[storyline]: Embrace your future

M.A.G.O. 7 Giugno 2010

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  1. Frelia Hudson
     
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    Frelia aveva con sé un libro che non stava realmente leggendo. L'atto di leggere era pura meccanica, la mente sfuggiva all'idea di seguire le parole e il senso con cui si legavano tra loro.
    Aveva preso quel libro sugli incantesimi di difesa dallo scaffale della libreria unicamente per distrarre l'attenzione della Bibliotecaria dalla discussione che era nata con la Serpeverde del settimo anno. Dal giorno in cui il Ministero aveva ufficializzato la voce che correva da tempo, lasciando che il Profeta prima inarrivabile per gli studenti portasse a tutti la notizia dei Giochi che si stavano preparando per gennaio, i toni delle discussioni si erano accesi sempre di più.
    La tensione regalava almeno due ottave anche alla voce più tranquilla. Discutere con chiunque aveva sempre scosso profondamente Frelia, anche quando le riusciva di nasconderlo almeno in parte, ma quell'anno l'aveva messa talmente a dura prova, che da un paio di settimane a questa parte le risultava perfino liberatorio e catartico, in un clima generale nel quale si poteva sfogare pensieri e problemi più seri...si scattava per la qualsiasi.
    Non era il caso di quella mattina però, questa volta non aveva fatto passare nemmeno un istante, prima di affacciarsi dalla sezione che stava guardando pigramente, non appena aveva sentito e riconosciuto la voce della Rhymes, Corvonero del 3^ anno. E la memoria non aveva perso più di un secondo a riconoscere di conseguenza la Whitemore, visto che la Serpeverde si era accanita particolarmente contro di lei.
    Era un miracolo, insomma, se quel giorno non si era presa l'ennesima punizione...ancora. Era ancora di più un miracolo il fatto che la Withemore non fosse ancora uscita dalla Sala Grande per inseguirla e vendicarsi.
    La Rhymes era rimasta insieme a lei fino a poco fa, ma non erano state in grado di scacciare la tensione per quello che poteva accadere da un istante all'altro. Amber, Alton e Joanne avevano mandato a tutti loro il segnale tanto atteso e tanto temuto.
    Quando Frelia avvertì i passi in avvicinamento, si scoprì a stringere forte la bacchetta che impugnava con la mano, tenendola nascosta sotto il libro aperto. Aveva iniziato a sussultare troppo facilmente dentro di lei e non le piaceva affatto. Aveva paura che il coraggio l'abbandonasse e si ostinava a mettersi alla prova con piccoli esercizi, fosse anche sforare il coprifuoco di una decina di minuti più del solito. Era vitale per lei sentire di poter essere la solita Frelia, anche se aveva paura di iniziare a cedere. Snow era il suo sostegno e quando alzando lo sguardo lo riconobbe, sentì con un sospiro che non sarebbe mai riuscita a fargli capire quanto fosse importante per lei.
    << La Withemore è ripartita all'attacco. Qualsiasi cosa abbiano in mente, lasciatela a me. >>
    La frase ebbe un debole effetto sul proprio coraggio, ma sperò che la cosa non si vedesse all'esterno.
    Sorrise tesa all'amico, chiudendo di scatto il libro.
    << Tu sai cos'abbiano in mente, di preciso? >>
     
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