Demons

riunione al Picco dei Giganti

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  1. Ginny W Potter
     
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    Riaprì gli occhi al secondo gemito di Teddy, rannicchiato contro il suo petto.
    Nel buio spezzato appena da un filo di luce proveniente dalla caverna illuminata da una debole torcia lasciata da Seamus, accarezzò la testolina del figliastro.
    I capelli fini di Teddy stavano di nuovo mutando colore in un arancio piuttosto spento, come gli capitava sempre più spesso nel sonno. Ginny meditò se non fosse il caso di svegliarlo da quello che doveva essere un incubo.
    Che fossero sogni belli o brutti, le avevano detto che da bambini si aveva bisogno di continuare a dormire e portarli naturalmente verso il loro termine.
    Ginny sospirò e lo cullò, cingendolo in un abbraccio che portò la testolina riccia del piccolo sulla sua spalla.
    Nei suoi sogni, prima che deviassero altrettanto sistematicamente verso l'incubo, Harry la guardava, immobile, ingabbiato da un corpo ferito e stremato almeno quanto lo costringevano le fredde catene magiche, su quella piazza che rivedeva ogni notte.
    Gli occhi però avevano ancora tutta la loro luce, quella fierezza e quella dolcezza che l'avevano fatta innamorare.
    Quante volte li aveva penetrati, traendo forza da essi anche quando l'ombra era stata lì lì per oscurarli? Quante volte erano divenuti la sua forza, la sua gioia, anche semplicemente osservandoli mentre lui non se ne accorgeva?
    Non riusciva a pensare che quegli occhi non esistessero più, non aveva la forza di ripeterselo perché convincersene ora le avrebbe brutalmente strappato il fiato. La ragione sapeva, era il cuore che non voleva credere.
    Non ne aveva ancora la forza.
    Il giungere di voci dal lato destro del labirinto di caverne le suggerì che molte persone erano sulla via per svegliarsi. Questo voleva dire che...Seamus si era alzato lasciandola lì a dormire.
    Lo avrebbe ucciso, se avesse scoperto che avevano iniziato senza di lei.
    Calmò come poté il fastidio crescente, baciò la fronte di Teddy sentendo che finalmente la febbre aveva iniziato a calare. Si alzò dal materasso, scoprendosi dal panno e stendendolo di nuovo su di lui.
    Adesso sì che l'avrebbero sentita. Era pronta a far udire la propria voce in tutte le gallerie e le profondità del Picco del Gigante.
    Colmò la distanza dalla camera alla stanza della riunione con un passo spedito e deciso appositamente per lasciarsi alle spalle ogni traccia di sonno e sbucò giusto giusto alle spalle di Scotty e di Andromeda. Avvertì la donna con un leggero picchiettare sulla sua spalla destra, ma i due amici, quelli si impegnò a strigliarli per bene.
    Avrebbe voluto sbatacchiare le loro teste come due palle da biliardo, cosa che certo non poteva sperare di fare con Hagrid.
    << Di chi è stata l'idea di lasciarmi a letto? Chi sta per morire di morte lenta e dolorosa? >>

    Edited by Cameron Alton - 7/2/2015, 15:47
     
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5 replies since 6/4/2014, 00:41   84 views
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