A safe-home for the past

Fleur/Patrick/Bill

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  1. Fleur Weasley
     
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    * Fleur Weasley * Ordine della Fenice *




    * Città sotterranea * 10 Novembre *

    Era stata una delle giornate peggiori da quando si trovavano nella città sotterranea, una di quelle in cui il labirinto di corridoi che pure salvava loro la vita, le era apparso come una copia anche più angosciante di quello che aveva affrontato nel Torneo TreMaghi. Non aveva mai sofferto particolarmente di claustrofobia, ma l'attesa di quei giorni per una risposta ai suoi patronus l'aveva sfinita.
    Si era chiesta tante cose, Fleur, prima fra tutte se non si stesse illudendo davvero troppo. Nessuno osava dirlo a voce alta, nessuno osava esprimere la speranza di poter ristabilire contatti e chiedere aiuto più che con qualche frase...come se dare voce a questa speranza, in una situazione come quella che vivevano ormai da mesi, fosse diventato troppo rischioso.
    La presenza di Bill era sempre - lo sarebbe sempre stata - una delle sue colonne portanti e quel giorno le era mancato più che mai, anche se si erano potuti incontrare in diversi momenti avevano avuto molto da fare. Immaginava che fossero mancati entrambi ai ragazzi, soprattutto visto quello che avevano compreso sul rapporto tra lei e Bill, sul fatto che le cose sarebbero cambiate profondamente nella loro famiglia.
    Bill aveva trovato lei e Vick nella cucina, prima che Patrick entrasse e dicesse di Hope.
    << Hope a été blessé?? >>
    << Zia Hope?! Come sta? >>
    Lei e Vick erano scattate in piedi praticamente insieme e Fleur aveva guardato male Bill, chiedendosi se pensava di dirglielo, ma aveva dovuto convenire che tutto era successo in pochi minuti, tanto è vero che una imbronciatissima Vick stava ora dando il bacio della buonanotte a Bill - << Notte, tesoro. Hope starà bene, più tardi vengo a spiegarti tutto >> le disse lui, baciandole la fronte - e poi a Patrick, incrociandolo sulla porta.
    << Voglio che mi diciate tutto, quando sarò andata a metterli a letto. Bill...>> Gli voltò il viso. << Mi vedreste arrabbiata come non mai, sappilo...>>
    << D'accordo. >>
    << Ou est Hope? In quale stanza dorme? >>
    Ma che diavolo era successo?
    Le mancava il respiro al pensiero che Hope avesse rischiato la cattura o peggio. Avrebbe voluto poter correre da lei, ma volle fidarsi di Bill e Patrick e attendere. Già stava programmando comunque di andare lei a dare il cambio a Gawain, non appena le avessero spiegato.
    Quasi una mezz'ora dopo, entrava nella stanza dove stampavano i volantini che erano ora il Cavillo, dopo aver finalmente visto i tre figli, Fred e Roxy addormentati.
    << Bien, je veux tout savoir >> disse chiudendosi alle spalle la porta e sedendo al tavolo con Bill e Patrick, accanto alla pressa dove l'inchiostro magico era ancora caldo, la traccia dell'incantesimo copiativo altrettanto. << Le squadre sono arrivate a lei? >>


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    Edited by Fleur Weasley - 19/8/2013, 21:01
     
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  2. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *




    Si rendeva conto di avere lo sguardo teso e stanco, ma ben vigile di Patrick su di lui, dal momento in cui aveva dovuto dirgli cosa aveva visto nella memoria di Hope, da quando aveva dovuto confermare i loro sospetti e...rincarare con le peggiori notizie che ci si potesse aspettare. Stupiva se stesso per non aver spaccato davvero qualcosa - una sedia, o il tavolo a cui si trovavano - ma era riuscito a stare calmo.
    Si sentiva più precisamente con le mani legate, perché la ragione capiva che non si poteva liberare quello sfogo che avrebbe messo nei guai ancora di più tutti loro. Non solo Hope, tutti loro.
    Si voltarono tutti e due verso Fleur, che richiudeva la porta della stanza e sedeva al tavolo davanti a Patrick.
    << Bien, je veux tout savoir ... Le squadre sono arrivate a lei? >>
    << I Lestrange...sono arrivati a lei. >>
    Bill non si era mai visto particolarmente pacifista, semplicemente aveva trovato nel far parte dell'Ordine e nel seguire Silente e i gli altri adulti entrati per primi una motivazione e le guide per andare avanti lungo la strada giusta, per controllare la rabbia che aveva sempre provato con la responsabilità. Ciò che andava fatto non era vivere di istinti come si comportavano i Mangiamorte o quelli che li avrebbero uccisi a sangue freddo.
    Quella sera però...stava davvero sperimentando come ci si sentisse a desiderare di vederne morire uno tra le sofferenze più atroci. Uno che forse aveva già spezzato le vite dei suoi fratelli. Uno che si divertiva con la mente altrui in quel modo.
    Sentì il contatto con la spalla di Fleur, che si spostava accanto a lui e gli prendeva le mani unite davanti alla bocca.
    << Bill...Cosa le è successo? >> La sentì rivolgersi a Patrick. << Cos'hai dovuto fare con Hope? Anche tu...non ti ho mai visto così...>>
    << Hanno cambiato il modo di giocare, i bastardi...>> mormorò, stendendo le braccia prima puntate sui gomiti, stringendo lui le mani della moglie. << E noi che continuiamo a giocare corretto. Sempre...sempre dalla parte giusta...>>
    Un solo pensiero - quello di Fleur e dei ragazzi, di tutti quelli che avevano bisogno di calma e di speranza - gli stava impedendo di andare davvero in superficie a mettersi sulle tracce di quel figlio di. << Se continua così ci faremo stanare davvero come topolini. >>


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    Edited by Gawain Robards - 31/5/2014, 20:56
     
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  3. Thornton‚
     
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    Ero rimasto a lungo a guardare Bill da quando eravamo andati dal cavillo, era difficile rimanere calmo, ma avevo bisogno di sbollire. Presto sarei dovuto andare in superficie per andare a fare una rincognizione a whitechapel e se non mi calmavo avrei dato ancora più nell'occhio. Ero rimasto lì come immerso nei miei pensieri come una statua di cera, per poi trasalire quando Fleur era entrata nella stanza. Alla sua domanda la guardai cercando le parole giuste, per non urtare la sensibilità di Fleur, in quanto donna e madre di figli.
    Un oblivion dissi sperando che quella sensazione di sensi di colpa del non averle insegnato l'occlumanzia diminuissero almeno un pò, anche se sapevo benissimo che Hope non era affatto portata.
    Uno dei due Lestrange ha deciso di.. approfittarne. Hope è una bella donna, avvenente, probabilmente da quando era stata rapita la prima volta lui l'ha puntata in qualche modo e.. quando ha capito che Rodger non poteva dargli le notizie che cercava, ha preso delle.. notizie dalla sua testa e l'ha reso come i Paciock. Poi è passato a Hope e ci ha giocato come i più vili dei mascalzoni.. Ah, già prima che me ne dimentichi. Non menzionate più Gary in sua presenza perchè è stato adottato e.. come consigliato ora lei non lo ricorda più, fino a che la sua memoria non viene opportunatamente stimolata da Gary stesso sospirai appena
     
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  4. Fleur Weasley
     
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    * Fleur Weasley * Ordine della Fenice *




    Ascoltò quelle parole che - sapeva - Patrick non avrebbe mai voluto dover dire. Ascoltò con le mani davanti alla bocca, lacrime che iniziavano a scorrere mentre una parte di lei...lo riconosceva...sarebbe stata pronta a giurare che si trattasse di un incubo, che tutto potesse sfumare al risveglio.
    Invece non lo era.
    Hope e Rodger...e Gary...erano l'ennesima famiglia distrutta dalla follia di quei...
    Strinse la mano di Bill, sopra al tavolo, tenendola con tutto l'amore che poteva, che le restava ancora da dare. Perché avevano conosciuto insieme Rodger, lo avevano presentato loro a Hope. E per anni erano stati due coppie affiatate, i loro bambini a giocare spesso insieme, ovunque loro si incontrassero...l'ultima volta appena due settimane prima del Capodanno maledetto.
    Quando Bill le aveva dovuto spiegare quello che era successo a Hope...non c'era stato giorno che Fleur non si svegliasse pregando che la lasciassero andare, sentendosi in colpa per l'essere relativamente al sicuro, rispetto alla situazione che aveva vissuto Hope come ostaggio per quei primi giorni...e che aveva dovuto vivere nel tornare da Rodger e trovarlo cambiato...
    Quanto cambiato, ne avevano avuto la prova quando infine Hope li aveva ricontattati, iniziando ad aiutarli a volte scendendo nelle catacombe. Avevano recuperato la loro amicizia poco a poco poi con sempre maggiore slancio, fino al nascere del disagio da parte di Hope, quando si era resa conto che i suoi sentimenti per Bill non erano cambiati negli anni. Fleur aveva dovuto accettare quel contraccolpo alla loro amicizia, aveva potuto soltanto constatare come il destino stesse mettendo alla prova la sua famiglia nel modo più contorto.
    Non avrebbe mai potuto prendersela con Bill o con Hope... e non solo perché erano stati corretti, ma soprattutto perché la crisi con Bill era nata molto tempo prima di quella situazione di emergenza, che certo non aiutava.
    A Fleur erano venuti a mancare punti di riferimento che stava cercando di ricostruire, come a tutti. Era questo il dolore più grande, era in questo modo che quei bastardi stavano distruggendo le loro vite.
    Ognuno di loro, in quella stanza, ognuno dei reietti della città sotterranea stava vedendo crollare un pezzo più o meno esteso di sé: la famiglia, il passato...ogni pilastro.
    Non trovò le parole, qualsiasi cosa avesse potuto uscire dalle proprie labbra, le sembrava stupida, inutile.
    Coprì con la mano libera anche l'avambraccio di Patrick, senza riuscire a dire nulla per lungo tempo.
    Poi si asciugò le lacrime, guardandoli. << Avete fatto la scelta giusta. Ora saremo noi la famiglia di Hope. >>
    Non sarebbe stato facile, non sarebbe stato naturale...all'inizio. Ma erano adulti e gli imbarazzi e i disagi dovevano saperli superare. << Adesso abbiamo la prova che i sensi di colpa ci consegnano al loro piano. Bill, mon coeur, non possiamo essere diversi da come siamo. Lestrange non aspetta altro che i nostri dilemmi di coscienza, per usarli. >>
    Guardò Patrick. << Dico bene? >> gli chiese, grata per tutto quello che aveva sempre fatto come amico soprattutto per Bill, ma anche per tutti loro.


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    Edited by B.Weasley - 4/9/2013, 22:54
     
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  5. Thornton‚
     
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    Avevo visto Hope in una debolezza che speravamo tutti, me ne rendevo conto ogni minuto che passava che non le avevamo augurato. Era entrata nella nostra vita in punta di piedi, quasi non si faceva notare. Si era fatta vedere allegra e qualche volta l'avevamo vista piangere molto. Avevamo visto quando si era resa conto che i suoi sentimenti per Bill non erano cambiati e aveva cercato di fare un passo indietro, ma in qualche modo eravamo rimasti sempre uniti. Sapevo che Hope che si era convinta di aver accantonato quei sentimenti, non poteva fare più fare niente per soffoca e ti senti male e ti viene da urlare perché non poteva, non poteva fare niente. Paradossalmente persino nel matrimonio con Rodger, fatto d'amore solo nei primi mesi e poi sposato solo perchè incinta del piccolo Gary, non era riuscita a fare a meno di cercare Bill per non dover smettere di sentire la sua voce, non poteva non trovare una scusa per vederlo, ma quando era sposata era più facile, perchè il senso di colpa era sempre all'erta. Solo che se ne era resa conto davvero lì sotto, tra noi, quando la loro complicità era tornata ben presente. Ora che era sdraiata in quel letto, non poteva fare più niente, che forse era l’unico modo per tornare a respirare, a vedere, a vivere era ricominciare da sè stessa, senza i ricordi più dolorosi del marito, che risultava morto per averla difesa mentre ci raggiungeva per dargli un ultimo atto d'eroismo. Senza suo figlio, perduto nell'Inghilterra magica, solo noi. Eco di una vita che avrebbe cercato di rinventarsi da capo.
    «Credo che è stata una fortuna che ci siamo noi. Noi qui presenti e Gawain e la sua famiglia. La nostra presenza come le ha fatto bene prima, l'aiuterà anche ora.» sospirai stringendo il bicchiere tra le mie mani, per poi decidere di lasciare andare la presa quando Fleur aveva poggiato la sua mano sul mio braccio.
    «Si, credo che tu abbia ragione » dissi guardandola, avrei voluto fare di più per ogni persona lì dentro, ma avrei inventato qualcosa per farlo.
     
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  6. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *




    Lo sguardo di ognuno di loro lottava ogni giorno, ogni momento, per non appesantirsi di tutto quel dolore che vedevano in giro, di tutto ciò che i ragazzi non meritavano di subire.
    Resistevano solo per loro. Fleur e lui...George e Angelina, Percy, Gawain, Patrick, Hope... per i loro figli, per i nipoti, per tutti i ragazzi delle catacombe. Se c'erano ancora motivi per conservare la correttezza, pur nella lotta, finora erano stati proprio gli sguardi dei figli e di tutti quei ragazzi. In quei momenti però...beh, ogni proposito di lotta con tutti i crismi della correttezza si scontrava con quell'ira devastante che gli stava divorando le pareti dello stomaco. Quella rabbia che gli faceva desiderare di essere solo perla sfogare...o in altro senso di trovarsi con qualcuno che - a differenza di lui, Patrick... Fleur o gli altri adulti che vivevano lì sotto - potesse mettere da parte le esigenze di auto controllo e quindi potesse accogliere ogni lato di questo sfogo, anche quello più oscuro.
    << ...non possiamo essere diversi da come siamo. Lestrange non aspetta altro che i nostri dilemmi di coscienza, per usarli. >>
    Non aveva mai, mai biasimato George, o Charlie, così simili nel loro modo di gestire quel tipo di rabbia...anzi a volte li aveva quasi invidiati. Doveva saperlo bene Fleur, doveva aver capito cosa gli stesse passando per la testa in quei momenti, per avergli detto quelle parole...Le poche aspre discussioni avute con lei erano nate proprio per questo, per come riuscisse ad irritarlo - uno dei pochi atteggiamenti di Fleur che lo irritassero...si contavano sulle dita di una mano...era proprio questo - la sua capacità di farlo riflettere mostrandogli quanto lo capisse...ma anche quanto sapesse dargli sui piatti di una bilancia i due lati opposti del ragionamento.
    Inspirò a fondo. << Lo so, aspetta di vederci reagire...>>
    Non voleva essere così presuntuoso da pensare che Lestrange volesse arrivare a lui...Forse nemmeno sapeva quali fossero le persone che come lui coordinavano un po' le cose lì nelle catacombe. Certo l'Ordine...come la città sotterranea, non si potevano permettere di avere un unico Capo. Stavano tutti sopravvivendo perché si stavano aiutando a vicenda.
    << Ma quanto pensate potremo durare...se continuiamo in questo modo, mentre la Psicolopolizia usa le menti altrui come ha fatto a Hope? >> chiese con tutta la sincerità che potevan rivelare la sua voce e il suo sguardo. << Di questo passo non oso pensare cosa possano arrivare a fare...>>


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    Edited by B.Weasley - 29/3/2014, 21:30
     
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  7. Thornton‚
     
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    Stavo iniziando ad essere stanco, stanco di tutto. Stanco per via degli strascichi che fare l'oblivion mi aveva dato, stanco perchè mi stavo torturando mentalmente nella ricerca di una soluzione, un modo per non caricare Bill, Fleur e poi tutte le altre persone che di sicuro avrebbero chiesto. Si, perchè avrebbero fatto mille domande tutte logiche e legittime, sul cosa era successo a Hope, cosa avremmo potuto fare per difenderci e via dicendo. Di sicuro la vita doveva andare avanti, dovevamo tenerci occupati, rimanere quanto più uniti possibile, non lasciarci andare ora. Li ascoltavo parlare e conoscevo Lestrange, conoscevo come pensava, come rifletteva, l'avevo interrogato per un periodo, avevo cercato di sondargli il pensiero e avevamo una sorta di conto aperto. Sapevo che se mi avessero trovato e da una parte non mi aspettavo niente di meglio, perchè volevo chiedere la partita, Rabastan mi avrebbe voluto per lui e l'agonia sarebbe stata lenta ed inesorabile. Avrei pregato di morire, perchè sarebbe stato un lusso, ma quella tortura sarebbe potuta andare avanti per decenni se solo avesse voluto. Se il mio istinto di sopravvivenza non fosse stato così alto, probabilmente, l'avrei fronteggiato per un onesto duello, faccia a faccia.
    aspetta noi due Bill, ma impedirò che lo faccia a tutti i costi pensai mesto, prima di aggiungere con un sussurro.
    «Credo e spero che Hope sia un caso isolato» deglutii, impaurendomi quasi di quel pensiero «nel senso che.. permettetemi di essere brutalmente sincero. Non credo che abbia scelto a caso Rodger e Hope.» e li guardai entrambi.
     
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  8. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *




    Era un orrore che sembrava senza fine.
    Un orrore che stava per prendersi Hope, come si era preso Fred, Ron, Hermione...aveva spento lo sguardo di George rendendolo vitale ormai solo quando vedeva la possibilità di trovare una sua vendetta, o uno sfogo alla rabbia.
    Era un orrore che voleva spegnere lo sguardo di tutti loro, fino all'ultimo bambino.
    Rimasto immobili per lunghissimi istanti, i palmi premuti sugli occhi, mentre Fleur gli stava accanto paziente, passando la sua mano calda sulle spalle e sulla schiena, massaggiandogli i riccioli dietro la nuca, Bill si concesse un ringhio...nemmeno lontanamente capace di sfogare anche solo un poco della sua rabbia.
    Poi li guardò, trovando la forza nei loro sguardi.
    << D'accordo. >> Annuì. << Patrick, hai bisogni d riposare almeno una notte senza sosta. Forse anche di più. Dirò a Gawain di fare i turni insieme a me. Prendi qualcosa per chiudere occhio... >>
    Non avrebbe accettato no da lui e anche Fleur annuì, della stessa idea.
    << Grazie, Patrick. >> gli disse, assicurandosi che comprendesse tutti i motivi per i quali lo stava ringraziando.


    Role code by Ellenroh Carrow

     
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  9. Thornton‚
     
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    Mi ero ammutolito cercando di dirgli che non avevo la minima intenzione di andare a dormire, ma il mio corpo sta lanciando segnali chiari che avevo bisogno di dormire. Rimasì li in attesa, a guardarli senza commentare oltre, tuttavia guardare Bill riprendersi lo destò dal torpore che stava provando e che lentamente sempre con più insistenza mi invitava ad andare a letto. Forse era proprio la stanchezza che Bill aveva letto nel mio sguardo e mi disse categorico di andare a dormire.
    Grazie a voi. Buonanotte allora baciai la mano di Fleur e misi una mano sulla spalla di Bill. Decisi solo in quel momento di fare davvero come volevano, andai a prendere nell'armadietto dei medicinali una di quei sonniferi che Hope mi aveva prescritto tempo prima. Ne buttai giù un paio, sapendo che entro una mezz'ora al massimo sarei crollato e avrei sognato qualcosa. Mi trascinai giusto in tempo a letto, appoggiandomi al cuscino, dopo essermi cambiato frettolosamente che ero scivolato in un lungo sonno con sogni agitati, ma per la prima volta da tanto tempo, dormii circa dodici ore di fila.
     
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8 replies since 15/8/2013, 16:17   115 views
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