Prima che qualcuno di voi ci ripen...Troppo tardi!

Bryanne/Leo

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  1. Bryanne O'Keefe
     
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    Non collezionate cose, collezionate ricordi

    Bryanne O'Keefe

    << Devo andare. >> Bryanne si alzò dopo aver guardato l'orologio speciale che stava accanto alla porte della stanza dove i ragazzi facevano i compiti o giocavano. Tutte le lancette con i volti degli adulti erano in viaggio dalle loro case al nucleo delle Catacombe, dove si trovava il Q.G. dell'Ordine.
    E lei rischiava di nuovo di arrivare in ritardo.
    << Uffah...>> borbottò Melody, armeggiando con i suoi pastelli a cera.
    << Se riuscite a restare svegli, quando finisce la riunione vengo a raccontarvi qualcosa...>>
    << Dell'orrore? >> Gli occhi di Daniel e Seb si stavano già sgranando speranzosi. Melody invece era tutta concentrata nel puntarli su di lei perché non stesse incrociando nulla dietro la schiena, mentre faceva loro quella promessa.
    << Chissà. Voi andate nelle vostre camere...>>
    Aveva un'idea precisa delle riunioni dell'Ordine e di quanto rischiassero di andare per le lunghe. Non perché ne fosse esperta, anzi quella sarebbe stata la prima per lei...ma per il fatto che il giorno dopo le persone erano particolarmente assonnate e scorbutiche almeno fino a metà mattina.
    Una parte di lei si chiedeva se anche lei non stesse per essere trattata come una bambina...e sperava proprio di scoprire il contrario, ma certo arrivare in orario ed evitare una delle sue solite scene da goffaggine cronica avrebbe potuto aiutarla. Magari.
    << A dopo, ragazzi. >>
    Quel trio era davvero spassoso. Aveva iniziato ad aiutarli con i compiti da quella settimana e aveva scoperto quanto si stessero affiatando tra loro e quanto fossero simpatici. E anche se finora sapeva di loro poche cose - che Sebastian e Daniel avevano fatto amicizia quando Hope lo aveva adottato e quindi Daniel aveva iniziato a stare molto con lei, Bill, Patrick e Gawain--e che Melody aveva un fratello che finora non aveva che incontrato di striscio... - non aveva impiegato molto a decidere che erano tra le compagnie più allegre che si potessero incontrare lì.
    Li sentì mugugnare e meditare rappresaglie, mentre si allontanava nei corridoi verso il nucleo costituito dalla stanza dove si riuniva l'Ordine e da quella dove veniva stampato il volantino chiamato Cavillo.
    << Scusate il ritar-d'Oh! >>
    Si guardò alle spalle dopo aver visto che al tavolo c'era soltanto un ragazzo biondo. Sì, il fratello di Melody...Ma degli altri che ne era stato? Non erano già tutti sull'"ora riunione" in quel benedetto orologio?
    << Ho di nuovo sbagliato posto? >> chiese sgonfiandosi dopo aver fatto una corsa sempre più serrata.
    Si abbandonò sulla sedia accanto quella del ragazzo, delusa. << Stai a vedere che mi hanno imbrogliata! >>

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    Edited by Bryanne O'Keefe - 2/11/2013, 10:11
     
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  2. » Leo
     
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    "Presentarsi è il primo passo verso una nuova amicizia.
    Che succede se nemmeno il primo passo viene fatto? "


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    Gli avevano detto di aspettare nella sala delle riunioni e lui così faceva. Non c'era nessuno nonostante le lancette dell'orologio segnassero gli adulti in viaggio verso in nucleo delle catacombe. Leo non sapeva quanto tempo avrebbero impiegato ai cancelli, perciò estrasse un quaderno dallo zaino che si portava appresso e rovistò un po' in cerca di una penna. Trovò i giochi di Melody, le sue caramelle gommose, le sue penne colorate ma nessuna matita o alcuna penna sobria. Sbuffò. Quel piccolo mostriciattolo aveva di nuovo messo le mani nelle sue cose! Alla fine, optò per una penna azzurra, dall'inchiostro con i brillantini: la sua virilità se ne andava ogni giorno di più.
    Passatasi una mano tra i capelli già sconvolti, nè scostò alcune ciocche dal viso e sul suo viso apparve un'ombra di puro terrore. Doveva aprire il quaderno! Cosa avrebbe trovato era ovvio. Disegni e pasticci degni di una bimba di sei anni. Per fortuna, sua sorella era stata misericordiosa tanto da salvare i testi delle sue canzoni, colorando solo i fogli completamente bianchi.
    Tirò l'ennesimo sospiro di sollievo della giornata, sicuro che Melody iniziasse ad avere qualche sintomo di febbre acuta. Stava male: quella era l'unica spiegazione logica.
    La sua mente scacciò via l'oppressione al petto che provava ogni volta che si trovava in una stanza troppo piccola o soffocante e la sua mano corse sui fogli, mossa da un'ispirazione ignota.
    Le note si dipingevano sui righi, dando vita a future opere d'arte definite "schifezze" dal giovane. I suoi occhi brillavano delle emozioni più disparate e uno strano sorriso ebete era stampato sul suo viso. In quei giorni, la creatività galoppava e lui coglieva ogni occasione per mettere a tacere ogni suo desiderio.
    Stava per scrivere il pezzo migliore del componimento quando un rumore di passi concitati e una voce fin troppo conosciuta gli fece perdere l'attenzione. Il fa diesis si tramutò in una riga orizzontale sul foglio e un'imprecazione gli scappò dalle labbra corrucciate.
    Non poteva essere così crudele il suo destino!
    Alzò piano la testa e, deciso a voltarsi verso la nuova venuta, si ritrovò a poche spanne dal candido viso di Bryanne. Quando si era seduta accanto a lui? Subito sentì le guance imporporarsi e raschiò la gola, spostando l'attenzione da tutt'altra parte.
    Dannazione!
    Si passò la mano tra i capelli un'altra volta e richiuse il quaderno, poggiandoci sopra le braccia, come se nulla fosse accaduto.
    Un bel respiro....
    << Ehm... Ciao... La riunione è qui. Sono solo in ritardo, un attimo. >>
    quelle parole più che essere tali, sembravano un sussurro appena accennato. Qualcuno, per poterle udire bene, avrebbe dovuto piegarsi e ascoltare con tutta l'attenzione che si era in grado di racimolare.
    Lui non lo faceva a posta. Era solo terribilmente timido e in più, in quel momento, provava il terribile desiderio di baciare quella ragazza. L'aveva notata non appena era arrivata alle catacombe e qualcosa lo aveva spinto tante volte a fissarla, a osservarla da lontano, senza farsi vedere. All'inizio non aveva compreso cosa gli succedesse nè perchè il volto poco gentile di Bryanne prorompesse tra i suoi pensieri come un uragano, portandosi dietro un piacevole dolore all'altezza del petto. Negli ultimi tempi si era ritrovato persino a sorridere come un ebete, fissando il vuoto, perso nel ricordo della goffaggine che caratterizzava la giovane.
    << Sono stati chiamati ai cancelli. >>
    lo aggiunse dopo alcuni secondi di pausa, intento ad evitare il suo sguardo.
    Forse qualcuno, magari lei stessa, poteva pensare che fosse un maleducato ma proprio quell'idea non gli balenava per la testa. Era così concentrato a nascondere il suo rossore improvviso da dimenticare le buone maniere, come ad esempio presentarsi. Lui sapeva il suo nome, ma lei?


    * Leo Carter * Studente Reietto *

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  3. Bryanne O'Keefe
     
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    MF0xO
    Non collezionate cose, collezionate ricordi

    Bryanne O'Keefe

    << Oh, grazie! >>
    Un po' si tranquillizzò alle parole del ragazzo. Cercò di assumere una posizione che non fosse da sacco di patate e si raddrizzò sulla sedia, mentre lui chiudeva il blocco sul quale aveva disegnato fino a un istante prima.
    Il gomito...il gomito proprio è da togliere da quel bordo del tavolo. Sembri un marinaio!
    Si ricompose, mentre un nuovo dubbio le sovveniva.
    << Ti ho disturbato, vero? Io mi sposto...continua pure a fare le tue cose, non voglio sbirciare. >>
    Incontrò quegli occhi chiari quasi per caso, perché lei guardava le persone in faccia quando parlava eppure il blocco che il ragazzo aveva appena chiuso le aveva fatto intravedere delle righe di pentagramma preparate a matita e già subito riempite quasi totalmente.
    La memoria di Bryanne le riportò il dettaglio di aver sentito alcune volte suonare, da un corridoio delle catacombe che lei attraversava quasi ogni giorno.
    << Oh...Sei...sei tu che suoni? >> chiese ammirata, ignorando la voce della sua coscienza che avrebbe scosso la sua testa esasperata. Per fortuna si era detto di non essere invadenti...
    Vide il viso del biondo imporporarsi e si morse subito la lingua. << Parlo troppo vero? Dillo, parlo troppo...sono una rompiscatole senza speranza. Basta...taccio...>>
    Si accorse di sperare che lui la fermasse, ma prese la decisione di spostarsi davvero. Non voleva che lui pensasse che volesse guardare da vicino e magari infastidirlo apposta.
    L'aveva visto la prima volta in uno dei corridoi, inseguiva Melody con in mano un libro mezzo sfasciato...Solo che fu in quel momento che la memoria iniziò a collegare i pezzi, perciò una scena assolutamente ordinaria nelle catacombe le aveva suggerito che Melody:
    A fosse davvero il demonio che si vantava di essere...e che avrebbe dovuto fare attenzione a non farsela sgusciare di mano, quando avesse dovuto far fare i compiti anche a lei.
    B fosse la sorella più piccola o almeno una parente di quel ragazzo.
    Li aveva visti abbracciati, alla fine e così li aveva "battezzati" nella sua mente come fratello e sorella.
    Solo che adesso il nome del ragazzo le sfuggiva proprio.
    Chiederglielo no?
    << Vuoi...vuoi un tè? >>
    Pessima, pessima idea. Vuoi che ti veda armeggiare con cose delicate...pericolose...che puntualmente ti cadranno di mano?
    Purtroppo il corpo aveva già risposto di sì, scattando verso il piccolo cucinotto con fornello che si trovava sul lato destro del tavolo. Bryanne sta per fare la sua ennesima figura, siori e siore!

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    Edited by Bryanne O'Keefe - 5/11/2013, 19:16
     
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  4. » Leo
     
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    "Presentarsi è il primo passo verso una nuova amicizia.
    Che succede se nemmeno il primo passo viene fatto? "


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    Perfetto! Sapeva per certo che Bryanne era solita parlare ma mai avrebbe creduto che lo facesse così spesso nel giro di pochi istanti. Doveva ammettere che la cosa lo portava a sorridere e credeva di ammirarla per la sua euforia. Le ricordava tanto se stesso qualche anno prima, quando tutto ciò che importava erano l'ilarità e la voglia di fare qualsiasi cosa. Il desiderio di riuscire nelle imprese impossibilmente pericolose era andato perso da mesi, ma vederlo negli occhi delle persone che lo circondavano gli faceva piacere.
    Si schiarì la gola e grattò la sua zucca come se quello potesse scacciar via l'imbarazzo dettato dalle parole della ragazza. Insomma... non credeva che lei potesse averlo sentito cantare e suonare qualcosa. Aveva scelto quell'angolo quasi sconosciuto delle catacombe proprio perchè sperava che nessuno ascoltasse la sua musica. Si ripromise di scegliere un luogo ancora meno conosciuto la prossima volta.
    << No... Ehm.... >>
    si alzò di scatto quando la vide andare nel cucinotto di tutta fretta, già troppo vicina al fornello. Era conscio del poco equilibrio della ragazza e sapeva bene quanto potesse diventare pericolosa. Si accorse troppo in fretta di essere scattato ad una velocità equivocabile. Notò di non essere stato molto gentile, perciò fece qualche passo verso di lei e la raggiunse, sovrastandola con la sua altezza spropositata.
    << Che ne dici se... - respiro profondo e grande coraggio mancante. - Se... io faccio il thè e tu intanto leggi questo e mi dici che ne pensi. Ormai hai scoperto il mio segreto quindi non ha alcun senso nasconderlo. >>
    le tese il quadernino che stringeva in mano e sentì perfettamente la pelle del viso tirare. Le sue labbra si muovevano da sole, come inebetite, trasformandosi in un sorriso dolce.
    Si vergognava da morire per quel compromesso ma era sempre meglio che vederla bruciarsi qualche parte del corpo: non era certo di poter pensare lucidamente e curarle la ferita senza che le mani tremassero e un improvviso vuoto di memoria lo cogliesse.
    << Comunque... Non parli troppo. >>
    lo sussurrò appena, voltandole le spalle e iniziando ad armeggiare con il bollitore. Era convinto che usare la magia in quel momento potesse essere troppo pericoloso, vista l'improvvisa perdita di concentrazione.
    Sperava solo di non far cadere le cose, a causa del lieve tremore alle mani.
    Diamine! Si comportava da bambino alle prese con la prima cottarella invernale.


    * Leo Carter * Studente Reietto *

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  5. Bryanne O'Keefe
     
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    Non collezionate cose, collezionate ricordi

    Bryanne O'Keefe

    Si voltò sorpresa alla proposta del ragazzo. Non tanto perché le stesse proponendo di preparare il tè al posto suo...ci provava sempre Patrick...ci provavano Hope e Bill...e lei in fondo sapeva il motivo per cui - qualunque cosa stessero facendo - si prodigavano a prepararle il "miglior tè" e a lasciarla "riposare"...quando a volte si era appena alzata e quindi la scusa proprio non reggeva.
    Quindi su quel fronte si era già arresa, più che altro la stupì che le stesse offrendo il suo quaderno, che le permettesse addirittura di vedere una cosa per lui così personale. Lo guardò a occhi sgranati.
    Sbatté le ciglia.
    Aprì le labbra in una O di sorpresa.
    Sbatté di nuovo le ciglia.
    << Mi fai leggere davvero...quello che suoni? >>
    Aveva conosciuto solo due musicisti, nella sua vita e se c'era una cosa da non fare mai - aveva capito - era chiedere loro di esibirsi o ancora peggio di farle leggere la loro musica. Prese il quadernino aspettandosi che lui cambiasse idea da un istante all'altro.
    Sedette di nuovo sulla sedia, mentre il ragazzo iniziava ad armeggiare con il bollitore del tè.
    << Ma quindi la componi anche?! >>
    Essì, quelli non erano semplici esercizi di pentagramma...era una musica. Certo lei non era un'intenditrice, ma pensava di riuscire a capirlo. << Cosa sai suonare? >> Qui dovette ammettere di non riuscire tanto a capire che tipo di musica componesse, a quali strumenti fosse più adatta. Aveva pensato che componesse perché quei pentagramma contenevano note e vari tentativi...cancellature, ripensamenti...tipici di chi la cosa la sta creando e non solo trascrivendo.
    Adesso facciamo quella che sa capire tutto da come è messo un foglio di quaderno!
    Sì, Bryanne sapeva raggiungere a volte picchi da So-tutto-io che probabilmente scatenavano in altri istinti omicidi. Ed era precisamente nei momenti in cui si sentiva più vulnerabile e imbarazzata che quel suo lato veniva fuori e...tanti saluti.
    Sperava ogni volta che il suo interlocutore non le voltasse le spalle lasciandola a male parole...perché non aveva ancora trovato il modo di calmarsi come non aveva trovato il modo di annientare la propria goffaggine, che arrivava ogni volta come una mazzata a farla sentire una poveretta.
    Parlare troppo...inciampare nei suoi stessi piedi...pensare tra sé di essere un'esperta nel capire gli altri. Diavolo, come faceva a non essere completamente sola?
    Sfogliò il quaderno sforzandosi di non fare danni, orecchie, sbavature...facendo il possibile per non respirarci sopra troppo rumorosamente, ecco.
    Andò letteralmente in tilt quando si accorse che il ragazzo era tornato a sedere di fronte a lei e la guardava, in silenzio, mentre il bollitore iniziava a sbuffare timidamente...e la sua pelle iniziava ad avvampare per un motivo che non le piaceva considerare.



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    Edited by Bryanne O'Keefe - 8/3/2014, 15:10
     
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  6. » Leo
     
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    "Un passo alla volta,
    riuscì a capire. "


    3BQ0cWC
    Gli era sembrata un'ottima idea quella di trovare un compromesso: lui faceva il thè e lei poteva stare seduta, ferma a leggere senza collezionare un altro livido o peggio una bruciatura.
    Beh... Forse non era stato proprio un lampo di genio, visto quanto si stava vergognando.
    Si schiarì la gola, perdendo il conto delle volte in cui l'aveva fatto, e posò il bollitore sul fuoco, spostandosi appena per preparare le tazze e gli infusi da immergervi.
    Chissà tra quanto sarebbero arrivati gli adulti. Ad un certo punto gli sembrò di vedere un'ombra dietro la porta socchiusa. Che fossero là fuori e non avessero la minima intenzione di entrare? Naaaa... Non era affatto possibile. E poi, perchè mai dovevano restare fuori? Patrick sarebbe sicuramente stato il primo a non volerli lasciare soli. Già. Erano soli. Lui stava veramente parlando con Bryanne.
    Parlare era una parola grossa, però diciamo che se la stava cavando.
    << Ho iniziato con la chitarra e poi ho deciso di imparare anche a suonare il piano. Entrambi da quando ero un bambino. Devo dire che ho avuto una brava insegnante. >>
    sorrise nel ricordare la donna che gli aveva trasmesso la passione per la musica. A volte gli capitava di pensare a lei. Di pensare a quello che faceva in quel momento o se aveva ripreso a insegnare. Chissà se l'avrebbe mai rincontrata.
    I suoi occhi, prima bassi e timidi, si illuminarono nel notare lo sforzo di Bryanne: si stava interessando della sua musica e per uno come Leo era praticamente tutto. L'amore che aveva per quelle piccole note scritte su un vecchio quaderno sgualcito dagli anni aveva persino il potere di calmarlo, tanto da portare avanti una conversazione senza alcuna vergogna.
    << Diciamo che cerco di scrivere qualcosa, ma non sono niente di speciale. Mi è utile quando ho voglia di staccare un po' dalla vita che si fa qua. >>
    Non seppe come nè quando ma si ritrovò a fissare Bryanne mentre era intenta a leggere la sua musica e pensò a lei come ad una visione celestiale. Immaginate di quelle visioni in cui la donna è illuminata da una luce sconosciuta e ha tanti uccellini che le cantano attorno. Ecco. Sarà anche strano dirlo ma Leo, in quel preciso istante, vedeva Bryanne come la quiete.
    Il bollitore fischiò e il giovane si riscosse dai suoi pensieri, spegnendo il fornello e dividendo l'acqua nelle tazze.
    << Puoi leggere tutto quello che vuoi, fino a quando vorrai ma... Devi promettermi che non dirai nulla ai grandi. Non sanno che suono. >>
    non voleva essere cattivo nè antipatico verso gli altri abitanti di quelle catacombe, però era meglio tenere nascosto quel piccolo hobby. Suonare era sempre doloroso perchè il ricordo dei genitori accresceva sul suo petto e rischiare che qualcuno gli chiedesse di poter ascoltare qualcosa portava con sè risposte negative che non aveva intenzione di dare.
    Il dispiacere da entrambe le parti sarebbe stato troppo grande.
    Posò una tazza vicino alla giovane e le tese l'infuso, un cucchiaio e dello zucchero.
    Forse la riunione era stata spostata. Magari aveva capito male l'orario o era stata proprio annullata e quegli scemi si erano dimenticati di avvisarli. Mah... Leo non era poi così preoccupato, visto il modo in cui ignorava l'orologio appeso al muro.
    << Comunque, io sono Leo. Piacere. >>
    arrossì un poco, ma poteva dare la colpa al thè caldo che liberava i suoi fumi sul suo viso. Sì... Era certamente colpa di quelle ondate di calore non richiesto ma sempre benvenuto.


    * Leo Carter * Studente Reietto *

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  7. Bryanne O'Keefe
     
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    Non collezionate cose, collezionate ricordi

    Bryanne O'Keefe

    << Adoro l'atmosfera che sa creare una chitarra. >> rispose, lo sguardo illuminato dal ricordo lontano ma ancora vivo di un'estate degli anni della scuola, quella babbana...prima che iniziassero i problemi. << Stai tranquillo, la mia bocca resterà sigillata. E se sei riuscito finora a ricavarti abbastanza tempo e spazio per suonare di nascosto...devi insegnarmi a fare lo stesso. >> gli disse sinceramente.
    Visto che l'aveva autorizzata a guardare anche il resto del quaderno, Bryanne si attentò a sfogliarne qualche altra pagina. Un'esplosione di colore e brillantini mancò per un pelo di accecarla, dopo il colore chiaro e più pulito dei fogli dove il ragazzo aveva creato i pentagrammi.
    Sì, quei disegni gridavano ad alta voce il nome della loro artista.
    Si trovò a sorridere con affetto. << Sono disegni di Melody, vero? Quella bambina è fantastica! >>
    Sapeva che anche lui ricordava il giorno in cui si erano incrociati nelle gallerie, perciò non pensò di dovere spiegare perché la conoscesse. Strinse la mano di lui, che si stava presentando. << Bry...Bryanne...ma qui sotto ormai sono Bry. Piacere. >> Si sistemò ciocche dei capelli ribelli - a volte li chiamava "scopa di saggina" - dietro le orecchie, lasciando un po' a malincuore la mano di Leo, che le era parsa così calda e accogliente.
    Aveva proprio le mani da musicista, bellissime mani magre ma grandi...e forti, e...
    ...E stai messa peggio del tuo solito, vergognati! Se entrasse ora un mago che conosci bene...sarebbe la fine. Era la pura verità.
    C'era una persona in particolare, quella che l'aveva aiutata una notte e l'aveva portata lì al sicuro, davanti la quale Bryanne perdeva totalmente il lume della ragione. Perché Bry si sentiva tanto più goffa quanto più si rendeva conto della stima che provava per una persona, non poteva farci niente. Era una cosa esponenziale, che in presenza di Patrick la portava a diventare un pericolo letale per se stessa e per gli altri solo respirando. Più si soffermava sul pensiero delle figure che poteva fare, più la sua personalissima legge della sfiga entrava in azione, mostrandole quanto fosse capace di sorprendere persino se stessa.
    Immaginati se adesso entrassero in due...Patrick o Ryan...o Patrick con Gawain...o con Luke. Ripigliati prima che succeda, perché verresti presa in giro a vita. Riprenditi, hai la faccia da pesce lesso!
    Si schiarì la voce, cercando di afferrare la tazza con naturalezza.
    Naturalezza...tu...
    Stava scartando - tra le tante domande che aveva sulla punta della lingua - quelle che avrebbero potuto farla passare come un'emerita idiota, quando la porta si aprì proprio in quel momento e Luke e Gawain entrarono, precedendo quella che doveva essere una piccola fila di persone che si era ritrovata fuori nel corridoio.
    Se non fosse stata troppo impegnata a cercare di annullare il fattore Bryanne, la bionda avrebbe forse notato che Leo e i nuovi arrivati guardavano con allarme puro la tazza di liquido bollente, trasformatasi nelle sue mani in arma ufficiale.
    Evacuare la zona, evacuare la zo...
    ...
    na
    - concluse sconsolata nel ritrovarsi spruzzata da un ventaglio di tisana della sera.

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    Edited by Bryanne O'Keefe - 7/2/2015, 13:20
     
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  8. Gawain Robards
     
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    << Sono già quasi maggiorenni anche loro, presto nei guai ci finiranno comunque, a causa della Traccia >> stava dicendo a Molly quando arrivarono alla porta della stanza dove si tenevano le riunioni.
    << C'è un bel salto dal lasciare salire in superficie da soli ragazzi come Leo, Rick, Bryanne e Jack...e altri che hanno ancora solo quindici o sedici anni >> protestò Molly.
    << La penseremmo come te, cara >> le disse Arthur, posandole le mani sulle spalle, << ma le notizie che ha sentito George portano la cosa molto oltre. Stiamo per parlare proprio di quelle. >>
    << E vi sembrava il caso di far partecipare a questa riunione anche i più giovani? Di fare iniziare Bryanne proprio stasera? >>
    Con un un sospiro, si accorse di poter prevedere chi stesse guardando la madre di Bill, sperando in un sostegno - tutti lì sapevano che Patrick era diventato quasi un famigliare - se non una specie di padre - per Bryanne...e Gawain poteva immaginare anche senza guardare chi stesse annuendo alle parole di Molly...e anche chi l'avrebbe appoggiata con un'arringa degna del miglior avvocato, per il timore che quanto avrebbero deciso quella notte portasse a esporre anche Sebastian prima di quanto fossero pronti ad ammettere come genitori.
    Invece Stephanie lo sorprese, quella sera non mostrava alcun cenno di voler ancora intervenire a dare man forte a Molly. Per ora, la serata era ancora molto lunga.
    << Nessuno di noi vuole metterli in pericolo più di quanto già non siano, Molly. Il punto è che se non saranno preparati in qualche modo, che ci convincano o meno a dar loro delle missioni...i danni se dovessero prenderli sarebbero raddoppiati. >>
    Tutto stava nel vedere come avrebbero preso Leo e Bryanne, i più grandi tra i ragazzi, le notizie di quella sera.
    << Facciamo questa riunione, allora >> sospirò Molly. << ...E spero per il suo bene che George arrivi il prima possibile. >>
    Quando aprirono la porta, lui e Luke - che stavano per caso in capo alla piccola fila che si era radunata poco a poco lungo i corridoi delle catacombe - si ritrovarono davanti a una scena tragicomica, la sola capace probabilmente di distrarli dalle preoccupazioni che ormai erano una costante dell'inizio di ogni riunione, nell'attesa che tutti arrivassero al sicuro dalle strade.
    << Tisana...tisana?! >> Guardò Bryanne, che con la tisana ci si era appena innaffiata e li aveva accolti innaffiando anche loro, oltre a se stessa e a Leo. << Ma scherziamo?! Non vi abbiamo insegnato niente?! Non vi abbiamo lasciati soli perché vi faceste una tisana! >>
    << Gawain! >> replicarono Molly e Stephanie in un solo coro scandalizzato.
    Alzò gli occhi al soffitto. << Sto parlando di fire-whisly, su! O almeno birra...o burrobirra. >> Guardò Luke e Patrick scuotendo la testa, << Ci vuole un corso di recupero per questi due. >>

    Edited by Bryanne O'Keefe - 7/2/2015, 13:19
     
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  9. Thornton‚
     
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    Ero sempre stato in disparte in quella riunione, ero stanco - facevo più turni per non pensare nell'ultimo periodo - tant'è che mi accorsi troppo tardi che Molly mi stava guardando, magari per avere o meno il mio sostegno, e sospirai cercando di misurare le parole giuste e nella misura giusta.
    Non sono un genitore come lo siete tu, Gawain o molti altri qui e non so bene perchè mi state guardando così ma dico la mia, liberi di accettare o meno il mio parere sorrisi guardandola Bryanne ha sempre voluto essere partecipe ed essere considerata adulta, ora credo che sia il momento. Molly permettimi di dire che io stesso avevo avuto seri dubbi nei mesi scorsi quando voleva andare in superficie per aiutare Fleur gli altri, ma si è mostrata molto più adulta di quanto non credessi davvero e ha la mia massima fiducia, nonchè se la prendono, proprio lei che ha problemi con la magia non avrebbe scampo e si sa che Dancy lassù non aspetta altro che mezzosangue con problemi di.. utilizzo della magia. Credo che stavolta, sia la volta buona per parlarne almeno con loro, se non accadrà ora, gli dei solo sapranno che diavolo accadrà, almeno per Bryanne. Non so cosa accadrà con i bambini, ma i nostri cari che sono ancora in età pre scolare per fortuna forse è ancora presto e conto che almeno loro riusciranno ad avere insegnamenti adeguati e a tal proposito ho delle idee che magari vi esporrò in un altro momento. Seguii i presenti pacatamente, con un velo di preoccupazione, io e gli altri due - Luke e Gawain - ci eravamo fatti una certa idea di come avremmo trovato i due ragazzi, ma la mia versione - ubriachi che ridevano e dicevano parolacce - non aveva trovato per fortuna mia riscontro.
    Guardai la scena grattandomi dietro l'orecchio cercando di non ridere, ma lo sdegno di Gawain unito alla faccia di Luke, di Bryanne e di Leo.. mi fece ridere, cosa che a quanto pareva avevo attaccato anche gli altri. E io che pensavo facessero cose assurde da ubriachi. Non mettetemi in testa certe cose voi due scherzai ridendo rivolto a Luke e a Gawain, decisamente sollevato e divertito.
     
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  10. º Luke °
     
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    * Luke David Brennant *

    Ubriacone delle Catacombe




    * I giovani.... sono loro l'unica speranza rimasta. *



    Era sempre la solita solfa noiosa, da qualche settimana a quella parte. Percorrere quei corridoi prima di una riunione era diventato penoso; si camminava a due a due per mancanza di spazio e Luke, nonostante lo sapesse bene, continuava a cercare aria pulita proveniente da qualcosa di vivo e non di magicamente modificato. Anche quella sera, sembrava stessero compiendo una processione verso il patibolo e le proteste erano sempre le stesse, con eguali schieramenti. Le donne dicevano no - più che altro lo urlava il loro istinto materno - e gli uomini erano certi di poter dare una speranza minima ai giovani. Erano loro il futuro, ma era raro che qualcuno lo notasse. Nessuno era convinto di star invecchiando in quel posto, nonostante gli acciacchi dell'età avanzata da parte dei Weasley e le rughe sempre più segnate di King e gli altri anziani ex combattenti. Insomma, persino Luke non era più in grado di fare alcune delle cose che faceva da giovane, solo che lui lo accettava; conosceva la sua età e il tempo che scorreva davanti ai suoi occhi, senza farne una malattia.... o quasi.
    << Suvvia Molly. E' giusto che combattano. Sono giovani e sarebbero di aiuto all'esterno. Si sanno camuffare tra le folle meglio di noi e conoscono luoghi segreti che ai nostri tempi nemmeno esistevano. Non ti dico di usarli come carne da macello e di certo non sono convinto di poterli mandare da soli, ma con qualcuno degli adulti.... se la cavano! Li hai visti i più grandi! Sono dei geni e il loro sangue ribolle di impazienza. Preferisco mandarli in superficie con una guida piuttosto che svegliarmi una notte e scoprire che sono scappati da soli per curiosità. >>
    fare leva sulle possibili fughe non autorizzate magari poteva aiutare Gawain oppure.... poteva direttamente scavare una fossa enorme per quei poveri ragazzi. Molly era la tipica donna che non conosceva mezze misure perciò, o avrebbe accettato oppure si sarebbe promossa a mamma guardiano dei giovani e li avrebbe seguiti ovunque come un segugio segue la propria preda.
    Posò una mano sulla spalla di Gawain quando questo aprì la porta della sala e non ci riuscì.... vide la scena che si presentava sotto i suoi occhi e scoppiò a ridere in contemporanea con Patrick. Si accasciò sulla spalla di Gawain, quasi fosse impossibile reggersi sulle proprie gambe.
    << Altro che fire-whisky, amico mio. Ho camminato tanto lentamente che speravo di trovarli mentre si sbaciucchiavano e invece.... Dritti al sodo! >>
    indicò i vestiti bagnati di entrambi i ragazzi. Bry teneva ancora in mano quello che restava della tazza e Leo guardava il pavimento, quasi fosse un amico ritrovato dopo anni di silenzi. Il giovane, biondo di capelli e chiaro di carnagione, stava assumendo un colore strano... tra il purpureo e il rosso fiammante.
    << Bry! Mi meraviglio di te! Lo sai che non si dovrebbe spogliare un uomo al primo appuntamento! >>
    schizzò via dopo quell'affermazione perchè già Molly teneva tra le mani una padella di rame. Non si sapeva mai da dove apparissero ma lei era in grado di tirarle fuori nei momenti meno opportuni, a parer suo.
    << Patrick... credevo le avessi insegnato le basi! Insomma... Niente tisane a quanto pare.... Non credo rilassino un granchè. >>
    sospinse Leo e scoppiò a ridere insieme ad altri quattro o cinque. Anche quella sera le scenette erano assicurate e le risate facevano bene all'anima, visti i tempi bui che stavano affrontando.


    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  11. Bryanne O'Keefe
     
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    User deleted



    MF0xO
    Non collezionate cose, collezionate ricordi

    Bryanne O'Keefe

    << Porcaccia di quella...! >>
    Alzò lo sguardo oltre i capelli sgocciolanti, scoprendo di aver innaffiato anche Leo oltre se stessa.
    Si torturava il labbro inferiore, cercando una via di uscita dalla sua ennesima figura di crema.
    Certo che le battute di Gawain, Luke e Patrick non aiutavano a distogliere l'attenzione da loro. Leo era diventato color mirtillo, non avendo ancora trovato - come lei, del resto - il modo di reagire.
    Lei...il suo colore era indefinibile, lei in queste manifestazioni dava purtroppo sempre il "meglio" di sé.
    << La smettete di ridere? Tu...Tu soprattutto tu! >> precisò puntando il dito contro Patrick.
    Il suo Patrick...e la tradiva così!
    Povera Bry...nella sua ingenuità totale non le sta passando nemmeno per l'anticamera del cervello il vero significato delle loro frecciatine. Perché lei è così, spontanea e assolutamente incapace di sospettare e quindi capire ( Capire...vero Bry?! ) i loro doppi sensi, neanche troppo velati.
    ...

    ???
    ...
    Cosa vorresti insinuare...?
    Guardò Molly e Stephanie e scoprì che persino loro stavano per scoppiare a ridere, soprattutto quando Patrick se ne uscì con qualcosa tipo "Non datemi strane idee."
    E poi ovviamente Luke rincarò la dose.
    << Insomma, adesso basta! >> Bry non trovò di meglio - per distrarre l'attenzione dal proprio viso che sentiva andare letteralmente a fuoco - che fare una cosa che tutti potessero aspettarsi da lei, come a voler rientrare nei ranghi della Bryanne che avevano imparato a conoscere e quindi non sembrare loro eccessivamente strana.
    E quale modalità tipicamente "Bryanne-esca" se non il saltare addosso a Patrick, il suo papà/uomo ideale, sentendosi inspiegabilmente nel posto giusto, nel solo posto giusto, tra le sue braccia...divertendosi anche un poco nel notare che era lui adesso ad arrossire visibilmente.
    Non gli diede il tempo di reagire, però, perché c'era qualcosa che doveva fare e ...certo non poteva farla lì con tutti loro.
    << Visto che ci avete fatto rovesciare voi la tisana...con la vostra entrata...noi torneremo quando avrete pulito per bene. >> Afferrò la mano di Leo e se lo trascinò dietro, oltre la porta, nel corridoio, richiudendosi il battente alle spalle.
    Tirò un sospirone, prima di riuscire a guardarlo in faccia e a dire: << Mi dispiace. Per la tisana...per...per le loro battute...Anche se non sono sicura di averle capite proprio tutte...>>
    Gli sorrise timidamente. << Scusa >> disse, asciugandogli il colletto della camicia...in realtà con il risultato di paciugarglielo ancora di più.

    Role sheet by Ellenroh Carrow * Gif by Tumblr
     
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