La notte più lunga

Un'avventura tutta per i Piccoli Demoni

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  1. sebastian robards
     
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    Sebastian sbuffò per la centunesima volta.
    << Mamma, non sto andando all'estero! >>
    Le braccia incrociate, si era deciso a impedirle di mettergli qualsiasi altro indumento oltre alla miriade di maglie, canotte e maglioni che ormai lo facevano sembrare un essere non meglio identificato.
    Roba che i suoi compari non lo avrebbero mai riconosciuto e avrebbero dato l'allarme intrusi per tutte le catacombe.
    << Mamma! Non siamo proprio soli soli! Prima di morire di freddo, qualcuno potrà impedirlo! Ci saranno papà e gli altri a fare la ronda nella galleria vicina! >>
    << Piantala di fare lo spiritoso, o vestito così...o niente! >>
    << Ma che barbaaa! >>
    << Seb, sei pronto? >>
    Si voltò verso quella che era la sua salvatrice.
    Si sarebbe votato a servirla e riverirla per le prossime ore, se fosse riuscita a fargli salutare la mamma senza dover finire triturato dall'abbraccio di rito...entro il prossimo anno. Sarebbe stato un record, ma Brianne era una piena di risorse.
    << Ossì! Prontissimo! >>
    A Brianne non avrebbero mai fatto tutte quelle raccomandazioni che spettavano a loro, non si sarebbero azzarda...
    << Che cosa?! Mammaaa, anche con lei?! >> Afferrò lo zaino, infuriato lui anche per Brianne, che invece stava ascoltando la ramanzina senza troppi problemi ( con una pazienza infinita, secondo lui ), annuendo e cercando con lo sguardo altri eventuali zaini per alleggerirlo del peso.
    << Nessun problema. Si divertiranno. Sei pronto, campeggiatore? >>
    << Prontissimo! >>
    Beh, in fondo poteva andare decisamente peggio, erano lì solo da dieci minuti...
    Erano rientrati nelle stanze a prendere le cose .- e avevano creduto di potersela sbrigare con il tempo materiale di chiudere gli zaini...illusi loro! ) dopo la fine della cena di Natale. I genitori e qualche adulto che li stava aiutando stavano montando le tende e anche Sebastian avrebbe voluto aiutare! Era uno dei più grandi, insomma, mica un pivello! Magari Daniel e Mel erano già lì e lo davano per disperso! Che figura!
    << Mamma, ci vediamo domani mattina! >> La abbracciò di slancio, scoccandole un bacio sulla guancia.
    Tutto era pronto per la parte del regalo che loro volevano fare ai genitori. Sarebbero stati loro i babbi Natale, quell'anno. Sperava solo che mamma si addormentasse di un sonno pesante, quella notte. Tutto doveva riuscire per bene, l'indomani mattina all'alba.
    << Andiamo! >>
    << Andiamo! >> annuì Brianne, salutando mamma e accompagnandolo verso il punto di ritrovo. << Tu e Leo che fate stasera? Ci siete? >>
    << Prima risposta: non sono affari vostri. Seconda risposta: certo che ci saremo! >>
     
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  2. »Princess Melody˜
     
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    MF0xO
    Anche le principesse possono dormire in una tenda!

    Melody E.H. Carter

    Il dialogo sottolineato è di Leo.
    Il dialogo solo in grassetto è di Mels.



    << Melody Elisabeth Hanna Carter. Giuro che se non lasci immediatamente quelle quattro valige dentro questa stanza, non andrai mai e poi mai al campeggio insieme agli altri! >>
    Leo, immobile a coprire tutta la porta d'entrata della casa che condivideva con la sua sorellina minore, era intento ad affrontare un ciclone che si spostava ad ogni battito di ciglia, alzando un polverone in ogni dove. Teneva le mani strette sui fianchi e gli occhi si stringevano sempre più, facendolo somigliare ad uno yeti troppo cresciuto, con la faccia da angelo e troppi pochi peli per essere anche solo ammesso in uno di quei gruppi di studio per animali fantastici ed estinti.
    Guardava Melody con fare critico e, più lei lo stuzzicava, più la sua fronte si corrugava lasciando i segni indelebili del suo passaggio.
    << Non posso! >>
    la bimba gettò alla rinfusa altre due piccole valigette che teneva in mano e quelle ricaddero a terra, con un sordo tonfo, lasciando intendere che fossero piene di cose inutili e prive di alcun senso. Da come si comportava e dal modo in cui le osservava sembrava quasi che, dentro quei contenitori, ci fosse tutto il suo mondo.
    << Ci sono dentro tutte le cose essenziali per un campeggio! >>
    Le braccia di Leo si incrociarono sul petto e il suo viso si rilassò in uno sguardo stupito: il sopracciglio inarcato e l'ironia nelle labbra inarcate.
    << A sì? E cosa ne sai tu dei campeggi? E' il primo che fai. >>
    La bambina spalancò le labbra fino a formare un ovale perfetto e Leo credette che stesse per urlare qualcosa di incomparabilmente irrimediabile, perciò si schiarì la gola e fu pronto a fermarla sul nascere, ma Melody lo stupì.
    La vide crollare a terra come un sacco di patate: il suo piccolo sedere si adagiò indelicatamente a terra e appoggiò le braccia sulle cosce dopo essersi sorretta la testa con le mani. Insomma... Sembrava quasi essersi arresa all'evidenza. I riccioli biondi le ricadevano sul viso nascondendo il tenero broncio che dipingeva il suo viso molto spesso.
    << LO SO! Lo so che è il primo che faccio! E' per questo che ho chiesto in giro! I vicini mi hanno detto di essere sicura di portare delle sdraio, delle lanterne, degli spray contro le zanzare, del cibo da poter mangiare in caso nessuno sapesse cucinare... Mi hanno detto anche di portare delle coperte e dei giochi da fare perchè ci si annoia. Altri mi hanno detto che dovevo portare addirittura i piatti e le posate! quelli non sono proprio riuscita a farceli stare nella valigia laggiù! ma ho trovato un tostapane! La signora due case più avanti ha detto che il tostapane è essenziale. Non so cosa significa essenziale ma io l'ho preso lo stesso! Ci sono anche i cuscini! e i pupazzi. E i vestiti, perchè non so cosa indossare! >>
    Leo rimase atterrito e ammutolito, tanto stupito da ritrovarsi appoggiato allo stipite della porta con tutto il peso. Con chi aveva parlato? Sicuramente aveva intrapreso qualche conversazione con persone che detestavano il campeggio e ci andavano solo se avevano tutti i comfort possibili e inimmaginabili!
    Guardò attentamente sua sorella e notò solo in quel momento lo strano abbigliamento. Ai piedi calzava degli strani stivali in gomma che le arrivavano fino a metà coscia. Portava i pantaloni in pile di un vecchio pigiama che non voleva più usare da almeno un mese e sotto il giubbotto riusciva ad intravedere una vecchia felpa mangiucchiata dagli insetti che credeva di aver buttato tempo addietro.
    << Vai a cambiarti pulce. Non ci si veste così per andare ad un campeggio. Vestiti come ti vestiresti per un giorno normale, forza. Credo che a Ianì possa venire un infarto se dovesse vederti vestita così! >>
    non le era sembrata molto convinta fino a pochi istanti prima, eppure... Bastava nominare Ryan e tutto cambiava.
    La bimba trotterellò felice verso una delle valige; più grande di lei di una spanna almeno era anche strapiena di vestiti - come potè notare una volta che Melody l'ebbe aperta. La bimba scelse un paio di pantaloni e un maglioncino a collo alto e si andò a cambiare, scalciando via gli stivali in gomma ancor prima di entrare in bagno.
    Leo tentò di sorridere della sua goffaggine ma non vi riuscì. Si stava affezionando a tutte quelle persone. Melody si stava legando a dei ricercati che rischiavano la vita ogni giorno e nessuno di loro era un suo parente reale. Nessuno. Nemmeno lui.
    Con un gesto di bacchetta, fece sparire le valige chiuse e il loro contenuto. Aveva preparato degli zaini da campeggio qualche ora prima, perciò si mosse dalla sua postazione davanti alla porta e si spostò nel piccolo cucinino.
    Attese pochi istanti e vide la piccola testa di riccioli biondi spuntare dietro al ripiano basso che divideva la cucina dal salotto. Finalmente sorrideva di nuovo.
    << Allora? Quali schifezze vuoi portare al campeggio? >>
    le indicò i mobili dove custodiva segretamente le caramelle e tutti i dolciumi e gli occhi di Melody si ingigantirono fino all'inverosimile. La piccola si arrampicò su uno sgabello e poi fino ai ripiani più alti, sotto lo sguardo attento del fratello. Scelse tre pacchi di caramelle miste e li passò al fratello, optando per un quarto solo dopo alcuni istanti di meditazione.
    << Dove sono andate le valige? >>
    non si guardò nemmeno attorno, certa di non averle viste una volta uscita dal bagno. Il fratello le mostrò due zaini da campeggio: uno grande e con una tenda legata in alto, l'altro più piccolo e rosa.
    << Uno è tuo. Questi sono gli zaini da campeggio tesoro. Metti le tue cose qui. Ci mancano i vestiti di ricambio, le caramelle che hai appena messo e... Credo di poterti concedere un pupazzo. Per il resto, guarda cosa c'è dentro. Quelle sono le uniche cose che si portano in campeggio. >>
    le sorrise e le tese entrambi gli zaini, lasciando che ci infilasse dentro la testa, presa alla sprovvista da quelle nuove rivelazioni. Era abituata alle novità e le piacevano un sacco ma sembrava sempre che non resistesse alle curiosità che la circondavano. Con le mani iniziò a spostare oggetti e controllare ogni cosa che fosse degna di stupore, mentre Leo andava a cercare qualche vestito nell'unica valigia che aveva lasciato aperta sul pavimento del salotto.
    << Ehy topo! Cosa ci fa un mini lenzuolo bianco con su scritto "vestito da sposa" dentro la valigia che dovevi portare? >>
    Leo si alzò in piedi e tenne ben disteso il lenzuolo per mostrarlo alla sorella che, rossa in viso, stava immobile a fissare gli zaini come se non fosse accaduto nulla. Melody si contorse le manine e congiunse gli indici, stampandosi un bel sorriso in viso.
    << Niente! Non so proprio come ci sia finito li dentro! Io non ce l'ho messo. >>
    le bastò uno sguardo accigliato da parte del fratello per farle cambiare subito idea. Come se si fosse accesa improvvisamente una lampadina nella sua testa, Melody scese dallo sgabello con un balzo e andò a riprendere il lenzuolo.
    << Speravo che zio Will o Ianì magari.... Sai... Insomma! Seb non mi chiede di sposarlo e quindi speravo lo facessero lo zio o Ianì! Lo porto sempre con me. >>
    Fu difficilissimo per il ragazzo non scoppiare a ridere e tenere uno sguardo serio sulla sorella. L'aiutò a finire lo zaino e sistemò di nuovo il suo - diventato un disastro dopo il curiosare della piccola - poi decise che era ora di andare! Potevano avventurarsi in quella notte di pazzia, senza che il mondo crollasse. Poteva resistere una notte intera con quelle pesti, anche perchè c'era Bry!
    << Ehy! Terra chiama Leooooo! Allora? Tu e Bry dovete sbaciucchiarvi come facevano mamma e papà a casa? Quando vi sposate? Fate le cose da grandi vero? >>
    Leo si issò in spalla la custodia che nascondeva la chitarra classica e strinse lo zaino nella mano per paura che potesse cadergli. Si schiarì la gola e guardò malissimo la sorella che già correva verso la porta di casa.
    Attese che uscisse dall'appartamento prima di risponderle.
    Le diede un colpetto facendola sbandare e sorrise.
    << Il discorso mio e di Bryanne, resta tra me e lei. Tu, signorina, dovresti stare attenta. Ti ricordo che ho trovato il tuo abito da sposa oggi e stasera potrei anche dire tutto ai tuoi amanti! >>
    sperava funzionasse come minaccia. Era certo che fosse difficile nascondere qualcosa a sua sorella ma, distrarla dal discorso principale.... Quello sì che era facile se si avevano i giusti mezzi!
    << Ma... Ma.... Non è giusto! >>
    gli sembrò che battesse i piedi mentre camminavano per strada ma, per sua fortuna, il discorso perse tutto l'interesse di poco prima.

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  3. .Daniel
     
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    Campeggio: era una cosa che avevo fatto quando ero piccolo con i miei genitori e mi ero già preparato tutto in un comodo zaino. Era uno di quegli zaini che era più grande all'interno grazie all'incantesimo che mamma usava su ogni borsa, perciò era bello comodo per metterci tutto quelo che una persona vuole. E a quanto pare, quella borsa fa in modo che non pesa molto basta vedere le tasche del camice bianco di mamma: ha un sacco di roba dentro e mi chiedo come faccia. Riaprii lo zaino per la terza volta in mezz'ora facendo un rapido check di tutto quello che avevo pensato di portare con me: oltre alla tuta e scarpe da ginnastica che indossavo, una felpa pesante e un cambio buono. Nonchè una t-shirt, l'immancabile pigiama, alla fine stavo via poche ore! E mi ero portato con me un paio di candele, ok, è vero che non erano proprio proprio indispensabili dato che c'erano le bacchette, ma io la bacchetta non l'avevo e non sapevo come utlizzarla, perciò l'avrei usata nel caso avessi avuto bisogno di allontanarmi a fare qualche bisognino. Poi oltre alla cosa pratica, beh faceva sempre atmosfera!
    Mentre stavo finendo di rimettere anche l'ultima cosa dentro lo zaino, una voce conosciuta mi aveva chiamato abbastanza concitata quasi pensando di non trovarmi nella mia camera da letto.
    «Issa!» la voce di mamma arrivava da un punto non ben definito e sembrava piuttosto agitata, tendenzialmente mi chiamava così quando lo era e non mi sconvolgeva. In fondo sapevo che ogni volta che andavo in qualche posto senza la sua diretta supervisione andava fuori di testa, anche se credevo che presto o tardi sarebbe arrivato il momento in cui sarei scappato da sotto le sue gambe, ma temevo che dato che stavo iniziando a crescere in altezza il mio piano sarebbe presto andato in fumo. Mamma! Sono ancora qui in camera!» la chiamai mentre richiudevo lo zaino e cercavo il cappotto, che sembrava essere scomparso. Ok essere disordinato, ma.. dove diavolo era? L'avevo lasciato sul servo muto da.. da un bel pò di tempo, ma eccolo lì tra le mani di mia madre quando lei era entrata dalla porta.
    «Stavi cercando questo hm? Te l'avevo lavato, ho sperato fino all'ultimo di arrivare in tempo prima che tu andassi via, ho avuto un piccolo problema con un paziente. Hai preso tutto tutto?» esordì la mia madre adottiva con un bacio sulla testa, mentre mi aiutava a mettermi il cappotto. Annuii tranquillo, entrambi sapevamo che.. quella domanda portava sempre e comunque a quella supervisione diretta che tanto temevo perchè avrebbe messo dentro roba completamente superflua.
    «Anche se tutto dura una serata, sarete all’aria aperta perciò non dimenticarti un repellente per le zanzare e uno spray per insetti, che possono diventare davvero fastidiosi soprattutto di sera. E.. aspetta» mi disse frugando di nuovo nelle tasche come quelle della borsa di Mary Poppins - nonno Mark mi diceva che c'era un libro a tal riguardo e mi avrebbe procurato il libro - «tieni un minikit di pronto soccorso, può sempre servire. Sia tu che Leo siete in grado di usarlo» disse inserendolo all'esterno dello zaino.
    «Ma non sono..»
    «Lo so che non sei un bambino sbadato« mi sorrise, sistemando all'interno dello zaino il necessario vedere esattamente quello che mi aveva dato e dove li aveva dislocati. «ma non si sa mai quello che può succedere all'aria aperta. L'hai portato un cappello e la crema solare?»
    «Che me ne faccio di un cappello? Della crema solare poi..»
    «Se tornate domani mattina con il sole caldissimo che..?»
    Decisi di interromperla alzando un dito come per intervenire, infatti lei si fermò all'istante. «Mamma.. Siamo a dicembre!» mi lamentai, mentre abbozzò un sorriso debole e alzò gli occhi al cielo. «Touchè. Hai ragione. Dai, è ora di andare.»
    Messo il cappotto e tirato su il cappuccio del cappotto - mi piaceva troppo farlo! - a grandi falcate, trotterellai verso il punto di ritrovo girandomi ancora un paio di volte verso mia madre che aveva deciso di non tentare ad accompagnarmi perchè ero grande abbastanza. Sembravano tutti non aspettare da molto ed ero molto eccitato all'idea di tornare ad un'attività che mi mancava moltissimo.
     
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  4. Bryanne O'Keefe
     
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    Ogni momento trascorso con quei ragazzi era spassoso, riuscivano a strapparle un sorriso anche quando era snervante cercare di convincerli a fare le operazioni, oppure a leggere durante le ore di studio. Leggere leggevano, anzi in quei momenti avrebbero letto persino le etichette dei bagnoschiuma che portava chi faceva la spesa in superficie, se solo li avesse tenuti lontani dai libri che erano "invitati" a leggere.
    Le scenate da tragedia greca di cui erano capaci i due maschietti, poi, erano una continua scoperta. Erano tutti e tre bambini adorabili, ma presi in trio...diventavano una bomba a orologeria.
    Leo e lei erano stati più che felici di aiutarli ad organizzare la sorpresa per i genitori e un po' per tutti i Reietti delle catacombe. L'avevano trovata un'idea stupenda, anche se c'erano ancora dettagli che avevano bisogno di essere organizzati. Qui entravano in gioco loro, come via di mezzo tra il trio scatenato e gli adulti, avevano la fiducia dei primi e dei secondi. Non sarebbe stato difficile ricavarsi un paio di ore per coprire i preparativi finali, con quell'iniziativa campeggio.
    Era passata a prendere prima Seb, per poi andare insieme a lui da Daniel e infine incontrare Leo e la Principessa.
    Quando Seb vide l'amico da lontano, appena all'imbocco della galleria dove si era preso la stanza Hope, si scatenò in una danza di braccia esultanti.
    L'espressione sconsolata di Daniel suggerì che Hope - come del resto anche Stephanie - aveva insistito per fargli portare un armamentario per scalata dell'Himalaya. Scoppiò a ridere. << Le mamme sono mamme, eh? >>
    << Non ridere! >> borbottò Seb, con faccia immusonita. Subito però tornò a sorridere e poi a ridere anche lui insieme a Daniel, al quale Bryanne si offrì di portare uno dei bagagli come aveva fatto con Daniel. I due avevano il compito di portare anche il materiale per la sorpresa, probabilmente si erano offerti per cavalleria...Bryanne sogghignò al pensiero di come avrebbero invece trovato Melody.
    Anche se forse avrebbero dovuto preoccuparsi più dello stato in cui avrebbero trovato Leo.
    La risposta fu esilarante. Leo si sforzava di ridere, ma la sorellina doveva aver dato il megli odi se in fase di preparazione dei bagagli.
    << Ci siamo tutti? >> disse, sorridendo a lui poi a Mel. << Ma come, i due cavalieri si sono offerti di portare loro costumi e occorrente...e tu non ne hai approfittato per portare tutti i vestiti che volevi? >>
     
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  5. »Princess Melody˜
     
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    MF0xO
    Anche le principesse possono dormire in una tenda!

    Melody E.H. Carter

    Nota:
    Il dialogo sottolineato è di Leo.
    Il dialogo solo in grassetto è di Mels.

    Fu una vera gioia vedere i due bambini e Bry in fondo alla strada che li aspettavano. Leo tirò un sospiro di sollievo quando sua sorella smise di borbottare e corse verso gli amici, salutandoli con urla e strepitii. Urlava. Lo faceva dalle sei di quella mattina e tutto perchè era troppo eccitata per stare calma. Aveva passato un'intera giornata a fare avanti e indietro da una casa all'altra, investigando e chiedendo al mondo intero cosa si faceva in campeggio e quello era il risultato. Leo prevedeva che la peste sarebbe crollata per le dieci e mezza massimo e senza nemmeno cenare, per colpa della stanchezza che stava accumulando.
    << Non me ne parlare, Bry! Vivere con un uomo non è bello. Non ne capisce niente di moda e di esigenze femminili. >>
    la bimba sembrava esasperata da quella convivenza, tanto che allargò le braccia mentre rispondeva alla domanda peggiore che qualcuno potesse porle. Leo, dal canto suo, aveva cercato di fermare la ragazza prima che pronunciasse quelle parole ma era stato inutile. Troppo tardi! Aveva appena dato il via ad una lamentela che durava da dieci minuti, se non di più.
    << Non te lo sposare, Bry! Fidati di me. Non ti aiuterebbe per niente con la scelta dei vestiti. E' meglio qualcuno come Ianì. Lui sì che è bello e bravo con la moda. Ma Leo... Guarda come mi sono dovuta vestire! E pensa che mi ha concesso solo cinque cambi! Solo cinque. Neanche uno di più. >>
    il tono di voce era simile a quello di una vecchia signora polemica che amava sparlare degli altri ma le guanciotte rosse lasciavano intendere quanto Melody si divertisse a prendere in giro il fratello.
    << Mels! Ti devo ricordare cosa ho trovato nella valigia? E' il caso che io dica a tutti cosa stavi portando con te? >>
    il ricatto. Ecco cosa funzionava. Vide la sorella sbiancare letteralmente e tossicchiare, fingendo di non capire niente di quello che lui diceva.
    << Bry, sposalo! Sposa Leo. E' fantastico, bravissimo e non ha alcun problema. Forse solo quando si alza la mattina... Ma quello è perchè sembra uno zombie con i capelli tutti sparati. Fa un po' pau... >>
    il resto della parola si disperse nel nulla di un urlo acuto. Leo l'aveva presa di peso e la stava tenendo praticamente a testa in giù.
    << Mels, chiedi scusa. Forza! Se no ti faccio fare tutta la strada appesa a testa in giù. >>
    Melody continuava a ridere, cercando di tenersi alle gambe del fratello. Chiese pietà due volte prima che i suoi piedi toccassero terra e lei scappasse il più lontano possibile, chiamando gli amici.
    << Gli altri ci aspettano già nella grotta, a quanto ho capito. Comunque non sai quanti vicini pazzi abbiamo! Per colpa loro stavamo portando delle sdraio, dei piatti e delle pentole, dei giochi da tavola e persino un tostapane! Avrei tanto voluto vedere Mels mentre cercava una presa tra le rocce. >>
    fece una pausa e si portò una mano ai capelli, ridacchiando. I suoi occhi brillarono come sempre quando gli venivano delle idee geniali.
    << Che stupido! Avrei dovuto farle portare il tostapane. Ci saremmo divertiti un mondo. >>

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4 replies since 12/1/2014, 18:56   59 views
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