Questa proprio non ci voleva.

Helga&Amber

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  1. RainbowEater
     
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    Aprii con mano ferma una delle due grandi ante di legno che componevano la porta dell’infermeria e, con un cigolio sinistro, annunciai la mia presenza.
    La stanza, grande, illuminata e squallidamente anonima, sarebbe stata vuota se non fosse stato per la presenza di tre individui. Uno era un ragazzo della mia stessa casata, di un anno più giovane. A quanto dicevano i suoi amici in Sala Comune, avuto un brutto incidente durante incantesimi ed ora si trovava lì da una settimana circa. L’altro ospite non era ben distinguibile a causa di una tendina grigia (un tempo forse non era gialla?) che lo isolava dal mondo. Doveva essere qualcosa di veramente grave, o forse qualcuno di veramente importante. Non mi risultava che qualche altro Serpeverde fosse stato ammalato, ma qualcosa poteva pur essermi sfuggito. La terza ospite era una ragazza dai capelli rossi, dall’aspetto estremamente malaticcio. Non le avevo mai rivolto la parola, ma ricordavo di averla già incrociata qualche volta per i corridoi. Era una Grifondoro.
    Feci qualche passo avanti, alla ricerca della Guaritrice. Il suo ufficio era silenzioso ed appariva vuoto, quindi decisi di raggiungere l’altro capo della stanza per verificare che non fosse nello stanzino delle pozioni guaritrici. Proprio mentre stavo muovendo i primi passi, una voce alla mia sinistra mi fece distogliere l’attenzione da ciò che stavo facendo.

    Ehy, ciao! Come mai da queste parti? Di solito non ci sono molte.. persone in infermeria a quest'ora. Che lezioni avevi?

    Mi voltai, aggrottando la fronte, e notai che stava parlando proprio con me. Rimasi interdetta qualche istante, non comprendendo perché quella lì stesse rivolgendomi la parola con tanta sfacciataggine.

    Però, cerca di fare il salto di qualità?

    Pensai subito, cercando di interpretare il motivo ella sua iniziativa. Senza scompormi troppo, però, recuperai la mia tipica espressione di chi ne sa una più del diavolo e poggiai una mano sul fianco. Scelsi quella del braccio ferito, in modo da avere la mano sana a disposizione. Non si sarebbe potuto mai sapere se mi fosse servito, dopotutto.

    E tu saresti?

    Domandai con un non celato tono di risentimento misto a disgusto. Come si permetteva a prendere l’iniziativa in questo modo e parlarmi? E dire che era ben chiaro quale fosse il suo posto, l’intera scuola non faceva altro che tenere le persone al loro posto, senza permettere a nessuno di uscire dalle righe. Non le bastavano l’indifferenza e i soprusi? Aveva anche la sfacciataggine di cercarsi i guai autonomamente. Certo, probabilmente ci sarei finita anche io visto e considerato che stavo attaccando briga per l’ennesima volta, ma molto spesso le cose andavano oltre la mia stessa forza di volontà. Per me era inammissibile che qualcuno di livello così basso violasse tutti i protocolli sociali e mi parlasse con quella sfacciataggine
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8 replies since 12/7/2013, 17:26   155 views
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