Mi sa che me la sono cercata.

Ryan & Clara

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  1. ¿Èhy Clàra*
     
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    * Clara Campbell *
    Speri nella tranquillità... Credi sia possibile....
    Fino a quando non arriva lui!






    Era una giornata come tante altre. Clara si era alzata con il solito cipiglio sulla fronte e aveva deciso che ascoltare della musica era decisamente la cura migliore ai suoi mali ignoti. Da un po' di tempo si sentiva nervosa e ansiosa, il che faceva bene alla sua recita ma molto meno a lei. Non era una fan del caratteraccio e aveva sempre cercato di non perdere le staffe a meno che non fosse proprio necessario. Ma questo accadeva prima che indossasse gli abiti di sua sorella e calzasse la sua vita. Decise di lavarsi e mangiare qualcosa di veloce per colazione, posizionando un biscotto in terra. Era ancora convinta che il suo topolino potesse sbucare da sotto qualche mobile per darle il buongiorno. Ci mise cinque secondi a ricordare che lo aveva affidato alle cure di Bry e si diede della stupida. Raccolto il biscotto, lo gettò nella mondezza insieme a tutta la scatola e guardò l'orologio appeso al muro. Era ora di scendere a lavoro.
    Fuori il cielo sembrava promettere pioggia come faceva da una settimana a quella parte, ma il vento era ancora troppo caldo perchè potesse cadere la pioggia violenta dei mesi prima. Anche quel giorno si sarebbero salvati da un diluvio coi fiocchi.
    Sbuffò mentre tirava su l'insegna, guidandola con la bacchetta e vide i soliti due clienti affezionati entrare nel locale.
    << Signori! >>
    era un modo di salutare barbaro ma questo passava in convento e lei lo accoglieva volentieri. I due grugnirono e si diressero al tavolo, discutendo animatamente sui nuovi tipi di impollinazione artifimagica che uno di loro aveva creato. Affermava con sicurezza che le piante crescevano con la stessa velocità con cui lui respirava, ma l'altro non sembrava crederci. Clara era d'accordo con quest'ultimo.
    << Ecco a voi il solito. >>
    li servì mentre la porta si apriva ancora una volta per lasciar entrare il solito gruppo di tre o quattro lavoratori del Ministero. Venivano per bere la burrobirra di colazione e poi rotolavano via fino ai loro uffici puzzolenti di menzogne e dolore. Fece un cenno di saluto e si diresse al bancone.
    Li servì con i soliti bicchieri macchiati dall'acqua e si allontanò, sentendo la porta aprirsi altre tre volte. Quella mattina era proprio la migliore che potesse desiderare. Aveva bisogno di tranquillità e questa non veniva affatto. Avrebbe tanto voluto urlare e lanciare qualcosa di pesante addosso a quei ministeriali che sogghignavano ma non poteva. Per fortuna se ne andarono prima del previsto a causa dei nuovi clienti. Un tanfo melmoso arrivò alle sue narici, tanto da costringerla ad un colpo di tosse. C'era un uomo seduto al bancone. Aveva lasciato una traccia fangosa per tutto il locale e si grattava la lunga barba insozzata con le unghie nere di sporco. Clara lo conosceva bene. Era un uomo che aveva perso il proprio lavoro e la propria casa e non aveva più di che vivere. Lei era solita lasciargli qualcosa da mangiare ogni giorno, di nascosto, nella capanna dove viveva lui ma non poteva permettere di fare alcuna azione carina in quel momento. I clienti rimasti scapparono uno ad uno e lei non potè fare altro che cacciare anche il vecchio signore in malo modo. Gli puntò la bacchetta in faccia e gli intimò di uscire dal locale prima che una maledizione migliorasse la sua esistenza e quella degli altri.
    L'uomo andò via balbettando che aveva solo bisogno di un bicchiere d'acqua ma Clara non poteva vacillare. Non doveva farlo. Lo accompagnò alla porta e gli intimò di non farsi più vedere nel suo locale, poi sbattè la porta.
    Stava appoggiata dietro al bancone quando sentì la porta aprirsi ancora una volta. Era intenta a rigirarsi tra le mani un bicchiere ormai vuoto, mentre uno straccio puliva il pavimento, come per magia.
    << Siamo chiu... >>
    non finì la frase. Davanti a lei si presentò una faccia fin troppo conosciuta. E non parlava dei capelli o degli occhi, bensì del naso rotto e degli occhiali che pendevano.... per non parlare del sangue!
    << Oh dannazione! >>
    con un gesto furente prese la bacchetta, sigillò le porte e le finestre, poi pronunciò due o tre incantesimi di protezione e un ultimo incantesimo di pulizia. Ryan aveva lasciato gocce di sangue sul pavimento e il suo naso continuava a colare.
    << COSA DIAVOLO CREDI DI FARE???? >>
    beh... l'aveva presa bene! Continuava a fissare l'amico, senza avere alcuna intenzione di aiutarlo in qualche modo. Prese un altro bicchiere per lui, ci versò una bevanda altamente alcolica e stava per tendergliela quando... ci ripensò. Strinse il bicchiere e ne bevvè il contenuto tutto d'un fiato prima di posare bicchiere e bottiglia davanti all'amico.
    << Inizia a spiegare. Subito! E non pensare nemmeno lontanamente di poter inventare una bella storia eh! Voglio la verità! >>
    lo indicò con il dito poi si sporse dal bancone per pulirgli la faccia con uno straccio bagnato. Non era convinta di volergli aggiustare il naso. Prima doveva ascoltare cosa aveva da dire.



    Role code by Ellenroh Carrow

     
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4 replies since 24/6/2015, 19:55   65 views
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