la dimostrazione pubblica che daremo a beneficio della cittadinanza. >>


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    Edited by Rabastan Lestrange - 1/6/2014, 23:01
     
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  2. ~Miss Jalyne
     
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    * PETER FINNERS * JALYNE MCRUNER
    Parlare è sopravvalutato da molte delle genti che ci circondano.






    << Allora Pete, come sta andando la tua ricerca personale? >>
    poche erano le persone che potevano permettersi di chiamarlo in quel modo ma la bionda che gli camminava affianco non sembrava essere preoccupata dalla cosa. Dal primo giorno in cui si erano incontrati, lui aveva capito quanto potesse essere pazzo e inquietante quel viso angelico che, rilassato, rendeva tutto più semplice. L'aveva vista sbandare dopo una dose di quegli strani intrugli; l'aveva vista uccidere senza alcuna pietà e l'aveva vista persino nuda. Sì... Ogni tanto si divertivano insieme. Che male c'era? Alcuno, visto che nessuno dei due era intenzionato a parlarne.
    << Ti dico ciò che so, se tu mi parli della prigioniera che urla da mattina a sera nella cella 058 del braccio B. >>
    i riccioli si mossero con uno scatto e l'avanzata della ragazza si arrestò di colpo. Nel corridoio smisero di echeggiare i fastidiosi ticchettii delle suole in cuoio e Peter si trovò a sorridere. Aveva fatto centro! Lui sapeva, come lei sapeva. Si guardarono un attimo negli occhi e sghignazzarono all'unisono. Certo! Nessuno dei due avrebbe detto nulla di nulla.
    << Bene... Vedo che siamo informati! Visto che abiti vicino alla Testa di Porco, un'occhiata in più non fa mai male. Fammi questo favore. >>
    le sale di Azkaban venivano superate dai due che, parlando fitto e basso, non notarono il via vai di gente che si apprestava a tornare a casa. Erano solo loro gli imbecilli che perdevano tempo ad una riunione che non avrebbe risolto nulla. Tutto sarebbe stato adagiato sul piatto della bilancia e quella.... Beh... Non si sarebbe mossa di un millimetro! Non c'era nulla di nuovo che Rabastan non sapesse già. Peter si occupava principalmente di intrattenere i rapporti con i ministeri degli altri territori magici e Jalyne.... Jalyne giocava.
    << Puoi sempre venire tu a controllare. Dalla finestra della camera da letto c'è una bella visuale del suo locale. >>
    lo udì sussurrare quella proposta e ne rise. La sua voce chiara ma sguaiata sovrastò ogni rumore eppure nessuno sembrò preoccuparsene. Gli posò una mano sul braccio e si fermò davanti ad una porta aperta solo per metà.
    << Se usciamo vivi da questa serata, potrei anche farci un pensierino. >>
    oggi Jalyne sembrava quasi normale: niente occhi vacui, nè instabilità fisica o facce strane. Forse aveva smesso di prendere quella robaccia che le concedeva un amico immaginario, oppure voleva solo fare colpo su Rabastan.
    Peter si aggiustò la cravatta, stringendo il nodo perfetto, e varcò la soglia lasciandosi circondare da un vociare concitato. C'era già qualcuno che aveva preso posto attorno al tavolo, mentre altri stavano appoggiati ai muri e borbottavano sottovoce. Piccoli gruppetti di persone che non potevano andare d'accordo come un solo uomo! Tutti erano mossi da una cosa: alcuni provavano terrore, altri riverenziale interesse, altri ancora gratitudine e gli ultimi... Quelli che Peter preferiva. Coloro che ricercavano il potere perduto o mai avuto. Era da loro che lui aveva sempre diffidato, nonostante credesse che fossero dei bravi lavoratori.
    << Pete, di qua. >>
    Jalyne lo condusse in un angolo appartato e cupo della sala e lui potè udire sulla pelle lo sbalzo di temperatura. Un freddo pungente penetrò nelle sue ossa, tanto che si chiese come facesse la donna a sopportare quell'aria gelida con indosso solo un paio di calze a rete smagliate, una gonna corta e una giacca in pelle a coprire un leggero top, anch'esso scuro.
    << Eccolo che arriva. Si dia inizio alle danze. >>
    Peter le indicò Lestrange che camminava concitato verso la sala e, una volta entrato, dichiarava subito le sue intenzioni. Niente giri di parole, nè alcuna via di fuga. Sia Jalyne che Peter potevano dire addio alla loro notte di divertimento! L'uomo si lasciò cadere indietro e appoggiò la spalla contro il muro. Le mani rigorosamente in tasca, si strinse nelle spalle e attese. Di certo non sarebbe stato lui il primo a rispondere a quella provocazione. Nemmeno Jalyne era decisa a spingersi tanto oltre. Aveva già dato, subendo la furia di Rabastan, perciò rimase in silenzio e attese, le mani incrociate dietro la schiena e un sorriso sornione in volto.




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  3. Hugh Dancy
     
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    Se c'era una persona tra i colleghi, con cui avevo una sorta di odio e amore era soltanto una in particolare: Dean Thomas e sapevo benissimo che il sentimento era reciproco. Le motivazioni per cui non ci sopportavamo erano sicuramente diverse, ma non mi interessava sapere quale era la sua effettivamente, nemmeno sul lavoro non riuscivamo a trovare un punto di accordo: forse da parte mia c'era quella preoccupazione che.. Thomas nonostante fosse il capo auror decidesse di mollare tutto per tornare dai reietti forse in virtù del fatto che da ragazzino era loro amico. Già amico, che bella parola: io sapevo di non avere amici in particolare ed alcuni dicevano che io gli volevo bene e il rischio che lui se ne andasse era davvero.. tanto e forse allontanarlo era l'unico modo per uscire dalla quella situazione indenne.
    «Thomas» salutai guardandolo con un mezzo sorriso «come andiamo oggi? Arrestato qualcuno?» usavo quel tono abbastanza accusatorio per farlo innervosire, per fargli perdere le staffe cosa che non era avvenuta, piuttosto anche lui mi stava fissando con lo sguardo di sfida, ma non di odio. Se lui NON mi odiava ed era una cosa che mi stavo sognando? Diedi colpa alla stanchezza, mentre ascoltavo la sua risposta che veniva posta con un sorriso e pacatamente.
    «Tutto bene, ma non ci sono novità. E tu? Hai bruciato qualche libro? Distrutto qualche biblioteca che non ti piaceva?»
    «No, oggi no. Ho fatto solo un turno di ronda, tutto nella normalità. Grazie per averlo chiesto» Avrei voluto vantarmi di mie gesta, ma mi era parso che quella serata Dean fosse stanco anche lui e abbastanza giù di morale, forse si sarebbe preso una bella strigliata e non volevo sotto sotto che si sentisse peggio perchè un deficente quale ero io, gli facesse saltare i nervi durante la rinione con uno dei capi.
    Eravamo rimasti lì davanti alla porta prima che Jonathan, il capo della sezione degli indicibili ci aveva raggiunto a grandi falcate. «Voi due, smettetela di fare le chiacchiere da bar e per favore non litigate durante la riunione. Non vorrei avere una notte di straordinari per colpa vostra.» dal cano nostro, io e Dean ovviamente, l'avevamo guardato in dubbio. Non sapevamo se avere più paura di lui o di Rabastan e sapevano che forse era meglio avere più paura del secondo. Da parte nostra, annuimmo soltanto, prima di guardare Rabastan che aveva iniziato a parlare: per fortuna nessuno dei tre aveva impegni che sentiva il bisogno di onorare. Tutti e tre, varcammo la porta della riunione, scoprendo di esssere arrivati praticamente per ultimi.
    «Si intesi» dissi io con l'eco di Jonathan, per poi guardare con la coda dell'occhio Dean che sembrava un pò a disagio che rispose pacato «Si certo. Solo una domanda, se mi permette: in cosa consisterebbe la dimostrazione pubblica?» e gli sorrisi, mi aveva tolto le parole di bocca, probabilmente non era stata una buona scelta quella di porre la domanda direttamente a Rabastan, ma era la domanda che sicuramente ci stavamo ponendo tutti.

    Mio angolo del riassunto: ciao <3
    Allora come vedete, ho usato un account per tutti e tre dato che mi sembrava di aver dato un senso in generale al breve discorso che stavano facendo. Ovviamente, i tre presenti in questo post sono: (ci sono le faccine, con l'umore del giorno lol) Dean Thomas che ha avuto una giornata intensa di ufficio, è abbastanza triste che teme che Rabastan gli faccia il culo e gli chiede che tipo di dimostrazione pubblica ha in mente.
    Hugh Dancy, era tornato da una ronda. Nessuna novità particolare e riflette che da una parte che non odia Dean, ma ha solo paura di non rivederlo più. Vengono raggiunti poi da Johnatan che li zittisce.


    Edited by Hugh Dancy - 13/3/2014, 20:51
     
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  4. Rabastan Lestrange
     
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    Un castello di oscurità
    R0kQo1ndeve avere solide fondamenta

    Riunioni come quella permettevano di tenere monitorati i rapporti che legavano i loro collaboratori e rendersi conto delle eventuali alleanze che potevano essere nate, così come degli eventuali dissapori. Le une e gli altri potevano rivelarsi a volte...scomodi. Nel caso specifico non lo preoccupavano più di tanto, ma continuò ad osservare con molta attenzione i dipendenti a Capo dei vari Ministeri e il loro atteggiamento, la loro reazione a quanto aveva appena detto. Ognuno di loro restava un sorvegliato speciale da parte del Primo ministro Bouchka, ma qualcuno lo era in modo particolare, dopo che si erano venute a formare alcune voci sull'esistenza di un gruppo di Reietti avvistati al nord.
    Vero, Thomas?
    Il lavoro di Rodolphus su di lui continuava ad apparire comunque ottimo, per questo rispose alla domanda del Capo Auror senza scomporsi.
    << Il Ministro sa che questo significherà un notevole impiego di forze, per il Corpo Auror e per le Squadre dell'Ordine volontarie >> disse, guardandolo attentamente, << ma ritiene che mantenere in uso ogni aspetto della celebrazione dello scorso 1 Gennaio e continuare ad ampliarla, renderla un punto fermo nel calendario dell'Inghilterra magica, potrà far sentire uniti i cittadini sotto la bandiera dei nuovi ideali, e ci permetterà di tenere sotto controllo la situazione. >>
    Si prese un istante di pausa, vagliando l'aspetto da esporre per primo. << Da questo anno in poi, l'esecuzione pubblica di uno dei reietti catturati la Notte dei cristalli e condannati diventerà un appuntamento annuale, alla quale tutti i cittadini dovranno assistere. Saranno il Ministero dell'Amore, il Capo Auror e le Guardie di Azkaban a decidere questa fine per il condannato del braccio B che abbia smesso di avere qualsiasi altra utilità per le indagini. >>
    Posò lo sguardo su ognuno di loro. << Dovremo ben strutturare le misure di sicurezza e approntare un incantesimo che assicuri il trasferimento di tutti i reietti detenuti, il primo Ministro vuole mostrarli costretti ad assistere alla morte di uno di loro. Per quanto riguarda la partecipazione coattiva di tutti i cittadini, voglio una collaborazione efficace tra l'Ufficio Misteri, per valutare se uno degli strumenti magici in nostro possesso possa essere potenziato e fare al caso nostro. >> Si rivolse dicendo questo al Capo del dipartimento in questione e di nuovo a Thomas.
    << Sarà un lungo lavoro, me ne rendo conto, ma fallire e lasciare maglie troppo larghe alla cittadinanza sarebbe un invito a prendersi gioco del Ministero. Non possiamo permetterlo, in questo momento delicato. >>
    In realtà, l'elemento delle celebrazioni che avrebbe richiesto più lavoro sul campo della sicurezza era quello che doveva ancora esporre, ma si concentrò prima sull'osservare le loro reazioni e la loro effettiva disponibilità.
    La riunione sarebbe stata densa e lunga.


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  5. ~Miss Jalyne
     
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    * PETER FINNERS * JALYNE MCRUNER
    Parlare è sopravvalutato da molte delle genti che ci circondano.






    L'aria in quella stanza stava diventando satura di apprensione e decisioni già prese. Quella riunione non era stata fatta per decidere qualcosa ma per ordinare. Dare direttive a chiunque dovesse essere utile in quei momenti e poi monitorare l'andamento delle giornate di lavoro. Peter lo sapeva bene. Loro servivano. Erano utili ad una causa che portava dolore e appagamento ma niente di più. Nessuno in quella stanza era amico per davvero ed era certo che, al primo problema, si sarebbero scornati a vicenda senza ripensamenti. Lui per primo era pronto ad additare qualcun'altro per poter restare in vita. Guardò Jalyne dall'alto e si portò una mano sotto al mento, attento ad ascoltare le parole di Lestrange. Lo vedeva muoversi lentamente ed emettere concetti che molti in quella sala nemmeno capivano. Jalyne per prima sembrava assente. Non le interessava ciò che voleva fare perchè non era una cosa di cui lei si doveva occupare! Lei era avvezza alle torture e agli interrogatori. Era lui quello che conosceva i retroscena e la burocrazia di quel mondo magico.
    Fu questo a spingerlo a fare un passo avanti. Uscire dall'ombra proprio quando Lestrange finì di parlare, fu una mossa calcolata. Odiava parlare e non era solito fare dei discorsi troppo lunghi ma una domanda continuava a pungolare la sua mente come un chiodo arrugginito e... non smetteva.
    << Se faremo un'esecuzione pubblica ogni anno, non rischieremo una rivolta del popolo? Molti di noi amano vedere come muoiono i Reietti e traiamo potere dalle loro sofferenze ma... Il popolo è d'accordo con noi? Non fraintendetemi. Sono più che propenso ad amare questa proposta, ma non sarebbe il caso di renderla meno... Cruenta per gli occhi dei cittadini? >>
    Jalyne muoveva i piedi avanti e indietro, tornando sempre alla stessa posizione iniziale. Sembrava quasi che si fosse risvegliata da un bel sogno e avesse portato la sua attenzione sulle spalle di Peter che adesso la coprivano quasi interamente. Sentiva i suoi capelli biondi solleticargli le scapole e si lasciò scappare un sorriso appena accennato. Molto probabilmente lui le aveva tolto la visuale sul ministeriale più gettonato del momento.
    << Tutti sappiamo che i cittadini sanno che i Reietti sono i rivoluzionari che hanno cercato di distruggere il nostro mondo magico ma... Non sarebbe il caso di ricordare le vittime di quel preciso reietto destinato a morire? Sottolineare il male che ha aiutato ad infliggere a molti di loro. L'uccisione di un fratello, di una moglie o un marito, di un figlio... Sono dure da digerire e la vendetta migliore è la morte. >>
    Sentiva gli occhi di molti puntati su di sè e sapeva di star dando inizio ad una discussione che sarebbe durata molto ma, sistemò la cravatta e il suo sguardo incontrò quello di Rabastan.
    Restò in silenzio, contando fino a dieci, e decise che era giusto rispondere all'appello indiretto che aveva mandato il ministeriale. Odiava parlare, perciò fu il più conciso possibile.
    Avrebbe preferito che fosse quell'incapace di Kirsten McKinnon a parlare ma, evidentemente, era proprio inutile.
    << Parlerò con il gruppo che ha organizzato le misure di sicurezza dopo la notte dei cristalli e vedremo di ricreare un luogo sicuro da cui i Reietti possano osservare l'esecuzione. >>
    Jalyne continuava a tacere. La sentiva respirare piano dietro di lui. L'aveva udita battere piano le mani dopo che aveva sprecato troppe parole ma non si era sbilanciata. Era raro sentirla parlare durante quelle riunioni e ormai Peter ci aveva fatto l'abitudine. La sola presenza della donna bastava per attirare sempre sguardi sgraditi o disgustati dal suo cattivo gusto nel vestire. Quello bastava per farlo ridere di gusto ogni volta che Jalyne li ignorava allegramente.



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  6. -Dean
     
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    * DEAN *JONATHAN




    Nessuno dei tre, nè Dancy, nè io stesso, nè Meadows, si aspettava una proposta del genere. Dancy sembrava elettrizzato all'idea che lui stesso, seppur in parte, avrebbe potuto avere una chance di essere d'aiuto, mentre Meadows era la solita: il volto era chiaramente indecifrabile, come se quel discorso non lo toccasse minimamente e forse era davvero così, per ora Lestrange non aveva detto nulla che lo riguardasse nella prima parte del suo discorso, ma quell'uomo sembrava sempre una statua di cera. Sempre serio ed impassibile, forse era per quello che io no.
    Gli occhi, tuttavia, di Lestrange si posavano spesso su di me e ne ero un poco preoccupato: ciò significava che avevo un ruolo importante e non dovevo fallire. Feci un rapido calcolo come potevo, ma avrei dovuto avere i fogli con i turni davanti e vedere se era possibile stendere più gruppi con più persone ed eventualmente dare doppi turni a quali gruppi di persone. Sarebbe stata una cosa complicata e non mi piaceva la possibile reazione di scontento dei miei subalterni. Ero temuto, ma avevo la consapevolezza che sebbene fossi più amato di Dancy dato che lui era davvero uno stronzo, non ero amato da tutti e speravo che la decisione non si sarebbe ritorta in qualche modo contro di me.
    Si capisco e questa sera stessa, dopo la riunione, valuterò come è possibile modificare i turni nei momenti di bisogno. dissi pacatamente, ma avevo la sensazione che nessuno di loro sarebbe stato felice. Nessuno di loro avrebbe voluto fare doppi turni o altro. So è che ancora presto, ma ho un nome che mi continua a frullare per la testa, magari poi ne parlerò con i miei colleghi. Tuttavia, sono aperto a consigli e a lavorare con i miei colleghi per i possibili sposamenti di massima sicurezza. Sulla carta è facile, ma è meglio collaborare per evitare rischi ed imprevisti. il mio problema forse era che non ero il massimo a collaborare o a rendermi utile, conoscevo molta teoria, ma era la pratica che mi mancava e speravo che chiunque riuscisse a darmi una mano, mi aiutasse a risultare anche meno insicuro su come gestire degli spostamenti del genere.
    Notai che Meadows si irrigidì un poco, soltanto per drizzare la schiena e dare la voce ai suoi pensieri. Sono a vostra disposizione, inizierò a lavorarci su il prima possibile, per darvi riscontro a qualsiasi cosa voi abbiate bisogno.. nonchè sarò lieto di collaborare con il Capo Auror. Jonathan Meadows perlava, con un tono così, pacato, così calmo che quasi mi irritava, che quasi mi dava la sensazione che venisse da qualche altra parte. Forse perchè era francese, che era così dannatamente rigido?
    Credo che sia una domanda legittima Finners, ma.. credo che, se dalla violenza si genera altra violenza, dall'altra bisogna dare un'esecuzione esemplare. Accade una volta l'anno e seppure truce, credo che serva da lezione a chi pensa di sfuggirci o cos'altro. E poi, quale messaggio dare ai reietti? Magari potrebbero uscire dalla loro tana, ovunque essa sia.


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  7. Rabastan Lestrange
     
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    << Questo è lo spirito giusto, Capo Auror Thomas >> annuì, dopo averlo ascoltato attentamente rispondere ai dubbi di Finners. << Ci assicureremo che le nuove esecuzioni abbiano il maggior effetto possibile, sia per il fatto che richiameranno alle menti di tutti quelle di Shacklebolt e di Potter, sia perché confermeranno voci che da domani alla vigilia diffonderemo ad arte. Il Ministro vuole che restino voci di corridoio capaci di tenere nel dubbio la maggior parte dei cittadini, fino a che non vedranno iniziare in effetti i preparativi per ciò che ha in mente. Ma di questo ve ne parlerà lui tra poco. >>
    Si concesse pochi istanti di pausa, godendosi le reazioni dei presenti alla prospettiva di veder arrivare Bouchka in persona, a parlare loro di un'idea a quanto pareva già molto precisa nata nella sua mente.
    Guardò sorrisi di diversi tipi - diversi livelli di convinzione e del fanatismo che alimentava il potere - nascere sui loro volti. Guardò ognuno di loro e poté giurare di riuscire a vedere le loro menti lavorare frenetiche per lo sforzo di poter intuire cosa si stesse preparando e quale punto potessero essere già giunti i preparativi.
    << Nel frattempo, ho bisogno di affidarvi nuove missioni per la ricerca dei Reietti. Una nuova pista che il Dipartimento Auror di Thomas e le Squadre volontari hanno fiutato come produttiva va approfondita. A quanto pare si sta creando un ulteriore ramo di ribellione, nella periferia della città. Ci serve sapere tutto sui movimenti che si registrano nella zona ovest e nord ovest di Londra. Abbiamo alcune identità, alcuni soggetti da pedinare e potremmo sfruttare come prova il sistema di tracciabilità che Meadows ha approntato su richiesta del Ministro. >>
    Si rivolse al Capo dell'Ufficio Misteri: << Indicibile Meadows, che ne pensate? Sono tutti maghi e streghe, possessori di bacchette regolarmente registrate. Voi e i vostri ricercatori potrete studiare i loro poteri e il legame tra il nucleo magico delle bacchette e la loro magia innata, se ne cattureremo almeno un paio? >>
    Non perse tempo ad attendere una risposta e puntò invece lo sguardo su Finners e sulla bionda McRuner.
    << Anche le vostre ricerche potrebbero avere presto nuove cavie, cosa che potete riferire anche a Miss Carrow. Siamo vicini a intercettare un paio di nuovi reietti che sono sicuramente ibridi interessanti da studiare. La squadra volontari B ha recuperato una pista sulla strega che si son lasciati sfuggire questo autunno, a causa di uno dei reietti che l'ha nascosta. Si pensa fosse uno degli Auror che tradirono la Notte dei Cristalli. >>
     
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  8. ~Miss Jalyne
     
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    * PETER FINNERS * JALYNE MCRUNER
    Parlare è sopravvalutato da molte delle genti che ci circondano.






    Quella serata stava per finire tra le più lunghe della storia, ma Peter non sembrava accorgersene. Aveva passato interi anni ad attendere, in una cella ammuffita, perciò la pazienza non mancava. Annuì brevemente mentre Jonathan parlava, ma non aggiunse altro. Sia lui che Lestrange avevano approfondito ciò che lui pensava, utilizzando una quantità immensa di parole che segretamente odiava. E' buffo come le persone possano mutare idee e pensieri grazie alle situazioni. Da piccolo, aveva dissetato la sua sete di conoscenza con parole che adesso dimenticava di proposito.
    << Devo rendere partecipi anche gli altri mondi magici con cui teniamo i contatti? >>
    era una domanda legittima e, nonostante non fosse desideroso di spiegarsi oltre, ignorò gli sguardi allarmati e sospirò. Era circondato da idioti che partivano in quarta.
    << Intendo dire... Devo parlare agli altri mondi magici della crudeltà che i reietti ci hanno riservato? Devi rincarare la dose di terrore che ci ha già scossi con la Notte dei Cristalli, in modo che siano più propensi a darci una mano con tutti coloro che si sono rifugiati al di fuori del nostro mondo? >>
    stava usando paroloni che detestava, ma non poteva fare altrimenti. Se si fosse trovato in un altro luogo accompagnato da altre persone, molto probabilmente avrebbe usato la metà delle frasi e si sarebbe lasciato andare a qualche esclamazione accalorata, ma era pur sempre un dandi ed era circondato da persone che, crescendo, si erano prese gioco dei poveri come lui. Doveva dimostrare qualcosa! Doveva sempre dimostrare di essere migliore. In quel momento, credeva fermamente che fosse giusto avere il consenso degli altri mondi magici, in modo da avere una vasta gamma di alleati a cui appoggiarsi contro quei reietti che loro stessi non potevano cercare.
    Fu Jalyne a farsi avanti quando Lestrange propose l'ultima idea. La sentiva fremere dietro di lui; faceva avanti ed indietro come un piccolo cucciolo in gabbia. Sentì le sue dita sottili stringere attorno al braccio e arricciò il naso per il dolore delle unghie che lasciavano segni sulla pelle, anche attraverso la giacca di satin.
    << Jalyne, parla e smetti di torturare il mio braccio. Vai! >>
    lo sussurrò appena, convinto che solo i pochi vicino a loro potessero udirlo. La prese per la spalla e la sospinse davanti a lui. Poteva anche essere una scenetta ironicamente simpatica, se solo lo sguardo di Jalyne non fosse stato così truce e serio.
    I suoi passi riecheggiarono tra le persone, fino a quando lei non si ritrovò davanti al tavolo, proprio di fronte a Lestrange.
    La sua massa di ricci biondi ondeggiò sfiorando le spalle degli uomini che, affianco a lei, si allontanavano di qualche passo. Tutti la credevano pazza; forse troppo pazza da rischiare un contagio.
    << La mia prigioniera ha finalmente deciso di collaborare con noi, con tutta se stessa, mio Signore. Questo potrebbe sembrare insignificante ma lei sarà una delle prime cavie ad uscire dalle mura di Azkaban non appena avremmo risolto il suo piccolo problema esteriore. Perciò, perchè non usare lei come spia all'esterno? Perchè non servirci di un semplice visino innocente per attirare a noi quelle nuove cavie di cui lei parla? Sarebbe perfetta anche per scoprire qualcosa sui nuovi movimenti di rivoluzione che si stanno creando, a meno che qualcuno non abbia altre cavie da utilizzare, ovviamente. >>
    sembrava quasi non accorgersi di chi le stava attorno, nè degli sguardi scettici delle persone riunite lì. Aveva gli occhi puntati su Lestrange e solo su di lui. Sembrava brillare dalla punta dei piedi fino all'ultimo capello e, Peter, era certo che fosse più nervosa di quanto desse a vedere. Muoveva freneticamente i piedi, stando ferma sul posto, mentre si asciugava furtivamente le mani sulla gonna troppo corta per i gusti di qualcuno. Lui continuava ad adorare il suo modo di essere e di vestire: caratteristici per ciò che era realmente.
    << In più, sarebbe fantastico se fosse lei stessa a catturare sua sorella e i suoi sporchi amici reietti. Credo che quella donna sia ancora convinta di poter prendere in giro il ministero tutto. >>
    fu allora che Peter si posò una mano sul volto, scuotendo la testa. Era stata concisa, sicura ma anche sboccata e priva di alcun tatto. Sapeva perfettamente com'era Jalyne e come lui, anche Lestrange la conosceva ma, avrebbe dovuto trattenersi almeno un po'. Eppure... Non era tipico della bionda? Dire le cose come stavano, senza riflettere sulle reazioni altrui.



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7 replies since 10/3/2014, 22:35   191 views
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