Morfeo: un dio mai puntuale.

x Hanry

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  1. ¨Charlotte¨
     
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    * Charlotte Eliah Winchester *
    Il silenzio è l'urlo dell'anima.





    Quella mattina d'autunno il sole faceva capolino dalla spessa coltre di nubi che minacciava un nuovo scroscio d'acqua per il primo pomeriggio. Un vento quieto accarezzava le fronde degli alberi come delicati soffi d'aria fredda e nemmeno i leggeri raggi sporadici riuscivano a scaldare le pallide guance della giovane seduta poco lontano dalle rive del Lago Nero. La quiete di quella giornata era stata compromessa da una nottata passata insonne per colpa di una compagna spaventata che piangeva senza alcun ritegno tenendo sveglie le altre ragazze.
    Lottie era stata così sfortunata quell'anno da capitare in camera con delle grifondoro sconosciute - mai viste prima. Una in particolare era solita aver paura di ogni piccola ombra o di ogni compagno serpeverde. Veniva presa di mira un giorno sì e l'altro pure e quel giorno era l'unica a dover consegnare venti rotoli di pergamena in più a lezione. Era per questo che piangeva tutta la notte. Con la luce accesa e le lenzuola sporche di inchiostro, non riusciva a trovare più parole per il compito punitivo e, ovviamente, scendere in sala comune era impossibile.
    Lottie sospirò per la centesima volta da quando era seduta sull'erba ancora bagnata di brina e si passò una mano sugli occhi stanchi. Quando si era guardata allo specchio prima di uscire dal dormitorio si era spaventata da sola. Le occhiaie nere, accentuate dalla sua pelle chiara, erano terribili. Per non parlare delle palpebre calanti e del desiderio di uccidere seduta stante la sua compagna. Non era concesso truccarsi durante le ore di lezione, perciò era stato impossibile anche nascondere quel viso martoriato da un sonno impossibile.
    Dopo la lezione delle nove, aveva tutta la mattinata libera fino a mezzogiorno, perciò decise che fare i compiti per la lezione di Trasfigurazione potesse essere una buona idea. La nuova professoressa aveva dato loro solo degli esercizi teorici. "Leggete il capitolo 3 e provate l'incantesimo." così aveva detto e in molti l'avevano creduta pazza. Altri invece, come anche Charlotte, si erano rasserenati. Finalmente qualcuno che non dava valanghe di consegne per cose insulse.
    Estrasse il libro dalla borsa e poi la posizionò come cuscino per la sua testa. Si sdraiò con pacata lentezza e sfogliò le pagine senza alcuna voglia, fino a quando non si ritrovò con il libro poggiato sul volto e gli occhi chiusi.
    Le gambe, una volta piegate verso l'alto, si erano allungate a terra ignorando la brina sul polpacci nudi e il suo respiro si era fatto più regolare e calmo.
    Si era addormentata.


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  2. .Hanry
     
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    Il lago nero: l'unico posto che stranamente mi aiutava, che mi faceva sempre sentire un pò meglio dopo le lezioni, perchè nonostante io fossi una persona decisamente irriquieta, che aveva costanti stimoli per non annoiarsi, c'era da dire che in qualche modo stavo maturando una decisione. La stavo maturando in silenzio, dato che con trasfigurazione mi ero divertito parecchio e continuavo a pensare che nonostante tutto avessi una possibilità di lavorare su una possibilità che sapevo essere molto interessante che mi era stata offerta. Quello che stavo abilmente maturando in silenzio, senza che nè genitori o amici, era la possibilità di diventare un animagus e fino a che non aveva deciso qualcosa speravo di non doverlo dire a nessuno, di non dire a nessuno quello che mi passava per la testa fino a che non avevo preso una decisione più che valida, perchè sapevo benissimo che se facevo qualcosa,soprattutto una richiesta alla docente avrebbe potuto farmi da tutor e il segreto sarebbe stato presto diventato... notizia di dominio pubblico. Ma volevo davvero diventare un animagus? Avevo davvero voglia che i miei amici vedessero quello che avevo intenzione di fare? E se non ci riuscivo cosa sarebbe successo? Mi avrebbero potuto prendere in giro? Cercai di eliminare quel pensiero mentre mi coprivo bene il collo e notai che c'era solo una persona che aveva scelto un'attività abbastanza discutibile da fare: dormire. Si congelava, come faceva a dormire?
    La scrollai facendo un mezzo sorriso ehy! ciao.. sapevo che probabilmente non avrebbe gradito, ma se voleva dormire era meglio farlo nella nostra sala comune.
     
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  3. ¨Charlotte¨
     
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    * Charlotte Eliah Winchester *
    Il silenzio è l'urlo dell'anima.





    Stava sognando di star beatamente riposando su un soffice letto di piume dai mille colori, in compagnia di un ragazzo senza volto nè voce. Avvertiva solo il suo respiro lento sulla pelle e sapeva di essere al sicuro da tutti i pensieri e le paure. Sapeva di poter essere se stessa. Sapeva anche di poter riversare in silenzio quella rabbia che le attanagliava il petto e le rendeva ancora difficile il respiro delle volte. Sua nonna era morta da tempo ma non era riuscita ad accettarlo, timorosa di doverne ammettere la perdita rendendola più concreta del dovuto. Era conscia di rasentare la pazzia in quel modo, ma non importava. Un tempo qualcuno diceva che nei sogni si entra in un mondo tutto proprio di cui nessuno ne conosce i segreti più oscuri; anche per questo le piaceva dormire appena ne aveva l'occasione.
    Fu quando avvertì degli scossoni sul suo braccio che un'antipatia sconosciuta divampò dentro il suo animo. Vide i contorni del giovane sconosciuto farsi sfocati ad ogni battito. Il tappeto di piume divenne una fredda distesa di erba umida in pochissimo tempo e il suo volto si arrossò a causa dell'aria gelida. Ricordava di essere nel parco esterno del castello ed era certa di star studiando qualcosa poco tempo prima. Quella lucidità indicava l'ennesimo risveglio della giornata che diventava un'abitudine snervante.
    << Si può sapere che deve fare una ragazza per poter dormire un po'? >>
    sentì la sua stessa voce impastata dal sonno e le parole biascicate che lasciavano poco spazio alla gentilezza. Voleva semplicemente riposare, visto che era stato impossibile farlo durante la notte.
    Le sue lunghe ciglia si scontrarono contro le ruvide pagine di un libro odorante inchiostro e il suo naso si arricciò. Avrebbe preferito un risveglio migliore. Decisamente.
    Scostò il grosso tomo dal volto e strizzò gli occhi contro la forma che prendeva vita sotto il suo sguardo attento.
    No. Iniziò a porre obiezione contro il destino e il suo simpatico senso dell'umorismo!
    Conosceva quei capelli e ricordava persino di aver udito quella voce che prima l'aveva salutata.
    Non avrebbe mai potuto desiderare un risveglio migliore!
    Hanry Donovan era proprio davanti a lei e, se la sua vista non giocava brutti scherzi, lui stava facendo uno di quei suoi soliti sorrisi sbilenchi che lasciavano sempre senza fiato ogni donna in grado di provare anche solo una minima emozione per gli uomini.
    Sentì il suo stomaco torcersi e la sua mente si maledisse da sola per quelle parole poco cortesi. Ovviamente era più che giusto! Lei doveva sempre fare delle figuracce, in modo da avere qualcosa da raccontare alle sue amiche! Quella non era mica una novità.
    << Oh... Oh... OH! Non volevo essere così scortese! - un attimo di pausa in cui si alzò a sedere e si scosse i capelli per assicurarsi che non avessero assunto una forma da "cuscino" - Ciao... Ehm... Stavo dormendo, ma ti prego! Non lo dire ad Amber, tanto meno a Cameron! Potrebbero prendermi in giro a vita per questo. >>
    era facilissimo sapere quanto fosse amico di quei due pazzi! Stavano sempre insieme ed era difficile che uno si separasse dagli altri.
    Cercò di inarcare le labbra in un sorriso ma si convinse che non era ancora abbastanza sveglia per poter risultare tranquilla e simpatica, perciò abbozzò uno sguardo sbilenco in direzione del giovane grifondoro e sospirò.
    Sembrava quasi sollevata, nonostante sentisse ancora le occhiaie sotto le ciglia. Sì, durante quel bel sogno, era arrivata ad una semplice conclusione: avrebbe ucciso la sua compagna di stanza. Se non fosse stato per la notte insonne, magari non avrebbe dovuto parlare con uno dei ragazzi più belli della scuola conciata in quel modo e forse - sottolineo forse - lui non l'avrebbe creduta pazza per essersi addormentata all'esterno.


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    * Hanry "The Mask" Donovan *
    citazione citazione citazione citazione




    Sapevo che essere svegliati in un modo poco carino come quello di venire scrollati poteva solo indispettire il dormiente, ma ehy. Faceva freddo e anche se l'avessi ben coperta con un lenzuolo, faceva talmente freddo che non sarebbe cambiato nulla. Magari le sarebbe venuto solo un grosso mal di testa, cosa che avrebbe potuto accadere ugualmente, ma non volevo assolutamente sentirmi colpevole per qualcosa che non avevo fatto. In fondo.. non era mica colpa mia se le veniva il mal di testa!«Credo che la ragazza avrebbe dovuto evitare di fare le ore piccole» scherzai, non era un rimprovero e speravo che ne fosse accorta. Non ero una persona troppo seria in quei momenti: non mi piaceva essere il bigotto bachettone, c'era già l'istituto scolastico che bastava per sopperire in questo tipo di affare. La guardai divertito quando cercò di scusarsi e scrollai le spalle divertito «non c'è bisogno di scusarsi. Di solito le persone sono intrattabili quando sono svegliate da uno scocciatore, perciò non ti devi assolutamente preoccupare» le dissi con un mezzo sorriso, anche io non ero esattamente mister simpatia quando di mattina mi svegliavo male: insomma se dormivo male e mi svegliavo peggio, meglio girarmi al largo almeno fino dopo colazione e una bella tazza colma di caffè. «Perchè dovrei dirlo? Per carità, non ci penso nemmeno. So bene cosa significa venire svegliato e lamentarsi, perciò non sono nella posizione per giudicare alcunchè.» le sorrisi guardandola. Effettivamente se avessi spifferato qualcosa ad entrambi i miei amici, Amber mi avrebbe dato del cretino e ovviamente Cameron mi avrebbe detto che io non dovevo parlare perchè ero fatto della stessa pasta, perciò.. non facevo testo per davvero. Mi sedetti vicino a lei, per la serie: se non mi voleva tra i piedi era meglio dirlo subito, la guardai attentamente, per poi aggiungere «spero di non averti interrotto su un bel sogno.»

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  5. ¨Charlotte¨
     
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    * Charlotte Eliah Winchester *
    Il silenzio è l'urlo dell'anima.






    Certo, tutto era più semplice quando non si sapeva la verità! Se Lottie avesse fatto le ore piccole divertendosi, non si sarebbe mai e poi mai lamentata del sonno che impediva una certa razionalità! Anzi... Sarebbe stato tutto il contrario. L'iperattività avrebbe preso il posto della stanchezza, rendendola euforica a livelli inimmaginabili, tanto da renderla quasi insopportabile.
    Comunque sorrise del rimprovero scherzoso del giovane. Avevano notato il divertimento nel suo sguardo, perciò non si arrabbiò affatto.
    << Dillo alla mia compagna di stanza. Stanotte ha deciso che tutte dovevamo restare sveglie insieme a lei e al suo compito. >>
    borbottava. Essì, appena sveglia capitava anche quello. Lei borbottava e metteva su un broncio dolce che la rendeva buffa. Quella giornata poteva essere migliorata ma continuava ad odiare intensamente la compagna di stanza. L'unica cosa positiva di quella situazione? Lui non avrebbe detto nulla a Cameron e Amber. Iniziava a credere che Hanry fosse realmente un tipo "Ok", o almeno... differente da Cameron che rompeva sempre le scatole.
    << Grazie! Ora sì che mi sento più sollevata. Forse risparmierò persino la vita alla mia compagna, visto che sei così gentile da non dire nulla a quei due. >>
    lo disse col sorriso e il suo volto si illuminò al pensiero di quella coppia di scemi. Li invidiava benignamente per l'amore che provavano. Lei non era mai riuscita a capire come si sentissero insieme perchè mai le era stato trasmesso un sentimento tanto forte nella sua vita. Forse sua nonna era riuscita ad avvicinarsi a ciò che significava ma... Con un ragazzo tutto era diverso no? Eppure, Lottie non lo comprendeva, nonostante i ragazzi con cui era uscita o i discorsi di Amber e delle altre.
    << Oh... Il sogno? No... Non era nulla di che. >>
    mentiva e lo faceva in modo pessimo perchè le sue guance si arrossarono all'improvviso. Stava sognando qualcosa di bello... qualcosa che non desiderava dimenticare, ma la realtà era molto meglio! Insomma... Aveva Hanry affianco a lei! Cosa si poteva desiderare di più? Anche solo riuscire a parlarci era il massimo per una ragazza come Lottie. Lui era veramente un umano!
    Si voltò a cercarlo, troppo occupata a pensare per notare che si era seduto al suo fianco, e si ritrovò il suo viso poco lontano. Oh beh... Era certa di non star ancora sognando?
    *Lottie, riprenditi! Riprenditi!*
    << Allora... Che ci fai in giro a quest'ora? Niente lezioni oggi? >>
    era l'argomento peggiore che potesse tirare fuori ma sperava con tutta se stessa che potesse depistare il giovane dal sogno su cui aveva mentito e anche sul rossore che segnava il suo volto. E poi... c'era sempre il fattore sonno che tornava a farle visita, paralizzando il cricetino che nascondeva dentro la testa.


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  6. .Hanry
     
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    La guardai ascoltando la sua giustificazione, molto plausibile. Solo che i grifondoro che conoscevo erano tutt'altro che interessati allo studio e l'avevo ascoltata con attenzione, per risponderle solo dopo qualche attimo.
    Spero sia stato un compito interessante. dissi guardandola con un mezzo sorriso. Non era il massimo già fare i compiti durante il giorno rinchiusi in biblioteca (men che meno poi se erano di robe assurde come pozioni, ma ora che c'era un altro docente.. mi sembrava in generale molto meglio), poi fare le pergamene di notte quando bisognava dormire, mio punto di vista era anche peggio. Senza parlare poi tutti quegli anni in cui avevo avuto - e stavo avendo - Cameron come compagno di camerata e Amber poi magicamente compariva e si piazzava nel suo letto, soprattutto da quando aveva quei grossi problemi di salute, non era il massimo. Risparmiala di sicuro dato che con loro non ne parlerò, poi di sicuro non ho intenzione di parlare delle mie.. amicizie al di fuori di loro e di Joanne, anche perchè potrebbero fare delle domande a cui non intendo rispondere ammiccai nella sua direzione, divertito.
    D'accordo dissi guardandola arrossire, al che dissi semplicemente deve essere stato il tuo fidanzato, che ti faceva regali carini! scherzai ammiccando. Poteva essere solo che quello, le ragazze di solito quando arrossivano così visibilmente era per via di un ragazzo! La guardai con attenzione mentre si guardava intorno e le sorrisi appena., per poi ascoltare la sua domanda riguardo il motivo perchè ero in giro per il lago nero. No, per ora sono in pausa. E tu? Come mai sola soletta al lago nero? Niente lezioni? le chiesi guardandola
     
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  7. ¨Charlotte¨
     
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    * Charlotte Eliah Winchester *
    Il silenzio è l'urlo dell'anima.






    << Altro che interessante! Era di incantesimi! >>
    lo guardò con eloquenza, lasciandogli intendere tutto il terrore che gli alunni provavano verso Kierkgard. Sgranò gli occhi un attimo, poi scoppiò a ridere, portando la mano alle labbra per nascondere il sorriso. Era una brutta abitudine dettata dagli anni di insulti che, in casa, le riservavano.
    "Una vera donna non ride sguaiatamente! Sei proprio inutile, mostro"
    la voce di sua madre risuonò nella sua testa, ma le venne facile scacciarla via con una scrollata di spalle ed un sospiro.
    Ripensare alla sua compagna di camerata e alla consegna del suo compito le sembrò una saggia decisione. Era meglio riflettere su cose futili e persino allegre.
    << Spero proprio che l'abbia fatto giusto. Non vorrei che sparisse nel nulla, dopo una sfuriata isterica da parte dello zio Kosty. >>
    era uno dei tanti nomignoli che viaggiavano tra i banchi di scuola sul vero nome del prof di incantesimi. Doveva ammettere di averne inventati alcuni anche lei, nonostante evitasse di sbandierarli quando l'uomo era nei paraggi.
    Socchiuse gli occhi quando il ragazzo disse una frase alquanto ambigua. Come doveva intendere quelle affermazioni dette a metà? La curiosità solleticò la sua nuca.
    << Perchè? che domande potrebbero mai fare? Eh? Non avrai mica paura di quei pazzi vero? >>
    anche lei faceva parte di quel gruppo di pazzi ma preferiva evitare di unirsi quando non era necessario. Lo sospinse, spalla contro spalla, ridacchiando. Già poteva immaginare la voce di Amber e le occhiatine di Cameron. Anche loro erano bravi a dire le cose a metà. Come Amber... In quel periodo stava male e Charlotte sapeva che c'era qualcosa che non andava, eppure l'amica si ostinava a tenere nascosto il suo problema. Chissà perchè poi! Non poteva essere nulla di irrisolvibile, no?
    << Già... Un fidanzato inesistente che mai apparirà davanti ai miei occhi! Se almeno fosse un fantasma, potrei vederlo. Anche se... Non sono convinta di poter sfiorare un fantasma senza trapassarlo, sai? >>
    sembrava davvero intenta a riflettere su quella strana affermazione. I fantasmi sentivano ancora qualcosa? Oppure non provavano più nulla, una volta persa la vita terrena? Forse lo aveva studiato l'anno prima ma non ne era certa.
    Ridacchiò e il suo sguardo si spostò sulle acque tranquille del lago. Non poteva certo dirgli che andava lì ogni volta che poteva, convinta di poter vincere la sua paura. Non avrebbe mai ammesso a voce alta di temere qualcosa di stupido come l'acqua. No... Poteva anche essere un bel ragazzo e poteva anche essere segretamente interessata a lui da un po' di tempo ma, non glielo avrebbe detto. Non era da lei, perciò scosse la testa.
    << Non ho lezione fino alle undici e mezza. Tecnicamente, stavo pensando di rileggere qualcosa di Trasfigurazione, ma mi sono addormentata come una scema ancor prima di finire la seconda riga. >>
    con un cenno indicò il libro che stava affianco a lei. Dal mezzo spuntava un semplice segnalibro che riportava il significato dei suoi nomi. Un regalo fattole molto tempo fa da una cuoca in casa di suo padre.



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  8. .Hanry
     
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    * Hanry Donovan- L I N K alla S C H E D A *
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    Feci una faccia chiaramente schifata quando Charlotte disse che era per incantesimi. C'era da dire che odiavo sinceramente quella materia, anche se ero piuttosto bravo (e ancora mi chiedevo perchè diamine Kierkgard mi toglieva punti più spesso di quanto me ne assegnasse!), ma avevo la costante sensazione che ogni incantesimo imparato non mi portava da nessuna parte. Avevo l'impressione che ogni incantesimo fosse evidentemente troppo semplice per la nostra età, oppure troppo difficile: ma una sana via di mezzo? Forse era chiedere troppo ad uno così!
    Risi con Charlotte per poi sorriderle. Lo spero anche io per lei, vivamente! Quell'uomo secondo me ha dei seri problemi a casa, secondo te ce l'ha una moglie? Me la immagino acida come lui ed è per quello che lui è eternamente arrabbiato. le dissi con una risatina. Ogni alunno, per me, aveva inventato per quell'uomo nomignoli bislacchi, ma credeva che ci fossero ancora più teorie variegate sul perchè Kierkgard avesse una tal faccia di tolla.
    No, non ho paura di loro dissi con una risatina Credo vorrebbero sapere tutto ciò che ci siamo detti, sono dei bravi ficcanaso, soprattutto Cameron e Amber. Almeno Amber che ultimamente è decisamente strana.. Più strana e più color mozzarella del solito, secondo te sta bene? volevo bene ad entrambi,
    Quando mi disse che lei non era fidanzata la guardai sbalordito. Stai scherzando spero, tu che non hai un fidanzato.. feci una risatina se era una battuta ci sono cascato in pieno.. è strana domanda la tua riguardo i fantasmi. Tra l'altro ne abbiamo mai parlato a lezione chiesi con un sorriso
    Purtroppo non ti posso nemmeno aiutare per trasfigurazione ammisi sorridendole io e trasfigurazione abbiamo un rapporto abbastanza conflittuale, come con pozioni.. anche se con pozioni il docente nuovo sembra un filo meglio, ma ancora ci capisco niente. C'è da dire che.. Davies sembra appassionato. Non è come Kierkgard, quello nemmeno di ci prova ad insegnarci qualcosa. le dissi scrollando le spalle. A proposito, tu che ne pensi di Davies?



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  9. ¨Charlotte¨
     
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    * Charlotte Eliah Winchester *
    Il silenzio è l'urlo dell'anima.






    << Secondo me è proprio perchè non ha una moglie che si comporta così....... Così.... - non sapeva come definirlo in modo gentile perciò decise che era meglio lasciare la frase in sospeso. Non voleva lanciarsi in uno sproloquio di frasi sconce e parole adatte solo ad una bettola di basso borgo. Insomma, lo avrebbe anche fatto se quello fosse stato un giorno no, ma la rabbia piano piano stava sciamando da lei, lasciando posto solo al divertimento e all'ironia di quella strana giornata. - Non capisco proprio chi mai potrebbe volersi sposare con Kierk. Insomma.. è sempre così isterico. >>
    Fece una smorfia disgustata e si lasciò scappare un piccolo sbadiglio. Ancora sentiva il sonno gravare sulle spalle ma non se la sentiva di perdere tempo a dormire quando poteva stare in compagnia di Hanry.
    Riflettè un attimo sulle parole del giovane e non poteva che dargli ragione sui suoi amici. Aveva provato più di una volta ad immaginare una conversazione tra lei ed Amber. Si immaginava loro due che sgranocchiavano qualche schifezza rubata dalla cucina e lei che se ne usciva con la grande verità del secolo: nel momento stesso in cui le diceva che forse le poteva piacere Hanry Donovan, immagina sempre Amber che schizzava in piedi e strillava cose incomprensibili su un certo piano per farli stare insieme che comprendeva tutte le lettere dell'alfabeto. Alla fine non le aveva ancora rivelato questa immensa realtà... Non si sentiva ancora pronta ad affrontare l'euforia dell'amica e in seguito Cameron e le sue battutine. No. Non poteva farcela. Sapeva di doverglielo dire il prima possibile ma ogni volta che ci provava, faceva mille passi indietro. Qualcuno l'avrebbe definita una fifona ma, in realtà, era solo troppo timida e riservata. Amava la sua privacy e sapeva bene che dicendolo alle amiche, sicuramente ne avrebbe persa una gran quantità.
    << Hai ragione. Amano spettegolare su ogni persona. E ammetto che sono divertenti solo quando lo fanno su qualcuno che non sono io. >>
    arricciò il naso per due motivi, quasi inconsciamente. Primo perché, ogni volta che le chiedevano quando aveva intenzione di fidanzarsi, lei cambiava argomento di conversazione. Secondo perché, se anche Hanry si era accorto che Amber stava male, chissà cosa potevano notare i professori. Non era un bene, per niente e lei stava esaurendo le scuse. Non sapeva più come proteggerla dagli sguardi indiscreti dei serpeverde o dalla curiosità che caratterizza i ragazzi della loro età. Ma doveva mentire anche ad Hanry. O almeno dirgli una mezza verità. Non spettava a lei dire la verità e non era intenzionata a farsi scappare nulla che potesse farlo sospettare di qualcosa.
    << Non sta benissimo ma non è nemmeno nulla di grave. E' solo fiacca in questo periodo, ma si riprenderà presto, vedrai. >>
    aveva notato la preoccupazione nello sguardo e nella voce del ragazzo. Sapeva quanto poteva essere difficile vedere qualcuno star male e non poter fare nulla per essere di aiuto ma, più di così non poteva dirgli. Gli posò una mano sul braccio, con delicatezza, e gli rivolse un sorriso rassicurante.
    << Non preoccuparti, seriamente. Sta bene. >>
    se mai avesse scoperto la verità, probabilmente Hanry avrebbe potuto arrabbiarsi con lei, ma non importava. Era convinta che alla fine, magari, avrebbe capito che non spettava a lei sbandierare in giro i problemi di Amber. Ne avrebbe parlato lei quando se la sarebbe sentita ed era giusto rispettare le sue decisioni.
    << E comunque, Amber non sta abbastanza male da smettere di cercarmi un fidanzato! E questo dovrebbe farti capire che non scherzavo quando ti dicevo che non ho il fidanzato! Dovresti vedere i ragazzi che mi ha presentato lei. Capiresti anche meglio. >>
    era una battuta ovviamente, nonostante ci fosse un fondo di verità nascosta. Lottie si fidava raramente di qualsiasi persona la avvicinasse ed era anche troppo complicata da capire perciò le riusciva difficile farsi piacere i ragazzi scemi che le presentava l'amica. Non poteva di certo uscire con qualcuno che passava la maggior parte del suo tempo a vantarsi del proprio fisico. Insomma.... Bello da vedere ma noioso più che mai. E Charlotte era sempre più convinta che l'amica glielo facesse apposta il più delle volte.
    << Ecco Davies! Quello sì che è un uomo come si deve! >>
    ormai era troppo tardi. Lo aveva detto. Senza nemmeno pensarci due volte. Le era uscito dalle labbra come se non aspettasse altro dal primo giorno che era entrato in classe e si era messo a spiegare una pozione dal nome improponibile. Aveva fascino anche quando cercava di curare le bolle esplosive che infestavano la faccia di una Corvonero.
    << Insomma... Intendevo dire che è un ottimo insegnante e che dovrebbero tutti prendere esempio da lui. Spiega terribilmente bene. >>
    mugugnò qualcosa che sembrava tanto un "scema Lottie" e si passò una mano sul viso, dando la colpa al sonno che ormai era solo un mero ricordo. Era abbastanza sveglia, grazie anche all'aria fredda, eppure continuava a perdere ogni ragione.



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8 replies since 25/11/2013, 22:44   204 views
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