Nullum Crimen, Nulla Poena Sine Lege

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Potterhead †
     
    .

    User deleted




    tumblr_inline_mo7kkmfaPj1qz4rgp

    Abigail Elle Spencer * Scheda * Avvocato




    * Accademia Auror * 12.05.2009 *


    L'enorme maniero si stagliò di fronte a lei proiettando un ombra cupa tutto intorno, inondando gran parte dell'altrettanto vasto giardino, a tratti curato, a tratti totalmente brado. Alcune torrette estendevano l'ombra ancora più avanti, quasi fino al cancello d'ingresso, tanto erano alte, svettanti nel cielo del tramonto. Camminava a passo svelto e sicuro sul viale acciottolato, non permettendo ai vertiginosi tacchi a spillo di prendere il controllo su di lei; la mano sinistra nascosta nella tasca del trench beige si rigirava tra le mani l'anello di famiglia che sua madre le aveva regalato anni prima e che lei aveva il vizio di usare come antistress nonostante valesse moltissimi galeoni...se l'avesse perso sua madre l'avrebbe di certo uccisa. Stretta intorno all'altra mano ciondolava decisa la sua immancabile ventiquattrore in pelle, del colore del trench, una di quelle borse che tutti regalano ai neo guaritori o ai neo magi-avvocati...Insomma ne aveva racimolate ormai così tante che poteva abbinarne una ad ogni mise che indossava. Inizialmente aveva pensato che fosse una borsa decisamente noiosa, che l'avrebbe fatta scadere nello stereotipo dell'avvocato, ma solo in seguito aveva capito quanto potesse farla sembrare più professionale...e in più era terribilmente comoda per portare gli immensi plichi di fascicoli che ormai erano parte integrante della sua vita. L'auror all'ingresso non provò nemmeno a fermarla, lasciandole attraversare l'enorme portone in legno massiccio senza fare alcuna storia. D'altronde lei era più che nota all'ambiente, lavorava per uno studio legale privato, di cui era socia, ma ufficiosamente era il Ministero il suo datore di lavoro, dato che forniva loro ogni caso possibile immaginabile da ormai parecchio tempo, casi che per la maggior parte venivano affidati a lei, essendo la più giovane, la più volenterosa e sopratutto la meno incline a perdere le battaglie. I tacchi rimbombarono nell'atrio silenzioso finchè la donna non si fermò al centro di questo, guardando di fronte a se, osservando con aria vaga la statua di fronte a lei, una sorta di gargoile piuttosto sproporzionato. Lugubre a dir poco. Un uomo sulla cinquantina che doveva essere un Auror si avvicinò a lei con passo svelto
    - Miss Spencer? - domandò, come ad essere sicuro di aver visto giuro. La giovane si voltò con aria professionale, rivolgendogli un breve sorriso di cortesia e un accenno di assenso con la testa
    - Devo vedere la Signorina... - mi sfuggì pe un attimo il nome, poichè ricordavo fosse particolare, quindi andari a infilare sapientemente la mano nella borsa e afferrai la cartellina che la riguardava e lessi -...Amrita Johnson...? - feci, per poi osservare la reazione dell'uomo, come sempre facevo. Si poteva capire molto della colpevolezza o dell'innocenza di una persona da cosa trasmettevano gli occhi di chi gli stava intorno. Lesse un leggero imbarazzo nello sguardo dell' Auror, che lo abbassò per un attimo a terra, prima di farmi cenno di seguirlo.
    Quel fascicolo le era capitato sotto mano praticamente per sbaglio, lo aveva trovato tra la pila dei casi in via di chiusura con condanna assicurata e si era lasciata prendere dalla curiosità, aperto e letto, studiato con metodo matematico come era suo solito fare. Possibile che fosse un caso così complesso da non meritare più attenzione? Come poteva essere che nessuno aveva avuto il coraggio di continuare a difendere quella giovane Auror? Aveva saputo che avrebbe sfidato tutti e tutto se l'avesse fatto, ma aveva preso con se quel caso senza aver paura delle conseguenze. D'altronde aveva l'etica del difensore più di qualunque altro avvocato avesse mai conosciuto.
    L'uomo la condusse in un area del castello più buia delle altre, un corridoio con porte a destra e a sinistra si apriva di fronte a loro e li si inoltrarono, finchè l'Auror non si fermò davanti ad una di queste. Ci vollero molti controincantesimi e parecchie chiavi magiche per aprirla, e quando entrò nella stanza si rese conto che tutto questo era per una scrivania e una ragazza, giovane, troppo giovane per essere li, seduta con gli occhi stanchi dritti davanti a se, ma non erano spenti, tutt'altro. Con un occhiata l'uomo capì di dover uscire, anche se controvoglia, tuttavia avrebbero sicuramente assistito all'incontro in modi diversi, non avrebbero avuto problemi a violare la privacy. Si sedette sulla scomoda sedia di fronte alla ragazza posando a terra la ventiquattrore accanto a lei e congiunse le mani sulla scrivania appoggiandosi.
    - Ciao Amrita, sono Abigail Spencer, sarò il tuo avvocato d'ora in avanti. -
    disse, rivolgendola un sorriso tranquillizzante, che cercasse di infondere un po di speranza nella ragazza, che sicuramente ne aveva passate tante.


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Potterhead † - 7/9/2013, 19:30
     
    .
  2. Amrita Johnson
     
    .

    User deleted


    tumblr_lumm0ovJDO1qaknqno1_500



    * Amrita Johnson *
    Ti rialzerai, questa volta, piccola guerriera?




    Per quanto si sforzasse di capire cosa volessero da lei, per quanto avesse tentato di mostrarsi collaborativa senza essere servile, non era ancora riuscita a uscire da quella fase di stallo.
    Non le era dato di sapere nulla, da quando l'ultimo avvocato che le era stato assegnato aveva gettato le carte, da un giorno all'altro, un atteggiamento che non aveva spiegato neppure Thomas.
    Era strano anche l'atteggiamento del Capo Auror, se era per questo. Non le aveva mai promesso che avrebbe potuto essere riammessa all'Accademia e terminare i suoi tre anni, ma nemmeno erano arrivate le notizie peggiori da lei temute. Non si era mai parlato di Azkaban per lei.
    Non che questa situazione fosse meno frustrante, ma...immaginava che alle notizie peggiori lei non si fosse mai ancora avvicinata. Poteva dirsi fortunata? Qualcuno avrebbe detto di sì.
    C'era chi la guardava addirittura con invidia, come se fosse una...detenuta privilegiata, tra quelle in attesa di giudizio. In realtà non credeva proprio di esserlo, tagliata fuori com'era dalla famiglia - soltanto Parvati era venuta più di una volta a trovarla ed era stato per portarle la notizia della delusione dei genitori.
    Aveva scrutato il volto della sorella minore temendo stesse per dirle che nemmeno lei sarebbe tornata più, ma per fortuna almeno lei non l'aveva abbandonata.
    Di notte...di notte si sentiva persa, sola. Nel sogno non poteva controllare le proprie reazioni di fronte a quei ricordi che si ripetevano continuamente e sentirsi così scossa al risveglio, sentirsi sicura di averlo sognato, timorosa di aver potuto gridare qualcosa capace di condannarla definitivamente...la atterriva.
    Aveva iniziato a fare di tutto per non addormentarsi e non sognare, ma Thomas aveva ordinato ai secondini di assicurarsi che dormisse. E Amrita si era sentita sempre più sola.
    Gli strascichi degli ultimi incubi erano ancora lì, segni violacei sotto gli occhi, mentre richiudeva il libro che le avevano concesso di tenere e alzava lo sguardo verso la porta che veniva aperta.
    La donna che disse di essere il suo nuovo avvocato la colse decisamente alla sprovvista. Benché avesse sperato con tutta se stessa di non essere abbandonata al giudizio e a una sentenza senza potersi veramente discolpare - Ma potresti riuscirci? - si accorse dal tuffo che sentiva fare al proprio cuore di aver smesso quasi di sperare.
    Sorrise stancamente alla bruna, prendendo un profondo sospiro.
    << Mi abbandonerete anche voi? >> Non riuscì del tutto a richiamare il suo autocontrollo di sempre e per la prima volta dopo settimane si sentì sul punto di incrinare la voce. E si odiò per questo.


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Amrita Johnson - 8/9/2013, 14:37
     
    .
  3. Potterhead †
     
    .

    User deleted




    tumblr_inline_mo7kkmfaPj1qz4rgp

    Abigail Elle Spencer * Scheda * Avvocato




    * Accademia Auror * 12.05.2009 *


    In quel momento la ragazza di fronte a se le parve molto più vecchia di quanto non fosse, forse per la stanchezza, forse per la luce di consapevolezza che vagheggiava nei suoi occhi scuri, forse erano le spalle leggermente curve sotto un peso che probabilmente nemmeno lei sapeva da dove venisse e sopratutto, perchè fosse li. Il suo lavoro non era mai facile, o meglio, quando aveva iniziato non le era sembrato affatto facile, ed era per quel motivo che aveva intrapreso quella carriera, a lei il 'semplice' non era mai piaciuto...era un po come coloro che avevano scelto di diventare Auror in un periodo oscuro della storia...avrebbero potuto stare a casa, diventare insegnanti magari, o guaritori o magari avere un semplice ma noioso lavoro d'ufficio, e invece si erano messi in gioco, la loro stessa vita era in gioco ogni giorno e lo facevano per il bene altrui e anche per loro, come per lei, niente era semplice. A volte aveva diffidato della loro spavalderia nell'affrontare il pericolo di petto, spesso senza nemmeno ragionare, con il loro sorriso sicuro sulle labbra e si era sempre chiesta se avrebbero avuto ancora quel sorriso se fossero stati al suo posto, dovendo difendere da un giusto giudizio un cliente colpevole. Come le avevano insegnato a scuola però il lavoro era del tutto separato dai sentimenti, doveva esserlo, altrimenti si sarebbe perso il significato...un po come per i medimaghi non potevano rifiutarsi di curare una persona anche se fosse stato reo dei crimini più efferati, così lei non poteva tirarsi indietro di fronte a un cliente, di qualunque reato fosse accusato. Eppure guardando il volto di Amrita e leggendo nei suoi occhi, anche se solo per un attimo, l'insicurezza, sprazzi di ricordi le passarono per la mente e si rese conto di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che aveva letto paura nello sguardo di qualcuno. Per quale motivo gli altri avvocati che aveva avuto l'avessero lasciata era piuttosto chiaro nella sua mente, quello era un caso difficile, l'aveva capito dal primo momento in cui aveva posato lo sguardo su quel dossier, ma non poteva non pensare che l'avessero fatto anche per paura.
    Sorrise gentilmente alla nuova cliente e si sporse sulla scrivania, tirandosi indietro i capelli scuri
    - Sono giovane, è vero, ma non ho mai abbandonato un cliente da quando esercito questa professione. Non è nella mia etica. - rispose semplicemente. Era vero, e poi non se la sarebbe sentita. Più passavano i minuti, più la guardava, più era convinta di voler andare avanti ad ogni costo. Qualcosa le diceva che quello sarebbe stato il caso della sua vita, e l'avrebbe cambiata, in male o in bene, questo ancora era presto per dirlo.
    - Allora Amrita, innanzitutto dimmi, ti trattano bene qui? Ti danno tutto quello di cui hai bisogno? Mi hanno detto che non mangi molto, ma posso capirti, essere rinchiusi senza sapere bene il perchè toglie l'appetito. -
    Voleva veramente assicurarsi che stesse bene, sopratutto perchè cercava in lei delle risposte che probabilmente altrove non sarebbero stati in grado di darle, o non avrebbero voluto, quindi le serviva in forze, vigile e attenta. Tirò fuori alcune cartelline dalla borsa, l'originale e alcuni appunti che aveva preso, e li impilò da una parte distrattamente. Non voleva veramente usarli, si sarebbero viste molte volte e per ora era il caso di non appesantire troppo l'incontro. Dunque si voltò di nuovo verso di lei, appoggiando le mani sul tavolo.
    - So che l'avrai gia fatto mille volte da quando sei qui e che sarai stanca di farlo, ma, Amrita, dovrò chiederti di raccontarmi quello che è successo, solo quello che ricordi, senza alcuno sforzo e solo nel momento in cui ti sentirai pronta. -
    Doveca sapere, era necessario, proprio perchè voleva sentire i fatti uscire dalla sua bocca e non dalla penna di qualcuno del Ministero. Forse allora ci avrebbe capito di più, ma sapeva quanto sarebbe stato difficile per lei, come lo era sempre, quindi cercò in tutti i modi d metterla a suo agio, cosa che, in realtà, non faceva spesso con i suoi soliti clienti.


    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
  4. Amrita Johnson
     
    .

    User deleted


    tumblr_lumm0ovJDO1qaknqno1_500



    * Amrita Johnson *
    Ti rialzerai, questa volta, piccola guerriera?




    Un nuovo ricordo da accantonare, gli occhi serrati perché quell'immagine, quel momento ormai lontano se ne andasse...ormai poteva farle solo del male.
    Si concentrò sulle parole della donna.
    << Sono giovane, è vero >> rispose questa, << ma non ho mai abbandonato un cliente da quando esercito questa professione. Non è nella mia etica. >>
    Amrita trovava sempre più difficile tagliare fuori le sensazioni più pessimiste, quei brividi che ormai dominavano le sue giornate e le riempivano di pensieri quanto le notti erano piene di incubi. Anche in quel momento le uscì soltanto un sorriso stanco, privo di energia.
    Ormai riusciva a stento a mantenere il controllo, il sorriso che offriva alle persone che le portavano i pasti o che la conducevano nella palestra dove poter un po' esercitarsi - dove la aspettava Thomas - erano sempre più freddi, forzati.
    La cosa peggiore era sentire di stare cambiando in quel modo, lei come il mondo lì fuori.
    << La ringrazio >> disse. Non si scusò per aver dato voce a quel dubbio. << Sì, vengo trattata bene...penso di poterlo dire. Mi permettono di tenermi in movimento...a volte anche di usare la bacchetta e fare dei duelli...per non dimenticare gli incantesimi. Ma non mi dicono nulla. Non so nulla del perché i miei legali si siano ritirati, non so nulla di quello che succede fuori. Non so se potrò sperare di riprendere l'Accademia e portarla a termine...o se finirò congedata con l'infamia, anche se dovessi uscire di qui...>> si strofinò le mani sulle braccia, richiudendo poi la zip della felpa.
    Era preparata a quelle come prime domande, ovviamente, ma temeva di scoprire da lì a pochi giorni che tutto avrebbe dovuto ripetersi, temeva di ritrovarsi di nuovo sola, senza poter sapere chi - delle persone che aveva attorno - volesse davvero aiutarla e di capire di essere stata semplicemente usata.
    La verità era che ormai era stanca persino di sperare, che purtroppo stava per perdere la forza di lottare. Non poteva permetterselo, però. Doveva a se stessa sempre l'ennesimo sforzo, potendo soltanto pregare che fosse l'ultimo.
    << Siamo stati chiamati tutti, quella notte. Noi reclute dell'ultimo anno...gli auror che non erano in servizio, tutti...per l'emergenza. Ad Azkaban e poi al Ministero. Ad Azkaban ci siamo trovati davanti un esercito spuntato dal nulla. Non era stato possibile prevedere nulla...>> Ricordare era difficile, oltre che doloroso. << Il Capo Auror ci disse che di catturare gli evasi si sarebbero preoccupati gli Auror, insieme ai nostri addestratori...che avevamo comunque fatto un buon lavoro. Mentre tornavamo al Dipartimento...è successo di tutto. >> Prese una pausa, cercando di riordinare i pensieri. << Nessuno si aspettava che il Ministero prendesse una decisione così rapida, anche se quello che era successo era così grave...Ci siamo trovati davanti a un nuovo Ministro. Nessuno di noi lo conosceva, nessuno di noi lo aveva mai visto e le cose che diceva...Tutto è esploso in pochi minuti. Era il Galà di Capodanno...nella sala delle feste...è diventato un macello, quando ci hanno detto di fermare e catturare le persone che avevano iniziato a protestare...Tutto si è capovolto, si è stravolto. Ho combattuto come gli altri, ho cercato di evitare che altre persone venissero colpite senza potersi difendere...c'erano ragazzini, i figli degli invitati...persone che non potevano farcela da sole...>> deglutì. << Non ho nemmeno capito chi mi avesse dato quell'ultimo ordine. Stavo vedendo...>> affondò gli incisivi nel labbro inferiore. << stavo vedendo il mio addestratore pronto a smaterializzarsi, davanti a me...mentre quell'ordine mi diceva di catturarlo. E non ne capivo la ragione. Mi sono ritrovata a terra, ammanettata...e infine nella mia prima cella, il giorno dopo. Nessuno mi ha detto nulla per due settimane. >>


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Amrita Johnson - 9/9/2013, 14:44
     
    .
  5. Potterhead †
     
    .

    User deleted




    tumblr_inline_mo7kkmfaPj1qz4rgp

    Abigail Elle Spencer * Scheda * Avvocato




    * Accademia Auror * 12.05.2009 *


    Non se l'era presa perchè aveva dubitato di lei, era legittimo, ma sperò con tutto il cuore di essere riuscita a convincerla delle sue buone intenzioni. Rimase appoggiata alla scrivania, guardando attentamente il volto della sua cliente, cercando di immedesimarsi e di capire ciò che poteva provare, cos'era che stava spingendo la giovane giorno dopo giorno ad andare avanti e a combattere. Ci sarebbe arrivata col tempo, o probabilmente sarebbe stata lei stessa a dirglielo. Conosceva delle persone, che si erano lasciate andare senza nemmeno tentare di sopravvivere e piano piano avevano completamente perso coscienza di se stessi, lasciandosi completamente sopraffare dagli eventi. Ma lei no fortunatamente. Ascoltò con attenzione le sue parole, a volte chiare, altre sconnesse, ma di certo cariche di un'amarezza e una confusione tipica di chi ha subito un piccolo shock. Sapeva cosa era successo quella notte, conosceva persone che si trovava al Galà e lei stessa sarebbe dovuta essere presente, ma fortunatamente quella sera aveva preferito una fredda cena cinese e Colazione da Tiffany e si era addormentata sul divano ancora prima della mezzanotte. Era stata svegliata alle due di notte da un gufo che batteva insistentemente sulla finestra e non era passato molto tempo prima che qualcuno si presentasse alla sua porta, richiamandola al suo lavoro. Erano stati giorni lunghi e difficili, aveva sentito tante storie, tante storie diverse da tante persone diverse e tutte le storie erano confuse e lacunose, solo una cosa era comune a tutte: il panico nella voce delle persone. Molti avevano perso qualcuno, altri avevano perso loro stessi. Lei sicuramente aveva perso qualcuno.
    Poteva capire come si fosse sentita quel giorno, dopotutto era solo una recluta e anche se sicuramente l'addestramento era gia avanzato non si poteva mai essere preparati per certe cose. Tutto quel caos, il Ministero che cambia così velocemente, la sparizione dei punti di riferimento. Era stato strano per tutti, compresa per lei e non molti c'avevano capito molto di ciò che era accaduto quella notte. Quando ebbe finito di raccontare, Abigail non parlò subito, e le lasciò il tempo di riprendere fiato e recuperare il filo logico delle idee. La osservò attentamente, continuava a mordicchiarsi il labbro e a torcersi le mani, in qualche modo l'avvocato pensava che ci fosse altro a tormentarla, qualcosa che andava al di la di ciò che era semplicemente accaduto al mondo quella notte, ma non disse nulla, poichè voleva che lei stessa le parlasse quando avesse avuto voglia.
    - Non posso parlare di quello che c'è fuori...non qui per lo meno, e non se voglio continuare ad essere il tuo avvocato, quella sera molti di noi non hanno capito cosa stesse succedendo, e ancora oggi alcuni di...noi...non afferrano bene cosa succeda, ma sappi che farti riprendere l'Accademia è uno dei traguardi che vorrei raggiungere. - disse, dopo alcuni momenti di silenzio, quando pensò che Amrita si fosse ripresa del tutto
    - Mi dispiace, anche se so che qualsiasi parola che posso dirti non potrebbe esserti di conforto ma una cosa voglio dirtela. Ti tirerò fuori da questa situazione, te lo posso assicurare, io non perdo mai. -
    disse, sorridendo con aria sicura. Qualcuno bussò alla porta facendola girare con aria stizzita. L'auror che prima l'aveva guidata in quella stanza fece capolino e fece per parlare
    - Non abbiamo finito. - lo interruppe, con tono totalmente diverso, tanto freddo da fargli capire che non avrebbe dovuto più interromperla e quando uscì la sua attenzione tornò sulla ex-auror
    - Ho letto nel tuo fascicolo che ti sei rifiutata di attaccare il tuo addestratore. Ti ricordi perchè? Cosa hai provato o cosa ti ha bloccato? -




    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
  6. Amrita Johnson
     
    .

    User deleted


    tumblr_lumm0ovJDO1qaknqno1_500



    * Amrita Johnson *
    Ti rialzerai, questa volta, piccola guerriera?




    << ...Ma sappi che farti riprendere l'Accademia è uno dei traguardi che vorrei raggiungere. >>
    Alzò lo sguardo, colpita da quella frase.
    Finora le avevano offerto solo discorsi campati in aria, al più la concreta possibilità di tornare a casa...libera, ma...con una fedina sporca che l'avrebbe tagliata fuori per sempre dal futuro per il quale aveva studiato...e lottato, fin da quando aveva sedici anni, fin dalla decisione di tentare l'Accademia.
    Quella donna invece...stava dimostrando di aver capito davvero cosa fosse per Amrita quella prigionia, quale fine del processo sarebbe stata per lei la sola accettabile.
    Perché non poteva accettare altra forma di difesa se non quella che potesse almeno darle voce, darle la possibilità di difendersi personalmente, di sapere come si stesse muovendo il suo avvocato e di come l'avrebbe presentata al giudice.
    Non avrebbe accettato una resa che la infamasse e questo finora soltanto quella donna sembrava averlo capito.
    Si controllò per non cedere alle lacrime, mentre annuiva grata e di nuovo radunava le idee per risponderle, quando l'altra ebbe liquidato il suo secondino e le ebbe restituito tutta l'attenzione.
    << Ho letto nel tuo fascicolo che ti sei rifiutata di attaccare il tuo addestratore. Ti ricordi perché? Cosa hai provato o cosa ti ha bloccato? >>
    << Avevo piena fiducia in lui...e ce l'ho ancora. Non...non riesco a credere a tutto quello che dicono su Thornton. Mi ha dimostrato sempre con il suo comportamento quello che deve venire prima di tutto il resto, per un Auror: la difesa di chi non può proteggersi da solo. E lui stava facendo questo, come ho cercato di farlo io. In quei momenti non ho più ascoltato altri ordini perché stavo mettendo in pratica quello che mi era stato insegnato. Proteggere quei ragazzini, senza chiedermi quale importanza avessero le loro famiglie. E so...lo so, che lui si stava smaterializzando con loro per metterli in salvo. >>
    Il ricordo era nitido, in ogni suo istante...come i fotogrammi di una pellicola. Ogni voce, ogni espressione...e non solo quelle di Patrick...quelle le erano entrate dentro, per torturarla ogni notte...ma senza più rabbia da parte sua. Non poteva provare rancore verso di lui, perché era sempre stato se stesso...era sempre stato chiaro, fin dall'inizio...fino alla fine.


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Amrita Johnson - 14/9/2013, 10:44
     
    .
  7. Potterhead †
     
    .

    User deleted




    tumblr_inline_mo7kkmfaPj1qz4rgp

    Abigail Elle Spencer * Scheda * Avvocato




    * Accademia Auror * 12.05.2009 *

    Con scioltezza annotò il nome dell'uomo su un angolo di foglio che spuntava da una cartellina, avrebbe fatto delle ricerche, ma gia sapeva che non l'avrebbe di certo trovato. Ciò che era successo quella sera aveva spinto molti a fuggire e a entrare a far parte delle schiere dei reietti e Abbie era sicura che fra di loro ci fosse anche lui, e non perchè aveva qualche strano genere di intuito o sensazione, semplicemente perchè la sua foto segnaletica era stata attaccata alla parete del suo ufficio tempo prima insieme a quella di molti altri che, secondo il Ministero, si nascondevano da qualche parte nella Londra Babbana. Ascoltò con immancabile attenzione le parole della ragazza e osservando la sua espressione capì che aveva colto nel segno quando le aveva promesso che le avrebbe fatto finire l'accademia; dopotutto lo sapeva cosa voleva dire sopratutto per una ragazza indipendente concludere gli studi e avere il lavoro dei propri sogni. Amrita sarebbe diventata un Auror, punto. Non c'erano alternative, Abigail non le vedeva, come sempre, per lei non esistevano patteggiamenti, solo vittorie. Dalle sue parole era chiaro che cosa l'aveva distolta dai suoi ordini, provava per il suo addestratore un affetto e una fiducia profondi, che le avevano per un attimo schiarito le idee, altre idee, confondendola e bloccandole i sensi. Non sapeva che cosa le avessero detto di lui, ma poteva ben immaginarlo, tuttavia l'avvocato non credeva più da qualche tempo alle parole che uscivano dalla bocca di certi soggetti, quindi immaginò che la ragazza facesse bene a rimanere nelle proprie convinzioni.
    - Ti credo Amrita, sono convinta che voi stesse facendo il vostro lavoro, ma ora come ora dobbiamo concentrarci su di te. Avrò bisogno di tutta la tua collaborazione. Non devi parlare con nessuno, se non con me, non devi confidarti con nessuno, non rispondere a nessuna domanda ti venga fatta, capito? Se qualcuno vuole parlarti, mandalo da me. Faranno di tutto per trovare prove contro la tua causa, e ben presto questa storia uscirà da qui e loro cercheranno di portare l'opinione pubblica dalla propria parte. Lo so che puo non importarti in questo momento del giudizio altrui, ma la voce del popolo è essenziale in questo momento. -
    fece la donna, scrivendo frettolosamente qualcosa, stavolta nella pagina bianca di un quaderno rilegato in pelle, quindi tornò a posare lo sguardo sulla ragazza, come per assicuarsi che avesse recepito quelle informazioni, e le rivolse un sorriso
    - E sopratutto, fagli vedere che non hai perso la voglia di combattere. Hai qualche domanda da farmi? -
    chiese poi, lasciandole la parola, nel caso in cui avesse dubbi o richieste o semplicemente se avesse voluto dirle qualsiasi altra cosa.




    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Potterhead † - 12/9/2013, 19:11
     
    .
  8. Amrita Johnson
     
    .

    User deleted


    tumblr_lumm0ovJDO1qaknqno1_500



    * Amrita Johnson *
    Ti rialzerai, questa volta, piccola guerriera?




    Ricordò anche in quel momento il panico di quei momenti. Era stato quello a divorarsi il tempo utile per ragionare, quando lei cercava solo di fare la cosa giusta con gli strumenti che le aveva dato proprio Thornton.
    Non era sicuramente ancora pronta per affrontare una situazione del genere, nessuna delle unità come lei ancora in pieno addestramento lo era. Avevano capito tutti subito, e con loro Auror molto più grandi di loro, che stava accadendo qualcosa di terribile e mai affrontato finora.
    Aveva letto orrore nello sguardo di Patrick quasi quanto sapeva se ne potesse leggere nel proprio.
    Ma proprio quel ricordo le confermò una volta di più di aver preso la decisione giusta di non attaccarlo. Non aveva ancora il distintivo e forse a questo punto non lo avrebbe potuto più ottenere, ma era sicura che quell'ordine ricevuto non fosse giusto.
    Colpire Thornton per fermarlo, impedirgli di portare via quei ragazzini, non sarebbe stato quello il compito al quale lui e gli altri superiori l'avevano addestrata. Poteva essere cambiato molto, in pochissimo tempo, ma questo no...
    Non doveva continuare a pensare a lui, le faceva solo male, troppo male. Fu grata alla sua legale, che riprese la parola, riportandola al presente.
    << Avrò bisogno di tutta la tua collaborazione. Non devi parlare con nessuno, se non con me, non devi confidarti con nessuno, non rispondere a nessuna domanda ti venga fatta, capito? >>
    Annuì, sentendo tornare la calma. << Sì, ho capito. >>
    << Faranno di tutto per trovare prove contro la tua causa, e ben presto questa storia uscirà da qui e loro cercheranno di portare l'opinione pubblica dalla propria parte. Lo so che può non importarti in questo momento del giudizio altrui, ma la voce del popolo è essenziale in questo momento. >>
    I movimenti con cui stava riordinando le carte del fascicolo e i suoi appunti le trasmisero calma. Così come il suo sorriso.
    << E sopratutto, fagli vedere che non hai perso la voglia di combattere. Hai qualche domanda da farmi? >>
    << Cosa dicono di me? Fuori...cosa dicono? >>
    Parvati doveva sapere che lei non aveva tradito la sua stima. Che stava facendo la cosa giusta, per quanto dicesse l'opinione pubblica. E a costo di rischiare un nuovo cedimento, aveva bisogno di fare i conti anche con questa realtà.


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Amrita Johnson - 17/9/2013, 21:48
     
    .
  9. Potterhead †
     
    .

    User deleted




    tumblr_inline_mo7kkmfaPj1qz4rgp

    Abigail Elle Spencer * Scheda * Avvocato




    * Accademia Auror * 12.05.2009 *


    La ragazza si perse nei suoi pensieri, era più che comprensibile che avesse ancora molto da pensare e su cui ragionare, la sua situazione non era disperata come tutti potevano pensare, ma era logico che lei si sentisse in trappola. Dopotutto probabilmente era proprio quello che volevano farle provare. Aveva gia visto il Ministero comportarsi così, tendevano a isolare coloro contro cui si accanivano, a isolarli dal resto della società, fin quando questa finiva per dimenticarsi totalmente della loro esistenza. Ed erano talmente tanto discreti nel farlo che la vittima spesso non si rendeva nemmeno conto di ciò che stava per accadere. Purtroppo Abigail non aveva avuto molto tempo per indagare in giro su questo caso, era relativamene poco che ne aveva preso il controllo, tuttavia aveva passato del tempo al Ministero ultimamente e facendo finta di nulla aveva captato qualche voce. Alcuni dicevano che alla fine l'avrebbero condannata, altri sembravano essere meno severi, ma tuttavia più timorosi di esprimersi. Ma ovviamente a lei non sarebbe interessato cosa dicevano al Ministero, a lei interessava la gente, come ad Abbie daltronde, i suoi amici, i suoi familiari. Annuì consapevole del fatto che la ex studentessa dell'Accademia avrebbe seguito alla lettera i suoi consigli. Tuttavia aveva scambiato alcune lettere con certi suoi compagni, non appena aveva avuto quei documenti in mano; alcuni non avevano risposto, forse per paura di esporsi, altri sembravano confusi e disorientati da ciò che era successo, ma tuttavia sembravano ritenere che la giovane Amrita meritevole di tutela. Per loro doveva avere una chance di proteggersi poichè stava facendo il suo lavoro. Quelle lettere erano andate distrutte, non avrebbe potuto lasciare alcuna traccia o li avrebbe messi nei guai
    - Beh non ho parlato con molte persone, devi sapere che ho preso il caso da poco tempo, ho cercato di parlare con dei tuoi compagni di corso e alcuni sembrano pensare che tu abbia avuto i tuoi motivi...Ovviamente non posso rivelarti i loro nomi, ma sappi che non sei sola. -
    le disse prendendole la mano e stringendola, come ad infonderle coraggio, quindi abbassò la voce e si sporse ancora verso di lei, continuando a parlare
    - Molti hanno paura a parlare, e alcuni non sono repribili, poichè tra le schiere dei rejetti, e quelle voci ci sarebbero servite, ma non ti preoccupare, non ti hanno dimenticata. -
    sorrise facendole l'occhiolino, tornando a raddrizzarsi con la schiena e schiarendosi la voce
    - L'importante ora è che tu stia bene, che ti tenga in forze e sopratutto che non smetta di esercitarti nella magia. -


    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
  10. Amrita Johnson
     
    .

    User deleted


    tumblr_lumm0ovJDO1qaknqno1_500



    * Amrita Johnson *
    Ti rialzerai, questa volta, piccola guerriera?




    <<... ho cercato di parlare con dei tuoi compagni di corso e alcuni sembrano pensare che tu abbia avuto i tuoi motivi...Ovviamente non posso rivelarti i loro nomi, ma sappi che non sei sola. >>
    Amrita riuscì finalmente a sorridere, illuminata da una speranza che le sembrava più concreta. Accettò il contatto con la mano della donna e annuì, la mente che inevitabilmente si spingeva verso il passato, a cercare di capire quali dei suoi colleghi di corso avesse quel briciolo di fiducia in lei che in quel momento divenne così importante.
    << Molti hanno paura a parlare, e alcuni non sono reperibili, poiché tra le schiere dei reietti, e quelle voci ci sarebbero servite, ma non ti preoccupare, non ti hanno dimenticata. >>
    Thornton...Patrick. Era quasi sicuro, secondo le due secondine di cui Amrita aveva colto delle conversazioni, che lui fosse ormai un reietto. Sapeva che poteva trattarsi di una cosa studiata per farle credere di aver colto qualcosa di importante dall'esterno, oppure per spingerla in qualche modo a reagire. Lei si era controllata e non aveva fatto trasparire di aver sentito quelle voci, aveva tenuto per sé i pensieri che avevano innescato in lei.
    Se Patrick era veramente rifugiato insieme ai reietti...cosa doveva pensare di lui? Aveva davvero sbagliato a fidarsi di lui? Era davvero sempre stato un fuorilegge?
    Non avrebbe mai creduto possibile che fosse una persona crudele come l'opinione pubblica riteneva i seguaci di Silente. Non aveva mai sbagliato nel dare fiducia alle persone e Thornton era stato una delle persone che più in passato avevano dimostrato di meritarla.
    Sicura che il tuo fosse semplice istinto? Ora devi pensare solo a scagionare te stessa.
    Con lui era finita. Lui aveva deciso così e tu sai che era comunque la decisione giusta, su voi due.

    << L'importante ora è che tu stia bene, che ti tenga in forze e sopratutto che non smetta di esercitarti nella magia. >>
    Annuì. << Lo sto facendo. Non mi arrenderò, promesso. Ancora grazie, avvocato...>> Si morse il labbro inferiore. << Non mi butterò più giù, promesso. >>


    Role code by Ellenroh Carrow



    Edited by Amrita Johnson - 6/10/2013, 20:55
     
    .
  11. Potterhead †
     
    .

    User deleted




    tumblr_inline_mo7kkmfaPj1qz4rgp

    Abigail Elle Spencer * Scheda * Avvocato




    * Accademia Auror * 12.05.2009 *


    Sorrisi a mia volta incoraggiata, amavo avere clienti con quella forza d'animo, mi spingeva ad andare avanti, a cercare soluzioni, cosa che ormai non succedeva più perchè i clienti che il Ministero mi affibbiava erano da considerarsi innocenti anche oltre la prova contraria, quindi ostentavano una sicurezza e una passività a dir poco irritanti. Sorrisi alla ragazza e decisi che era meglio non rivelare più nulla, anche perchè il suo lavoro effettivamente era appena iniziato e doveva ancora schiarirsi le idee.
    - Dunque, ora inizia la parte noiosa, ma obbligatoria...Dovresti firmare alcune carte per me. Quella per darmi il consenso di difenderti ovviamente... - cominciò, prendendo la sua ventiquattrore e iniziando a tirare fuori dei fogli disponendoli con cura di fronte a lei - ...queste sono per consentirmi di controllare i tuoi fascicoli qui all'Accademia e copiare tutto in modo che non possa essere manomesso, questi per far si che la prossima volta l'incontro tra noi due possa avvenire in un altro posto, dato che è nei tuoi diritti. Non possiamo parlare liberamente qua, ci serve un po più di privacy. - sospirò, guardandosi intorno. La stanza era vuota ma era più che certa che avessero sentito la maggior parte dei loro discorsi, per lo meno quelli fatti a voce normale. Aveva sperato fino all'ultimo che non si sarebbero intromessi, per lo meno gli Auror, dato che si trattava di una loro collega, ma non poteva averne la chiara certezza, quindi aveva pensato fosse giusto prendere delle precauzioni per gli incontri successivi. Spostò dal proprio grembo la ventiquattrore posandola a terra e tornò a osservare la ragazzo, spingendo verso di lei penna e calamaio
    - Leggi pure, prenditi tutto il tempo che ti serve e se c'è qualcosa che non ti è chiaro chiedi pure. - fece, indicando i fogli e come giusto che fosse aspettando che la giovane leggesse quei pochi fogli. Avrebbe spinto per poterla incontrare a casa propria, o almeno in ufficio, li avrebbe potuto fare di testa propria.


    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
  12. Amrita Johnson
     
    .

    User deleted


    tumblr_lumm0ovJDO1qaknqno1_500



    * Amrita Johnson *
    Ti rialzerai, questa volta, piccola guerriera?




    Mi credi?
    Tu credi in quello che ti sto dicendo?
    Nei sogni continuava a chiederlo, scrutando il viso in penombra della persona di fronte a lei, all'altro lato del tavolo.
    Era un volto di cui non riusciva a definire alcun lineamento. A volte sembrava essere il viso di suo padre, altre volte era quello di Parvati...
    A volte era quello di Patrick.
    Affrontò come poté la pelle d'oca che la raggiunse in quel momento, nel ricordo dell'ultimo incubo.
    Annuì e si avvicinò i fogli che la strega le allungava.
    Ascoltando le parole che spiegavano l'utilità di ciascuno di quei moduli, si scoprì a sperare che potesse esserci davvero quella privacy che avrebbero dovuto garantire alla donna nello svolgere il suo lavoro...e a lei come assistita.
    A volta aveva davvero la sensazione di non dover farsi udire da nessuno, di dover trattenere ogni pensiero dentro di sé.
    Di chi poteva davvero fidarsi?
    Spesso aveva seri dubbi di potersi fidare serenamente della sua stessa mente!
    Si schiarì la voce, mentre cercava di costringersi a leggere i contenuti di quei documenti come la sua nuova legale stava suggerendo. << Io...Posso chiamarla in qualunque momento mi venga chiesto di rispondere a delle domande? E' dura...mantenersi sempre all'erta. >> Si avvicinò alla donna, abbassando la voce. Aveva poco tempo, pochissimo prima che la guardia che sicuramente stava continuando a seguire il colloquio le vietasse di tenere quel tono sussurrato. Doveva essere rapida nel far capire cosa temeva più di tutto. << Spesso è Thomas la persona con cui posso duellare, in palestra. Ho sempre il timore che da un istante all'altro quell'allenamento diventi un interrogato- >>
    << Voce alta! >> intimò il mago dal corridoio.


    Role code by Ellenroh Carrow

     
    .
11 replies since 7/9/2013, 16:10   117 views
  Share  
.