Ashes

per Dancy

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Connor O'Neal
     
    .

    User deleted


    La notizia non era una di quelle con le quali si potesse desiderare di iniziare la giornata.
    Conn consegnò la bacchetta sulla vaschetta del controllore delle identità dei Ministeriali, tamburellando con aria infastidita nel breve lasso di tempo prima che terminassero di dichiararsi i due dipendenti dell’Ufficio Trasporti magici. Era il Dipartimento nel quale le procedure sembravano non finire mai, visto che si occupava delle barriere magiche che proteggevano e nascondevano l’intera Inghilterra.
    Drizzate le antenne e aguzzata la vista, osservò la postura della coppia di dipendenti, ma poté cogliere nel loro breve dialogo ben poco di interessante, prima che si accorgessero di lui.
    << O’Neal, caro ragazzo. Buona giornata. >>
    << Buona giornata a voi >> salutò cordiale e beffardo, prodigo di sorrisi soprattutto per la donna, Liz Groover, la quale si raschiò nervosamente la voce.
    << Che si dice al Dipartimento Auror? >>
    << Cose inenarrabili, come sempre >> rispose serafico, abile nel dire e non dire.
    Ora erano chiaramente sulla difensiva, segno che avevano sperato di trovarlo meno pronto e più…ciarliero. Quanto a quello che lui avrebbe potuto scoprire…non si sarebbero fatti sfuggire più nemmeno uno sguardo di intesa tra loro. Scorpacciata rimandata.
    Era un vero peccato, avrebbe potuto dargli potenziale materiale per raddrizzare una giornata iniziata male…e che prometteva di proseguire ancora peggio.
    Li salutò con una stretta di mano, elargendo un sorriso in più alla Groover, evidentemente sui carboni ardenti ogni volta che incontrava il suo sguardo. Il suo caro maritino qui presente non era evidentemente il tipo da perdonare scappatelle.
    Mi dispiace, dolcezza. E su questo era sincero, gli dispiaceva che avesse a che fare con quell’uomo ogni giorno della sua vita.
    Ripresa la propria bacchetta dal vassoio dopo il controllo, la intascò nella giacca della divisa e uscì dalla sala identificazioni, trovandosi nel tipico giorno nell’Accademia Auror, con reclute e addestratori che sfrecciavano da un’aula alla palestra, dalle sale operative agli uffici, per niente felice di doversi recare in uno di questi ultimi.
    << O’Neal, voglio la tua testa! >> intimò la Johnson, incrociandolo nell’avviarsi verso una delle palestre usate dagli Auror in servizio.
    Si inchinò con ironia alla bellezza orientale che più di tutti lo faceva uscire dalle grazie di Dio. << Quando vuoi, Johnson. Se non ci avrà prima pensato qualcun altro, te ne darò subito l’opportunità. Tutto sta a vedere se saprai coglierla. >>
    << Non ci scherzerei, fossi in te. Se vuoi una denuncia alla disciplinare, fai pure, ma non tirarmi in mezzo! E impara a fare rapporti decenti! >>
    << Ai tuoi ordini, se vorrai insegnarmi. >>
    Quando le voltò le spalle richiudendosi dietro anche una delle porte vetrata, l’indiana era ancora impegnata a borbottare.
    Qualcuno ( d’accordo, lui…era stato lui a dirlo per primo ) sosteneva che non trombasse abbastanza. Altro grande peccato. Sorrise, Conn, cercando di conservare il sorriso un istante ancora, prima di sparire dietro quella porta, là dove sarebbe stato difficile mantenerlo.
    Gli incubi che avevano reso traumatico il risveglio questa volta erano stati quelli di Megalie. E questa volta non era riuscito a farla stare meglio. Anche dopo che si era resa conto di essere con lui, alla luce del giorno, le cose non erano andate meglio.
    Con la coda dell’occhio si assicurò che nessuno di quel dipartimento fosse troppo vicino alla porta da subire la tentazione di ascoltare, una volta che lui fosse entrato. Non sarebbe stato uno spettacolo che fosse smanioso di dare.
    Entrò nell’ufficio e, trattenendo quel sospiro di chi cerca di scacciare l’irritazione, si fermò davanti alla scrivania. << Signor Dancy >> salutò l’uomo con tutto il rispetto che gli riuscì di simulare.
    Cosa si stesse preparando era chiaramente qualcosa di grande, se aveva convinto Dancy e la sua folle compagna fuori dalle lenzuola. Facile da capire. Ed era facile capire che lui, Conn, non ne avrebbe fatto parte per sua scelta.

    Edited by Dakota Rhymes - 1/4/2014, 22:09
     
    .
  2. Hugh Dancy
     
    .

    User deleted


    tumblr_inline_mjmbzd3NF41qz4rgp



    * Hugh Dancy *
    La mia vita è un continuo sforzo per sfuggire alla banalità dell'esistenza




    Era una delle poche volte in cui ero nel mio ufficio, era raro che accadesse perchè beh era divertente andare a zonzo. Bello sapere che ero più temuto quasi tra le mura dell'accademia che fuori. Andavo sommariamente d'accordo con i miei colleghi e con quelli che sottostavano a i miei ordini, ma i rapporti erano piuttosto tesi con altri tipi di persone. Dean Thomas era uno di quelli e un altro era Peter Finners; ma forse in quel secondo caso credevo che il problema era di tutt'altro genere: ci assomigliavamo troppo. Tuttavia, ero convinto che in altre circostanze potevamo essere amici.. non ero sicuro se potevamo essere ottimi amici, ma amici di sicuro, qualcosa che esulava dal rapporto di reciproca sopportazione.
    Avevo contattato Connor O'Neal per fare due chiacchiere, con quel ragazzo era sempre bene ricordargli di tanto in tanto chi era che comandava. Ovviamente, in quel caso, anche se non ero esattamente un suo direttore o cos'altro, la persona che aveva il coltello dalla parte del manico ero io ovviamente.
    Gli avevo dato appuntamento sul presto, prima che iniziassi il mio amato giro nelle librerie e avrei fatto anche un certo sopralluogo dal signor Cole Spencer, perchè avevo sentito che c'era stata aria di tempesta. Stavo finalmente finendo di leggere un ultimo paragrafo di un libro che mi era stato sottoposto, quando ecco arrivare la persona che stavo pensando.
    Signor O'Neal dissi guardandolo, alzando lo sguardo dal plico di fogli che avevo davanti prego segga, ma vorrei ricordarle la rossima volta di bussare.



    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
1 replies since 31/3/2014, 23:00   66 views
  Share  
.