I'm...useless?

Bryanne/Hope

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  1. Bryanne O'Keefe
     
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    * Bryanne O'Keefe *




    * 18 november 2009 *

    Era sgusciata fuori dalla cucina bersagliata alle spalle dalle imprecazioni di Sebastian, al quale aveva dovuto passare i problemi che sua madre le aveva chiesto di dargli. I grandi occhi nocciola del ragazzino si erano sgranati in quell'espressione da cucciolo dalla quale Stephanie l'aveva messa in guardia, dicendole che sapeva farsi subdolo quando voleva, come il padre.
    Avevano riso - persino Seb' aveva riso, prima di rendersi conto di quanti fossero i problemi da svolgere - e poi la signora Robards si era messa ad aiutare Rick, un bambino di sei anni alle prese con la lettera R.
    E lei aveva finalmente capito che forse finire così presto la sua mole di studio non era la soluzione per ricavarsi quel tempo che le serviva per indagare in giro.
    La cosa sarebbe stata più difficile del previsto, insomma, ma non si arrendeva. Quel senso di inutilità era sempre lì a pungolarla e per sopportarlo c'era un'unica soluzione: capire dove potersi rendere veramente utile, anche nella lotta verso chi stava in superficie a spadroneggiare.
    Non poteva restare lì a farsi proteggere e basta, aiutare Sebastian e gli altri bambini era bello, era importante...ma le lasciava troppo tempo, troppe ore della giornata da trascorrere con il senso di colpa.
    Non era più riuscita a toccare la bacchetta che alla fine Patrick le aveva restituito. Non riusciva a sentirsi se stessa facilmente, quando lui le parlava o le sorrideva e...si sentiva un'idiota. La miriade di cose che avrebbe voluto chiedere - ma non solo a lui - le annebbiava la mente senza che lei riuscisse a fare ordine.
    Da sola era riuscita a scoprire solo una parte delle stanze e da quando aveva capito cosa facessero in un paio di queste...era lì che alternava le parti libere della sua giornata tipo. Nella sede del Cavillo aveva conosciuto meglio la Dottoressa Hope e Fleur, che era la moglie del rosso e molto amica anche lei di Hope e Patrick. Lì le avevano permesso di aiutare, un pochino, ma quando Bryanne aveva chiesto chi portava e lasciava in superficie tutti quei plichi di fogli duplicati con l'incantesimo Geminio...le due donne avevano cambiato argomento abbastanza velocemente.
    Tu guarda che strano...
    Ma lei non si era arresa e aveva iniziato a dirigere altrove le sue passeggiate in solitaria. Ed era stato così che una volta si era imbattuta in quella galleria cieca, che si interrompeva di fronte a un muro di mattoni e cemento. Una volta l'aveva trovata silenziosa e deserta, ma il giorno dopo, verso le sette di sera, aveva riconosciuto le voci di Patrick e di Robards, il papà di Sebastian.
    Si stavano esercitando con gli incantesimi e sembravano decisi a non risparmiarsi in alcun modo. Tra di loro c'era un affiatamento che l'aveva attirata come una calamita. Era rimasta lì a guardarli, pregando di riuscire a restare non vista ancora per molto. Alla fine un rumore alle sue spalle l'aveva fatta arretrare dal punto di osservazione ideale ma per fortuna in modo silenzioso. Non se ne erano accorti.
    Il giorno dopo era tornata lì, trovando però altre persone. Aveva assistito con piacere anche al loro duello, ma non era stata la stessa cosa. I tempi morti avevano lasciato che si affacciasse in lei la tristezza della propria situazione, a rovinare il clima.
    Per un paio di giorni il ricordo di quegli incantesimi che lei non sapeva fare se non in casi straordinari per lei incontrollabili, l'aveva portata sul punto di spezzarla, la sua bacchetta. Inutile, completamente inutile. Un pensiero che non se n'era più andato e che anche in quel momento - mentre una parte di lei gioiva per aver riconosciuto di nuovo le loro due voci - si stemperò ma non del tutto e la fece vergognare di se stessa, la fece sentire piccola piccola e ancora più sola.
    Si morse il labbro, appoggiata dietro al muro che faceva una piccola curva, e rimase a guardarli alternarsi in schiantesimi e scudi, senza accorgersi della presenza alle sue spalle.


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Bryanne O'Keefe - 15/9/2013, 11:28
     
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  2. Ehy Hope!
     
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    Da quanto avevo adottato Daniel qualcosa era davvero cambiato: in realtà era soltanto cambiato il fatto che lui mi riempiva le giornate e non avevo troppo tempo per piangermi addosso e la cosa che ancora mi stupiva era come mi venisse automatico badare ad un bambino dato che non non l'avevo mai fatto prima e non avevo idea di come andava fatto, eppure mi veniva così naturale!
    Avevo appena finito di fare una visita, lasciando Daniel a fare gli esercizi da solo, ma avevo il forte sentore che non avesse combinato nulla, poco a metà del giro degli ammalati, incontrai Patrick con aria di chi non aveva niente da fare e si annoiava a morte, così lo avvicinai.
    «Patrick, se non hai niente da fare poresti controllare se Dan sta facendo i compiti? Nel caso, mandalo pure a giocare con gli altri bimbi.» chiesi, al che mi guadagnai un'occhiataccia dall'uomo.
    «Hope.. lo sai che non sono suo padre, non puoi chierdermelo.. perchè non saprei come fare. Dovresti provare a chiedere a Gawain o a Stephanie.» disse lui guardandomi e abbozzando un sorriso ironico.
    «Chiederei volentieri a Stephanie, ma ha già guai con il piccolo Seb, figurati se le appioppo anche Daniel, anche se è fin troppo bravo come studente. Non importa, prenderò un pò di pausa e riprenderò il giro, grazie lo stesso.» risposi, girando i tacchi e finii il giro di visite e trovai in buona fine il bambino che stava finendo gli ultimi esercizi, dicendomi che aveva fatto anche quelli del giorno precedente che non aveva finito e si era fatto aiutare da un bambino più grande. Gli sorrisi, mentre aiutai a svolgere un paio di esercizi di grammatica e lo mandai a giocare con gli altri bambini dicendogli l'ora in cui doveva essere a casa. Dan annuì scomparendo ed andando a giocare con gli bambini, tra cui proprio i figli di Bill e Fleur. Da quando era successo quella cosa, non riuscivo a smettere di pensare che era stata colpa mia e che avevo rovinato tutto, anche perchè non era così almeno per quanto mi avevano detto loro.
    Decisi di fare due passi e notai ad un certo punto, una ragazza che riconobbi come Bryanne guardare un duello nella stanza e sorrisi appena guardandola arrivandole da dietro e affiancandola.
    «Sono molto bravi non è vero?» chiesi ad un certo punto, anche io negli ultimi giorni avevo fatto allenamento, un pò con Patrick, qualche volta con Bill e Gawain, ma non ero affatto brava e mi stancavo in fretta. Purtroppo non ero mai stata un asso con i duelli. «Ammetto che li invidio. Non sono in grado di duellare.»
     
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  3. Bryanne O'Keefe
     
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    * Bryanne O'Keefe *




    * 18 november 2009 *

    Sobbalzò leggermente quando si vide affiancare da Hope.
    Provava una forte empatia verso la dottoressa, le trasmetteva sempre un forte seno di sicurezza e le piceva stare con lei. Era discreta, mai invadente.
    Questo non voleva dire che Bryanne riuscisse facilmente a parlare di quello che le passava sempre per la testa. Non era riuscita a farlo finora nemmeno con Patrick, se non nel dire - o meglio, lasciarsi sfuggire - la sua frustrazione per la magia,in lei quasi inesistente...e senza spiegarsi bene.
    << Duellare...>> commentò ora, in un mormorio. << Riuscire a fare qualsiasi incantesimo sarebbe già qualcosa, per me. Mi sento inutile. >>
    Tra pochi mesi avrebbe compiuto la maggiore età e si rendeva conto di non sapere da che parte muoversi, cominciava a capire che gli incantesimi barriera che vincolavano i confini non erano provvisori e il Ministero li avrebbe tenuti in piedi per sempre.
    Tutti loro - i reietti - avrebbero dovuto conviverci e imparare a destreggiarsi per evitarli, perché a questi il Ministero non avrebbe più rinunciato. Nessuna libertà di tornare in Irlanda, nessuna possibilità di contattare mamma.
    Solo la voglia bruciante e frustrante di rendersi in qualche modo utile poteva farle pensare a qualcos'altro. Ma si trattava solo di passare da una frustrazione all'altra.
    << Io devo fare qualcosa. Non sono una bambina, io devo trovare il modo di esservi utile. Se non altro anche solo per ripagarvi...>>
    Patrick le aveva salvato la vita senza nemmeno voler sapere chi stesse portando al sicuro. Tutti loro la trattavano come una sorella, si fidavano di lei. Continuavano a rischiare anche per lei.
    << Voglio imparare a difendermi anche senza magia...ma non basta nemmeno questo. Voglio aiutarvi. >> Alzò lo sguardo verso di lei, determinata a farsi prendere sul serio. << Voglio aiutarvi a lasciare in giro il Cavillo. >>
    Sperò che Hope capisse il suo bisogno e che l'avrebbe appoggiata, quando ne avrebbe riparlato con gli altri.


    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  4. Ehy Hope!
     
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    Avevo guardato Bryanne con un mezzo sorriso, cercando di indovinare a cosa stesse pensando, dato che l'avevo vista letteralmente trasalire, ma di sicuro ogni ipotesi che avrei fatto non si avvicinava nemmeno alla realtà, ne ero certa.
    «Non sei affatto inutile Bryanne» dissi con pacatezza. Purtroppo potevo solo immaginare i tipi di pensieri che affollavano la mente di quella ragazza, e sapevo che non era facile, perchè quando si instillava anche a me quel pensiero di inutilità, niente o nessuno riusciva a togliermelo dalla testa. Tuttavia, anche se non ero in grado di duellare, di fare tutto ciò che i due uomini là dentro riuscivano a fare, non avevo "limitazioni" della magia nel mio corpo e ai quei pensieri mi pervase un senso di colpa, perchè in qualche modo ero più fortunata di quella ragazzina. Gli Dei solo sapevano cosa provava e la sua frase che mi raggiunse poco dopo mi bruciò particolarmente: voleva rendersi utile per sentirsi utile e guadagnarsi l'ospitalità. Probabilmente era quello che in qualche modo facevo anche io da quando Bill aveva deciso di portarmi al sicuro, di
    «Lo so che non sei una bambina e capisco che cosa provi, ma non ci devi ripagare di nulla, assolutamente.» dissi seriamente per poi aggiungere dopo un'istante «o comunque, di sicuro non me.» Le avevo rivolto un sorriso, era quello che provavo in realtà, perchè non mi sentivo di averla aiutata e non mi sentivo nella posizione adatta per far si che lei ritornasse un favore che non sentivo di averle mai fatto. «Per la difesa non ti so aiutare, dico davvero, perchè nemmeno mi so difendere da sola con la mia bacchetta, credo che i migliori insegnanti sarebbero proprio Gawain, Bill o Patrick. Non so se hai già chiesto, ma comunque potremmo chiedere a loro di darti una mano» ammisi tranquillamente, per poi ascoltare la sua idea del cavillo. Dovevo parlare di sicuro con Fleur era lei che ne sapeva qualcosa e gestiva un pò tutta la rete di distribuzione e quant'altro. «Ne parlerò con un paio di persone Bry» dissi seriamente guardandola «ma purtroppo non so molto del cavillo e della sua distribuizione anzi, non me ne sono troppo interessata perchè io sono una di quelle persone che non può tornare in superficie senza subire danni ingenti. Non voglio, per questo che tu ci tenga troppo, ma ti prometto che parlerò a chi di dovere.»
     
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3 replies since 7/9/2013, 18:31   44 views
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