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2 gennaio 2009 - Rifugio dei MM evasi - Lestrange/Weasley

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  1. Rabastan Lestrange
     
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    heath18
    << Vi siete voluti divertire...>> commentò guardando la figura del rosso, privo di conoscenza oltre le sbarre, la giacca della divisa di Auror lacerata in più punti, il taglio sul volto che ne aveva insanguinato la guancia fin da sotto lo zigomo.
    Percepì l'indecisione del carceriere nel rispondere: << E' stato necessario, Signore. Ne lui ne la moglie si son lasciati prendere come agnellini...>>
    Sorrise. Lo sapeva bene.
    L'orgoglio. A volte non ti abbandona nemmeno quando sei già in catene. Strana magia.
    << Non importa. Ora puoi andare. Me ne occupo io. Lasciate stare anche la Granger. E' di mio fratello. >>
    << Sì, Signore. >>
    Erano tutti loro. Tutti, i ragazzini che nel 96 avevano osato mettersi sulla loro strada, giocando a fare i grandi guerrieri. Alcuni di loro avevano avuto il piacere di trovarseli ad Azkaban, come giovani reclute che imparano l'arte dell'interrogatorio. Altri avevano preso altre strade...ma il destino li aveva di nuovo riuniti a disposizione dei Lestrange. E questa volta non ci sarebbe stata per loro la salvezza.
    << Innerva. >>
    Diventare la sola persona che decreta la fine della tua sofferenza. La persona che pregherai di ascoltarti, di crederti, quando scoprirai di esser disposto a tutto pur di sfuggire al dolore. Perché arriverai a questo punto, Weasley, ci arriverai. E anche se nomi e luoghi usciranno dal tuo corpo negli ultimi rantoli di vita, troveremo il modo di regalarti la certezza di aver tradito.
    Elargì un sorriso ancora più ampio all'Auror che si alzava da terra, esplorando con lo sguardo di animale braccato le misure della sua gabbia.
    << Ho la tua attenzione, Weasley? Resta lucido, perché abbiamo molto lavoro da fare. >>
    Era presente, da bravo soldatino alle prese con le regole da imparare, quando Robards - allora era lui il Capo Auror - lo aveva interrogato. Era rimasto immobile, stranamente controllato quando aveva saputo che Rabastan aveva avuto il piacere di ferire uno dei suoi fratelli, durante la battaglia.
    Rabastan intuiva cosa doveva aver pensato: Io sarò superiore al desiderio di vendetta. Io resterò lontano da tutto questo.
    Ora ti mostrerò quanto saprai essere misero come il peggiore essere umano, prima di lasciarti morire da quella feccia che sei.
    << Stiamo studiando il nuovo volto di Azkaban e voi dell'Ordine della Fenice sarete gli ospiti di riguardo. Mentre aspettiamo che la procedura di trasferimento sia pronta...voglio fare una prima chiacchierata con te. >> Si avvicinò alle sbarre della gabbia.
    Levò la bacchetta, spedendo il prigioniero contro la parete di fondo, pesanti anelli di ferro a chiudersi intorno ai suoi polsi e alle caviglie, costringendolo a divaricare braccia e gambe e ad attendere immobilizzato che lui entrasse.
    Con calma. Con molta calma.

    Edited by Rabastan Lestrange - 23/10/2013, 23:31
     
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  2. Lord Arawn
     
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    Ronald Bilius Weasley *Scheda * Reietto



    Buio, desolazione, dolore. Un pavimento duro, freddo, sotto il suo corpo. La sensazione di aver perso tutto, viva e pungente, come uno stiletto infilato nel cuore.
    Voci nel buio. Dolore, al costato, al viso, alla schiena, dappertutto. Un tentativo di fuga, neutralizzato da una forte botta.
    Dannazione. Dove mi hanno portato? Dove? E...Hermione...cosa ne è stato di lei? Se solo riuscissi ad alzarmi...
    Ron cercò con tutta la forza che gli rimaneva in corpo di rialzarsi, ma niente. Gli sembrava di essere rinchiuso, come un topo in una scatola poco più grande di lui, posta nel bel mezzo di Oxford Street a Londra, pronti ad essere schiacciato da un momento all'altro.
    Ad un certo punto si sentì liberato. Aprì gli occhi e ricordò di essere rinchiuso in una delle celle di Azkaban. Si alzò dal pavimento duro, guardandosi intorno, cercando una qualsiasi via d'uscita. Come sapeva fin troppo bene, però, non ce ne erano.
    Forse, se riuscissi a farmi strada a pugni...
    No, non era possibile. Era debole, ferito, senza una bacchetta. Sarebbe stato ucciso in un secondo.
    Una voce lo distolse dai suoi pensieri.
    Ho la tua attenzione, Weasley? Resta lucido, perché abbiamo molto lavoro da fare.
    Quella voce. Girò di scatto la testa e lo vide. Rabastan Lestrange.
    Pensavo di averlo ammazzato, dannazione.
    Avrebbe voluto gettarsi contro le sbarre, colpirlo, ucciderlo sul posto. Ma l'unica cosa che poté fare fu sussurrare come uno spirito risvegliato.
    Tu...maledetto...
    Lo vide sorridere e aprire la bocca come se non avesse sentito niente.
    Stiamo studiando il nuovo volto di Azkaban e voi dell'Ordine della Fenice sarete gli ospiti di riguardo. Mentre aspettiamo che la procedura di trasferimento sia pronta...voglio fare una prima chiacchierata con te.
    "voi dell'Ordine della Fenice"? Quanti erano stati catturati? Quanti si erano salvati? I suoi genitori, quelli di Hermione, Ginny, tutti gli altri, stavano bene?
    Prima che potesse fare altro si sentì lanciare contro il muro e legare da degli anelli mettalici. Provò a strattonare, ma non servì a niente.
    Rabastan si mosse molto lentamente, avvicinandosi alla cella.
    Dov'é Hermione? Cosa le avete fatto, bastardi?
    Ron gridò con quel filo di voce che aveva. Quasi non si era sentito nemmeno lui.
    Rabastan continuò a camminare, con un sorrisetto odioso di vittoria.
    Te lo toglierò, quel sorriso, lo giuro. Giuro che ammezzerò te e tutti i tuoi compari. Lo giuro!


    * Londra e dintorni-1 Gennaio 2009



    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  3. Rabastan Lestrange
     
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    << Tu...maledetto...>>
    Si fermò appena sotto il giovane Auror, incatenato a un palmo da terra. << Non mi dici nulla di nuovo, Weasley. Io sono abituato ad essere maledetto. Dei due forse sarai tu ad avere qualche problema con la tua nuova vita, per quel poco che potrà durare...>>
    Gli diede uno schiaffetto sulla guancia, riprendendo poi a camminare davanti a lui, misurando la cella ad ampi passi, come inseguendo pensieri lontani, mentre estraeva la bacchetta del prigioniero.
    Quella di Paciock, l'aveva fatta gettare nella gabbia insieme all'eroe cui apparteneva...ancora per poco, perché destandosi da un inferno nell'altro...la trovasse ai propri piedi.
    Vicinissima.
    Irraggiungibile.
    Forse questa volta si sarebbe divertito in modo ancora diverso. Chissà...
    << La tua sporca moglie mezzosangue si assumerà come spero farai tu le proprie responsabilità. La cosa non ti riguarda più...e non riguarda nemmeno me, visto che se ne occuperà con cura mio fratello. >> Camminava rigirandosi tra le mani la bacchetta, aggiungendo particolari a quella particolare idea che avrebbe contribuito a creare la nuova Azkaban.
    << Fossi in te la dimenticherei. Può esserci una certa pace dei sensi, nella disfatta. Prova a pensarci, grande eroe: hai lottato, hai dimostrato il tuo valore. Ora puoi permetterti di provare la rassegnazione, la paura. Nessuno ti biasimerà, sei un martire. >>
    In pochi lo capivano, e questa restava la garanzia al loro divertimento di aguzzini. In fondo, volevano che i loro giocattolini resistessero. Volevano veder sputare la rabbia. Ma era parte del divertimento anche fingersi misericordiosi, unici responsabili della fine del loro dolore.
    << Fino a che parlerai, resterai utile al 100%. Non è una buona moneta di scambio? >>
    Poco alla volta e senza alcuna fretta, invece, conoscerai la disperazione. Non ci sarà alcun bisogno di Disennatori, per questo...E non c'è alcun bisogno che tu lo capisca ora.
    Si voltò verso di lui, spezzando la bacchetta sotto gli occhi del suo proprietario.
    Un sordo crack. Il nucleo magico che esalava l'ultimo alito di vita, evaporando in un sottile ricciolo di fumo che si perse nella penombra della cella.
    Sorrise sardonico all'involontario sobbalzo del rosso.
    << Se sei pronto possiamo cominciare... >>

    Edited by Hermione G Weasley - 22/9/2014, 17:59
     
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  4. Lord Arawn
     
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    Ronald Bilius Weasley *Scheda * Reietto




    * Londra e dintorni-1 Gennaio 2009


    Non mi dici nulla di nuovo, Weasley. Io sono abituato ad essere maledetto. Dei due forse sarai tu ad avere qualche problema con la tua nuova vita, per quel poco che potrà durare...
    Detto quello, Rabastan diede uno schiaffetto sulla guancia di Ron. L'uomo, se avesse potuto, lo avrebbe morso. Lo guardò con odio, mentre il suo carceriere continuava a camminare per la cella.
    La tua sporca moglie mezzosangue si assumerà come spero farai tu le proprie responsabilità. La cosa non ti riguarda più...e non riguarda nemmeno me, visto che se ne occuperà con cura mio fratello.
    Ron sentì la rabbia montare dentro di sé. Cominciò a gridare.
    Non osare chiamarla in quel modo, tu che sei sporco dalla testa ai piedi! Tu e tuo fratello dovreste morire, morire e basta, bastardi!
    Ron si divincolò, cercando di liberarsi, ma non ci riuscì. Era impossibile. Non poteva spaccare quelle cose.
    Quello che Rabastan disse dopo fece solo aumentare il suo odio. Martire? Valore? Come poteva pensare che a lui importasse di quelle cose?
    Tu potresti dimostrare il tuo valore buttandoti in un vulcano, razza di...
    Non si sarebbe arreso, inutile. Qualsiasi cosa il suo carceriere avesse detto, lui sarebbe rimasto lo stesso.
    Poco dopo, Rabastan tirò fuori dal vestito una bacchetta. Ron la riconobbe subito. Era la sua.
    Si chiese cosa volesse fare. Voleva usarla per torturarlo? Non aveva senso, non gli avrebbe mai risposto.
    Ma invece fece una cosa molto peggiore: gliela spezzò, proprio davanti agli occhi. Quella bacchetta...quella con cui aveva combattuto innumerevoli battaglie, quella che lo aveva salvato, protetto, gli aveva permesso di vincere scontri impossibili...distrutta. Ron sentì una parte di sé morire.
    Se sei pronto possiamo cominciare...
    Ron lo guardò con sempre più odio. Non c'era modo di diminuirlo, nè modo per fermare il suo aumento.
    Non ti dirò mai niente...
    replicò a denti stretti. Sapeva cosa lo aspettava: la tortura. Ma non avrebbe ceduto. Non avrebbe mai detto dove si trovavano gli altri. Mai. A costo di diventare pazzo o di morire.
    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  5. Rabastan Lestrange
     
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    heath18
    << Non ti dirò mai niente! >>
    Si lasciò andare a un sorriso quasi paternalistico. Poveri inetti, tronfi di eroismo e di pure convinzioni.
    << Crucio. >>
    La formula fiorì sulle sue labbra, senza alcun bisogno di gridarla, delizioso il piacere che gli diede, come il sapore vellutato di un vino d'annata.
    Gli occhi quasi divorarono gli spasmi incontrollati che scossero il corpo dell'Auror.
    Quanto avrebbero sofferto nel nuovo Mondo Magico quegli sporchi babbanofili!
    Quanto in fretta avrebbero capito che invece sarebbero arrivati a pregarli, pur di avere l'occasione di parlare e frenare così il dolore! Peccato che ...pregando...li avrebbero divertiti soltanto di più.
    Attese che le conseguenze della prima maledizione abbandonassero il corpo, lo guardò rilassarsi e gravare sui polsi e le braccia incatenati alla parete. Riprese solo quando fu certo che il rosso potesse nuovamente ascoltarlo:
    << Non uscirai da Azkaban con le tue gambe, Weasley. Puoi solo decidere come sarà il resto della tua misera vita prima di diventare un cadavere pronto ad esser gettato nel Mare del Nord. E questa è l'ultima possibilità: l'ultimo momento in cui strappare una briciola di dignità, se avrai il buon senso di dirmi dove possiamo trovare gli altri topolini rossi e tutti gli altri animali di fogna. Dove sono? Dove hai mandato i genitori babbani di tua moglie, con quella passaporta? >>
    Sapeva che in qualche modo erano riusciti a organizzarsi, sospettava che non sarebbe stato semplice trovarli. Ma questo non faceva altro che accrescere il divertimento del gatto, i topolini si erano semplicemente intrufolati in una trappola pronta a scattare.
    << La cruciatus non è l'ultimo stadio...siamo appena all'inizio. Non vi sarà una morte rapida per voi...Non ci contare. >>
    Fece il gesto di ripetere la maledizione, interrompendosi quando vide il prigioniero prepararsi come poteva...e ridendo di lui. Tornò ad avvicinarsi, a fermarsi sotto quel corpo appeso come carne al macello, con la punta della bacchetta gli sollevò il mento, puntando gli occhi chiari in quelli arrossati del suo nuovo gingillo. << Dove si nascondono i topolini rossi? >> Sorrise. << Tic-tac...il tempo scorre...>>

    Edited by Nobody Janson - 6/10/2013, 01:58
     
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  6. Lord Arawn
     
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    Ronald Bilius Weasley *Scheda * Reietto




    * Londra e dintorni-1 Gennaio 2009


    Rabastan alzò la bacchetta.
    Crucio.
    Un dolore indicibile si sprigionò nel corpo di Ron, che cominciò a contorcersi, facendo sferragliare le catene. Strinse i denti per non mettersi a gridare, ma era praticamente impossibile. Era come se del fuoco fuso fosse stato versato dentro le sue vene, anzi, forse anche peggio. Se era vero che il potere del Cruciatus aumentava in base al piacere che ne ricavava l'utilizzatore...be', Rabastan doveva essere una delle anime più nere che ci fossero. Ron rischiò quasi di svenire, ma, proprio quando cominciava a pensare di stare per impazzire, tutto terminò. Il dolore, le convulsioni. Si accasciò, tenuto in piedi solo dalle catene, la vista offuscata, l'udito velato, odori, gusti e sensazioni che si mescolavano. Ron riprese l'utilizzo dei suoi sensi solo alla fine della frase del suo carceriere.
    ...Dove sono? Dove hai mandato i genitori babbani di tua moglie, con quella passaporta?
    Il dolore era stato terribile, e Ron non voleva mai più provare qualcosa del genere. Ma doveva resistere. Piuttosto sarebbe impazzito dal dolore...ma non avrebbe rivelato niente.
    ...è inutile...che mi cruci...da me...non saprai niente.
    Rabastan sorrise.
    La cruciatus non è l'ultimo stadio...siamo appena all'inizio. Non vi sarà una morte rapida per voi...Non ci contare.
    Subito dopo, Rabastan alzò la bacchetta. Ron si preparò a sentire di nuovo quel dolore atroce. Ma non successe niente. Anzi, l'uomo, se così si poteva chiamare, abbassò la bacchetta, avvicinandosi poi a Ron con un sorriso beffardo.
    Dove si nascondono i topolini rossi? Tic-tac...il tempo scorre...
    Ron, ormai ripresosi, lo guardò con occhi di fuoco. Lo odiava con tutto il suo cuore.
    In un luogo dal quale comincerà la vostra fine, luridi bastardi.
    Sapeva cosa sarebbe successo. Altro dolore. Ma non poteva tradirli. Non VOLEVA farlo. E, anche se sapeva che sarebbe stato praticamente impossibile che qualcosa cambiasse...un barlume di speranza c'era. Alcuni erano ancora vivi. Loro...loro avrebbero salvato il mondo.
    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  7. Rabastan Lestrange
     
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    heath18
    Annuì pacifico alle parole del prigioniero.
    << Sì, certo. Voi Weasley avete sempre vantato una fervida immaginazione. Questa volta però, ti trovo un po' sottotono, o sbaglio? >>
    La bacchetta scese giù, lungo la giugulare, mentre un incantesimo appena sussurrato la trasformava in una lama - la sua preferita, quella recuperata non appena era stato in grado di entrare alla Gringott da signore, appena poche ore prima. Il corpo reagì, tremante sotto quel filo di acciaio, malgrado certamente l'Auror stesse facendo il possibile per non cedere al tracollo.
    << Ti è stata data un'ultima possibilità, la tua risposta è stata davvero spiacevole e scortese. Un vero peccato >> Un cenno della mano destra e la figura che da qualche minuto seguiva l'interrogatorio entrò nella cella.
    << Ricordi il signor Lewellyn, Weasley? Noi detenuti lo chiamavamo Ago... >> Era un mago smilzo, Lester Llewellyn, uno dei primi ad essere stato colpito durante l'attacco al carcere, proprio agli inizi della Notte dei cristalli.
    Rabastan lo aveva raggiunto con una maledizione Imperio appena era tornato in possesso di una bacchetta, prima che arrivasse la prima ondata di Auror a tentare di arginare l'attacco ed evitare l'evasione.
    Vide il rosso incatenato tentare invano di ragionare, di inseguire i suoi pensieri e cercare di prevenirli per capire cosa aspettarsi. << Attento, Weasley...comincio a sentire odore di materia grigia bruciata...Ti faciliterò la comprensione. Il Signor Ago si chiamerà proprio così, d'ora in poi...non potrà fare a meno di ricordare il suo nome...ma per noi diventerà un sarto molto particolare. >>
    Serrò le palpebre concentrato, come a voler inseguire un ricordo...in ogni suo dettaglio. << La successione di rune che stava sulla mia divisa...la ricordi? Dovresti...la fissavi, mentre assistevi al mio interrogatorio...>> Si voltò verso l'uomo, ormai divenuto il suo burattino, una marionetta consapevole dei fili che la tirano, incapace di ignorarne gli ordini. << Procedi. >>
    Ago si avvicinò al rosso, tra le mani una bacchetta pronta a incidere, a tatuare una successione di rune che consegnava l'Ex Auror alla nuova Azkaban, quella nata nelle menti di Rod e sua e ora portate da loro - i fratelli Lestrange - al cospetto e al servizio del Ministro Buchka.
    La punta della bacchetta divenuta ago iniziò a imprimere la successione di rune sul braccio destro immobilizzato alla parete, indifferente ai suoi tentativi di sfuggire, indifferente alle imprecazioni del prigioniero.
    << Sei coraggioso, Weasley. Mi sembra corretto che tu sappia che da domani inizierai ad avere un atteggiamento più collaborativo, nelle nostre chiacchierate. >>
    L'inchiostro avrebbe trasmesso stille di dolore a tutto il corpo del prigioniero, sotto pelle, per ogni pensiero non proprio educato verso inquisitori e carcerieri. Visto che le imprecazioni del mago non si erano ancora placate, la dimostrazione non tardò ad arrivare.
    Alzò lo sguardo al soffitto, rischiaratosi a giorno come fosse un cielo temporalesco percorso da una serie di lampi. Scosse la testa, schioccando la lingua con fare dispiaciuto. << Che brutti pensieri, Weasley...>> disse scuotendo la testa, mentre il corpo della sua preda veniva scosso dagli spasmi di un dolore completamente nuovo. << E' questo che vorresti farmi? >> Immaginò che senza catena il corpo del rosso avrebbe iniziato a contorcersi a terra come un verme. << Non potrai più nascondermelo...prima che le stesse conseguenze colpiscano invece te. Ecco perché so che inizierai a capire presto come ci si deve comportare sotto di me...>>

    Edited by Rabastan Lestrange - 26/10/2013, 14:53
     
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  8. Lord Arawn
     
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    Ronald Bilius Weasley *Scheda * Reietto




    * Londra e dintorni-1 Gennaio 2009


    La bacchetta di Lestrange si trasformò in una lama, affilata come un rasoio, che scendeva pian piano lungo la giugulare dell'uomo. Ron cercò di non fiatare, ma si sentiva tremare. Eppure...sarebbe stato così facile. Anche se a malapena, l'ex-Auror poteva ancora muovere la testa. Se avesse tirato abbastanza forte, forse, si sarebbe potuto uccidere. E salvare tutti.
    Ma poi la lama si abbassò. Dannazione. Aveva appena perso la possibilità di far finire tutto.
    Alzò gli occhi quando la figura entrò nella cella. Lo riconobbe, era uno dei carcerieri di Azkaban. Non lo conosceva davvero, più che altro solo di vista. I suoi occhi erano vuoti, e ciò segnalava la sua sottomissione alla maledizione Imperio. Ron si chiese cosa diavolo volesse fare Rabastan. Voleva farlo torturare da lui? O ucciderlo lentamente sotto i suoi occhi?
    Lestrange sembrò intuire ciò che stesse pensando l'uomo, così sorrise e diede una spiegazione.
    Cosa intendi?
    Chiese Ron, guardingo ma sempre carico d'odio. La risposta arrivò fin troppo presto.
    La bacchetta di Ago cominciò a incidere la pelle di Ron, facendogli scappare qualche parola non precisamente carina sui mangiamorte e sulle loro madri. Cercò di scostare il braccio, ma gli era impossibile. E intanto, le rune continuavano ad essere incise. Ronald maledisse Rabastan e tutti i suoi compagni nella sua mente, milioni di volta, augurandosi per loro le morti più atroci possibili. E, improvvisamente, sentì un dolore fortissimo penetrargli il cervello, come...un ago. Non potè fare a meno di contorcersi, mentre il cervello sembrava bruciargli sotto l'effetto dell'incantesimo. Parlò con voce spezzata.
    Dannato....cosa mi hai...fatto?
    Il dolore continuò a tormentargli la testa. Si sentiva come se stesse per esplodere e implodere al tempo stesso, come se un martello gli stesse schiacciando il cervello e un fuoco da dentro lo stesso, invece, stesse premendo per uscire. La sua vista si fece velata, mentre il mago cadeva in un torpore doloroso, dominato da una risata di dolore e di morte.
    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  9. Rabastan Lestrange
     
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    heath18
    << Niente di irrimediabile...niente che non possa essere tenuto a bada. La qualità della vita che ti resta dipenderà tutta dal tuo atteggiamento. >>
    Gli sorrise, un sottile piacere che accendeva quegli occhi chiari tornati a splendere di maligna felicità...mentre perdevano la loro vitalità quelli del prigioniero.
    << La Ruota gira, Weasley. Saprai accettarlo? La fine del dolore dipende unicamente da te. Inizia a parlare, a darmi qualche informazione veramente utile...e il dolore si allenterà...>> Si portò di nuovo sotto di lui, con i polpastrelli della mano libera dalla bacchetta seguì la successione di rune che identificava Weasley ormai solo come un detenuto del braccio B, un numero. La pressione aumentò sulla pelle marchiata e arrossata, le fece eco una nuova ondata di imprecazioni dalle labbra del rosso...e una nuova ondata di dolore.
    << Sei testardo, rieducarti sarà una sfida. Ho sempre amato le sfide. >> Puntò gli occhi nei suoi. << Sono spariti tuo fratello maggiore, sua moglie...i vostri cari genitori. Soltanto il fratello che ha perso gemello e orecchio è rimasto in superficie...Lo terremo controllato a vista...in ogni momento della sua vita. Dove. sono. gli. altri, cucciolo? >> Sulle sue labbra, il nomignolo che si poteva attribuire con il massimo affetto, divenne invece segno di possesso e di controllo.
    << Siamo più disposti a parlare? Uhm? >>
    Un nuovo assaggio del dolore che l'incantesimo poteva dispensare. Un dolore continuato...che poteva non cessare mai, pur allentandosi...fino a diventare un pungolare insistente che preme costante, ad ogni respiro che il prigioniero più testardo sarebbe arrivato a maledire.
    << O forse vogliamo vedere come agisce questo tipo di dolore sui tuoi amici, per renderci conto di quanto può durare? >>
    Dei maghi che avevano fatto parte del famigerato ES, quelli non destinati alla morte molto vicina come Potter, Dean Thomas si stava rivelando il più divertente da trattare...ma anche Weasley prometteva molto bene...
    <<...O sulla cara mogliettina? >>

    Edited by Rabastan Lestrange - 28/10/2013, 20:58
     
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  10. Lord Arawn
     
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    Ronald Bilius Weasley *Scheda * Reietto




    * Londra e dintorni-1 Gennaio 2009


    Il dolore continuava e continuava. Era sempre lì lì per farlo svenire, ma sembrava aumentare e diminuire, giusto in modo da farlo soffrire il più possibile senza fargli però perdere coscienza.
    Maledetto incantesimo...e maledetti tutti voi...
    Una nuova ondata. E intanto Rabastan gli premeva quella sudicia mano sul braccio, creandogli ancora più disgusto e dolore. Ron imprecò, ottenendo come risultato solo altro dolore.
    Non capì benissimo quello che Lestrange disse dopo. Era troppo confuso, ma capiva che stava parlando della sua famiglia e dei suoi amici. Avrebbe torturato anche loro. Ma no, loro erano al sicuro. O, almeno, lo sperava.
    Ma furono le ultime parole del carceriere a destare la sua attenzione.
    Alzò di scatto la testa, il dolore dimenticato, e lo guardò con occhi di fuoco.
    Osa toccarla e ti giuro che ti ucciderò con le mie mani, Lestrange. Osa anche solo sfiorarla...
    Una nuova ondata di dolore lo percorse da cima a fondo, ma Ron resistette. Chiuse un attimo gli occhi, confuso, ma poi li riaprì e tornò a guardare il suo carceriere.
    Inutile, è tutto inutile. Non mi farete parlare. Potete farmi quello che volete ma non mi farete parlare. MAI!
    Gridò l'ultima parola con un misto di decisione e dolore, mentre l'incantesimo gli infliggeva le pene dell'inferno. Quando la scossa finì, si trovava con la testa bassa, ansimante e sfinito. Ma era ancora in piedi...e lo sarebbe stato ancora. Avrebbe resistito al dolore e, alla fine, avrebbe aiutato il bene a trionfare. Come era sempre successo. E se lui avesse dovuto morire...be', gli andava bene. Ma non avrebbe mai tradito nessuno. Ne era sicuro.
    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  11. Rabastan Lestrange
     
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    heath18
    << Osa toccarla e ti giuro che ti ucciderò con le mie mani, Lestrange. Osa anche solo sfiorarla...>>
    << Tu non hai ancora ben chiara la vostra situazione, vero? >> Gli offrì in risposta un sorriso sornione, mentre Ago usciva definitivamente dalla cella incrociando il carceriere che si occupava di cambiare il secchio per i bisogni del prigioniero.
    Il cielo deve aver deciso di ripagare ogni mio giorno passato ad Azkaban. Questo renderà anche incredibilmente divertente il mio lavoro.
    << Tua moglie è nelle mani di mio fratello. Mi scorna ammetterlo, ma Rodolphus ha quella metodicità che a me purtroppo manca. Sono sempre stato il più viziato...e istintivo, ahimè. Allo stato delle cose, credo non ti convenga sperare di rivederla e scoprire in quale stato sia...Si è dato subito da fare, ancor prima di me. >>
    La cella crepitava degli effetti dell'incantesimo, ancora in stato di collaudo, ma...già in azione. Gli stava mostrando tutti i pensieri ai quali Weasley non riusciva a dare voce e alcuni propositi di vendetta erano davvero fantasiosi, dovette rendergliene atto.
    Attese l'arrivo di una ondata di dolore particolarmente piena...per sciogliere l'Incarceramus e vedere il corpo del rosso afflosciarsi senza forze sul pavimento. << Ti suggerisco di capire meglio il collegamento tra la tua mente e le tue reazioni...al tuo nuovo tatuaggio. Se non ti sarà bastata tutta la notte per venirne a capo...dubito avrai abbastanza energie per pensare di disobbedirmi ancora, quando ci rivedremo per riprendere l'interrogatorio. >>
    Lasciarlo solo con il dolore provocato dai suoi stessi propositi di vendetta era un rischio calcolato, ma se questa fase della detenzione avesse portato le conseguenze in cui sperava...non ci sarebbe stato più nulla capace di fermarli.
    << Se avrai ancora voglia di uccidermi...assicurati di poter andare fino in fondo, te lo consiglio con tutto il cuore. Perché se non dovessi riuscire...sarà la dolce Granger che vedrai urlare sotto le nostre bacchette. >>
    Con queste parole volse le spalle al prigioniero e si richiuse dietro la grata della cella.
     
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  12. Lord Arawn
     
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    Ronald Bilius Weasley *Scheda * Reietto




    * Londra e dintorni-1 Gennaio 2009


    Rabastan non sembrò scomporsi, alle parole dell'uomo. Anzi, se possibile, il suo sorriso si fece ancora più largo.
    Le sue successive parole furono una pugnalata nel cuore di Ron. No. Non potevano farle del male.
    Se le fanno qualcosa, giuro che li prendo, li butto in un calderone di acido, gli faccio rotolare sopra un macigno e poi li faccio espoldere...maledetti...vi triturerò le ossa, ve le farò ingoiare ad una ad una e poi vi farò esplodere quel cuore nero che avete...
    Quei pensieri furono seguiti da un'altra ondata di dolore, intensa. Improvvisamente le catene sparirono e Ron cadde a terra, incapace di controllarsi per il troppo dolore. Se solo avesse potuto muoversi...gli sarebbe bastato così poco, per colpirlo, rubargli la bacchetta...ucciderlo.
    Ma il dolore era troppo grande. Così, mentre Rabastan gli raccomandava di pensare all'effetto di quelle rune incise sul suo braccio, lo maledisse ancora di più, non guadagnando altro che dolore.
    Rabastan...giuro che...ti ucciderò...
    Sussurrò tra sé e sé con voce spezzata, leggera come uno sbuffo di fumo e ugualmente inconsistente.
    Infine, mentre un nuovo ago di fuoco gli penetrava il cervello, Ronald Bilius Weasley, marito di Hermione Jean Granger, migliore amico di Harry James Potter, uno degli eroi della guerra contro Voldemort, svenì, impotente come un bambino, ma con la remota speranza che qualcosa, prima o poi, sarebbe cambiato.
    Role code by Ellenroh Carrow

     
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