Is it real?

studenti, soprattutto del 7^anno

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  1. ¨Charlotte¨
     
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    * Charlotte Eliah Winchester *
    Il silenzio è l'urlo dell'anima.





    Era l'ennesima sera di fila che scappava dalla sua sala comune dopo cena. Non riusciva a sopportare il vociare concitato dei suoi compagni, nè pensava di essere pronta ad affrontare il chiocciare delle sue compagne di camerata. Ogni volta che attraversava un corridoio pieno di studenti di ogni età il discorso era sempre lo stesso: "la settimana maledetta". Così la chiamavano alcuni. Lottie era convinta che quel nomignolo fosse un'invenzione di alcuni suoi coetanei grifondoro; non che importasse come la chiamavano. Era una settimana che lei non voleva vivere. Non sapeva cosa avrebbe fatto una volta uscita da quella scuola e non era certa che i ministeriali e i professori sarebbero stati d'accordo con il suo desiderio di scappare da Londra e da tutto quello che le ricordava la sua infanzia e sua nonna. No. Non amava essere esaminata come un piccolo animaletto malato di una malattia incurabile. Perchè si divertivano a torturarli? La scuola doveva essere dura e faticosa, questo è vero, ma... dove stava il divertimento come intercalare? Sembrava che nessuno fosse capace di ridere realmente in quel castello. O meglio... quasi nessuno!
    Mentre percorreva la stradina che l'avrebbe portata al parco, il suo pensiero corse a un ragazzo che sorrideva.
    Hanry
    Già... Si era presa una cotta per un ragazzo che si stava per diplomare e che non avrebbe più rivisto sicuramente!
    Con un sospiro ricreò una nuvoletta di fumo e si strinse attorno al mantello di lana. Il forte profumo di terra umida la costrinse ad arricciare il naso. Faceva sempre più freddo eppure lei continuava ad uscire all'aperto, alla ricerca di quiete.
    La mattina tentava di scacciare i mostri che l'aggredivano la notte, sotto il cielo privo di stelle. Un'altra cosa che rimpiangeva. Le stelle... era difficilissimo vederle quando apparivano cupi nuvoloni che promettevano pioggia.
    Passò a pochi metri dal gruppetto che si era formato in un angolo del parco senza accorgersi che li conosceva. Fu la voce di Gwen a riportarla sulla terraferma, facendola voltare di scatto.
    Con una strizzata d'occhi, capì che c'erano un suo compagno di grifondoro che racimolava punizioni con la stessa facilità con cui si respirava e Joanne Foster, tassorosso all'ultimo anno. Aveva sentito alcune storie su di lei senza mai darci alcun peso.
    Saltellò fino a loro e si chinò alla loro altezza.
    << Buona sera! Abbiamo avuto tutti la stessa idea, a quanto pare. Vi sentite soffocare anche voi dentro quel castello? >>
    si lasciò cadere a terra, ignorando la brina che inumidiva già il suo mantello e gelava le sue caviglie scoperte. Era inutile pensare che qualcuno di loro potesse amare quel posto. Erano pochi i pazzi che uscivano a quell'ora, durante una serata invernale che prometteva solo influenza con febbroni da cavallo.



    Role code by Ellenroh Carrow

     
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3 replies since 30/3/2014, 13:54   124 views
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