December...and snow falls.

Per Shira

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  1. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Dicembre era ormai alle porte e il freddo si faceva sentire, ad Hogwarts. La neve già scendeva a lente falde sul castello e il Lago Nero era diventato una grande lastra di ghiaccio, dove alcuni studenti ancora si divertivano a pattinare. Oltre all'inverno, però, si avvicinava anche il Natale. Fortunatamente i nuovi ministri, anche se avevano resa più severa la scuola e congelato i rapporti con i non-Purosangue, erano stati abbastanza clementi da lasciare le feste. Snow avrebbe probabilmente passato il Natale a casa, insieme alla sorella e alla madre. Alla prima aveva preso un regalo già da tempo, sapendo benissimo cosa volesse...alla seconda no. Era troppo arrabbiato con lei per prenderle regali. Non la sentiva nemmeno più tramite lettere, figurarsi. Per questo non aveva pensato minimamente al natale di Hogwarts. Sarebbe probabilmente stato bellissimo, ma a lui non importava. O almeno, non gli importava finché Raven non lo aveva praticamente costretto a partecipare ai preparativi. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto lui a Natale, se sarebbe rimasto al castello o se sarebbe tornato a casa, tutto quello che gli era dato sapere era che lui voleva partecipare ai preparativi. All'inizio Snow era rimasto un po' perplesso...non era da lui fare cose del genere. Poi, quando aveva scoperto che intendeva fare qualche scherzo approfittando della confusione che ci sarebbe stata, aveva capito tutto. E si era unito. Magari, se fosse riuscito a far arrivare un razzetto in un certo posto a Kierkgard...nah, non poteva farlo, purtroppo.
    Ad ogni modo, si era unito a lui tra i volontari per l'addobbamento.

    Snow si diresse verso la Sala Grande, decisamente seccato. Raven gli aveva appena fatto sapere che era stato beccato mentre posizionava qualche razzetto qua e là, e quindi in quel momento si trovava in punizione. Più che essere seccato per l'assenza dell'intrattenimento, Snow era seccato perché non conosceva nessun altro che lo facesse, quindi sarebbe stato noiosissimo. E lui odiava la noia. Ma ancora di più odiava non mantenere la parola data, quindi sentiva di doverci andare comunque. Entrò nella Sala Grande e vide che gli altri erano già al lavoro. Uno dei professori gli fece cenno di avvicinarsi e gli disse di montare su un festone insieme ad un'altra persona.
    Va bene, lo faccio subito!
    Rispose allegramente, prima di prendere il festone e cominciare a salire su una scala.



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  2. › Shira ›
     
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    Yyzzqrx
    Fare conversazione non è mai facile quanto nascondersi.

    Shira Harrison
    "Signorina Harrison, il fatto che lei sia una purosangue non le concede il diritto di addormentarsi durante la lezione, nè di perdere tempo a sognare mentre io sto spiegando l'incantesimo rallegrante."
    Così aveva detto il professor Kierkgard, avvicinandosi al banco e battendovi su un libro grosso quattro dita solo per attirare l'attenzione della ragazzina. Erano solo le nove di mattina e Shira era stata sveglia tutta la notte per finire di preparare i compiti di Pozioni, per questo la lezione di Incantesimi le sembrava un'ottima ninna nanna. Si era seduta in uno dei posti in fondo convintissima di poter avere un po' di pace e invece...
    Alla fine di quell'interminabile lezione, dopo aver udito la parola "punizione", uscì dall'ufficio del professore con le guance gonfie e la testa piena di borbottii concitati. Doveva andare in sala grande a dare una mano con gli addobbi. Ecco in cosa consisteva la sua punizione. Per qualcuno poteva anche essere una cosa da niente ma quel professore di Incantesimi sapeva per certo che una come Shira avrebbe detestato quel compito. Sempre sola e priva di alcun amico, in aula non si distingueva certo per astuzia o coraggio visto le poche volte che alzava la mano o interagiva con il resto degli studenti presenti. E poi... Quel tono di voce troppo basso e il modo in cui nascondeva il viso sotto le mani erano chiari segni di debolezza. Sì... Shira era una delle facili prede del nuovo mondo magico e lei neppure se ne accorgeva!
    Si diresse con passo quieto verso la sala grande e, una volta varcata la soglia, rimase a bocca aperta. In tre anni che era in quella scuola, non aveva mai fatto parte dell'organizzazione e aveva sempre creduto che tutto il castello venisse abbellito grazie alla magia. Si sbagliava.
    Vide ragazzi correre da una parte all'altra con festoni stretti tra le mani; altri che urlavano ordini ai più giovani; altri ancora che giocavano e imitavano quelli che lavoravano.
    Prese un profondo respiro prima di camminare tra i tavoli a destra, convinta di poter arrivare indenne fino al professore. Chiedeva troppo... In fin dei conti quel giorno era iniziato male, quindi non poteva che continuare peggio!
    << Attenzioneeeeeeeeee >>
    due ragazze le sfrecciarono affianco, dandole una spinta e facendola cadere contro uno scatolone pieno di polverine colorate e palle di neve colorate. Shira crollò rovinosamente su una panca, completamente ricoperta di brillantini, ma non era la fine del mondo. Prese un secondo respiro e si guardò intorno, sperando che nessuno l'avesse vista... A destra tutti stavano facendo qualcos'altro. A sinistra c'era solo il professore che rideva sotto i baffi. Quando guardò davanti a sè, vide un ragazzo. Era appeso su una scala; non lo conosceva ma non potè frenarsi dall'arrossire terribilmente. La sua schiena era piena zeppa di brillantini. E adesso?
    L'unica cosa che desiderava fare era nascondersi sotto al tavolo e non uscire più.


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    Edited by › Shira › - 17/11/2013, 10:55
     
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  3. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Snow salì sulla scala, mentre un professore gridava come bisognava mettere il festone. Ma cavoli, non sarebbe stato tutto più facile con la magia? Era davvero strano, il mondo magico...a volte si usava la magia per delle sciocchezze...ma quando bisognava fare cose più complicate, puff, basta magia! Il ragazzo non riusciva a capacitarsene.
    Più in là! Vedi di appenderlo bene, Lucifer!
    Gridò il professore. Snow alzò gli occhi al cielo.
    Va bene, professore...
    Mentre appendeva il festone, Snow sentì delle ragazze gridare qualcosa, poi, un casino terribile, come se qualcosa fosse stato rovesciato. Uno sbuffo d'aria arrivò fino a lui. Non ci fece troppo caso: nei pochi minuti in cui si era trovato lì era già caduto un albero, trascinando con sé un lampadario decisamente troppo pieno di palline e decorazioni. Finì di appendere il festone, poi scese dalla scala. Si guardò in giro e notò che diversa gente lo additava, guardandolo con occhi strani. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. Cos'é, lo avevano riconosciuto per lo "sporco Mezzosangue" che era? Più che maligni, però, i commenti sembravano divertiti, chissà cosa era successo...
    FORZA! Al lavoro, scansafatiche!
    Gridò uno dei caposcuola, mettendo immediatamente tutti in riga. Cominciando a muoversi verso il professore per scoprire il suo prossimo compito, Snow notò una ragazzina a terra, con la divisa dei Tassorosso. Sembrava decisamente più piccola di lui, e lo guardava fissamente con le guance rosse. Somigliava molto alla sua sorellina, tanto che per mezzo secondo pensò di essersela trovata davanti improvvisamente cresciuta. Incuriosito le si avvicinò e le offrì una mano per rialzarsi.
    Ehi, stai bene? Cos'é successo?




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  4. › Shira ›
     
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    Yyzzqrx
    Fare conversazione non è mai facile quanto nascondersi.

    Shira Harrison
    Le cose non potevano andare peggio per Shira. Non solo non poteva nascondersi ma il ragazzo dai vestiti luccicanti era arrivato a salvarla da tutto quel frastuono. Osservò a lungo la sua mano tesa e, se possibile, arrossì sempre più, abbassando lo sguardo ad intervalli regolari. Non ci sapeva proprio fare con gli altri, tanto che la sua mente riprese a farsi domande idiote tipo: "perchè le tendeva la mano?", "come mai era così gentile?" e soprattutto "Cosa voleva?".
    Le sarebbe bastato prestare un po' più di attenzione per comprendere che voleva solamente sapere come stava, ma tutti erano consci del fatto che Shira Harrison non era mai - e sottolineo il mai - stata un mostro di attenzione quando l'ansia l'assaliva.
    << Mi dispiace per la tua schiena. >>
    fu solo un sussurro mormorato con gli occhi bassi e un lieve cenno della mano sinistra. Continuò ad osservare la mano tesa del giovane sconosciuto, poi prese un profondo respiro e si alzò da sola. Non voleva essere scorbutica o maleducata. Assolutamente! Però... Era raro vedere qualcuno che desiderasse realmente aiutarla e credette di star cadendo in uno dei tanti tranelli. Di solito, i ragazzi più grandi erano soliti farsi beffa di lei.
    "La pazza che sogna durante le lezioni." Così la chiamava qualcuno, perciò meglio non fidarsi. O almeno... Era meglio non farlo fino a quando non avesse compreso cosa voleva quel ragazzo.
    Una volta in piedi, notò che la situazione non era cambiata poi molto. Piccola com'era, il giovane la sovrastava con la sua altezza spropositata. Le sue labbra si arricciarono fino a produrre un ovale e i suoi occhi si spalancarono di sorpresa. Dal basso le era sembrato un gigante, ma credeva fosse solo colpa del suo desiderio di nascondersi. Si sbagliava.
    << Sei molto alto... E davvero mi dispiace. Non volevo affatto che i brillantini cadessero su di te. Sono andata a sbattere contro delle ragazze e sono caduta sullo scatolone. >>
    eccola lì. La fastidiosa bontà di Shira. Qualcuno affermava che fosse una stolta - sua nonna lo diceva spesso - ma lei non ci faceva caso. Di solito, questo sentimento le permetteva di soffocare la sfiducia che premeva contro il suo petto e le concedeva un po' di tregua, rendendola una persona un poco più normale.

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  5. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Quando la ragazzina parlò, Snow notò un'altra somiglianza con la sua sorellina. La voce della ragazza, sebbene un po' diversa a causa dell'età, risuonava, in qualche modo, delle stesse note che c'erano in quelle della sorella del ragazzo. Snow fu travolto da un senso di nostalgia incredibile. Chissà come stava, ora...cosa stava facendo...come la trattava la madre...avrebbe tanto voluto vederla.
    ...schiena.
    Le parole della ragazza lo distolsero dai suoi pensieri. Schiena? Cosa intendeva? Probabilmente Snow semplicemente non aveva ascoltato bene. La ragazza, poi, si alzò, da sola, senza prendere la mano offertale dal ragazzo. Snow la ritirò subito, mentre sorrideva guardando la ragazza che lo fissava come se fosse un gigante. Era davvero una piccoletta. Però, in fondo, non era poi così tanto più bassa della media. Doveva solo crescere un po'.
    Sei molto alto... E davvero mi dispiace. Non volevo affatto che i brillantini cadessero su di te. Sono andata a sbattere contro delle ragazze e sono caduta sullo scatolone.
    Brillantini? Alla fine Snow capì. Velocemente si tolse il maglione. In effetti, dietro era completamente coperto di brillantini. Lo guardò incredulo, mentre tutti i pezzi tornavano al loro posto. Ecco perché tutti lo additavano, poco prima. Guardò la ragazzina, con uno sguardo corrucciato. Ma non riuscì a trattenersi. Scoppiò a ridere e non si fermò per un buon minuto. Alla fine, aveva quasi le lacrime agli occhi.<i>
    S-scusa, non sono riuscito a resistere. E' stato talmente esilerante...
    <i>Alla fine il ragazzo riuscì a ricomporsi e sorrise alla ragazza, mostrandole che non era arrabbiato.

    Stai tranquilla, sono cose che capitano. Non sai quante volte io sono caduto, facendo disastri molto più grandi! Non preoccuparti!
    Le sorrise ancora.
    Piuttosto, tu ti sei fatta male da qualche parte?
    Provava uno strano affetto, già da quel momento, per quella ragazza. Non era una vera e propria amicizia...non era sicuramente amore, no, mai e poi mai, semplicemente...era come avere un'altra sorella. La sensazione era più o meno la stessa.




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  6. › Shira ›
     
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    Yyzzqrx
    Fare conversazione non è mai facile quanto nascondersi.

    Shira Harrison
    La cosa che la colpì di più in quei pochi momenti fu la gentilezza disarmante che quel giovane sconosciuto dimostrava verso di lei. Non era affatto normale di quei tempi e Shira non si era aspettata di vederlo in altre persone al di fuori di Dakota. Insomma... Era l'unica amica che aveva dentro quella scuola, visto che tutti gli altri coetanei sembravano più attratti dai divertimenti e dagli scherzi verso chi era nato mezzosangue.
    Se poi ci pensava bene... Che cosa cambiava da ciò che era lei? Sì, era una purosangue ma non notava la differenza con gli altri. Stessi modi di fare, stesse abitudini e stessi interessi.
    Solo alcuni Corvonero si allontanavano dalla visione positiva di Shira ma era tutta colpa della loro voglia di studiare. Era solo quello che li rendeva "diversi" eppure lei non aveva mai provato il bisogno di deriderli o farli inciampare negli ultimi scalini. Assolutamente.
    << Non ti scusare. E' piacevole poter sentire una risata sincera di tanto in tanto. >>
    l'aveva osservato mentre notava il maglione pieno di brillantini e ne rideva, quasi trovasse realmente buffa quella situazione. Shira aveva un'innata propensione per la curiosità e il desiderio di conoscenza; per questo, si ritrovò ad osservare i particolari del volto del giovane. Sembrava essere di qualche anno più grande e i lineamenti rilassati le permisero di capire che non si sarebbe arrabbiato con lei. Le parole che seguirono, furono un altro piccolo colpo al cuore. Si avvicinò a lui e, salita sulla panca del tavolo, arrivò direttamente alla sua faccia. Gli posò una mano sulla fronte, trattenendosi dal fare facce buffe.
    << Non hai la febbre. Questo vuol dire che non deliri. Quindi sei serio quando mi chiedi se sto bene? >>
    come sempre, la sua voce si mostrò bassa. Il desiderio di scoprire che gioco stesse giocando quel giovane sconosciuto si dipinse nelle labbra arricchiate e nelle guance appena gonfie. Era sicura di star per cadere in un tranello ma decise per la via più semplice: diretta e sincera.
    << Ti interessa davvero sapere come sto? Non è normale chiederlo, di questi tempi. >>
    insomma... Non era abituata a tanta gentilezza. I gesti del giovane la preoccupavano e la mettevano in allerta, da una parte. Dall'altra invece - passo dopo passo - la sua bontà cercava di vederne la positività e la grossa opportunità di sperare in un nuovo amico.

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  7. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Sorrise quando la ragazzina gli disse che era bello sentire una risata sincera. Sotto le spoglie della ragazzina gli sembrò, per un attimo, che ci fosse una ragazza matura, ma poteva essere solo un'illusione. Del resto, lui le persone non le capiva bene. Si dovette poi trattenere dal ridere quandò lei si alzò per toccargli la fronte, chiedendogli se avesse la febbre.
    No, certo che no, non sono mai stato meglio.
    Le parole successive della ragazza gli fecero scurire il volto. Era vero, difficilmente la gente chiedeva come qualcun altro stava, in quei tempi. La maggior parte delle persone pensava solo a se stessa...e questo a Snow non piaceva per niente. Per questo era sempre con un sorriso sul volto, felice di incontrare altre persone, sempre determinato. Voleva cambiare quella cosa, e anche solo farlo lui stesso era un passo avanti. Quindi sorrise e annuì.
    Certo che mi interessa, piccoletta! Anzi, mi interessa ancora di più proprio perché di questi tempi è difficile trovare qualcuno che lo faccia. Quindi...come ti senti?
    La guardò ancora gentilmente. Era davvero tenera con quella guanciotte leggermente gonfie. Se non la avesse appena conosciuta avrebbe provato a stuzzicarle un po' con il dito. Ridacchiò mentalmente all'immagine, quando una voce interruppe i suoi pensieri.
    Vedo che lei e la signorina Harrison andate d'accordo, signor Lucifer. Che ne dice di farsi aiutare da lei a portare qua un albero?
    Era la voce del caposcuola di Serpeverde. Quanto gli stava antipatico. Snow guardò fuori: cominciava a nevicare e sembrava fare un freddo cane. Sospirò.
    Ci conviene andare...
    Si sistemò meglio il cappotto, poi sorrise ancora alla ragazza e cominciò ad andare verso l'uscita, camminando lentamente con lei.
    Ad ogni modo, il mio nome è Snow, piacere di conoscerti.
    Un vento gelido entrò dalla porta aperta, facendogli gelare le ossa. Si chiese se non fosse il caso di lanciare un incantesimo di riscaldamento sulla ragazzina...magari lei aveva troppo freddo. Snow sorrise: erano gli stessi pensieri che faceva con sua sorella. Incredibile, no?




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  8. › Shira ›
     
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    Yyzzqrx
    Fare conversazione non è mai facile quanto nascondersi.

    Shira Harrison
    Risate... Ancora risate in quel posto cupo e tenebroso. Non erano cose che si potevano vedere tutti i giorni, perciò Shira le impresse nella mente e decise di riportarle su carta, a modo suo, quella notte. Il professore era stato convinto di starle dando una punizione ma si sbagliava. Il timore che l'aveva spinta a rendersi invisibile in quella sala si era assopito dentro di lei, portandola a ridere in compagnia del giovane Grifondoro. La sua voce, di solito bassa e pacata, si alzava di un'ottava quando rideva e la cristallina spontaneità dei suoi occhi dipingeva la gentilezza dei suoi movimenti lenti.
    Come un vero bradipo, scese dalla panca con un piccolo balzo e le ci vollero alcuni istanti in più per rivolgere lo sguardo verso il caposcuola Serpeverde. Dovevano andare a prendere un albero dall'esterno della struttura. Certo! Che problema c'era? Shira faceva sempre tutto quello che le veniva detto; la maggior parte delle volte diceva "sì" solo per evitare discussioni.
    Si guardò attorno e notò l'altezza spropositata degli altri alberi di Natale. Forse erano enormi rispetto a lei ma non avrebbe rifiutato, sebbene il tono perentorio del ragazzo Serpeverde la rendesse irrequieta.
    << Sì, andiamo. >>
    quell'affermazione fu un sussurro leggero come la carezza del dolce vento primaverile.
    Guardò il giovane simpatico e scosse il capo, passando in rassegna il suo corpo: piegò le braccia e i polsi, mosse le gambe e le caviglie. Non si era rotta nulla, poco prima. Magari aveva qualche livido da qualche parte ma non lo vedeva e non ne sentiva il dolore.
    << Sto bene, grazie. Non mi sono fatta nulla. O almeno... Non sento male da nessuna parte. >>
    arrossì ancora, non abituata a tutta quella preoccupazione da parte di terzi e si incamminò verso l'uscita del castello. Si rigirò la sciarpa Tassorosso sul collo, stretta sotto il mento, ripensando alle parole di suo fratello.
    A modo suo, le raccomandava sempre di coprirsi bene perchè fuori faceva troppo freddo. Sorrise tristemente di quel ricordo appena accennato e si riscosse quando la gelida aria invernale si infranse sulla sua pelle scura.
    << Io sono Shira. Il piacere è tutto mio, Snow. >>
    ripetè il nome del Grifondoro come se volesse fare in modo di ricordarlo e ne sorrise, osservando l'ironia di quella presentazione. Fuori nevicava e il candore di quei fiocchi compatti erano un bellissimo contrasto sul grigio pallore di quella giornata.

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  9. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Snow restò sorpreso nel vedere quella ragazzina diventare ad un tratto più seria e sicura. Quindi non era solo timida...anche lei sapeva essere determinata. Bene, era quello che ci voleva, in quel mondo. Ripeté il nome della ragazza a mente.
    Shira, eh? Bel nome, non si sente spesso...ma suona bene. Shira.
    Ci pensò su qualche secondo, per poi avviarsi a lunghi passi nella neve. Vide diversa gente giocare a palle di neve. Beati loro. Scoccò un'occhiata alla ragazzina accanto a lui. Chissà se...nah, meglio non farlo, per ora. Però magari, giusto una palla...avrebbe visto dopo.
    Eccoli lì!
    Indicò una grossa pila di abeti, tutti pronti ad essere trasportati. Avvicinandosi vide Shira stringersi un attimo la sciarpa. Sorrise leggermente e sussurrò qualche parola, puntando verso di lei la bacchetta. Un incantesimo di riscaldamento. Subito dopo fece la stessa cosa anche su se stesso.
    Così va molto meglio. Molto bene. Pronta? Un Wingardium Leviosa dovrebbe bastare. Tu lavora sulla base dell'albero, io penserò al resto.
    Come tutti gli incantesimi, anche quello si basava sulla concentrazione e sul potere magico del mago stesso. E Snow era abbastanza sicuro di essere almeno un poco più forte della sua nuova amica...o almeno sperava. Chissà, magari era uno di quei piccoli geni che riuscivano a fare tutto da soli. Comunque, Snow preferì prendersi la parte più grande dell'albero e lasciare alla ragazza sol la base, più leggera e facile da "trasportare".
    Pronta? Al mio via! Uno...due...tre...via! Wingardium Leviosa!
    Mosse la bacchetta con fare esperto, e subito sentì l'albero che si sollevava. Aggrottò la fronte: era davvero pesante, lo poteva sentire anche attraverso la forza magica. Ma poteva trasportarlo, soprattutto con l'aiuto che l'amica gli stava dando. Le lanciò uno sguardo, preoccupato che non ce la facesse.
    Shira, come va? Vuoi che ne prenda un'altra parte? Ce la posso ancora fare!




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  10. › Shira ›
     
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    Yyzzqrx
    Fare conversazione non è mai facile quanto nascondersi.

    Shira Harrison
    Una folata di vento gelido divampò sui folti capelli ricci della ragazzina e le sue gote si arrossarono in un attimo, segno che quella giornata non era la migliore per decidere di recuperare alberi di Natale. Avrebbe tanto preferito stare nella sua sala comune, comodamente sdraiata su una delle poltrone accanto al fuoco, con la sua gattina accoccolata al petto. Sognava ad occhi aperti mentre i suoi passi diventavano malfermi e i suoi piedi sprofondavano nell'alto strato di neve candida. Non si azzardò ad osservare le sue scarpe da tennis, convinta che non fossero poi così bagnate e decise di andare avanti, ridacchiando nel vedere i ragazzi che giocavano sulla neve.
    << Grazie! >>
    sussurrò appena quando un improvviso calore si diramò dal suo cuore fino alle estremità di dita e piedi. Le parve di sentire il suo stesso sangue ribollire nelle vene, provocando un contrasto termico con il freddo che li circondava e immaginò di poter sbuffare fumo persino dalle orecchie. Corrugò la fronte, intenta a immaginare cose impossibili e si riscosse solo quando Snow le indicò l'albero che avrebbero dovuto prendere. Diceva di voler usare la magia. Certo! Che problema c'era? Sarebbe stato molto più semplice in quel modo!
    Si spostò dietro la punta ed estrasse la bacchetta. Attese il conto alla rovescia e pronunciò l'incantesimo, concentrandosi appieno. Era convinta che potesse essere facile, essendo uno degli incantesimi imparati al primo anno ma notò che mancava qualcosa nel suo modo di stringere la bacchetta. Il collegamento con la sua amica era differente, quasi non fosse più abituata a quel tipo di incantesimi. Si accigliò e fissò il suo polso, convincendosi che fosse solo una sua stupida impressione dovuta all'insicurezza. In fin dei conti, l'albero si stava spostando perciò non c'era nulla che non andasse.
    << Ce la faccio, grazie! >>
    sorrise inconsciamente e rimase in silenzio alcuni istanti.
    << Ehy Snow! >>
    la sua piccola massa informe di capelli sbucò da una parte delle fronde e sbuffò verso l'alto per spostare alcuni aghi che minacciavano di fare il solletico al suo volto. Era bassa, forse troppo per vedere il ragazzo ma era sicura che potesse almeno sentirla.
    << Ma sei sicuro che possiamo usare la magia? Non ti sembra troppo bonaria come tortura? >>

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  11. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Mentre trasportavano il tronco verso il castello, Snow sentì la voce di Shira chiamarlo. Sentiva delle risate dietro di lui, intanto, e sapeva già cosa stava per accadere.
    Quando arriveremo vicino alla sala lo trasporteremo in un altro modo! Ma non è questo il problema! Tieni la concentrazione...arrivano!
    Un secondo dopo sentì qualcosa di gelido colpirgli la testa, e rischiò di perdere la concentrazione. Subito dopo sentì un'altra palla di neve. Poi un'altra. E poi ancora un'altra. Ad un tratto, era completamente circondato da sfere di neve e, alle volte, anche di ghiaccio, che cercavano di colpirlo.
    Dannazione...Serpeverde...
    Erano sempre loro. Si divertivano a disturbare quelli che andavano fuori a prendere gli alberi, lo sapeva, lo aveva già visto fare. E, purtroppo, non c'era molto da fare, se non schivare e continuare ad andare avanti.
    Shira, aspetta solo un secondo!
    Gridò, per poi appoggiare l'albero a terra. Mormorò qualche parola e creò uno scudo contro i proiettili per entrambi. Non era molto forte e non avrebbe resistito a lungo, ma poteva aiutarli ad arrivare fino alla Sala Grande indenni.
    Ok, ci sono, di nuovo! Wingardium Leviosa!
    Riprese l'albero con la bacchetta, poi ricominciò a dirigersi verso il castello, cercando di ripararsi dietro l'albero. Alla fine riuscì a raggiungere l'entrata.
    Shira, come va? Mettiamolo lì, vicino agli altri!
    Indicò con il braccio una pila di alberi, che alcune persone stavano prendendo utilizzando degli incantesimi, per poi trasportarli nella sala. Poggiò l'albero e si volse a guardare la nuova amica. Per poco non scoppiò a ridere. Aveva i capelli ricci pieni di neve, tanto che sembrava essere invecchiata di qualche decina d'anni. Guardò da un'altra parte per un momento, poi si ricompose e si avvicinò.
    Mm...dopo...che ne dici...se gliela facciamo vedere, a quei Serpeverde? Gli lanciamo noi qualche palla!
    In fondo, era un divertimento innocuo, non si sarebbero potuti lamentare per una cosa del genere.






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  12. › Shira ›
     
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    Fare conversazione non è mai facile quanto nascondersi.

    Shira Harrison

    Le palle di neve. Soffici e candide come piccoli coniglietti appena nati.
    Lei non aveva mai giocato alle palle di neve ma aveva sempre sognato in gran segreto di poterlo fare. A casa sua era proibito uscire quando c'era troppo freddo e troppa neve. Qualche sconosciuto spalava la neve e qualcun'altro si occupava del ghiaccio che si formava sui gradini, ma lei... Mai aveva potuto mettere il muso fuori dalla porta in quelle giornate invernali.
    Jason non poteva uscire perchè rischiava sempre di prendere qualche influenza, perciò nemmeno lei doveva farlo. Se l'avesse fatto, suo fratello sarebbe diventato irritabile e nessuno nella famiglia Harrison voleva che questo accadesse. L'irritabilità di Jason portava ad oggetti rotti e urla continue che nessuno poteva placare, nemmeno lei.
    << Snow, dovresti vedere come sei conciato! >>
    la sua voce bassa si elevò appena per farsi sentire nel grande salone d'entrata. C'era un via vai continuo di ragazzi che sprizzavano gioia da tutti i pori mentre si avvolgevano in lunghi festoni colorati. Il Natale doveva essere proprio una bella festa anche ad Hogwarts. Shira aveva ricordi sfocati degli anni precedenti e non ne comprendeva ancora il motivo, ma non c'era tempo di soffermarsi a porre domande a qualcuno. Nessuno le avrebbe risposto, visto che nessuno la stava ad ascoltare.
    In compenso, dopo aver poggiato l'albero ed aver nascosto di nuovo la bacchetta sotto gli abiti, scrollò i capelli e sentì gocce fredde cadere lungo il collo e il volto.
    Fu allora che rise. La sua voce, cristallina e quieta, riecheggiò nelle sue orecchie ma lei non sembrò preoccuparsi di quella stranezza. Di solito lei non rideva o se lo faceva, era quasi sempre sola.
    Ricordò gli istanti precedenti in cui quei ragazzi più grandi li avevano bombardati e si dedicò con attenzione al suo mantello. C'erano chiazze d'acqua un po' ovunque e, in alcuni punti, la neve faceva ancora fatica a sciogliersi, nonostante il caldo che aleggiava nel castello.
    << Oh... Beh! Ecco... Io non so come si gioca a palle di neve. >>
    lo bisbigliò, portandosi le dita alle labbra, rendendo ancora più incomprensibile il flusso del suo discorso.
    Però... Le sarebbe piaciuto poter giocare! Aveva osservato i bambini dei vicini per anni e anni dalla sua finestra e aveva immaginato di essere lì con loro.
    << Posso provare a fare un pupazzo di neve, in compenso. Magari vi guardo mentre giocate e faccio il tifo. >>

    Role sheet by Ellenroh Carrow * Gif by Tumblr
     
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  13. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    Sorrise ai suoi commenti, e ancora di più alla sua risata, cristallina, che risuonò improvvisamente nell'aria. Il suo affetto per quella ragazzina non faceva che aumentare. Promise a se stesso che l'avrebbe fatta conoscere a Frelia, e anche a Blair, quando sarebbe giunto il momento. Gli sembrava che Shira fosse una delle poche persone ancora sane in quel castello. Era per le persone come lei, come Frelia, come Blair, che gli andava bene essere punito, che gli andava anche bene soffrire, che credeva in un mondo migliore, dove Purosangue e Mezzosangue e Nati Babbani sarebbero stati uniti. Non sapeva come lo avrebbe realizzato, ma ce l'avrebbe fatta. Nonostante il dolore che gli tormentava la testa ogni volta che ci pensava. Lo avrebbe fatto.
    Mi piaci quando ridi, sai?
    Sorrise dicendo quelle parole, perché rappresentavano la verità. Pensò che avrebbe voluto che quella risata non si spegnesse mai. Ma non era tempo di pensare ai grandi progetti. Era tempo di divertirsi.
    ...Adesso basta. Ti insegno io a giocare!
    Senza pensarci, senza neanche chiederlo a lei, le prese il polso, non con forza, ma con gentilezza, e la portò fuori con lui. Si chinò mentre passavano davanti al campo di combattimento dei Serpeverde, che adesso stavano bersagliando alcuni ragazzini Corvonero del primo anno. Si nascose dietro un grande cumulo di neve, e lasciò la mano di Shira. Si stupì di quanto sentisse freddo senza la mano piccola e calda della ragazzina.
    Va bene, guarda attentamente. L'incantesimo che ci protegge dal freddo dovrebbe essere ancora attivo, quindi...
    Prese tra le mani una grossa manciata di neve e infatti non sentì tanto più freddo rispetto a prima. Cominciò a lavorarla, schiacciandola, compattandola e poi facendola girare sul palmo della mano fino a creare una palla. Era grossa più o meno come una palla da tennis.
    Visto? E ora...
    Sorrise a quello che stava per fare. Sollevò la palla senza magia. Queste cose andavano fatte per bene. Si sporse dal cumulo di neve e puntò ad un ragazzo particolarmente grosso. Caricò indietro il braccio, e poi scagliò la sfera. Quella attraversò la ventina di metri che li separava dal gruppetto di Serpeverde e colpì il ragazzo dritto sulla nuca, facendolo gridare per lo stupore e il freddo. Snow si ritrasse ee guardò Shira sorridendo.
    Capito? Avanti, non è difficile...e ti divertirai un sacco! Attenta a non farti vedere però...ma in quel caso ci sono io a coprirti!
    Le sorrise ancora. Voleva che si divertisse, che lanciasse ancora quella risata. Per lei e per se stesso.





    * Role code by Ellenroh Carrow *

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