Oblivion: How to save a life

Bill-Hope-Patrick

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  1. Ehy Hope!
     
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    Se avevo imparato qualcosa in quesi in cui c'era il nuovo regime, quasi un anno ormai dato che era salito a gennaio ed eravamo arrivati a novembre era che se avevo qualcosa da nascondere beh, sarebbe stato scoperto immediatamente.
    Da quando ero stata contattata da Bill la prima volta, qualche giorno prima che venissi rilasciata ufficialmente e riportata a casa, erano successe molte cose. Insultata, vessata e costantemente sotto pressione, ma mi portava avanti quel bacio. Quel bacio che cercavo di proteggere, quel bacio che portavo ancora con me, ogni sensazione, ogni resispiro. La pelle calda di Bill, il suo profumo e le sensazioni che mi aveva portato solo con quello mi aveva fatto credere che per una volta fossi stata amata davvero e non un ripiego qualsiasi.
    Non so cosa avevano promesso a quel pazzo di Rodger durante la mia breve assenza, ma.. lui in quei mesi di matrimonio da quando ero tornata, beh era notevolmente cambiato. Molto cambiato. Non era più geloso, il che era doventato un punto a suo favore, ma era diventato ossessivo. Visionario, vedeva cose che non c'erano, nonchè aveva iniziato a vedere cose che non c'erano, tra cui aveva iniziato a dire che avevo un amante e voleva che gli dicessi chi fosse.. tant'è che aveva iniziato a seguirmi al mungo e avere delle pseudo spie. Peccato che non avevo un amante e che non era successo niente da quando avevo scambiato il bacio con Bill. Sapevo che era una cosa nostra e lui non aveva detto niente a nessuno come non avevo deciso di dire nulla perchè insomma. Era giusto così, era un momento nostro, niente di cui vantarsi. La mia vita era nelle sue mani.
    Avevo iniziato sempre più spesso ad andare tra i reietti a portare viveri, notizie da fuori, qualche volta a dispensare anche solo qualche sorriso. Tuttavia, un raro giorno di sole londinese, qualcosa era successo: ero stata riconosciuta dal ministero, additata come una che aiutava i reietti, nonchè li proteggeva ed aiutava, che aveva un'amante tra loro e che aveva detto tutti i nomi di chi aveva curato. Cosa non vera assolutamente.
    Poi era successo quello che era successo con Lestrange nel suo castello , così dopo che mi aveva fatto quello che aveva voluto, mi aveva.. liberata, ma a quale prezzo?
    Schiantata, inseguita da cacciatori e io ero come una sorta di lepre, cercando di difendermi per quanto la debolezza me lo permetteva, ero stanca davvero. Avrei dovuto ridare la chiave a Bill, dato che la clausola era che gliel'avessi riconsegnata quando fossi stata liberata dagli scagnozzi del ministero, ma alla fine era rimasta con me, per ricordare a tutti chi ero, era come una sorta di mio pass personale, per ricordare di chi ero amica e quella era un segno di fiducia. Perchè Bill si fidava di me.
    arrivata ad una porta che conoscevo e in cui ero arrancata a fatica, venni riconosciuta dalla a chiave che avevo al collo, i pali mi avevano fatto passare e io ero rotolata letteramente giù per quell'entrata secondaria, piuttosto mal ridotta e dolorante. Non portavo la bacchetta con me e gli schiantesimi mi avevano fatto tutt'altro che bene in effetti e quello che stavo facendo in quel momento.
    Sentii i ragazzi sopra che dicevano che mi avevano visto correre in un'altra direzione e io ero arrivata dove dovevo essere con aria stordita e mi guardai intorno: nonostante quel posto mi fosse quasi del tutto famigliare, quel ramo era una novità.
    Lasciata entrare, mi guardai attorno. Chiama Bill, per favore dissi a Patrick, mentre quello mi guardava stranito e chiedeva a qualcuno di prendersi cura di me, mentre vedevo il rosso correre verso di me.
     
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  2. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *
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    La loro comunità si era ingrandita, in soli cinque mesi avevano dovuto estendere i chilometri abitabili delle catacombe e renderli sempre più sicuri. Erano tanti coloro che avevano cercato rifugio in situazioni estreme, tanti quelli che avevano affidato ai reietti anche solo i loro figli, pur di salvare almeno loro, pur di dare loro anche solo qualche giorni in più, per poterli sapere al sicuro quando invece fossero stati catturati.
    Alcune famiglie si erano dovute dividere per avere possibilità in più di salvarsi...altre si erano smembrate per motivi ben diversi.
    Una di queste famiglie era quella di Hope, la sua situazione era peggiorata di molto negli ultimi dieci giorni. Aveva potuto soltanto comunicare che non sarebbe riuscita a portare subito loro le pozioni curative. Era una possibilità con la quale aveva fatto i conti fin dall'inizio, ripeteva loro, ma Bill e Fleur avevano paura che l'amica avrebbe dovuto pagare molto di più di quanto immaginava, anche pensando al peggio.
    Non aveva voluto dire loro quanto Rodger fosse cambiato...e quanto le desse il tormento, ma la luce spenta nei suoi occhi parlava per lei.
    Poi, cinque giorni prima, era venuto meno ogni contatto e cercare di non pensare al peggio era diventato sempre più difficile, l'attesa una tortura...visto che non avevano più modo di salire in superficie da una settimana e nemmeno George e le altre "Spie" erano riusciti a farsi sentire.
    Lui e i genitori di Hermione stavano parlando con uno dei padri di famiglia più disperati, denunciati dai loro stessi figli, quando uno dei ragazzini più grandi arrivò di corsa nella cucina del nucleo, il QG. Jade era di turno alla soglia nord, quella sotto Nocturn Alley.
    << La Dottoressa...è ferita >> riuscì a dire il biondino quando ebbe ripreso fiato a sufficienza dalla corsa che si era imposto.
    Si alzò di scatto, seguendolo, incalzato dal ragazzino che gli indicava la direzione.
    << E' un brutto taglio quello al fianco...>> disse Patrick, venendo verso di lui. << Bill...non so se sia il caso di spostarla o...>>
    << Chiama la signora Granger >> disse mentre già si chinava accanto a Hope, prendendole una mano e spingendola indietro con ferma decisione. Lei cercava di vedersi il fianco e Bill ebbe paura che fosse il segno che stava perdendo sensibilità.
    << Ehi...ehi...ci sei? Nome, dimmi il tuo nome. >>
    Per fortuna però si rese conto che era ancora vigile e che anzi da medico stava già iniziando a valutare le proprie ferite. Sospirò di sollievo, sorridendo nel vedere la chiave. << Avevi fretta di tornare a lavorare da noi? >> le chiese, sentendo la sua mano fredda e tremante di nervosismo.
    La signora Granger aveva già iniziato a guardarle il taglio più grande e quelli meno gravi su braccia e gambe.


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    Edited by B.Weasley - 13/8/2013, 20:45
     
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  3. Ehy Hope!
     
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    * Hope Taylor - L I N K alla S C H E D A *
    I spent a lot of time with you thinking I was second best, but you know what? I am good.




    Ero crollata sul pavimento su cui mi trovavo, le gambe avevano deciso che avevano corso troppo, che mi avevano tenuta troppo in piedi e che era ora che il pavimento mi tenesse tra le sue fredde braccia. In fondo mio corpo aveva lasciato correre via l'adrenalina, mostrandomi la gravità della situazione. Digrignavo i denti, dato che quella ferita faceva molto male e ad ogni respiro mi sentivo una grande fitta percorrere tutto il petto.
    B..Bill. chiamai sorridendo riconoscendolo, mentre cercai il suo volto con una mano che lui strinse, sorrisi quando mi aveva posto quella domanda su come mi chiamassi.Caine. Hope.dissi sussurrando, cercando di rimanere con lui, sorrisi deglutendo e ripetendo il mio nome Hope Caine. Stavo usando il mio cognome da nubile, sapevo che avrebbe capito che qualcosa di strano stava succedendo, ma avrei cercato di spiegargli tutto nel migliore dei modi.
    Digrignai i denti mentre la donna mi guardava le ferite. La prego, più piano! La prego. ad ogni lembo che alzava, ad ogni ferita che rivelava, mille e più spilli mi trafiggevano gambe e braccia, mentre la ferita più grande pulsava sempre di più.
    Bill, Bill.. io.. sono in pericolo. Rodger. sussurrai appena guardandolo Credo che... abbia.. ha.. mugugnai qualche supplica in direzione della signora Granger, prima di aggiungere Denunciato. Ho paura. cercai i suoi occhi. Guardai Patrick che si era avvicinato e gli avevo fatto prendere una foto dalla mia tasca, una foto dell'ultimo Natale passato a casa e si era messo ad avvisare sia le vedette che erano di sopra, sia chiunque fosse presente di fare attenzione a quell'uomo. Era uno degli indesiderati, non doveva avvicinarsi a nessuno. Non doveva avvicinarsi a Hope, dato che era stato lui a ridurla in quello stato.
    Mi rilassai finalmente tra le sue braccia, ma sentivo freddo. Parecchio. Bill. La collana. Grazie per avermela fatta tenere. sorrisi appena, cercando di portare la sua mano davanti alle mie labbra per baciarla, mentre finalmente la signora Granger aveva iniziato a curarmi quella di mani e gambe, finalmente sembravano avermi dato un pò di tregua e calore corporeo. Chiusi gli occhi un poco, appoggiandomi al suo petto.
    La mia vita nelle tue mani, Bill Weasley. sussurrai perdendo un attimo i sensi, mentre la signora Granger cercava di sistemare la ferita, che mi stava portando un dolore atroce.



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  4. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *
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    << D'accordo...>> Sorrise, sentendola vigile, ma il sorriso sparì quando lei riuscì a dire cos'era successo.
    Rodger...
    Allora avevano visto giusto? L'aveva denunciata. E nello sguardo di Hope c'era il solo terrore che potesse convincerla a lasciarsi andare quel tanto che le occorreva per ammettere di avere paura. Una tosta come lei...non gliel'aveva mai sentito dire. << Sei al sicuro, adesso. Adesso pensa solo a riprenderti...>>
    La madre di Hermione aveva iniziato a scuotere la testa
    << Cosa c'è, Janelle? >>
    << Deve stare immobile...per molto tempo. Dovete portarla su un letto. >>
    La prese in braccio, rialzandosi. << Andiamo. >>
    Patrick rimase indietro, ma dopo avergli fatto un cenno dal quale Bill capì che avrebbe voluto parlargli.
    Raggiunsero la stanza dove Hope dormiva quando si fermava lì, nelle catacombe. La stese sul letto, prendendo un attimo in mano la chiave che Hope aveva tenuto stretta nello spostamento, stringendo i denti per la scomoda posizione e lo spostamento inevitabile.
    << Vuoi sfidarmi? Credi che io non sia stato altrettanto bravo? >> sogghignò per distrarla, mostrandole un certo orologio. Guardò preoccupato la signora Granger, quando vide l'incarnato di Hope impallidire tutto d'un colpo.
    << Ha bisogno di riposare a lungo. Meglio che la aiutiamo a dormire. >>
    Annuì, accarezzando la fronte dell'amica. << Staremo qui. Sei al sicuro...>>

    Janelle se ne andò dopo una decina di minuti, dopo aver controllato che il bendaggio tenesse bene senza essere troppo stretto.
    Incrociò sulla soglia Patrick, che entrò e sedette stancamente sulla poltroncina, guardando Bill, seduto sul bordo del letto.
    << Credo che le abbiano stroncato ogni possibile copertura...denunciandola. >>
    << Già...>> Ricordò quello che le aveva detto, pochi giorni dopo la Notte dei cristalli.
    Denunciateci...sarete più credibili...
    Beh, a quanto pareva Rodger non aveva più problemi di credibilità.


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    Edited by B.Weasley - 14/8/2013, 12:39
     
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  5. Ehy Hope!
     
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    * Hope Taylor - L I N K alla S C H E D A *
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    Vedevo Bill preoccupato, ma non sapevo cosa dirgli per far si che lui si sentisse meglio, la mia condizione era critica e io non sapevo come fare o dire per farlo sorridere. «Dovevo portare la bacchetta con me, ma sono testarda» fu l'ultima cosa sensata che ero riuscita a dirgli, aveva ragione. Avrei dovuto portarla con me, invece, no!
    Lentamente, per via della ferita sul fianco stavo perdendo lucidità, quello che stava accadendo attorno a me era solo un groviglio di immagini, di ricordi confusi che si accalcavano. Cercavo di non svenire, di rimanere con Bill il tempo necessario perchè volevo capire dove mi stavano portando. Sono a casa sussurrai al suo orecchio, come la prima volta in cui ero finita alle catacombe.
    «Non potrei mai dire che sei stato cattivo» sorrisi, mentre mi davano una pozione per dormire e sentivo le palpebre farsi sempre più pesanti. «Sono contenta che tu l'abbia tenuto» sorrisi sfiorando appena il cinghino il pelle, mentre assecondai la stanchezza che si stava possessando di me.
    «Non andate via, non andare via.» supplicai, ma quando mi assicurò che non se ne sarebbe andato, mi lasciai accarezzare la fronte con un sorriso e chiusi gli occhi, assecondando la sua richiesta di provare a riposare. Mi addormentai, confortata dalla presenza del rosso.



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  6. Thornton‚
     
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    * Patrick Thornton - L I N K alla S C H E D A *
    Good thoughts are apt to vanish away if they be not speedily embodied in good actions.




    Avevo guardato il mio amico con cipiglio nervoso, dopo essermi seduto sulla poltroncina. «Non la conosco bene, come posso dire di conoscere te o altri.» esordii seriamente «devi dirmi tu cosa possiamo fare con lei, che strada intraprendere. Ha messo la sua vita nelle tue mani, perciò sento che questa è una cosa d'onore, anche per me, dato che sei il mio migliore amico. Devo farti due domande.» sospirai, cercando di trovare le parole giuste, cercando di non ferire il mio amico. «La prima: supponendo che lei ormai non possa più salire in superficie, nemmeno per quei rari momenti per trovare medicine e pozioni, come possiamo fare perchè lei possa trovare quello che cerchi da qui? Nessuno di noi è pratico di erbologia, o pozionistica. Lei è l'unico medimago che abbiamo e ora dobbiamo tenerla al sicuro» chiesi mentre il mio sguardo saettò per un istante sulla ragazza di colore, che sudava molto. La domanda che ora mi premeva era un'altra, vedevo lo sguardo di Bill preoccupato, tempo fa mi aveva raccontato ogni cosa di quello che era successo prima del matrimonio con Fleur e anche se cercava di non darlo a vedere, Bill sembrava in pensiero per Hope. Lo eravamo tutti effettivamente, era una brava ragazza, si era fatta benvolere da tutti, per i suoi modi di fare, che colpivano dritti al cuore delle persone, ma sapeva che per il rosso era diverso.
    «La seconda: Hope sa cosa provi per lei, Bill? Sa che ricambi i suoi sentimenti nello stesso ordine di grandezza? Che ogni suo gesto, ogni sua parola.. per te hanno un peso particolare?» chiesi a bruciapelo all'amico, con quella schiettezza disarmante che molti non amavano in me. «Scusa se lo chiedo o chiesto, ma non voglio vederti soffrire vedendola così. Tu dimmi qualsiasi cosa e io.. ti aiuterò.»


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  7. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *
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    Fare l'avvocato del diavolo e dare voce a quello cui l'altro non voleva pensare, quando invece c'era bisogno soprattutto di aprire gli occhi. Questo erano stati sempre Patrick e lui, l'uno per l'altro.
    << ...come possiamo fare perché lei possa trovare quello che cerchi da qui? Nessuno di noi è pratico di erbologia, o pozionistica. Lei è l'unico medimago che abbiamo e ora dobbiam tenerla al sicuro. >>
    E anche questa volta l'amico era arrivato dritto al punto.
    Inspirò a fondo. << Ce la faremo. Lei ci dirà cosa le occorre, quando si sarà ripresa...Saliremo in superficie e prenderemo quello che ci serve. Un modo lo troveremo. >>
    La seconda questione...era tutt'altra cosa.
    << Hope sa cosa provi per lei, Bill? Sa che ricambi i suoi sentimenti nello stesso ordine di grandezza? Che ogni suo gesto, ogni sua parola.. per te hanno un peso particolare? >>
    Concentrarsi sulle emergenze e sul come risolverle era quasi un sollievo...perché l'obiettivo primario era lì, davanti a loro, un'esigenza insopprimibile, una richiesta a cui rispondere che dava un senso a ogni fatica.
    Quando si trattava di rispondere a ciò che riguardava i propri sentimenti...tutto era dannatamente più difficile.
    << Sa cosa provavo un tempo, probabilmente tutti e due stavamo cercando di far funzionare le cose, con Fleur e Rodger >> si spettinò i capelli, la testa tra le mani per qualche secondo, i gomiti appoggiati alle ginocchia. Poi si rialzò, guardando l'amico in faccia. << Lo sai, quando ci siamo ritrovati, nel 97...con Fleur era ancora soltanto una storia. Non sapevo se Fleur fosse convinta, non la amavo forse ancora così tanto. Ricordi? >>
    << Siamo stati io e Fleur a presentarle Rodger...quando ci siamo rivisti a gennaio io e Hope, dopo la Notte dei Cristalli...Non sapevo ancora come la stessero ricattando. >> Gli sfuggì una smorfia di pura ironia. << Le ho detto di denunciarci. Di tornare da lui...mentre lui probabilmente iniziava a cambiare, fino ad arrivare a denunciare lei. >> Era pieno di sensi di colpa che non se ne andavano, quando la si ammetteva, che non facevano altro che aggravare. Merlino cosa stava facendo loro tutto questo?!
    << Fleur ha iniziato a voler parlare di noi...a pensare al divorzio. Quando è nei momenti peggiori, arriva a dire di avermi stregato, di averci maledetti, con i suoi geni di Veela. >> Un sospiro. << Non lo pensa sul serio, ma non so più come farle capire quanto l'ho amata. E la amo ancora, non fraintendermi. Mi sembra assurdo provare questi sentimenti...con la situazione più grave che viviamo tutti. Mi sento il peggiore tra gli egoisti. >>


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    Edited by B.Weasley - 14/8/2013, 20:21
     
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  8. Thornton‚
     
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    * Patrick Thornton - L I N K alla S C H E D A *
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    Ero sempre stato grato di avere Bill Weasley come amico, lui era una di quelle persone di cui avrei voluto circondarmi: era un ottimo amico, il miglior confidente che potessi mai avere.
    «Perfetto, appena si sveglia poi le chiederemo se vuole qualcosa in particolare, non mi pare il tipo che rimane a guardare e ora che avrà un lungo periodo per riposarsi, credo che darà in escandescenza» sorrisi guardandolo, ma poi rimasi un lungo momento a guardarlo, ma quando si spettinò i capelli lo guardai, sedendomi al suo fianco, quei sentimenti non gli facevano bene, perchè sapevo che sarebbe stato peggio.
    «Quindi non sa ancora nulla di quello che provi.. adesso.» dissi traendo le mie ultime conclusioni ad alta voce, anche se sapevo benissimo che potevo evitare, perchè sapevo che probabilmente avrei peggiorato solo quel senso di disagio che stava provando in quel momento. «Certo che me lo ricordo, come potrei dimenticarmene?» dissi con un mezzo sorriso «io ero forse uno dei pochi che aveva creduto in te e Fleur, siete sempre stati una bella coppia. Anche se, lo sai, ho sempre appoggiato te e Hope, non mi chiedere perchè, ma è stato così. Vi.. bilanciate molto bene.» sorrisi prima di ascoltare le sue parole riguardo al ricatto.
    «Non è stata colpa tua, Bill. Non iniziare a darti una colpa che non hai, l'avrebbe fatto ugualmente, Hope sarebbe tornata a casa ugualmente. Era la cosa più giusta da fare, prova a dirmi che tu non l'avresti fatto e non ti riconosco più.» dissi un sorriso, sistemandomi bene sul quel divanetto che sembrava scottare, ma poi mi alzai.
    «Mi dispiace Bill, mi dispiace davvero.» dissi sedendomi al suo fianco e mettendogli una mano sulla sua spalla. «Fleur cosa pensa che sia successo tra te e Hope? Perchè mi sembra così strano che lei parli di divorzio.. Vuoi che ci parli io? Perchè si insomma, si sa che i geni di Veela non stregano proprio nessuno. Tu cosa farai ora? Mi fa male vederti così Bill» gli facevo quelle domande scomode perchè non sapevo cosa domandargli.. fino a che ad un certo punto, beh, una lampadina mi si accese. Accadeva sempre quando qualcuno non mi diceva tutta la verità e Bill aveva un'espressione strana.
    «C'è qualcosa che non mi stai dicendo? Ho questa strana sensazione.» ammisi guardandolo con un sorriso per poi aggiungere «Non sei un egoista, anzi, io ti invidio, perchè comunque sei riuscito a stare vicino non solo a tua moglie e ai tuoi figli, ma anche alla donna per cui hai sempre provato qualcosa. Sei un umano Bill, un umano come me e come tutti noi.»
    Hope mugugnava in preda a qualche incubo, chiamando il nome di Bill. Vidi il rosso stringerle una mano, dicendo di riposarsi, che c'era lui al suo fianco. Gli sorrisi guardandolo, mettendogli una mano sulla spalla. «Sei un brav'uomo signor Weasley.»


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  9. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *
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    << ...e ora che avrà un lungo periodo per riposarsi, credo che darà in escandescenza. >>
    Lo poteva ben immaginare, conoscendola. E Patrick lo conosceva quasi quanto lui, ormai. Se non altro questa situazione aveva dato a tutti loro una famiglia allargata e tanti legami che li faceva sentire più vicini, una rete di mutuo soccorso che avrebbe protetto soprattutto i ragazzi.
    Gli venne spontaneo stringere con fare protettivo il braccio di Hope, come a volerle far sentire - anche attraverso il sonno e il sogno che stava facendo - che non era sola. Lo faceva sempre quando Louis e Roxy faticavano ad addormentarsi o uno qualsiasi dei loro figli - avevano messo insieme una bella squadra e anche altri ragazzi della città sotterranea erano un po' i figli di tutti - si svegliavano nel cuore della notte per gli incubi.
    << No >> scosse la testa, rispondendo alla domanda di Patrick. << Non lo sa...>>
    Che fossero sempre rimasti legati negli anni di Hogwarts, soprattutto dopo la morte della sorella di Hope...che Hope fosse - tra le persone che la vita gli aveva riportato davanti - quella che gli aveva fatto più piacere ritrovare...era innegabile. Non poteva fare a meno di domandarsi se lui e Fleur fossero davvero stati precipitosi, anni prima. Non erano rimpianti, non potevano esserci rimpianti nell'aver creato una famiglia, quando era bella come la loro, ma soprattutto quando ci si era amati, ci si era amati veramente.
    Eppure, forse vedendo tutto nero a causa di ciò che avevano attorno e dal quale cercavano di difenderli...sapeva cosa si stava chiedendo Fleur e non poteva biasimarla. Era terrorizzato dalla paura di non esser riuscito a convincerla che non c'era nessuna colpa, da parte sua. Nessuna. Casomai, la colpa era di lui stesso.
    << Fleur sapeva che eravamo molto amici, lo sapeva già quando l'abbiamo ritrovata al S.Mungo. Non so cosa faremo, cosa farà Fleur. Anche lei vede tutto nero...in questo periodo, vorrebbe esser sicura che anche la sua famiglia sia sana e salva...ma non riusciamo a contattarli in alcun modo. >>
    << C'è qualcosa che non mi stai dicendo? >>
    << No, credimi...in questi giorni non so nemmeno se riuscirei a nascondere qualcosa a qualcuno...figurarsi a te...>> Gli sfuggì un sorriso amaro alle ultime parole dell'amico. << Un uomo che combina grandi casini, a quanto pare...Fleur vorrebbe proporsi per salire in superficie, come spia...e ho il terrore lo faccia, ma non potrei biasimarla. Sono davvero sbagliato. >>
    La loro attenzione fu attirata dal sonno inquieto di Hope. Il suo gemito era sempre più presente nel sogno, segno che era davvero un incubo.
    Le strinse in una presa più forte la mano che aveva già nella sua. Non ebbero da chiedersi se fosse meglio strapparla a quell'incubo, perché la videro aprire gli occhi e sollevarsi di scatto, con il rischio di riaprire bruscamente le ferite.
    << Ssss...Hope...>>
    Aveva gli occhi sgranati e non sembrava riuscire a vederlo.
    Sebbene in un primo tempo si fosse aggrappata a lui, ora sembrò realizzare di essere sveglia e si allontanò, verso il cuscino, terrorizzata.
    << Va tutto bene...>>


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    Edited by B.Weasley - 16/8/2013, 17:04
     
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  10. Thornton‚
     
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    Era una situazione difficile, perchè non sapevo che fare in effetti, come e cosa consigliargli. Volevo solo che fosse felice con la donna che amava, che mi sembrava fosse quella coricata in quel letto, lo vedevo per la cura che aveva. Se c'era qualcosa che sapevo, però, era una: tra quelli presenti nella stanza ero davvero l'unico che non aveva niente da perdere non appena salivo in superfice. Sapevo che mi cercavano e che volevano la mia testa, probabilmente mi avrebbero freddato appena avrebbero notato la mia faccia, ma non mi interessava.
    «Bill..» dissi dopo un lungo sospiro «lo so che non dovrei forse dire così, ma.. ti prego, promettimi che un giorno glielo dirai. Non so quanto potrai portarti sul cuore una cosa del genere. Forse hai ragione di non dirle nulla, perchè non permetterebbe a Hope di avere false speranze, ma da quando è qui.. temo che ne abbia tante. Troppe.» dissi chiudendo gli occhi. Perchè loro due si erano avvicinati molto, era sotto gli occhi di tutti, anche se con Fleur cercava di essere più.. tranquilla e neutrale possibile, avevo visto come si guardavano. forse avevo frainteso, forse avevano solo qualcosa in sospeso, ma dovevano essere felici. insieme.
    Lo guardai con attenzione e annuii quando mi disse del fatto che la veela sapeva che Bill e Hope avevano un rapporto molto stretto quando si erano incontrati di nuovo al San Mungo, mi venne il sospetto che il mio amico avesse davvero un conto in sospeso che dovevano in qualche modo riprendere da dove avevano lasciato. Perchè avevano cercato di costruire due famiglie, amando tanto, intensamente, i loro partner, ma in qualche modo loro continuavano a pensare che c'era qualcun altro là fuori con cui aver voluto condividere la vita di tutti i giorni. Non sapevo cosa dire, ma quello che Bill mi aveva detto un istante dopo, mi tolse da quel minimo imbarazzo. Gli sorrisi quando mi disse che non saerebbe riuscito a mentirmi, stavo per rispondergli quando sentii che Fleur voleva salire e che Bill aveva paura a tal riguardo lo guardai con attenzione.
    «Vuoi che mi metto a cercarli io? lo sai che non ho niente da perdere, anche se mi fanno fuori non ho nessuno che sentirà la mia mancanza.» dissi con un sussurro, non avevo famiglia, non avevo legami particolari, a parte con Bill. Lo guardavo seriamente per poi aggiungere «Non sei sbagliato Bill, non quanto lo sia io, dico davvero. Sei stato un marito esemplare. Molti uomini là fuori prendono esempio da te e fidati di me se ti dico che molti avrebbero voglia di andare là fuori come spie per trovare la famiglia perduta.. forse stava covando questo desiderio da molto tempo, non possiamo saperlo. Lo so che hai paura, ma è una donna molto forte, sa cavarsela benissimo da sola, non avere paura di lasciarla andare.» scrollai le spalle insicuro, per poi vedere la situazione di Hope mutare profondamente. L'incubo doveva averla portata bruscamente alla realtà, doveva aver risvegliato qualcosa che aveva visto, provato in superficie. Qualcosa che le faceva così tanta paura che non riusciva a riconoscerci davvero. Mi alzai allontanandomi di qualche passo, guardando allontanarsi verso il cuscino, terrorizzata, sentendosi in trappola.


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  11. Ehy Hope!
     
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    FiZZan6



    * Hope Taylor - L I N K alla S C H E D A *
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    Avevo sentito la stretta di Bill, sentevo la sua presenza costante al mio fianco, la mano stretta nella mia, il braccio che mi stringeva protettivo, mi aveva aiutato a tenere duro mentre quell'incubo mi stava facendo rivivere tutto quello che era successo a casa Lestrange, tutto quello di cui avevo più paura. Quando aprii gli occhi, non riconobbi la presa di Bill come non riconobbi la camera che avevo intorno a me: mi sembrava di essermi svegliata in quel dannato incubo.
    Mi stavo facendo sempre più piccola contro la testiera del letto impaurita, «stai tranquilla» mi disse, mentre cercava di portarmi a sè, io mi divincolavo come potevo. Mi divincolavo in tutte maniere cercando di non farmi prendere, urlando «lasciami, lasciami andare... non mi toccare.. non mi toccare» non lo riconoscevo, non riconoscevo la sua voce, non lo vedevo davvero. Mi sembrava di vedere di nuovo Lestrange davanti agli occhi, ma quello che mi aveva detto mi fece calmare prima un poco, permettendogli di avvicinarsi a me e di parlarmi all'orecchio. Fu solo in quel momento che presi consapevolezza di dov'ero, di chi era davvero l'uomo che avevo davanti a me. Le mmie mani in un gesto finirono prima davanti al mio viso, ma una era finita forse inconsapevolmente sulla collana. Alle sue parole «Tranquilla, sei al sicuro. Sono io, ci sono io ora.. sssht» mi calmai, permettendogli di abbracciarmi e mi strinsi a lui. Piansi. Piansi forte, mentre le mie mani arrivano a circondargli il petto.
    «non..» dissi, mentre patrick lanciava un'occhiata furtiva a Bill, mentre rimaneva sulla porta a guardarci non sapendo realmente cosa fare «non..»
    «dimmi tutto, sono qui per te» disse il rosso, mentre mi mi guardava con un sorriso, cercando di invogliarmi a parlare
    «non lasciarmi più.. ti prego» lo strinsi più forte sentendomi cedere, singhiozzando. «mi hai salvato la vita..»
    «temo di aver capito che trauma ha avuto e non sono sicuro che vorremmo sapere davvero chi è stato» disse Patrick a bill con un sussurro



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  12. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *
    citazione citazione citazione citazione




    Non sopportava di vederla in quello stato, spaurita e incapace di riconoscerlo, di rendersi conto dove si trovasse, trasformata dal terrore che aveva dentro in una preda che tenti un'ultima, estenuante difesa. Da chi?
    Lo attraversarono centinaia di pensieri, di ipotesi differenti - una peggiore delle altre - in quei pochi secondi. Cosa le era accaduto, prima che riuscisse a trovare la porta per le catacombe? Cosa aveva dovuto passare, quale inferno la tratteneva ancora nel passato, senza lasciarla scappare verso la realtà?
    << Hope...sono io...sono io...>> Riuscì ad avvicinarla dopo aver dovuto schivare i suoi colpi, senza reale forza, senza mira, solo pura disperazione a guidarli. Osò sperare che qualcosa li aiutasse, quando vide una mano della donna avvicinarsi al suo viso - questa volta non per colpire - e l'altra correre alla catenina con la chiave. << Sì, ora sei al sicuro...>>
    Le si avvicinò. <<tranquilla, sei al sicuro. Sono io, ci sono io ora.. ssssht...>> L'abbracciò, sospirando di sollievo quando la sentì stringere e abbandonarsi a quell'abbraccio, quando la sentì piangere.
    << Non...>> Le sue mani a circondargli il petto, la voce incrinata che non riusciva a terminare la frase. << ...non...>>
    << Dimmi tutto, sono qui per te >> si assicurò che lo vedesse in viso riconoscendo fino in fondo lui e Patrick, che li guardava dalla soglia della stanza.
    << Non lasciarmi più... >>
    << Non ti lascio più. Sei al sicuro, adesso. >>
    << ...Ti prego >>. Lo strinse più forte, tra i singhiozzi. << Mi hai salvato la vita...>>
    << Sto qui. Sto qui mentre riposi...>>
    Annuì alle parole dell'amico, chiedendogli con un gesto di richiudere la porta, rivolgendosi poi a Hope con tutta la dolcezza che riuscì a trovare. << Ora sei al sicuro, e se sei arrivata da sola fino a qui, sei una combattente, davvero. >>
    Gliel'aveva detto un'altra volta, molti anni fa...lo ripeté ora, dandogli quell'intonazione che la aiutava a ricordare quel lontano dialogo, sulle rive del Lago nero, a Hogwarts.
    Sei una combattente, Caine...
    Nonostante la fragilità che aveva visto in lei in quei momenti, non avrebbe mai smesso di pensarlo.
    Era lì per darle coraggio, ma nel pensare a cosa poteva aver davvero affrontato per riuscire a scendere nelle catacombe, si chiese se avrebbe avuto lui il coraggio di fare ciò che andava fatto. Appena lei si fosse sentita meglio. Lo sguardo di Patrick gli diceva che aveva notato molto che non poteva dirgli a voce alta in quel momento.
    << Posso parlarti, qui fuori? >> La sua voce lottò per restare calma nel rivolgersi a Patrick, lottò per restare rassicurante...mentre gli occhi che fissavano quelli dell'amico chiedevano di aiutarlo in qualcosa che sentiva essere più grosso di lui.


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    Edited by B.Weasley - 15/8/2013, 00:54
     
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  13. Ehy Hope!
     
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    FiZZan6



    * Hope Taylor - L I N K alla S C H E D A *
    I spent a lot of time with you thinking I was second best, but you know what? I am good.




    Era stato quasi svegliarsi di colpo da un brutto sogno, che quello che vedevo davanti in realtà era solo un brutto incubo e che non c'era nessun pericolo perchè.. c'era Bill, c'era per davvero e non avrei più dovuto preoccuparmi di nulla.
    «Bill» sussurrai quando mi abbracciò, quando finalmente mi sentii appartenere a qualcuno, quando mi sentii appartenere a lui. In quel momento, avevo capito tante cose, avevo capito perchè senza la sua presenza costante in quei sei anni in cui eravamo stati divisi, il mondo sembrava essersi completamente svuotato. Mi mancava tutto di lui: la risata, gli abbracci, lo sguardo, il suo modo di parlare, il modo in cui mi sorrideva, i gufi, i patronus, le chiacchierate fino a tardi, il tenersi per mano… Tutte quelle cose insignificanti per ogni persona normale là fuori, ma che in qualche modo erano tutto per me, valevano così tanto, perché erano sue, perchè erano nostre.
    Patrick era uscito un istante, richiudendo la porta dietro di sè, mentre poi sorrisi appena a Bill quando mi disse «Ora sei al sicuro, e se sei arrivata da sola fino a qui, sei una combattente, davvero» io mi sentii meglio. Perchè lui c'era stato quando mia sorella era morta, mi aveva detto una cosa simile e mi aveva stretta forte, Bill c'era sempre stato, lui mi aveva stretto forte. Lui mi aveva visto nei momenti più bui, come nei momenti migliori e mi aveva aiutato nel primo caso ad uscirne fuori.
    «Si sono riuscita a raggungerti da sola» sorrisi stiracchiata «Perchè tu eri qui ad aspettarmi. Perchè sapevo che mi avresti protetta da me stessa.. eri stato l'ultimo mio barlume di speranza» sussurrai appena. Frasi sconnesse di qualcosa che era accaduto, ma che evitavo accuratamente di nominare.
    «ti amo» biascicai appena, forse nemmeno mi aveva sentito, mentre si rivolgeva a patrick, che era appena ricomparso sulla porta d'ingresso dela morta.
    «Certo» fu la sua prima risposta del moro, mentre io cercavo una posizione comoda e tenevo gli occhi spalancati. Era l'unico modo che mi permetteva di rimanere aggrappata disperatamente al presente, ma la stanchezza e la ferita che pulsava mi fece chiudere appena le palpebre, chiedendo tacitamente ad entrambi di tornare presto da me.



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  14. Thornton‚
     
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    * Patrick Thornton - L I N K alla S C H E D A *
    Good thoughts are apt to vanish away if they be not speedily embodied in good actions.




    Ero rimasto fuori a lungo, lasciando lo spazio necessario ad entrambi per parlare, per far si che Hope si sentisse più a suo agio mentre Bill le diceva qualcosa che le serviva per tornare a sorridere. Avevo parlato con i ragazzi che erano fuori, che avevano visto Hope stremata e a pezzi, impaurita per qualcosa, perchè non era solo paura di essere uccisa, ma qualcosa di più.. grosso, tanto da voler.. entrare nelle catacombe nel modo forse più doloroso possibile. Più parlavo con quei ragazzi più il sesto senso si stava attivando: perchè sapevo cosa facevano i nuovi ministeriali, perchè sapevo cosa facevano gli auror che avevano preso il nostro posto. Quando mi accorsi che c'era un momento di silenzio, rientrai e Bill mi chiese se poteva parlarmi un momento.
    «Certo» dissi semplicemente, mentre mi scostavo, per farlo passare, richiudendo la porta dietro di me appena lui era uscito.
    «Non so cosa pensare, o meglio, solo una cosa ci sarebbe e mi terrorizza a morte, perchè se è quello che penso, beh.» ammisi deglutendo «Siamo nei guai e.. dobbiamo agire di conseguenza»


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  15. B.Weasley
     
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    * Bill Weasley *
    citazione citazione citazione citazione




    Corrugò la fronte, davanti a quelle poche parole evasive, non solo stiracchiate come il suo mesto sorriso, ma evasive.
    ...eri stato l'ultimo mio barlume di speranza...
    Avvertì un lungo brivido che gli rizzò i peli sulle braccia. << Cosa ti è successo, Hope? Ti hanno presa? >>
    Lei non volle dire nulla, distolse lo sguardo da lui quando rientrò Patrick e rimase immobile, a occhi sbarrati come per il terrore di veder sparire la realtà intorno a lei e sentirsi sprofondare in qualcosa che non voleva la riprendesse.
    Non sciolse mai il contatto con lei, continuò a farle sentire il tocco, la sua vicinanza, anche mentre parlava con Patrick. La sentì sussurrare qualcosa che gli diede una speranza e insieme una pena infinita. Non riuscì a non maledirsi per quella situazione che lo rendeva...traditore verso Fleur, per i sentimenti che sentiva verso Hope, sempre più potenti, ma anche traditore verso Hope, perché sentiva che quella situazione era in gran parte colpa sua e che le aveva stravolto, per non dire distrutto la famiglia.
    Che il cielo lo perdonasse...cosa doveva fare?
    Le accarezzò di nuovo la fronte, per poi baciargliela con un tocco leggero. << Torniamo subito. >>

    Uscì e si richiuse la porta alle spalle, guardando Patrick.
    << Le hanno fatto qualcosa >> annuì, dandogli ragione. << Ha il terrore che una nostra domanda lo faccia venire a galla, anche solo nella sua memoria. Non parlo di Rodger, di lui...credo riuscirebbe a parlarmi. >>
    Era riuscita a descrivere già un'altra volta l'amarezza che provava per il matrimonio che sentiva finito, per il cambiamento di Rodger...
    No, non si trattava di lui.
    << Non so cosa le abbiano fatto, Patrick...so che il primo volto che riconosco, nessuno mi tratterrà dall'andarlo a cercare, traccia o non traccia...>>
    Una mano chiusa a pugno andò a colpire la parete cui erano appoggiati.


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    Edited by B.Weasley - 15/8/2013, 01:11
     
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