Silver rise

* Joanne Foster *
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<< Non ti sembra un enorme controsenso che il Ministero abbia messo come Guardiacaccia un soggetto come quel Greyback...e continui a respingere ogni nostra domanda? >>
<< Dipende da come hai posto le domande...>>
<< Andiamo Foster, smettila! La cosa ha insospettito anche te. Da quando abbiamo ripreso con il giornale non fai altro che parlare di come sarebbe interessante un articolo del genere. >>
<< Dobbiamo andarci cauti, Hanry. Il Preside si sta prendendo molte responsabilità...lasciandocelo fare. Siamo sempre su un dirupo, praticamente...e lui con noi. >>
<< Ma che giornale è se non diciamo la verità...diventa solo un foglio di cruciverba e gossip sulle sciocchezze della scuola. Con quello che sta succedendo intorno! I Reietti che ci condizionano la vita, con tutte le ricerche che li riguardano...>>
Liquidare queste teorie di Hanry era stato abbastanza semplice, finché non le era arrivato quel messaggio.

La Foresta Proibita può dirti molto sui figli della notte.
Le persone che dovrebbero proteggerci a volte sono quelle che ci mettono più in pericolo.
Non giocare soltanto a fare la giornalista...ormai almeno tu stai per uscire nel mondo là fuori.
Vuoi uscire da Hogwarts con i paraocchi?
Confidavamo in te. Fa che possiamo ancora farlo, adesso e quando scriverai dalle colonne del Profeta.
...


Era rimasta a leggere quelle righe attonita, tra la lezione di Arti Oscure e quella di Pozioni.
In fretta l'aveva intascate mentre sentiva passare accanto a lei e a Amber la Caulfield, diretta al Laboratorio. Erano entrate sulla scia della professoressa, sistemandosi ai banconi di lavoro.
Tenere l'attenzione era stato oltremodo difficile. Il pensiero non l'aveva più abbandonata. Con una vena di panico aveva sentito prendere forma la scelta di andare a verificare quelle parole.
Si era ripetuta che non lo avrebbe fatto. Non avrebbe lasciato che uno scherzo o un imbroglio le rovinassero tutto quello fatto finora per prepararsi un futuro.
Il tarlo non l'aveva più abbandonata, però, e quando infine era stato il momento di farsi assegnare i turni delle ronde, una forza aveva preso la parola al posto della sua coscienza e l'aveva portata a chiedere la ronda esterna, tra il confine della Foresta Proibita con i confini di Hogwarts.
Non sarebbe successo niente, lo sapeva. Così aveva risposto a chi l'aveva fissata sorpreso dalla sua decisione insolita e improvvisa.
Ora che trovava quella scusa per staccarsi dall'altro Caposcuola assegnato a quella ronda, ora che fingeva di separarsi da Granger - il Corvonero - per prendere appunti sul Cerchio di Pietre, proseguendo invece per quel luogo che il messaggio le aveva segnalato, Joanne seppe di essere del tutto impazzita.
Idiota. Vattene... Ti stai solo mettendo nei guai!
Le indicazioni erano state troppo precise, impossibile non riuscire a seguirle. Il grande albero di larice era ormai entrato nell'immaginario degli studenti degli ultimi anni. Quante volte aveva sentito conversazioni anche tra i più giovani parlare di quel tronco che scavato da artigli quasi a formare un disegno? Un simbolo...un messaggio.
Era lì che il messaggio le aveva consigliato di arrivare, ma ora che si trovava lì, Joanne fu davvero sul punto di girarsi sui tacchi e andarsene. Aggior giornalino e addio massimo dei voti. Addio possibilità di avere una lettera di raccomandazioni per il giornale dove avrebbe voluto fare la sua gavetta.
<< E' qui nella valle, Signore. Ne siamo sicuri. >>
<< E allora prendetelo! Vorrei aiutare voi poppanti, ma sono confinato qui a fare il Guardiacaccia! C'è qualcuno...>>
Joanne restò immobile, trattenendo il fiato.
Il cuore iniziò a rombare nel petto.
Impossibile che non la sentissero quelle due persone di cui aveva individuato almeno uno. Impossibile non restare pietrificata mentre la mente aveva fatto due più due, ricordando quel messaggio.
<< Esci dai confini e cercalo un'altra volta. Se non siete capaci di trovarlo, costringetelo a uscire allo scoperto prendendo un'esca. Sempre che possiate avere la meglio in tre su una ragazzina di sedici anni troppo incosciente per stare al sicuro. Potreste persino riuscire a dare ai Lestrange un capo del filo per arrivare ai Reietti di Londra. >>
<< Se la proteggono loro non sarà faci->>
<< I dettagli sul vostro fallimento non interessano né me né i Lestrange. Andate! Io ho qualcuno da scoprire e da punire adesso...>>
Joanne sobbalzò nel riconoscere definitivamente la voce del Guardiacaccia. Con tutta la calma che riuscì a trovare, indietreggiò di pochi passi, producendo meno rumore possibile. Non ci riuscì come voleva, un gemito le uscì dalle labbra quando si sentì afferrare un polso da dietro.


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* Joanne Foster *
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Era pronta a urlare, la presa sul suo polso si allentò solo per un istante, come se l'uomo volesse solo accertarsi che lo avrebbe seguito volontariamente.
Il dramma fu che Joanne lo seguì davvero. Inizialmente quasi infastidita, strattonando leggermente il braccio, ma lo stava seguendo.
Perché?
Non era da lei rispondere a un biglietto del genere, non era da lei lasciarsi convincere a violare coprifuoco e divieti. Ma era anche vero che in quella Hogwarts niente e nessuno, non solo lei stessa, era più come una volta.
I ragazzini dei primi anni, loro potevano non saperlo, potevano non ricordare.
Ma tutti loro che avevano vissuto anni ben diversi, anni pieni non solo di paura e di decreti da rispettare...anni di lezioni che non umiliavano, ma insegnavano davvero...Loro non potevano ignorarlo.
E Joanne stava imparando sulla propria pelle e nella propria coscienza di non potere più essere la figlia ideale che si affida completamente al volere della famiglia e degli insegnanti. Tutto era iniziato dalla sua decisione di diventare giornalista, di riprendere il giornale studentesco...ma stava andando ben oltre e il rendersi conto che quanto potesse essere facile per gli amici e forse anche per qualcuno che lei non conosceva, usare questo per attirarla in incontri come questo...la destabilizzava, la terrorizzava.
Perché era venuta?
L'uomo si fermò solo quando furono in un punto della foresta proibita che Joanne non aveva mai visto, del quale non sospettava nemmeno l'esistenza. Non che potesse vantare di averla visitata palmo a palmo...Neppure quando era Preside la McGrannitt la Foresta Proibita era stata visitabile, se non con la supervisione dei professori, in particolare per le lezioni di Cura.
Il ricordo di ciò che si diceva ora sulla McGrnnitt la mise a disagio, anche ora che erano passati mesi dalla Notte dei Cristalli.
Si accorse che l'uomo stava aspettando, guardandola quasi incuriosito, che lei si calmasse dopo il breve tragitto che li aveva portati li.
Quando dovette sembrargli più tranquilla, sulla via di recuperare il fiato, le parlò con una voce profonda, sforzandosi quasi di non trasmetterle agitazione nonostante fosse sicuramente qualcuno che non avrebbe dovuto trovarsi lì, ammettendo di esser stato lui a scrivere quel messaggio.

Non giocare soltanto a fare la giornalista...ormai almeno tu stai per uscire nel mondo là fuori.
Vuoi uscire da Hogwarts con i paraocchi?
Confidavamo in te. Fa che possiamo ancora farlo, adesso e quando scriverai dalle colonne del Profeta.
...

E lei ci era cascata in pieno.
Era davvero un libro così aperto? Chi poteva avergli detto come convincerla?
<< Chi sei...un fuggiasco, vero? >>
Come faceva a nascondersi e restare lontano dalle guardie di Greyback, proprio entro i confini di Hogwarts?


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* Joanne Foster *
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Un bel posto?
Con tutti i pensieri che scheggiavano impazziti nella testa di Joanne, dopo le ultime parole dell'uomo, trattenersi dall'urlare e fuggire da lì poteva diventare ogni istante più difficile.
Ciò che restava in lei di razionale si trovò a pensare che il tipo doveva essere inseguito da troppo tempo - ed essersi giocato ogni razionalità - per ritenere bello quel posto.
Eppure...
Eppure gli occhi che rilucevano - pur scuri come pozzi profondi - nell'oscurità di quel rifugio, le parlavano anche di una disperata lucidità, di un senso pratico istintivo che era la sola cosa potesse permettere, in effetti, di resistere da fuggiaschi in quella situazione, con il piccolo esercito del Guardiacaccia sulle proprie tracce.
<< Tu ad esempio...stai cercando la verità...>>
Era vero.
Poteva davvero fidarsi di lui?
Lui sembrava aver deciso di potersi fidare di lei...e dei suoi compagni anche se non riusciva ancora a capire cosa mai avrebbero potuto fare per aiutarlo. << Cosa stai cercando? >>
Poi...l'impulsivo bisogno di avvertirlo. Di
<< Li ho sentiti...Ho sentito Greyback ordinare ai suoi di tenderti una trappola...ha parlato di una ragazzina, ma...non sono io. Se avessero saputo di me...io non gli sarei sfuggita. Di chi parlano? >>


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