I suppose to know you?

Lionel & Cameron

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  1. »Lionel
     
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    Hogsmeade, fine aprile.

    Era arrivato il venerdì e ciò significata solo una cosa: il week end tanto agoniato era arrivato. Quella settimana potevo godermi ben tre giorno di ferie che avevo accumulato nell'ultimo periodo; in quanto avevo dovuto coprire il turno di un mio collega, Gareth che si era malato in missione nonchè era ricoverato nel San Mungo egiziano; e dato che ero già in missione in Egitto per la precisione a Tanta, mi era stato chiesto di finire il suo ad Assuan. Maggie era sempre stata con me, anche se avevo chiesto alla babysitter di nome Veronica che avevo assunto in Regno Unito, a metà febbraio, di seguirci. Era una persona che non sapeva esattamente fare della sua vita: era stata un'ottima studente a Hogwarts, ma non sapeva scegliere tra la carriera ministeriale e quella medica. La pagavo quel poco che riuscivo, ma lei non si era lamentata e si era limitata a dirmi al rientro da quella lunga "vacanza lavorativa" che aveva quasi scelto.. così decisi di fare un salto ad Hogsmeade, per fare acquisti per Maggie che era cresciuta tantissimo in quei mesi e comprarle qualcosa di più consono ad una bambina che si avvicinava ad un anno di età; sia per quanto riguardava i giochi sia per quanto riguardava nuovi vestitini.. nonchè ero lì per cercare un regalo a quella ragazzina, per augurarle tutto il meglio. Sarei passato dal negozio di piume di Scrivenshaft, se fossi stato sicuro che avesse scelto la carriera medica: ho sempre pensato che i dottori avessero bisogno di una bella fornitura di penne. Decisi di andare ai tre manici di scopa e - strano ma vero - non era ancora stato preso d'assalto dai ragazzini di Hogwarts che avevo visto in giro; sebbene qualcuno nel locale ci fosse.
     
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  2. Cameron Alton
     
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    << Mi sembra pura follia, Cam' >> Amber aveva tentato di nuovo di farlo desistere e Cameron le aveva visto sul volto tutta la frustrazione del non poter più nascondere la gravidanza...e del non potersi più muovere come prima.
    << Certo che lo è. E' anche vero che non siamo in una posizione già molto bella. Appena usciremo li avremo comunque alle calcagna.>>
    << Ma c'è una bella differenza tra l'affrontare la cosa quando accadrà...e il gettarlesi addosso! >>
    << Dobbiamo cercare un posto dove stare, per quando usciremo di qui...e se possiamo guadagnare tempo fingendo di dar retta a chi ci controlla...si faranno vivi anche quelli che vogliamo incontrare. >>
    << Non puoi saperlo. >>
    << Dobbiamo provarci. Hai detto anche tu che non vorrai startene con le mani in mano, quando saremo fuori. Dobbiamo cercare un contatto finché siamo ancora un po' al sicuro. >>
    << E' troppo rischioso. E se ti...se ti portano via? Se è già una trappola? >>


    Erano tutte paure che sembravano provenire dalla sua stessa mente, insidiose proprio per questo...e comprensibili proprio per questo. Cam non era sicuro di essere riuscito a tranquillizzarla, ma il momento di partire per Hogsmeade - ultimissima uscita di sabato nella sua vita da studente - gli era corso in aiuto.
    Aveva raccomandato Amber praticamente a ogni Grifondoro presente nella sala comune, compreso Nick Quasi Senza Testa. Questa volta le battute per tranquillizzare Michelle gli erano uscite molto fiacche, ma la sorella non aveva insistito e si era imbronciata leggermente, salutandolo dopo Amber e guardandolo varcare la porta sotto il ritratto.
    Il viaggio in carrozza verso il villaggio non aveva dato problemi, anche perché i ragazzi che avevano evitato qualsiasi punizione ( a lui per primo era costato un autocontrollo da Mahatma Gandhi ) erano davvero pochi.
    Mulciber lo aveva squadrato dall'alto in basso nel controllare la sua autorizzazione, come a volergli giurare che avrebbe comunque trovato un modo per mettergli i bastoni tra le ruote.
    Nella carrozza che sussultava a ogni buca lungo il viale in discesa dal castello all'ingresso del villaggio, Cameron si era chiesto quale adulto si sarebbe fatto avanti, ma quando lo aveva scoperto, sulla soglia del Tre Manici di Scopa...si era detto che avrebbe dovuto aspettarselo.
    Aveva cercato di salutare il Segretario del Ministro della Verità - niente meno! - con tutta l'educazione di cui era capace e...aveva capito di stare esaurendo le scorte molto rapidamente. Doveva stare molto attento, anche se l'uomo non sembrava volerlo stuzzicare più di tanto.
    Per ora.
    ...
    << Mi chiedevo se avete preso la vostra decisione, Signor Alton. La vostra ragazza sembrava avere le idee chiare, il giorno del nostro colloquio. >>
    << Amber è il mio punto di riferimento. >>
    << Dovrete diventarlo anche voi per vostro figlio. E siete così giovane...>>
    << Ci sto lavorando. >>
    << Scegliere la sicurezza per un futuro mago può essere un compito molto difficile, di questi tempi. A sentire i professori che vi tengono d'occhio, sembra che tu debba ancora capire quale sia la strada più sicura. Sono molto preoccupati per te, Alton. >>
    << Chi, Segretario? Kierkegard e Mulciber? Sembrano più preoccupati di perdere il bersaglio preferito... e di come rimpiazzarlo. >>
    << Beh, voi non fate nulla per dimostrare di aver messo la testa a posto. >>
    Cameron si appoggiò allo schienale della sedia, guardandosi intorno per qualche istante, prima di prestare nuovamente attenzione al mago.
    << Cosa vi aspettate che faccia, quando avrò preso i M.A.G.O? >>
    << Avete ottimi voti, cosa difficile da spiegare visto che sembrate studiare da un anno a questa parte il meno possibile... >>
    << Chissà per quale motivo può essermi sparita del tutto la voglia... >> insinuò Cam.
    << Eppure avete tutte le strade avanti a voi. Aperte, spianate dalla vostra intelligenza, se non rovinerete tutto con la condotta. >>
    << Non mi vorrete far credere che sarei ammesso all'Accademia Auror...IO, il figlio di un Auror traditore... >>
    Si ritrovò a pensare di voler cancellar a suon di pugni quel sorriso che spuntò sulle labbra del segretario.
    << Potreste ancora...sì. Tornando sulla retta via... >>
    La retta via...
    Si alzò di scatto prima di poterselo impedire...e si accorse di aver reagito proprio verso il punto verso il quale il mago, appena promosso a un Ministero più importante, stava lavorando per condurlo. << Fatemi capire. C'è davvero una scelta, per me, o no? Parli chiaro per una volta. >>
    << C'è una scelta, ancora per poco. Nelle condizioni in cui versa la sua famiglia...mi auguro che lei abbia la prontezza di cogliere l'ultima possibilità. >>
    << Oppure...? >>
    Montague si alzò, riprendendo dal tavolo la copia del Profeta, i guanti di pelle e la sciarpa verde scuro. << Non le piacerebbe scoprirlo, Signor Alton. Ci pensi bene. E faccia dei buoni esami. >>

    Cameron rimase immobile, a fissarlo, mentre questi usciva in strada.
    Restò immobile, sentendosi come soffocare dalla rabbia che per un pelo non era di nuovo esplosa, ma che già lo stringeva come una massa pulsante e lo escludeva da quello che gli succedeva intorno.
    La voce della cameriera che prendeva un'ordinazione al tavolo dietro il suo, i passi di due uomini che si scusavano passandogli davanti e raggiungendo il bancone per pagare.
    E lui, in mezzo, che non si era mai sentito così, in balia di quello che provava dentro.

    Edited by #Mikhail - 18/10/2014, 21:28
     
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  3. »Lionel
     
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    Avevo preso posto ad un tavolo e mi stavano per servire una burrobirra quando avevo avevo sentito parlare alle mie spalle un ministeriale - Montague il segretario di Dancy, era abbastanza famoso, sebbene decisamente meno del suo "principale" - e un ragazzo, doveva essere uno studente di Hogwarts, presumibilmente dell'ultimo anno, dato che parlavano di MAGO e lavoro. Non mi piaceva origliare, non era nella mia natura dato che avevo sempre preferito in qualche modo farmi i fatti miei e rispettare i fatti degli altri. Solo che quel ragazzo mi sembrava alquanto scosso e non credevo di aver capito il fattore riguardo ai figli. Quel ragazzo aveva un figlio o lo stava per avere? Era già un periodo difficile per lui che lavorava e aveva più del doppio dei suoi anni, come poteva lui che ancora non aveva un lavoro? E a quanto pare era difficile, dato che era figlio di un auror traditore già solo pensare ad impegnarsi per qualcosa che difficilmente avrebbe potuto avere. Ricordava un pò me alla sua età, che cercavo di cavarmela da solo, perchè non sapevo fare di meglio.
    Non ho potuto fare a meno di ascoltare ammisi sedendomi al suo tavolo, davanti a lui, con la burrobirra tra le mani non te la stai passando bene a quanto vedo e il segretario di Dancy sembrava tutt'altro che amichevole. Figlio in arrivo ad Hogwarts? chiesi, ero amichevole e quel ragazzo sembrava aver bisogno di fare due chiacchiere.. sperando che ne avesse voglia lui.
     
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  4. Cameron Alton
     
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    La sua stessa rabbia era un'ondata che lo lasciò semplicemente spossato, stremato...perché in quei momenti non trovò alcun modo per scaricarla. Non vedeva soluzioni all'orizzonte, se non scelte che avrebbero messo nei guai le persone che gli premevano di più. Amber era determinata quanto lui, ma lui...poteva reggere all'idea di aver messo in pericolo Amber e il bambino? Poteva sopportare le conseguenze delle sue scelte, se fossero ricadute sui gemelli...su sua madre, oltre che sulla famiglia che lui e Amber stavano per creare?
    Sedette al tavolo, sommerso da quelle domande, così assorto nei suoi pensieri da non realizzare subito il significato di ciò che diceva quell'uomo, che prese posto allo stesso tavolo, tra le mani una burrobirra.
    << Prego, si figuri...>> mormorò, osservandolo. Se lui non era certo in una giornata idilliaca, sembrava che anche quello straniero non fosse al massimo. << Già...Non so veramente cosa pensino di vedermi scegliere, ma non intendo accontentarli. Per niente. >>
    Non riusciva a capire se il Ministero stesse davvero seguendo una politica di indottrinamento, o se intendesse semplicemente minacciare i figli di maghi e streghe che si erano rivelati scomodi...contando di provocarli fino a giustificare una persecuzione vera e propria.
    Davvero non capiva, ma questo non cambiava quello che era giusto...quello che aveva capito dopo aver smesso la pozione, nel breve periodo in cui l'aveva smessa.
    << Sto per fare la cosa più giusta...e la più pericolosa, probabilmente. >> Si avvicinò con il viso a quello dell'uomo, abbassando la voce. << Ma non farò quello che vogliono loro. >> Corrugò la fronte. << Posso chiedere chi è lei? >>
     
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  5. »Lionel
     
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    Ero rimasto perplesso ascoltando la sua risposta, non esattamente quello che mi aspettavo.
    Ascoltai con attenzione le sue parole e aggrottai le sopracciglia Di alternative direi che non ce ne sono e non credo sia una buona scelta deludere il ministero dissi con tono grave, se avevo capito la gravità della situazione l'unica scelta era quella di rigare dritto, prendere tutti i mago possibili per diventare un auror, anche se la famiglia d'origine non era ben vista al ministero.
    Che tipo di scelta? L'unica scelta che hai in questo angolo di.. Inghilterra è quella di finire la scuola e con voti decenti, non vorrai mica non avere un lavoro? So che sono diventati molto severi lanciai uno sguardo al barista dei tre manici di scopa, non sembrava giovanissimo ma temevo che se fosse stato uno di questi ragazzi che stavano per diplomarsi, avrebbero dovuto prendere una serie di mago vagamente decenti.
    Cosa hai intenzione di fare? chiesi abbassando la voce rendendola quasi un vago sussurro, quando poi mi chiese chi diavolo ero, gli sorrisi sprezzante.
    Uno troppo curioso, forse. Un dipendente gringott, Lionel Alton Dixon. Usa pure il nomignolo, Daryl. dissi pacatamente. Era un'abitudine il presentarsi con entrambi i cognomi, dato che aveva avuto due famiglie che in qualche modo mi avevano entrambi deluso Come vedi nessuno di preoccupante, non sono uno spifferone o quant'altro, solo un padre di una bambina piccola che si è fatto intenerire sorrisi
     
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  6. Cameron Alton
     
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    Non era piacevole sentire dire da qualcun altro la verità, supporre quello che poteva succedere a mettersi contro il Ministero. Anche se era ciò che lui stesso sapeva da sempre...sentirlo prendere forma nelle parole di qualcun altro, gli dava quella sostanza che avrebbe voluto poter ignorare.
    Forse cedere e scegliere il quieto vivere era davvero l'unica soluzione, l'unica responsabile per chi aveva famiglia. Ma in quale mondo voleva dire rassegnarsi a vivere?! In un Mondo magico che li avrebbe costretti tutti ad assistere a giochi in cui venivano eliminati i prigionieri, i ribelli? In un mondo in cui i mezzosangue venivano lasciati vivere solo se chinavano la testa?
    Storse le labbra riflettendo sulle parole dell'uomo. Non lo infastidiva che si fosse seduto al tavolo e gli stesse facendo quelle domande. Da giorni c'erano problemi be più seri.
    No, grazie. Ho paura di aver già deciso.
    Poi, però, l'uomo decise di presentarsi. E quel cognome, il suo stesso cognome, mandò Cam in pelle d'oca.
    Alzò di scatto lo sguardo, puntandoli in quelli dell'altro.
    << Come ha detto? >>

    Lui e Amber erano corsi nel dormitorio dei maschi del primo anno, quando un compagno di Marc aveva detto loro che il fratello aveva continui incubi.
    Lo avevano trovato in condizioni di insonne che nessuno dei due aveva potuto immaginare fino a che Marc non era stato più capace di nascondere loro che non dormiva da una settimana, per paura di quegli incubi.
    Se non ci fosse Amber, il più delle volte non saprei come fare nemmeno con i miei fratelli.
    Erano riusciti a convincere Marc a parlare di quegli incubi e nelle parole del fratello Cam aveva rivissuto tutta l'angoscia provata la notte del Capodanno del 2009, prima che tutto cambiasse. Perché ora sapevano che il Ministero aveva cambiato tutto, tutto e molti di loro, se non tutti.
    Amber e lui si erano ritrovati soli, le loro famiglie imbrigliate da quell'incantesimo che lui aveva potuto riconoscere solo dopo aver trovato chissà come il coraggio di interrompere per poco la pozione.
    Come avrebbero fatto adesso?
    La cosa giusta era battersi contro tutto questo, non solo per chi come i loro genitori erano stati uccisi o cambiati, ingannati, ma soprattutto per chi aveva ancora meno possibilità di difendersi. Michelle, Marc, il bambino che Amber aspettava.

    Avvertì di nuovo quella tempesta di sensazioni che gli aveva provocato l'interruzione della pozione, quando i ricordi erano stati nemici proprio come i dolori fisici, affrontati come poteva nella stanza in cui Kierkegard lo aveva rinchiuso, e dove l'arrivo del Preside non era stato solo la fine della punizione, ma l'inizio di una discussione altrettanto dolorosa.
    In quei pochi momenti, con i ricordi di sua madre...come era stata molto tempo prima...e di suo padre, della famiglia che un tempo aveva avuto, un nuovo sale aveva irritato le ferite ed era così anche ora.
    Non può essere. Hai sentito male. Hai capito male.
    << Ha detto Alton? >>
     
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  7. »Lionel
     
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    Lo guardavo con attenzione. Il suo sguardo prima pensoso, vagamente confuso, dato che stava pensando probabilmente a ciò che gli avevo detto riguardo al fattore lavorativo e che doveva chiudere un occhio - o forse entrambi - davanti alla nuova politica ministeriale che sicuramente era alquanto discutibile, si era trasformata in sana curiosità dopo che mi ero presentato.
    Mi aveva guardato come se fossi un fantasma e la cosa da una parte mi divertiva, dall'altra beh, certamente ero un pochino spaventato.
    Scusami? chiesi guardandolo ricambiando lo sguardo. Cosa avevo detto che non andava?
    Quando mi chiese se avevo detto Alton annuii, tranquillamente. Stava per caso cercando qualcuno con il mio cognome? Era così dannatamente strano e il fatto che mi guardasse in quel modo di sicuro non mi aiutava.
    Si, ho detto Alton.. in fondo è il mio cognome. O meglio, è il cognome dei miei genitori biologici.. Sono stato affidato ad un'altra famiglia quando ero molto piccolo e non ho nessun ricordo di loro o altro. Non so nemmeno perchè te lo sto dicendo, non credo possa interessarti. dissi pacatamente guardandolo e tornando a bere. Se fossi stato cercato dalla mia famiglia biologica e non sapevano come fare? Scacciai quel pensiero, l'adozione era aperta, se avessero voluto cercarmi, probabilmente non sarei rimasto per quegli anni in una casa di matti irlandesi.. Che poi, per fortuna, capii che gli irlandesi era un popolo per bene. Tutte le persone erano grandiose, a quanto pare una delle rare famiglie con qualche rotella fuori posto la avevo trovata io. Mi sentivo vagamente patetico.
    La domanda, però ora è spontanea: va tutto bene? Hai visto la mia faccia su qualche.. manifesto? Perchè sarebbe una cosa nuova anche per me
     
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6 replies since 4/10/2014, 21:34   102 views
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