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Lord Arawn.
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Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year
Snow camminò come una furia lungo il corridoio, gli occhi scuri, la mano stretta a pugno e la borsa che sventolava da una parte all'altra, quasi incontrollabile. I quadri, al suo passaggio, si rannicchiavano ai margini delle tele, guardandolo con occhi storti e facendo commenti sui "giovani d'oggi". Il ragazzo rispondeva loro con occhiatacce che li zittivano immediatamente. Alla fine arrivò davanti al quadro che chiudeva l'entrata della Sala Comune dei Grifondoro.
Opus magica.
Disse secco, e il quadro si aprì non senza una ramanzina sulla buona educazione che avrebbe dovuto avere Snow nei riguardi di un antico quadro. Snow si infilò nel passaggio ed entrò nella sala comune. Era pomeriggio presto e la maggior parte degli studenti erano a lezione, quindi era quasi vuota. Camminò velocemente verso il suo dormitorio ripensando a cos'era successo.
Durante la lezione, Snow stava parlando con un suo amico quando, improvvisamente, si era ritrovato a terra. Tutti i Serpeverde della classe si erano messi a ridere. Subito dopo il ragazo aveva sentito il suono di alcuni passi e, rialzandosi, aveva visto Kierkgard, il professore, avvicinarsi. Mamma, quanto lo odiava. Aveva parlato con voce lenta e quasi soddisfatta.
Signor Lucifer, pensavo di essere stato chiaro. Non si parla durante le mie lezioni. Per questo, mi dovrà consegnare dieci rotoli di pergamena sui lupi mannari. Entro domani. Ah, pena la perdita di metà dei punti della sua casa.
Dopo aver detto ciò si era voltato ed era tornato verso la cattedra, lasciando uno stupefatto Snow ancora seduto sul pavimento ad essere schernito dai Serpeverde. Dieci rotoli di pergamena? Ma...era impossibile! Non ce la avrebbe mai fatta! O meglio, sarebbe dovuto stare sveglio tutta l notte...e così non sarebbe potuto stare attento alle lezioni del giorno dopo.
Mentre pensava queste cose, sentì qualcosa colpirlo, e per poco non cadde a terra. Si trattenne dal gridare per la frustrazione. Guardò chi era: una ragazza, Grifondoro ovviamente. La conosceva più che altro di vista, ci aveva parlato solo un paio di volte. Capì di essere stato lui a colpirla e si sentì subito terribilmente in colpa.
Scusami, non volevo!
Cerco di calmarsi e si avvicinò, sperando di non averle fatto male.
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.Amber.
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* Amber Jackson *
citazione citazione citazione citazione
Le lezioni del giorno erano finite in fretta, o forse ero semplicemente io che finalmente mi sentivo in forma. Le lezioni del giorno, tra cui incantesimi, avevo iniziato a carburarle decisamente meglio riuscendo a non stancarmi troppo e le lezioni sembravano le cose più belle che avessi mai frequentato. Forse nell'ultimo periodo ero stata così cagionevole che quei periodi di ripresa sembravano un'avvenimento sempre più effimero, speravo solo di riuscire ad arrivare ai Mago quanto più indenne possibile senza venire espulsa o qualcosa del genere, dato che la mia salute era davvero precaria. Speravo di prendere un paio di MAGO, magari incantesimi e pozioni dato che mi piacevano entrambi, non importava nient'altro in effetti, perchè la mia priorità oltre la salute era Cameron. In fondo la mia situazione a casa non era delle migliori e l'intenzione di tornare a casa quel natale erano pressochè nulle, pensare che non mi avevano mai scritto una lettera da quando avevo varcato la soglia della scuola e dicembre si stava avvicinando a grandi passi, a quanto pare non importava niente a nessuno dei due la mia salute, ma nemmeno la spilla da Caposcuola sembrava aver riscosso nemmeno un vago successo in quanto ad interesse. Avevo fatto la mia ronda, a fine giro mi ero esercitata sugli incantesimi che avevo perso nelle ultime lezioni, avevo studiato un pò in biblioteca e poi mi ero rifugiata praticamente nella sala grifondoro per staccare un pò la spina. Ero rimasta lì accanto al fuco per un bel pò di tempo, prima di alzarmi dal divanetto su cui ero comodamente seduta, sapendo che presto sarei e colpii qualcuno che stava venendo esattamente nella mia direzione. «non ti scusare» sorrisi guardandolo, tossicchiando appena «ero di sovrappensiero, potevo fare attenzione a dove mettevo i piedi. Stai bene? mi sembri un pò arrabbiato» sorrisi guardandolo, non sapevo nemmeno io perchè gli parlavo come se fossimo amiconi, ma.. era una persona che ero certa di aver già incontrato ed era per quello il fatto principale del non sentirmi timida.
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Lord Arawn.
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Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year
Snow aspettò qualche secondo prima di rispondere. Chiuse gli occhi e inspirò con forza, calmandosi. Quando li riaprì notò qualche particolare in più della ragazze, grazie ai quali la riconobbe come Amber, una delle sue compagne di anno ad Hogwarts. C'era anche lei quando era successa quella cosa con Kierkgard.
Kierkgard...lo sai già. Dannato lui...e poi, cosa c'entrano i lupi mannari con la sua materia? Ma dannazione!
Il ragazzo ebbe un moto di stizza che fece fatica a controllare. Strinse i pugni contorcendo il viso in una smorfia d'odio. Quanto non lo sopportava!
Bah, troverò un modo per fare qualcosa...scusami ancora, Amber.
Cambiò totalmente espressione, passando dalla rabbia alla felicità. Non gli piaceva che le persone vedessero quel lato di lui, men che meno una sua compagna di corso.
Comunque...come stai? Cosa stavi facendo?
Le sorrise gentilmente , riuscendo finalmente a dominare completamente le sue emozioni. Gli capitava di rado di arrabbiarsi, ma quando succedeva era difficile calmarlo...chissà perché, però, le ragazze in qualche modo riuscivano a farlo stare meglio, anche con la loro semplice presenza. Non che Snow fosse un pervertito di quelli senza speranza, che pur di provarci con una cambiavano completamente faccia, affatto. Pensava sì a certe cose...ma non era così "affamato" come altri suoi compagni. Semplicemente, una presenza femminile lo calmava. Era sempre stato così, da quando era un bambinetto.
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.Amber.
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* Amber Jackson *
citazione citazione citazione citazione
Il preside Baumschlager mi aveva chiesto di frequentare le lezioni del sesto anno anche se ero sotto i M.A.G.O. per impratichirmi con degli incantesimi che non avevo avuto modo di impratichiarmi durante la malattia dell'anno precedente e mi aveva dato delle date e degli orari in cui dovevo presentarmi alle lezioni dell'ignobile professore di incantesimi.
«Kierkgard è davvero un bastardo» ammisi alzando le spalle guardandolo «purtroppo non so risponderti, secondo me si è sognato questa cosa di notte e gli ha dato ispirazione, boh.. non so proprio cosa rispondere» ammisi guardandolo, sistemandomi come meglio riuscivo la divisa, che in quel periodo avevo riscoperto comoda e caldissima «Non ti devi scusare, dico davvero» gli sorrisi guardandolo, effettivamente non aveva nulla di cui scusarsi, anzi.
«Ammetto che stavo andando a fare due passi, ma credo che rimarrò qui ancora un pò se ti fa piacere» ammisi guardandolo, perchè non avevo fretta di andare via o cos'altro «ho fatto anche io le pergamene di incantesimi e mi sono allenata sul Meteofattura Recanto, anche se ho seri dubbi che serva.. ma Kierkgard mi diceva che serve, boh.» gli sorrisi guardandolo, per poi chiedergli con interesse mal celato «E tu? Che ci fai qui?»
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Lord Arawn.
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Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year
Fece un sorriso di scherno quando lei nominò la fattura Recanto. Una delle cose più inutili che avesse mai studiato. Se si può dire che l'avesse studiata.
Probabilmente servirà a far smettere di piovere nei loro uffici quando sono così deficienti da sbagliare incantesimo. Probabilmente la massima posizione a cui un Grifondoro può aspirare, di questi tempi.
Gli ritornò il solito dolore alla testa, un po' meno forte, ma sempre presente. Uff, che noia. Snow indicò la borsa, che appoggiò su un tavolino, ormai stracolma di libri.
Mi devo mettere a lavorare se voglio consegnare quella roba, e in biblioteca ci sono troppi Serpeverde.
Cominciò a estrarre i libri e i rotoli di pergamena. Si chiese ancora una volta come cavolo avrebbe fatto a scrivere così tanto. Forse avrebbe dovuto chiedere a Frelia... ma no, non voleva rischiare che anche lei venisse messa in punizione. Si scosse di dosso i pensieri cupi e guardò Amber.
Be'...raccontami qualcosa per distogliere i pensieri da questo compito. Non voglio pensarci, non ancora. Visto qualcosa di particolare? Non so, un Serpeverde è caduto da una rupe, oppure si è fracassato la testa...cose così, per sollevarmi il morale.
Rise leggermente, anche per diminuire un poco la tensione. Non voleva spaventarla, poveretta. Snow le sorrise ancora, appoggiandosi allo schienale di una sedia. Chissà, magari avrebbe avuto una bella discussione. Sempre se quel dannato Kierkegard non tornava, per chissà quale motivo, a rompergli i cosiddetti.
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