[Casa Tesla] La pazienza messa troppe volte alla prova diventa rabbia.

Nikola e Sophie

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  1. Tesla!
     
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    La discussione con lo sconsiderato Cameron Alton era avvenuta un paio di giorni fa e mi stavo trascinando la cosa sin da quel momento e non mi faceva affatto bene, anzi. Dovevo soltanto prendermi un minuto e cercare di dare un senso a tutto quello che mi stava succedendo, dovevo davvero staccare da quel posto, . Non mi era mai accaduto di sentirmi così sopraffatto da un sentimento di rabbia da tanto di quel tempo che mi risultava sconvolgente. Avevo già avvisato la famiglia che alla prima occasione sarei sgattaiolato a casa e sarei stato nel mio ufficio, perciò di non disturbare.. nemmeno se esplodeva la casa o qualcosa del genere: avevo bisogno di rimanere da solo per quanto possibile potessero farlo. L'occasione era arrivata prima di quanto auspicato, mi ero dimenticato che i ragazzi più grandi avevano l'uscita per Hogsmeade: così ne avevo aprofittato subito dopo colazione e un piccolo discorso, il solito, dicendo di non avere dei guai perchè avrebbero dovuto arrangiarsi in buona fine.
    Arrvato a casa, andai nel mio laboratorio, rimanendo trasformato a lungo, mi misi persino a giocare con uno dei congegni che avevo costruito qualche tempo prima, ma era stato distrutto per colpa di un mio movimento troppo brusco, alla fine urlai e mi lasciai cadere su uno dei divanetti. Non era possibile che due ragazzini riuscissero a farmi saltare i nervi in quel modo, ma era così e la mia pazienza, purtroppo, si stava prosciugando, anche perchè alla fine.. se succedeva qualcosa il ministero avrebbe cercato me.
     
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  2. Sophie Tesla
     
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    * Sophye Tesla * Ricercatrice *

    Non puoi scappare da te stesso

    VYPgOxGContinuava a pensare che il piano di azione del Ministero per la difesa dei confini dai clan delle creature...ostili avesse ampie falle delle quali i politici e i loro cari soldatini auror fossero bene a conoscenza.
    Non si sarebbero spiegati in altro modo quei continui pedinamenti dei quali peraltro il clan si era accorto fin da subito, tanto da incaricare lei e Jall di spostare le loro ricerche proprio sulle barriere che il Ministero aveva eretto lungo tutti i confini. Barriere per catturare i reietti, ma prima di tutto per isolarli e impedire loro la fuga, ma anche per rintracciare ogni loro tentativo di comunicare.
    Mentre lei si occupava degli incantesimi - doveva ammetterlo, chi li aveva studiati doveva aver iniziato a lavorarci giorno e notte, nei giorni immediatamente successivi alla Notte dei Cristalli - Jall stava raccogliendo ogni tipo di informazione sui ricercatori che avevano operato nelle stanze segrete dei palazzi del potere.
    Idiota. Credeva che lei potesse essere gelosia per la missione di ricerca che lo aveva messo sulle tracce di quella ragazza, la McKinnon.
    Era sconfortante, a volta la stupidità di quell'eterno ragazzo era sconcertante. Avrebbe anche potuto farle tenerezza, se non si fosse unita all'arroganza con cui si riteneva di Sophie l'unica conquista e l'unica anima gemella.
    Per il momento Sophie aveva trovato conveniente non deluderlo brutalmente e ufficialmente, ma presto avrebbe dovuto mettere le cose in chiaro una volta per tutte.
    I Vampiri avevano scoperto come il nuovo Ministro avesse plasmato le masse e quanto temesse un'infiltrazione di verità nella sua complicata menzogna. Era la dimostrazione che prima o poi i nodi vengono sempre al pettine, il Ministro lo avrebbe dovuto capire quando un numero sufficiente di Clan si sarebbe unito per presentargli il conto.
    Il Padre del Clan dove Sophie stava terminando l'apprendistato le aveva accordato il permesso di tornare a Londra nonostante la Prova fosse ormai vicina. Trovarsi di nuovo tra le mura di casa era una strana sensazione e lei stava cercando di fare i conti con quel disagio e con l'ansia per la Missione evitando il più possibile discussioni con la madre - difficile - e augurandosi che il padre tornasse veramente come aveva fatto intendere.
    Quando lo sentì arrivare, stava studiando sul tavolo della cucina proprio come una liceale alle prese con i compiti, non le piaceva rinchiudersi in una stanza e per fortuna mamma aveva sempre rispettato la sua privacy, pur non approvando la quasi totalità di aspetti della sua professione...o meglio, delle Forze alle quali la figlia aveva deciso di mettersi al servizio.
    Capì dai suoi movimenti che non avrebbe accettato un'intrusione. Aveva intravisto appena il suo sguardo e non aveva avuto bisogno di sapere altro. Con uno sguardo di intesa alla madre, che stava dalla sua scuotendo la testa, aveva ripreso a studiare.
    Richiuse il libro - "preso in prestito" in quella biblioteca dove la credevano una diligente ricercatrice di belle speranze - e si affacciò sul corridoio che portava alla zona notte e allo studio privato del padre solo quando sentì che si era sfogato a sufficienza. Forse ora era abbastanza pronto per parlare e magari sciogliere ulteriormente la tensione.
    << Posso entrare? >> chiese, mostrandosi come figura discreta senza ancora entrare però nel suo regno.


    Role code by with*you



    Edited by Sophie Tesla - 14/9/2013, 14:24
     
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  3. Tesla!
     
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    Guardai quel congegno che avevo fatto cadere a terra e quello era l'ultima cosa che avevo costruito con mio padre e mi fermai a riflettere su quanto mi sentissi tremendamente vecchio: ero intrappolato in un corpo da trent'enne e avevo una mente da centovent'enne, iniziavo ad essere stanco, meno adattabile, apprezzavo sempre meno l'evoluzione umana che spesso diventava sempre più egoista, preferendo quella che avevo conosciuto io da ragazzo, ma forse il mio era un problema di origine diverso. Forse era vero: mio padre sarebbe stata l'unica persona che mi sarebbe mancata sempre, più di tutto e.. mi chiedevo se lui aveva conosciuto i miei ragazzi, i miei figli che l'avevano raggiunto troppo presto. Mi avrebbero detto che mi stavo comportando bene con i ragazzi di Hogwarts? che avevo avuto torto ad inveire contro Cameron Alton dato che non se lo meritiva? mi stavan guardando dall'alto? Erano orgogliosi di quello che ero diventato?
    Tuttavia, mentre raccoglievo le cose da terra, seguirono una serie di borbotti in serbo, la lingua di mio padre che avevo imparato, sul fatto che Hogwarts era una sanguisuga che mi stava togliendo tutte le energie e la sanità mentale, prima di sospirare rendendimi conto che avevano bussato e che la voce dall'altra parte non era di mia moglie, ma era quella di Sophie.
    «Avanti» dissi soltando, guardando la porta senza tornare normale, lasciando che la mia voce risultasse un poco ovattata oltre che naturalmente distorta dalla trasformazione che ancora teneva banco. Ero stanco, stanco davvero, di combattere per qualcosa che mi stava facendo so del male e non ne valeva affatto la pena.
    «Puoi entrare Sophie» rimarcai, non sapendo se mi ero fatto capire o meno.

    Edited by Tesla! - 14/9/2013, 14:33
     
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  4. Sophie Tesla
     
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    * Sophye Tesla * Ricercatrice *

    Non puoi scappare da te stesso

    VYPgOxG << Non ho nulla in contrario a che tu trascorra a casa l'ultimo mese, Sophie. >>
    Era stata grata che il Padre del Clan non l'avesse chiamata Figlia, almeno in quella circostanza. Era ancora più sollevata che non avesse affrontato in quella sedie la questione della sua provenienza, il fatto che non fosse stata ancora ufficializzata la presa di posizione del Clan, per il fatto che lei avesse genitori Vampiri. Per il fatto che fosse stata morsa per sua stessa volontà. Ma soprattutto che avesse scelto di addestrarsi con loro, anziché sotto il padre biologico...e di sangue.
    Qualcuno avrebbe potuto osservare - trovandosi lì e vedendo quanto fosse turbato il Vampiro che invece aveva assunto altre sembianze, gettandosi nella fossa dei leoni sotto lo sguardo attento del Ministero, che ormai controllava Hogwarts come tanti altri avamposti - quasi tutti...ma non ancora tutti - del Mondo Magico.
    No, decisamente i Tesla non sapevano semplificarsi la vita...e forse non volevano nemmeno.
    Una certa sensazione di dover restare in allerta c'era sempre, anche se il Clan in cui stava completando l'apprendistato si era rivelato valido, un ambiente stimolante come si era aspettata.
    A preoccuparla un po' di più erano i giovani, tra i vampiri dei Dukru. Qualcuno sembrava convinto che lei avrebbe offerto loro informazioni sul padre e sui suoi piani. Evidentemente non era riuscita a chiarire loro che dai Tesla non ci si poteva aspettare la trasparenza di intenti.
    Entrò perciò nella stanza guidata solo da una curiosità propria, alzando un sopracciglio ma senza fare commenti per la finestra aperta che esponeva il padre al freddo della notte in piena trasformazione. Non temeva tanto che venisse scoperto - quella era una delle classiche stanze segrete di cui i maghi e/o babbani di passaggio non avrebbero potuto scoprire l'esistenza dall'esterno - quanto invece che una trasformazione che seguiva uno stato d'animo così stordente, per lui, potesse farlo realmente stare male.
    << Cos'è successo? >> domandò, richiudendo la finestra e sedendo su una delle due poltrone di fronte alla sedia ora occupata dal padre. Non si aspettava che il tutto sarebbe venuto fuori, in realtà. Ma non aveva fretta, per il momento riuscire a stargli accanto e dargli un po' di serenità sarebbe stato un dono per lei, tanto quanto per lui.
    << Il Ministero continua a intromettersi? >>


    Role code by with*you

     
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  5. Tesla!
     
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    La stavo guardando, ancora con quei dannati cocci in mano, sapendo che se avessi toccato un pò di vino sarei finito ad ubriacarmi senza ritegno e non era affatto una buona cosa, perchè in serata sul tardi o al massimo nella mattinata seguente sarei dovuto rientrare a scuola senza sintomi da post sbornia, perchè un preside ubriaco in un posto dove aveva tutti gli occhi addosso non era esattamente la migliore scelta che si potesse fare.
    La guardai, curios di sapere se era quell'arpia di mia moglie ad averla inviata da me, si sapeva quanto io non amassi intrusioni in genere, soprattutto quando succedeva qualcosa, ma non disse niente. Non disse niente, proprio nulla, facendo si che le mie più rosee aspettative venissero accolte: niente parola "mamma" o frasi inutili.
    Alla sua domanda di quanto successo, perchè avevo il muso e via dicendo la guardai con attenzione, seguendola con lo sguardo mentre chiudeva quella finestra che aveva portato il gelo nella camera in cui mi trovavo e di cui nemmeno mi ero accorto. Perchè avevo fatto tutto senza pensarci, accecato dala rabbia e dalla frustrazione che non avevo lasciato a nessun altro pensiero o gesto di farmi tornare alla realtà, cosa che avevo fatto quasi bruscamente in quel momento.
    «Niente» fu la mia unica risposta «non c'è nulla di cui bisogna preoccuparsi ovviamente, proprio niente.» poi alzai lo sguardo su di lei che si era intanto riseduta poco lontano da me e
    «No. Lestrange dopo l'ultima visita di cortesia che gli ho fatto sembra aver allentato un pò il guinzaglio, perciò va bene così.» anche questa era la verità. Sapevo che ero guardato, che non potevo andare da nessuna parte con il fiato sul collo del ministero di quello che stavamo facendo. Già spiegare il perchè della istituzione che avevo fatto del giornalino studentesco era stato una cosa che mi aveva fatto penare sotto il loro sguardo, ma per fortuna in termini di profitto era una cosa che non aveva avuto conseguenze negative, al massimo fortemente positive di quel piccolo gruppo di studenti che avevano deciso di far tornare in piedi il progetto. Tant'è che avevano pure parlato con Spencer, Spencer Enterprises of Pubblications, nonchè proprietario della Sede del Profeta per farsi accordare una visita nelle sue sedi a che aveva avuto una risposta fortemente positiva. Perchè l'uomo mi aveva contattato per capire che tipo di studenti erano e ovviamente non avevo potuto far altro che ammettere che era un gruppo fortemente motivato e che la studentessa Joanne Foster che l'aveva contattato era effettivamente una studentessa che meritava in un futuro un posto al profeta nel caso gli fosse servito un pò di personale.
     
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4 replies since 13/9/2013, 13:33   91 views
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