E adesso vai, corri a diventare qualcuno

Joanne Foster * Scheda * Hufflepuff, 7th year

<< Non posso aiutarti adesso. >>
<< Come, mi molli anche tu? >>
Jo guardò i suoi studenti di ripetizioni un po' come si guarda i peggiori poppanti del mondo. Il che al momento non era poi così lontano dalla realtà. << Non sto mollando proprio nessuno >> rispose a Hanry, facendo sogghignare gli altri. Che poi volendo avrebbe potuto averne anche per la pigrizia di Amber e il fancazzismo sfrenato di Cam'. << Sai cosa devo fare. Non dovrei metterci molto...>>
<< Ma noi siamo persi senza di te. Sei...sei la nostra salvatrice, in questa materia! Abbiamo la valutazione di Trasfigurazione, domani! >>
Ecco, appunto.
<< Appunto, non potevi pensarci prima di farti punire per un'intera notte? >>
<< Ma che ne sapevo io delle vette di sadismo che può toccare Kierkgard?! >>
<< Basta lamentarsi! Tanto quando tornerò sarete ancora qui a far finta di studiare...quindi, nessun problema. >>
<< Mpf... >> sbuffò Hanry, chiudendo per protesta il libro.
Joanne se la rise, mentre raccoglieva i propri e riduceva l'ingombro sul tavolo della biblioteca. Era un pomeriggio sereno, l'umore alto degli amici le stavano rendendo facile sperare che il suo desiderio si sarebbe realizzato, che avrebbe potuto avviare il suo progetto e rifondare il giornale interno di Hogwarts. Con uno sguardo d'intesa a Amber, che sapeva quanto fosse importante per lei quel colloquio con il Preside, li salutò e si avviò verso il corridoio, uscendo dalla Biblioteca armata della cartellina dove teneva i suoi articoli degli anni precedenti.
Aveva provato un certo disagio, due giorni prima, quando li aveva recuperati per dar loro la classica ricontrollata. Era stato diverso dalla...solita ricontrollata, perché quegli articoli le erano sembrati...strani. Come se fossero stati scritti da una persona profondamente diversa, ma moltissimo. La sensazione l'aveva destabilizzata, facendole temere per un attimo che non fossero poi un buon asso della manica. Di più...la sensazione che fossero finti, delle finzioni. Raccontavano di una scuola che sembrava anni luce dalla Hogwarts in cui studiavano ora.
Per forza...allora non era stato ancora smascherato il piano di Silente e dei suoi seguaci - si disse anche adesso, mentre aspettava che le Scale stregate la finissero di fare i loro comodi e ignorava le risate di due Serpeverde. Ah, ma se credevano di poterle far perdere tempo ora...si sbagliavano di grosso!
Dobbiam ringraziare loro, se siamo in questa situazione in cui tutti dobbiamo vivere nel terrore, finché non li avranno catturati tutti.
E soprattutto...se ora il suo futuro era a rischio, già bloccato dalle barriere erette ad annullare ogni possibile espatrio, per qualunque motivo. Erano tutti lì, i loro progetti paralizzati.
Cercò di scacciare la rabbia. In fondo stava lottando per costruirsi un cammino alternativo. La rabbia non aiutava, il darsi da fare sì. E questo era lì per fare.
Si sistemò la divisa e pronunciò la parola che il Preside le aveva lasciato scritto nel biglietto dove le comunicava quando avrebbe potuto riceverla nel suo ufficio.
I due Gargoyle si mossero, mentre le scale si rendevano visibili e percorribili. Salì i gradini a elica ritrovandosi di fronte all'ultima porta, alla quale bussò con tutta la decisione che riuscì a trovare.
<< Avanti, avanti! >>
Si fece coraggio ed entrò, avvicinandosi alla pedana dove si trovava la scrivania dell'uomo.
<< Grazie di avermi ricevuta. >>


* Role code by Ellenroh Carrow *

* Nikola Tesla JR. - L I N K alla S C H E D A *
Which part of "I am Genius" aren't you getting?



Era una cosa nuova per me in effetti: perchè dal mio ufficio non passavano alunni per richiedere cose extra curriculari, anzi. Più stavano lontani dal mio ufficio gli alunni sembravano solo contenti, ma questa ragazza in particolare mi aveva fatto sorridere, perchè si era data tanta pena anche a scrivermi per fare le cose fatte bene quando bastava bussare ed entrare.
«Non mi deve ringraziare: essere un preside serve anche per questo e non solo per dare punizioni. Solo che gli alunni non sembrano ricordarlo affatto » sorrisi guardando la ragazzina davanti a me. Sembrava essere tesa e avrei fatto in modo di aiutarla a stendersi un pò. Sorvolai sulla questione tempo, perchè poi sarei entrato in banalità senza senso o sulla disgrazia di averne troppo e notai che teneva tra le mani una cartelletta.
«Hai portato con te qualcosa che hai scritto vedo» chiesi guardandola
«Posso leggerli? Intanto mi ricordi un pò cosa la porta qui» chiesi

Role code by Ellenroh Carrow

Joanne Foster * Scheda * Hufflepuff, 7th year

<< Non mi deve ringraziare: essere un preside serve anche per questo e non solo per dare punizioni. Solo che gli alunni non sembrano ricordarlo affatto. >>
Sorrise, sperando che non trapelasse proprio tutto il nervosismo che si sentiva addosso.
<< Beh, in effetti...Conosco dei miei compagni che pare vogliano imparare a memoria le pareti di questo ufficio...>>
Un paio di nomi a caso?...Uhm, fatemi pensare...
Apprezzava quello stava facendo l'uomo, per distrarla un poco e allentare la tensione, ma gli fu grata da un lato anche di arrivare subito al punto e gli allungò i suoi articoli.
<< Sì, io sono venuta per chiederle se è possibile rimettere in piedi il giornale studentesco. >>
L'anno scorso era stato traumatico vederlo chiudere a gennaio con quel decreto, dall'oggi al domani, senza un'apparente decisione. D'altro canto erano successe così tante cose, che anche nella seconda parte di quell'anno così devastante era passato in secondo piano anche per lei.
Però sul finire della primavera, quando si era conclusa la fatica degli esami a conclusione di tutti quegli eventi, si era resa conta di quanto scrivere per il giornale per lei fosse sempre stato molto più che un passatempo.
Per lei era vitale scrivere...le era mancato come a una persona potrebbe mancare il pane stesso.
<< Lei sa perché il Ministero ce lo chiuse così improvvisamente, l'anno scorso? Avrebbe potuto aiutare molti di noi a informarci su quello che succedeva...e a tenerci impegnati. >>
Sperò che il Preside non fosse il tipo da infastidirsi per qualcuno che parlava mentre lui leggeva, lei sentiva il bisogno di concentrarsi su qualcosa da dire piuttosto che trovarsi a vivere il silenzio mentre lo vedeva leggere i suoi articoli.
Si rendeva conto che avrebbe dovuto abituarsi a questo e altro, se era sua intenzione tentare la carriera al Profeta, ma per il momento era più forte di lei, non aveva ancora l'esperienza per affrontare quei tempi vuoti così...intensi senza sentirsi tremare.
Come avrebbe giudicato i suoi articoli? Troppo frivoli? Troppo...Come?

* Role code by Ellenroh Carrow *

Joanne Foster * Scheda * Hufflepuff, 7th year

Il ragionamento del Preside non faceva una piega e la fece sentire piuttosto in colpa.
Joanne si mordicchiò il labbro, guardandosi un po' intorno.
A quanto pareva si era adeguata fin troppo velocemente alla mentalità di casa, anche nei soli mesi estivi. Il pensiero la fece sentire una traditrice della sua amicizia con Amber e con Cameron. Il pensiero del proprio futuro le aveva già preso la mano così rapidamente che le era sembrato giusto, più che giusto...doveroso...pensare a ottenere ciò che voleva con tutte le sue forze, senza fermarsi a considerare null'altro.
Deglutì, guardando ancora pochi istanti ovunque piuttosto che negli occhi dell'uomo. Per fortuna lui stava leggendo gli articoli e la cosa lo impegnava, forse insieme al pensiero su come rispondere alla sua domanda.
<< Sì, ci sono almeno quattro o cinque compagni che ne facevano parte...e mi aiuterebbero volentieri a rimetterlo in piedi. >>
Forse anche Amber potrebbe distrarsi...
Si accorse di aver biecamente unito quello che era un suo interesse - e non di Amber - nel proprio pensiero, forse unicamente per sentirsi meno in colpa trasformando un suo pensiero egoistico...in qualcosa di altruista.
fuggì allo sguardo del Preside - a volte le sembrava potesse penetrarla, con quegli occhi chiari - e si raschiò la voce.
<< La ringrazio, davvero...a nome di tutti. Faremo in modo che per la scuola si riveli un bell'investimento. Non se ne pentirà. >>
Rimase pensierosa a guardare gli articoli che le aveva restituito dopo aver letto e che ora stringeva in mano. << E la devo ringraziare...anche per quello che ha detto. >>
Sapeva già di essere un libro aperto per i genitori...sapeva che le sarebbe sfuggito dire quello che aveva provato, vergogna...e senso di colpa...e sapeva che la madre ci avrebbe aggiunto del dispiacere...ripetendole che lei era troppo buona, troppo pronta a farsi condizionare dai ragionamenti altrui.
Era vero? Forse... E Forse ai suoi stessi genitori questa sua caratteristica aveva pure fatto comodo...quando volevano sfruttarla per assicurarsi che lei facesse certe scelte.
Prese un sospiro e non riuscì a fermare le parole che uscirono con una sorta di magone. Era una cattiva ragazza? Una cattiva amica, per questo suo volere così fortemente arrivare al futuro tanto sognato per sé? Era davvero pronta a non guardare in faccia nulla e nessuno, nemmeno le proprie amiche?


* Role code by Ellenroh Carrow *