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.Jonathan.
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Quando avevo ricevuto la chiamata dal primo ministro, chiedendo di raggiungerlo nei suoi uffici avevo sorriso: era un invito che non capitava a tutti ed io ero decisamente entusiasta, anche se ovviamente il motivo di quella chiamata poteva essere anche nefasta e non felice come speravo. Mi ero vestito abbastanza elegantemente, con giacca e cravatta, abbandonando il giubotto di pelle con cui i colleghi erano quasi abituati a vedermi da quando ero diventato a capo della sezione indicibili e che non avevo mai abbandonato, semplicemente perchè preferivo stare comodo e mal sopportavo i vestiti sartoriali che mi facevano sembrare impacciato.
Ero arrivato con qualche minuto di anticipo, ma mi fecero passare immediatamente, scoprendo che il ministro Bouchka era impegnato a studiare quella che sembrava una scacchiera magica nuova di zecca. Rimasi in piedi per qualche istante, quando poi il ministro mi aveva guardato negli occhi senza fare nulla in particolare: mi raggiunse la consapevolezza che probabilmente avrebbe voluto sondarmi la testa, perciò non avrei fatto resistenze particolari, anche perchè a parte essere decisamente controproducibile,
Ministro. dissi pacatamente stringendogli la mano, abbozzando un sorriso che poi si allargò in un sorriso decisamente più interessato, quando mi aveva chiesto se avevo intenzione di.
Ne sarei lieto, la ringrazio per questo suo invitogli risposi, in fondo ogni invito ed ogni scusa che mi allontanava dalla casa cognugale, veniva accolta senza indugi. Soprattutto poi se questi inviti venivano dal primo ministro in persona, non avrei comunque potuto rifiutare. Lo guardai, seguendolo con un passo abbastanza lento, per poi ringraziare quando mi era stato indicato il posto a sedere. Mi sedetti, non ero un uomo che amava parlare e speravo che il ministro non me ne volesse in maniera particolare. Spero di poterlo fare, nel migliore dei modi. Mai peccare di presunzione riguardo al proprio lavoro davanti al primo ministro in persa era una lezione che avevo imparato a fatica ed era meglio rimanere su quella linea. Cosa posso fare per lei, primo ministro?.
