Qualsiasi idiota può superare una crisi; è il quotidiano che ti logora.

Patrick, Gawain e Bryanne

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  1. Thornton‚
     
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    Era un periodo abbastanza strano quello che si stava prospettando quella giornata: avevo dormito poco e male, avrei voluto fare una buona colazione, così ero passato dalla cucine delle catacombe, dove avevo trovato Hope con Daniel. Hope, che stava cucinando per il figlio adottivo, mi disse di sedermi, che avrebbe cucinato per tutti e tre, così ne approfittavamo per fare due chiacchiere. Così mi ero guadagnato gratis delle frittelle alle mele e una bella tazza di caffè nero bollente. King era stato molto solerte a trovare tutto ciò che serviva per cucinarle, sapendo che Hope amava particolarmente le frittelle alle mele ed ero decisamente contento di mangiare qualcosa di diverso dai soliti cereali che non sapevano di niente. O meglio, sapevano di vecchio ed erano mollicci: ero davvero stufo, come gli altri, di mangiare cose liofilizzate, vecchie e cose del genere, ma ci si arrangiava ugualmente, per fortuna che riuscivamo comunque ad avere tutto il necessario e qualche volta, qualche sfizio in più. La ringraziai velocemente, quando mi disse che avrebbe lavato lei i piatti e guardando l'orologio, mi resi conto che ero in ritardo: dovevo essere già nella a sala per il duello con Gawain, da almeno cinque minuti. Era davvero inusuale per me essere in ritardo, infatti lo ero davvero per la prima volta da quando eravamo nelle catacombe, ma ehy. Dovevo fare colazione e come me, una mia amica e suo figlio, come avrei potuto dire di no? Feci un sospiro, aprendo la porta e trovandolo già lì che mi aspettava con un sorriso.
    «Scusa il ritardo, ma ho trovato Hope con Daniel e ho pensato che sarebbe stato carino fare colazione tutti insieme. Dato che non la vedo da una vita, ne ho approfittato per fare due chiacchiere. » sorrisi per poi aggiungere un istante dopo «ma è una mia impressione o quuel bambino si è alzato di cinque centimetri buoni » dissi guardando Gawain che era già lì, mostrandomi quanto più rilassato possibile. Eravano due auror della vecchia scuola, sapevo che quello che avevo fatto, se fossi stato ancora in accademia, mi avrebbero fatto il fondoschiena a strisce sottili.

    Edited by Thornton‚ - 11/10/2013, 23:18
     
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  2. Gawain Robards
     
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    << Nessun problema >> ridacchiò all'arrivo con scuse dell'amico.
    Ritardo?
    Per accorgersi di un ritardo del Thornton, avrebbe dovuto essere sveglio. Cosa che non poteva proprio dire allo stato attuale. Si era già stropicciato la faccia diverse vole per tentare di stamparsi su un po' di vita...quella stessa faccia che il piede di Sebastian aveva preso a calci un paio di volte appena prima del risveglio.
    << Hai tutta la mia...>> sbadigliò << comprensione e stima. Colazione è sempre una delle cose migliori da fare. Magari la prossima volta chiamate anche me, sempre che tu non voglia abbracci tutti per te...egoista che non sei altro. >>
    Era davvero contento di vedere che Hope stava ritrovando un suo equilibrio e una sua serenità...per quanto possibile, anche lì nelle catacombe. Daniel poi era mondiale, un ragazzino avvero fantastico con il quale anche Sebastian e i figli di Bill e George non stavano faticando a prendere confidenza.
    << Hai fatto più che bene >> annuì, mentre lanciava un primo incantesimo per rendere sicuro il luogo e non rischiare di ferire eventuali spettatori che fossero arrivati all'improvviso. Un Salva Exia, per cominciare.
    << Sta crescendo sì!...tra lui e Sebastian non so dire chi mangi di più. >>
    E come al solito Stephanie gli intimava preoccupata di non lasciarlo mangiare davvero di tutto, quando restava con lui. Gawain avrebbe voluto farle notare che difficilmente uno stecco come Seb avrebbe potuto diventare cicciotto...obeso non ne parliamo. Non stava un attimo fermo.
    << Ma ripeto, se hai cucinato tu e non mi hai chiamato...mi offendo. >>
    Si divertiva da sempre a sostenere che Patrick fosse un uomo da sposare, ma aveva imparato a non affrontare direttamente un argomento che nel caso dell'amico ed ex collega era sempre stato molto delicato, una privacy che Patrick era sempre riuscito a difendere con sguardi pacati eppure micidiali.
    Aveva l'impressione che per persone così riservate come lui, la situazione di cattività cui erano costretti rischiasse di esplodere da un istante all'altro. A fronte di quella buona dose di responsabilità, contava poco che loro "adulti" potessero effettivamente salire ogni tanto in superficie...era un sollievo a un elemento soltanto della loro situazione e durava ben poco.
    Trovarsi in superficie significava anzi avere sempre sott'occhio la precisione con cui il tiranno e i suoi cari ministri stavano portando avanti il loro piano, che sembrava non avere ostacoli. Loro dovevano essere l'ostacolo peggiore...e il cammino per diventarlo era ancora lungo.
    << Pronto, Thornton? >> chiese quando entrambi ebbero finito di prepararsi la zona di duello. La scelta di chiamarlo per cognome non era casuale. Avevano dovuto chiamarsi spesso per cognome all'Accademia e al Dipartimento e quasi in un tacito accordo ricordavano quei giorni quando si allontanavano dal cuore delle catacombe per scontrarsi e allenarsi un po' in quella caverna chiusa.
    Tutti e due sfogavano in allenamenti quelle energie che la precauzione da tenere in superficie imponeva loro. Non sapevano se fosse possibile realizzare quel piano che piano piano prendeva forma nelle riunioni notturne degli adulti, nel QG, ma in quelle occasioni potevano almeno restare in esercizio. Ed era in quei momento che si poteva quasi immaginare di ritrovare la vita di un tempo.
    Non osava pensare a cosa sarebbe potuto succedere se Stephanie si fosse trovata per caso a vederli duellare e usare in quel tipo di incantesimi la magia dalla quale aveva sempre cercato di prendere le distanze. Avrebbero dovuto fare un lungo discorso che finora l'ex moglie aveva sempre cercato di evitare...procrastinare.
    Nonostante i loro problemi, nonostante la famiglia claudicante e sempre fragile che si erano scoperti essere, loro tre erano comunque insieme...mentre molte altre famiglie erano state distrutte senza possibilità di ritrovarsi.
    Patrick nella Notte dei cristalli aveva perso i genitori. Non parlava volentieri di quello come non parlava di una relazione che i suoi colleghi e amici potevano solo sospettare fosse esistita.
    << Attacchi tu? >> chiese controllando lo stato della propria bacchetta.

    Edited by Nobody Janson - 5/10/2013, 11:17
     
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  3. Thornton‚
     
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    Gli sorrisi guardandolo per poi rispondergli «sono contento che non te la sei presa, dico davvero» sorrisi guardandolo per poi aggiungere «se lo sapevo ti portavo del caffè, sei davvero sconvolto. Ma hai dormito stanotte?» chiesi dubbioso, per poi rimanere per un minuto in silenzio ascoltando le sue parole su Hope. Quella donna si era presa subito le sue simpatie di tutti quanti e vedere Gawain così attaccato a lei, mi faceva sorridere. Sapere che lui era stato sposato e ci teneva ad abbracciarsi quella ragazza, era la tenerezza. Spesso mi chiedevo cosa saerebbe uccesso nel caso che Gawain e Stephanie sarebbero tornati insieme, se non per le loro divergenze insanabili, ma per il bene del bambino: cosa sarebbe successo?
    «No, Hope non mi abbraccia. Sai che abbraccia te e bacia Bill, non rientro nelle coccole quotidiane. Fammi capire: se tu e Stephanie tornate insieme, ruberai ancora gli abbracci di Hope? Io scrocco solo cibo e si sa che Hope cucina divinamente. Prometto che la prossima volta ti chiameremo e non sono assolutamente un egoista, lo sai.» sorrisi guardandolo, su questo tutti eravamo d'accordo. L'unico che non sapeva cucinare
    «Credo che Bill si sia stato fortunato» riflettei ad alta voce, senza accorgemene. Stavo pensando a Hope e a Bill, a quanto avrei voluto rincontrare Amrita e dirle quanto l'amavo, che non l'avevo dimenticata e queste cose, ma sapevo che non era possibile. Accorgendomi di aver attirato l'attenzione di Gawain su quei pensieri che stavo tenendo per me aggiunsi con tutta la noncuranza che avevo «Hope è bravissima a cucinare cosa che non è esattamente capace lui. Perciò può ritenersi fortunato a non morire di fame e anche noi. Almeno ci cucina tutto quello che vogliamo» ammisi guardandolo con un sorriso.
    «Secondo me se fanno una gara di divoramento, finiscono pari» sorrisi guardandolo «sono due buone forchette. Poi con Hope svuotare il piatto è un rito obbligatorio. A proposito di pranzi da Hope, credo che domani abbia voglia di cucinare per tutti e tre, intendo me, te e Bill, con relativi figlioli.» sorrisi per poi guardarlo e ridacchiare quando mi disse che se avevo cucinato io e non avevo elargito inviti si sarebbe offeso.
    «Offenditi pure allora, perchè avrei voluto cucinare io, ma Hope che aveva già tutto sul fuoco e si era rifiutata. Stasera cucino io per te e Sebastian volendo» sorrisi guardandolo. L'aria che si respirava nelle catacombe era difficile, a volte ringraziavo soltanto che potevo entrare e uscire abbastanza regolarmente per non soffrire di una tremenda claustrofobia. Spesso mi facevo addirittura vedere in faccia da alcuni ubriaconi che non avrebbero distinto una porta da una rampa di scale, chi mi avrebbe creduto loro? Altre volte invece mi facevo rincorrere, avevo bisogno di sentire correre l'adrenalina nelle vene che faceva parte del vivere tra gli auror.
    L'aiutai a riempire di incantesimi quel posto, per poi rispondere alla sua domanda riguardante il fatto se ero nato pronto «Robards, certe domande non sono nemmeno da porre. Sono nato pronto lo sai molto bene» sorrisi per poi annuire semplicemente. Mi sarei sfogato per bene, certi duelli mi facevano solo bene.
    «D'accordo, allora.. Stupeficium! » dissi non aspettando nemmeno un istante, volevo coglierlo di sorpresa.
     
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  4. Gawain Robards
     
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    << Cucineresti davvero tu? Ma sei incredibile! Troppo perfetto, troppo >> aveva ridacchiato scuotendo la testa, mentre verificavano la riuscita degli incantesimi.
    La bacchetta era in ottimo stato, semplicemente perché ancora Seb riusciva a tenere a bada la propria curiosità. Aveva paura che presto non sarebbe più stato così'. Avevano tutti paura, i genitori che si trovavano lì nelle catacombe, che ai loro figli sarebbe stato precluso tutto quello a cui avrebbero avuto diritto.
    Nei giorni in cui il pessimismo riusciva a prendere il sopravvento, seppur per poco, arrivava a pensare che Sebastian avrebbe potuto essere un bambino libero, se non fosse andato a cercarlo per metterlo al sicuro, se non lo avesse reso lui il figlio di un reietto.
    Che provvedimento avrebbero preso nei suoi confronti, se pochi giorni prima di quella notte lui e Stephanie non si fossero riavvicinati...se lei avesse preso la sua strada, crescendolo nel mondo babbano. Il Ministero li avrebbe davvero cercati comunque, per renderli delle esche?
    Aveva dovuto decidere nell'arco di pochi istanti. Aveva fatto la scelta giusta?
    Aveva chiesto a Patrick se fosse pronto e lui stava per attaccare. Accantonò con fatica quei pensieri e si mise in guardia, schivando lo schiantesimo per un pelo. << Reducto! >> gridò, puntando la bacchetta verso una delle tende appese al soffitto, che si srotolarono dal gancio e piovvero praticamente in faccia al suo rivale.
    Recuperato quel breve lasso di tempo, fu rapido a respingere l'attacco successivo con uno scudo completo.
    << Aeverte statis! >>
     
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3 replies since 25/9/2013, 20:49   60 views
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