Amo, la parola più pericolosa per il pesce e per l'uomo.

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  1. RainbowEater
     
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    Helga Montague * Scheda * Studente, 6^ anno


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    Non ero quel genere di persona capace di farsi intimidire da un’insegnante, era il risultato di anni e anni trascorsi in compagnia di persone che di solito erano quelle che mettevano soggezione a chiunque, ma non per questo ero incauta. Anzi, una delle prime cose che avevo avuto occasione di imparare riguardo al mondo, era il fare estremamente attenzione ad ogni parola, gesto, espressione o movimento. Ascoltare era importante, calcolare lo era ancor di più. Ed io, modestamente, ero geniale nel sapermi salvare da ogni genere di situazione.
    Il professor Kierkgard era una delle persone di cui mi fidavo di meno in assoluto, ma non per questo lo temevo. E lui ne era consapevole, ma la farsa era un ruolo a cui ormai tutti ci saremmo dovuti abituare. Con la solita gentilezza e calma che non ero solita mostrare, spostai la sedia e mi sedetti di fronte alla sua scrivania, poggiando le mani sulle gambe. Gli sorrisi, mentre iniziava a parlare riguardo al motivo della mia presenza lì. Destai poca attenzione ai giri di parole che utilizzava per esprimere cose che sarebbero state molto più chiare se avesse avuto la possibilità di esprimersi apertamente, ma quando iniziò a parlare del futuro studentesco, la mia attenzione aumentò.
    Su questo aspetto non potevo che dargli ragione: Hogwarts era solo un passaggio, un momento della nostra vita. Una volta terminata la nostra formazione, saremmo stati tutti rigettati nel mondo reale e avremmo dovuto cavarcela da soli, questa volta per davvero. Niente più compiti, niente più punizioni. Una volta usciti da lì, ogni azione avrebbe avuto una conseguenza ben più grave di una notte trascorsa nella Foresta Proibita.
    Ero immersa nei miei pensieri, quando una singolare domanda mi portò alla realtà. “Cosa conta di fare dopo i M.A.G.O., Montague?”.
    Per la prima volta, rischiavo di restare senza una risposta accettabile. Avevo pensato al mio futuro? Certo che sì, più e più volte, ma non me ne ero mai curata in modo particolare. Insomma, la mia famiglia aveva un importante ruolo nella società attuale ed io, come tutti si aspettavano, avrei seguito le orme di mio padre e avrei tentato la carriera al Ministero.

    Ma è questo ciò che realmente vuoi dalla tua vita?

    Mi morsi le labbra, ripensando a tutto quello che non avevo mai potuto fare. I miei sogni e le mie aspettative erano state indirizzate dal volere della mia famiglia, ma era veramente ciò che avrei scento se non avessi avuto mio padre alle spalle? Forse no. Forse semplicemente avrei avuto altri desideri. Ma Montague era il mio cognome e, sogni a parte, io avrei fatto ciò che mi sarebbe stato chiesto.
    Dopo un profondo respiro, tornai la stessa di sempre, e risposi.

    Per quanto uno debba studiare riflettendo sul proprio futuro, ci sono casi in cui alcuni di noi sono esonerati. Io mi trovo in uno di questi casi. Non è importante ciò che desidero fare e, la sua scelta di parole, indica che incosciamente –credo- lo sappia anche lei. Quindi le dirò: vorrei scrivere, viaggiare e raccontare al mondo ciò che ho visto. Giornalista? Forse. Ma ciò che conto di fare, e ciò che dovrò fare, sarà tentare la carriera al Ministero.

    Mi presi un momento per ripensare alle mie parole e a cercare una conclusione decente al mio discorso.

    Quanta vita sprecata.

    Mormorai infine, distogliendo lo sguardo dagli occhi del mio insegnante e rivolgendolo alle mie mai che, abituate, erano rimaste immobili sul mio grembo per tutto quel tempo.




    * Role code by Ellenroh Carrow *
     
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6 replies since 27/7/2013, 18:55   114 views
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