Il silenzio degli innocenti è fastidioso quanto il pianto di un neonato.

Oswin x Jalyne

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~Miss Jalyne
     
    .

    User deleted


    3Helena



    * Jalyne Halia McRuner. *
    Il lungo viaggio che ti attende,
    sarà un'esplosione veritiera di un bel rosso intenso.





    Braccio B * 09/09/09 * Interrogatorio
    << Basta? >>
    La voce di Jalyne era un mix estremo di euforia e malsana eccitazione, il tutto unito all'ansia che sempre l'avvolgeva prima di iniziare. Come poteva fare? Cosa poteva usare quel giorno sul corpo della sua cavia? Di certo non la sua bacchetta. Qualcuno un giorno le aveva confessato che la sua bacchetta era nata da un legno pregiato e il suo potere era immenso. Era la bacchetta dei grandi. Quella propensa a fare grandi cose. Al tempo, Jalyne era stata così felice di quella scoperta da non capirne il senso. La bacchetta può scegliere il suo mago o la sua strega ma... La bacchetta, da sola, non può fare molto. E' un gioco di 50 e 50, dove le parti devono equilibrarsi per arrivare ai massimi livelli. Per questo, Jalyne si riteneva abbastanza brava nel suo lavoro e nel suo essere. Tanto brava da aver meritato a pieno la sua bacchetta quando ha compreso l'importanza del loro legame. Per questo, non era solita usarla durante gli interrogatori. Tutti gli incantesimi che poteva conoscere, potevano essere sostituiti da torture più semplici, rendendo il gioco molto più interessante.
    << Havis, l'hai sentita? Ha detto basta! Come se potesse comandare qui dentro. Forse non ha ancora capito dove si trova e con chi ha a che fare! >>
    Jalyne parlava tranquillamente, come se quella sola parola bisillabica rendesse quella giornata ancora più interessante. Era certa che la ragazza non potesse udirla, visto il rumore che continuava a provocare con le unghie. Aveva tutto il tempo del mondo per decidere che cosa fare, eppure... Era sicura che quello sarebbe stato uno degli interrogatori migliori.
    Lo stridio fastidioso si interruppe poco dopo, quando Havis sbuffò annoiato davanti a quella monotonia. Aveva ragione. Il puzzo che proveniva da quella cella non era affatto quello di una persona terrorizzata. Cosa mai poteva fare? Cosa poteva rendersi utile in quell'istante?
    Niente se non qualche spavento qua e là con stupidi incantesimi noiosi.
    << Manca mezzo minuto. Attendi e basta. Sono sicuro che si spaventerà molto di più vedendoti. >>
    Havis cercava sempre di fare il simpatico ma Jalyne era già occupata a contare a ritroso.
    9...8...7...
    Con un colpo di bacchetta la porta si spalancò, lasciando penetrare la flebile luce del corridoio dentro quel luogo oscuro.
    3...2...1...
    << Incarcerus >>
    con un lampo, delle catene apparvero dal nulla e si strinsero attorno alle braccia e alle gambe della sua nuova bambolina. Una risata si liberò dalle sue labbra carnose, quasi avesse atteso da tempo quel momento.
    << Buongiorno signorina Clara Campbell. >>
    era... stranamente gentile mentre distorceva quel nome con un disgusto palesato dal cipiglio sulla fronte. Havis, entrato dentro la cella, si avvicinò al muro e stette bene attento a non appoggiarsi allo strato melmoso che andava crescendo là dentro.
    << Una foresta! Ecco cosa diventano queste celle. Con tutta questa umidità, tu ti prenderai un malanno. >>
    Jalyne lo udì borbottare quelle cose, ma non ci fece alcun caso. Di solito diceva cose futili quando era così allegro perciò era sempre meglio ignorarlo, riportando il silenzio.
    Con un movimento di polso, la porta si richiuse, lasciando all'esterno il lontano mormorio delle guardie. Un altro gesto e la stanza si illuminò a giorno, grazie a delle candele apparse dal nulla.
    Ah... Ora sì che vedeva bene il suo viso. Era graziosa, forse troppo. Ed era già stata trattata come si confà ad un traditore del suo stesso sangue. Bene per la sua psiche. Male per lei che desiderava lavorare con quel grazioso corpicino.
    << Ehy! Sveglia! Abbiamo tanto tempo da passare insieme. Su, su. >>
    Altro stocco di bacchetta e la prigioniera levitò fino ad un tavolo di legno fatto apparire subito dopo le candele. Aveva detto che dovevano farle trovare tutto pronto ma evidentemente quelle guardie avevano cose ben più importanti da fare per cui, dopo essersi assicurata che la giovane fosse incatenata al tavolo, si dedicò ad alcuni incantesimi che le permisero di avere tutti i suoi giocattoli speciali.
    << Qualcuna delle guardie potrebbe morire oggi... >>
    Havis canticchiò ancora, parlando a vanvera, e Jalyne sorrise questa volta in sua risposta. Prese a canticchiare anche lei mentre controllava alcune provette ricolme di liquidi dai colori più astrusi, o si rigirava tra le mani alcune lame per saggiarne l'affilatura.
    << Allora, Campbell. Sai già cosa voglio sapere, spero! Devi semplicemente dirmi perchè ti ostini a mentire. Noi tutti sappiamo che non sei Oswin e Lestrange è stanco di non ricevere risposte sensate a domande facili da comprendere anche per uno gnomo da giardino. >>
    si voltò verso il tavolo e osservò il corpo della giovane, coperto solo da un pezzo di stoffa vecchio e sicuramente di seconda o terza mano. La bacchetta che sempre teneva sulla mano sinistra venne sostituita da una lama a 6 cm, con intagli irregolari sull'impugnatura. Non era ancora giunto il momento di utilizzarla, ma precedenti interrogatori avevano portato ottimi risultati. Anche solo quel gesto aveva aiutato. Di solito, i più fifoni, quelli che non avevano intenzione di perdere la vita, parlavano e parlavano. Jalyne ne rimaneva dispiaciuta il più delle volte, perchè l'interrogatorio finiva troppo in fretta, ma... Almeno aveva carpito informazioni utili alla causa...
    Tutto partiva da un semplice coltellino. Poi, che finisse con un corpo martoriato irrecuperabile, beh... Quello era solo un piccolo problema di percorso.



    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
26 replies since 1/10/2013, 14:14   391 views
  Share  
.