Mi sa che me la sono cercata.

Ryan & Clara

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  1. .Ryan
     
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    * Ryan Chase *
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    Quel giorno era uno di quei giorni che mio fratello avrebbe chiamato "un giorno no". Appena avevo aperto gli occhi, mi ero trasformato con il volto che avrei usato in superficie appena mi ero svegliato, capelli neri corti e occhi verdi, presi gli occhiali da un cassetto subito dopo aver posato i piedi per terra. Li avevo indossati ed ero andato a far colazione con gli altri, sapevano che ero io perchè avevano avuto modo di vedermi qualche volta in quelle vesti.
    Era un periodo abbastanza complicato: ero costantemente nervoso e avevo bisogno di sfogarmi un po'. Sapevo che se fossi salito in superficie, sarebbe bastata una parola per farmi scattare la molla e sarebbe partita una rissa, dove sicuramente rimediavo un occhio nero e magari il naso rotto. Sapevo che sarebbe diventato. Non capitava da anni, avevo smesso con le risse del genere appena finita Hogwarts. Non avevo avuto più bisogno di sfogarmi e mi sentivo in colpa. Forse era il problema di essere rinchiuso lì sotto, ma non potevo salire in pianta stabile in superficie anche perchè la mia faccia era tappezzata ovunque.
    Al ministero si leccano i baffi all'idea di arrestarmi con Patrick e Gawain, ci mancherebbe solo che vada con la mia faccia e sono a posto. Già sono il figlio scandalo di Jonathon Chase, così sarei una delusione anche per mio fratello e le persone che tengono a me. Jackpot, eh Ryan? pensai con un sospiro, prima di decidermi a salire. Salutai tutti e mi misi a camminare senza una meta precisa, quando pensai di passare per Diagon Alley, magari fare qualche spesuccia e magari salutare Clara già che ero di strada.
    Stavo girovagando per Diagon Alley, meditando di comprarmi un gelato da Florian, quando qualcosa che avevo visto, mi turbò: una donna era stata derubata sotto il mio naso. I ladri erano due tizi, ma nessuno dei passanti si era fermato a soccorrerla, anzi dalle espressioni indifferenti della gente per strava avevo la sensazione che era abbastanza normale e che tutti si facevano i fatti loro per non finire nei guai. Inseguii il ladro e ovviamente ci fu una rissa, sia il mio naso che gli occhiali si erano rotti, tanto che dal naso colava del sangue ma non me ne ero curato, avevo uno zigomo gonfio, ma non mi importava. Riportai quello che capii essere il borsello con i soldi alla signora, che mi ringraziò con un timido sorriso.
    Alla fine decisi di andare da Clara alla Testa di Porco a farmi una burrobirra, ma avevo la strana sensazione che mi sarei preso uno bello schiaffo anche da lei.
    Vabbè già che ci sono, uno schiaffo in più o uno in meno che differenza fa? sorrisi a quel pensiero, dimenticandomi del gelato da Florian.
    Quando arrivai alla testa di porco sorrisi guardando Clara al bancone e le sorrisi. Oswin, ciao cara. Mi daresti.. qualcosa di forte? Avevo pensato alla burrobirra, ma mi sa che non basta. le sorrisi sornione, ma l'espressione che sopraggiunse poco dopo.. beh non prometteva niente di buono.


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  2. ¿Èhy Clàra*
     
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    * Clara Campbell *
    Speri nella tranquillità... Credi sia possibile....
    Fino a quando non arriva lui!






    Era una giornata come tante altre. Clara si era alzata con il solito cipiglio sulla fronte e aveva deciso che ascoltare della musica era decisamente la cura migliore ai suoi mali ignoti. Da un po' di tempo si sentiva nervosa e ansiosa, il che faceva bene alla sua recita ma molto meno a lei. Non era una fan del caratteraccio e aveva sempre cercato di non perdere le staffe a meno che non fosse proprio necessario. Ma questo accadeva prima che indossasse gli abiti di sua sorella e calzasse la sua vita. Decise di lavarsi e mangiare qualcosa di veloce per colazione, posizionando un biscotto in terra. Era ancora convinta che il suo topolino potesse sbucare da sotto qualche mobile per darle il buongiorno. Ci mise cinque secondi a ricordare che lo aveva affidato alle cure di Bry e si diede della stupida. Raccolto il biscotto, lo gettò nella mondezza insieme a tutta la scatola e guardò l'orologio appeso al muro. Era ora di scendere a lavoro.
    Fuori il cielo sembrava promettere pioggia come faceva da una settimana a quella parte, ma il vento era ancora troppo caldo perchè potesse cadere la pioggia violenta dei mesi prima. Anche quel giorno si sarebbero salvati da un diluvio coi fiocchi.
    Sbuffò mentre tirava su l'insegna, guidandola con la bacchetta e vide i soliti due clienti affezionati entrare nel locale.
    << Signori! >>
    era un modo di salutare barbaro ma questo passava in convento e lei lo accoglieva volentieri. I due grugnirono e si diressero al tavolo, discutendo animatamente sui nuovi tipi di impollinazione artifimagica che uno di loro aveva creato. Affermava con sicurezza che le piante crescevano con la stessa velocità con cui lui respirava, ma l'altro non sembrava crederci. Clara era d'accordo con quest'ultimo.
    << Ecco a voi il solito. >>
    li servì mentre la porta si apriva ancora una volta per lasciar entrare il solito gruppo di tre o quattro lavoratori del Ministero. Venivano per bere la burrobirra di colazione e poi rotolavano via fino ai loro uffici puzzolenti di menzogne e dolore. Fece un cenno di saluto e si diresse al bancone.
    Li servì con i soliti bicchieri macchiati dall'acqua e si allontanò, sentendo la porta aprirsi altre tre volte. Quella mattina era proprio la migliore che potesse desiderare. Aveva bisogno di tranquillità e questa non veniva affatto. Avrebbe tanto voluto urlare e lanciare qualcosa di pesante addosso a quei ministeriali che sogghignavano ma non poteva. Per fortuna se ne andarono prima del previsto a causa dei nuovi clienti. Un tanfo melmoso arrivò alle sue narici, tanto da costringerla ad un colpo di tosse. C'era un uomo seduto al bancone. Aveva lasciato una traccia fangosa per tutto il locale e si grattava la lunga barba insozzata con le unghie nere di sporco. Clara lo conosceva bene. Era un uomo che aveva perso il proprio lavoro e la propria casa e non aveva più di che vivere. Lei era solita lasciargli qualcosa da mangiare ogni giorno, di nascosto, nella capanna dove viveva lui ma non poteva permettere di fare alcuna azione carina in quel momento. I clienti rimasti scapparono uno ad uno e lei non potè fare altro che cacciare anche il vecchio signore in malo modo. Gli puntò la bacchetta in faccia e gli intimò di uscire dal locale prima che una maledizione migliorasse la sua esistenza e quella degli altri.
    L'uomo andò via balbettando che aveva solo bisogno di un bicchiere d'acqua ma Clara non poteva vacillare. Non doveva farlo. Lo accompagnò alla porta e gli intimò di non farsi più vedere nel suo locale, poi sbattè la porta.
    Stava appoggiata dietro al bancone quando sentì la porta aprirsi ancora una volta. Era intenta a rigirarsi tra le mani un bicchiere ormai vuoto, mentre uno straccio puliva il pavimento, come per magia.
    << Siamo chiu... >>
    non finì la frase. Davanti a lei si presentò una faccia fin troppo conosciuta. E non parlava dei capelli o degli occhi, bensì del naso rotto e degli occhiali che pendevano.... per non parlare del sangue!
    << Oh dannazione! >>
    con un gesto furente prese la bacchetta, sigillò le porte e le finestre, poi pronunciò due o tre incantesimi di protezione e un ultimo incantesimo di pulizia. Ryan aveva lasciato gocce di sangue sul pavimento e il suo naso continuava a colare.
    << COSA DIAVOLO CREDI DI FARE???? >>
    beh... l'aveva presa bene! Continuava a fissare l'amico, senza avere alcuna intenzione di aiutarlo in qualche modo. Prese un altro bicchiere per lui, ci versò una bevanda altamente alcolica e stava per tendergliela quando... ci ripensò. Strinse il bicchiere e ne bevvè il contenuto tutto d'un fiato prima di posare bicchiere e bottiglia davanti all'amico.
    << Inizia a spiegare. Subito! E non pensare nemmeno lontanamente di poter inventare una bella storia eh! Voglio la verità! >>
    lo indicò con il dito poi si sporse dal bancone per pulirgli la faccia con uno straccio bagnato. Non era convinta di volergli aggiustare il naso. Prima doveva ascoltare cosa aveva da dire.



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  3. .Ryan
     
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    * Ryan Chase *
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    Avevo guardato il locale con aria interrogativa, non curandomi per niente del naso che aveva iniziato a gocciolare sul pavimento della testa di porco. Per un attimo benedii la tempistica, se avessi iniziato a gocciolare per strada, non ero certo di quello che sarebbe potuto capitare.. magari mi avrebbero lanciato il malocchio o qualcosa del genere, anche se era altamente improbabile. In ogni caso, non avrebbero riconosciuto Ryan Chase, ma solo un tizio qualsiasi che nessuno aveva mai davvero visto in giro.
    Quando disse, urlando, che cosa pensavo di fare, beh come prima cosa feci un grosso sorriso. Sono soltanto passato a dire ciao! Non era esattamente il benvenuto che mi aspettavo, ma... eccomi qui dissi guardandola gongolando ma.. se è un momento difficile me ne vado ridacchiai mentre la donna fece gli incantesimi di protezione e pulì il sangue che era caduto a terra. come non detto sorrisi.
    Mi avvicinai al bancone, Clara versò la bibita alcolica e quello che successe dopo mi lasciò senza paprole.
    EHI! Quello era mio dissi guardando Clara che si stava bevendo la bibita alcolica che gli aveco chiesto io Ne voglio uno anche io adesso, me lo merito dissi con tono piagnucoloso. Quando mi chiese perchè ero ridotto così male, alzai le scarpe e le scrollai.
    Sono andato a sbattere contro ad un palo della luce? azzardai.
    AHI, fai più piano con lo straccio del demonio, il mio naso è rotto e quello anche se bagnato non mi aiuta! dissi per poi sospirare e decidere di rispondere alla sua domanda.
    Sono uscito dalle catacombe per prendere un po' d'aria e avevo pensato di passare da Florian a prendermi un gelato. Ad un certo punto una signora che era stata derubata del suo borsello dei soldi, da due malviventi a Diagon Alley. Nessuno ha fatto niente e già mi prudevano le mani, così ho dato ad una lezione ad entrambi, soprattutto a quello che aveva preso il borsello. Quella donna poteva essere una madre che doveva comprare cibo per la famiglia, non lo so come mi è preso. dissi per poi aggiungere e ripetere con un sospiro con un sospiro non lo so Clara, non lo so. Era successo tutto così in fretta ammisi scrollando le spalle e le sorrisi appena.
    posso avere il drink adesso? chiesi facendo tornare il solito sorriso furbetto


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  4. ¿Èhy Clàra*
     
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    * Clara Campbell *
    Speri nella tranquillità... Credi sia possibile....
    Fino a quando non arriva lui!






    << Oh beh! Non era esattamente il "ciao" che IO mi aspettavo! >>
    lui non si aspettava un benvenuto del genere? E lei che doveva dire? Non era lei quella che sanguinava da una faccia già vista al tempo della scuola. Le sembrava di essere tornata indietro di decenni, a quando si nascondevano in qualche classe per curare le molteplici ferite dell'amico. Era assurdo come certe cose non cambiassero mai. Appena lo aveva visto in quello stato, l'aveva assalita il panico; lo stesso di quando era una ragazzina di quindici anni.
    Assurdo...
    Questa era l'unica spiegazione che riusciva a darsi in quel momento.
    Scosse la testa e guardò lo straccio, ormai imbevuto di sangue fresco. Era inutile continuare a pulirgli il viso, perchè lui continuava a sanguinare.
    << Non ho intenzione di aggiustare il tuo naso fino a quando non sputi fuori tutta la verità. >>
    aveva sempre funzionato quella minaccia. Non sapeva se fosse dovuta alla paura che incuteva il suo sguardo deciso o se Ryan decidesse semplicemente che era inutile nasconderle le cose. Prima o poi lei veniva a saperlo comunque.
    << Berrai dopo. Ne avevo più bisogno io. >>
    stette in silenzio quando lui gli raccontò la verità su ciò che era accaduto. Fu in quel momento che sperò nell'ennesima balla. Sarebbe stato meglio andare contro ad un palo piuttosto che salvare qualcuno da dei malviventi. Strinse le labbra e prese la bacchetta.
    << Epismendo. >>
    con un gesto della bacchetta, puntata verso il naso rotto di Ryan, lo aggiustò senza alcuna fatica. Lo aveva fatto tante altre volte nonostante non si fosse mai entusiasmata.
    Gettò lo straccio insanguinato in una bacinella di acqua fredda che subito si colorò di rosso. Clara rimase a fissarla per qualche istante, in rigoroso silenzio.
    << Non avresti dovuto. >>
    versò due bicchieri di liquore e ne tese uno all'amico. Continuava a scuotere la testa ed evitava di guardarlo negli occhi. Ryan aveva arrischiato alla propria vita più di quanto potesse capire o sapere. Non viveva in superficie quindi era difficile capire la situazione, ma aveva commesso uno sbaglio.
    << Non dovevi salvarla, Ryan. >>
    il suo tono grave mostrava una lieve nota apprensiva. Non poteva fare altro se non spiegargli perchè, prima che lui pensasse che era impazzita a furia di stare nel nuovo mondo magico.
    << Di solito, quando qualcuno viene aggredito, nessuno lo aiuta. Non so perchè non lo facciano. Forse è qualcosa nella pozione che prendono ma... hai sbagliato a darle una mano. Avresti dovuto ignorare la cosa e andare avanti per la tua strada. Le regole sono le regole qui in superficie. Se qualcuno non è in grado di combattere per se stesso, può provare a lamentarsi al Ministero, con le forze dell'ordine ma.... di solito non aiutano molto. Quella signora doveva perdere quei soldi oggi, oppure estrarre la bacchetta e combattere. >>
    non era giusto e lei lo sapeva bene, ma questo era il mondo dove viveva e non ci si poteva ribellare apertamente. Azkaban avrebbe banchettato con qualsiasi rivoluzionario trovato a girovagare in libertà.
    << Mi dispiace. So che è difficile ma, quando sali in superficie, meno ti guardi attorno e meno vedrai..... e meno rischierai la tua vita. >>
    era dura da accettare. Lei aveva imparato a diventare cieca, sorda e muta davanti alle ingiustizie. Aveva capito che, combattendo a volto scoperto, si finiva con un cappio al collo. Per questo combatteva in gran segreto e aiutava quando era convinta che nessuno guardasse.



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  5. .Ryan
     
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    * Ryan Chase *
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    Ridacchiai guardandola, sembravamo essere tornati indietro di quanti anni? Dieci? quindici? Ti ringrazio, va molto meglio. Ti devo un favore, l'ennesimo temo dissi pacatamente. Tuttavia, non ero mai stato contento di fare a pugni, mi ero calmato i nervi e sentivo che mi meritavo il gelato di Florian. Avrei chiesto a Clara se poteva accompagnarmi, anche se beh non ne ero certo che poteva uscire. Eventualmente avrei fatto in modo di portarglielo direttamente al bancone, sempre se non era contro i regolamenti imposti da Oswin. Non l'avevo mai realmente capita e forse era stato quello che mi aveva spinto a stringere quell'amicizia con Clara che durava da anni.
    Ascoltando le sue parole la guardai con aria confusa. Perchè? Io non credo di capire ero confuso, era normale difendere una persona, doveva andare così, ma la spiegazione non si tardò ad attendere. Sbiancai alle sue parole e iniziai a balbettare che Io dovevo farlo, io.. sospirai un istante dovevo, faceva parte di me, il mio aiutare gli altri. Forse era quello il grande cambiamento fatto. Ero sempre il dannato sconsiderato grifondoro che ero un tempo, sarei mai cambiato?
    Non è giusto Clara, lo sappiamo entrambi che non è così che funziona! dissi con tono rabbioso, non dovevo agitarmi se no sarebbero peggiorate le cose, magari qualcuno da fuori avrebbe potuto sentire anche se lo dubitavo. Ringraziai per il drink ma continuavo a fissare quel bicchierino senza berlo, mi era quasi passata la voglia. Quando disse che probabilmente quell'indifferenza era dovuta alla pozione, pensai che volevo saperne di più.
    Dovrei parlarne con qualcuno, per capire bene cosa succede, ma forse non ha senso perchè non posso essere d'aiuto. Per me era già arabo la pozione polisucco, una delle pozioni che non mi è mai riuscita. E sono io, insomma dovrei sapere piuttosto bene come funzionano certe cose dissi con un sussurro, per poi pensare forse non dovrei nemmeno salire in superficie, anche se lo faccio per vedere lei. Già, anche se avrei preferito tornare nel sottosuolo, l'unica cosa che mi faceva uscire da lì, oltre alle risse e ai gelati di Florian, era Clara e Will. Lo guardavo dalle finestre di casa e avrei voluto entrare, ma mi era stato consigliato di non muovere un muscolo; lo avrei incontrato in un secondo tempo. Sospirai, bevendo il drink in un sorso.
    Se le cose stanno così, dovrò subito trovare un volto nuovo, questo temo che non vada più bene. Non mi hanno visto in molti, ma chi lo sa se quei due decidano di dire ai ministeriali qualcosa, sarebbe facile arrivare a me e.. non solo al volto attuale, ma quello della persona che stanno cercando e quell'imbecille di mio fratello ancora non è arrivato. dissi con un sorriso. che ne dici? Facciamo un cambio di connotati?


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4 replies since 24/6/2015, 19:55   65 views
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