L'abbraccio è un solido ponte fra due cuori generosi

Gawain e Hope

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  1. Ehy Hope!
     
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    Da quando ero stata liberata dai mangiamorte che mi avevano tenuto in ostaggio per un certo periodo, non avevo ancora bene preso il conto dei giorni passati rinchiusa in quel posto. Poi c'era il bacio con Bill, che portavo ancora nel cuore e mi sembrava di sentire ancora il suo profumo addosso, ma probabilmente ero io che non ero di grado di dimenticarmi quella giornata. Prima Bill, poi King il mio padrino di nascita che stavo cercando di tenere fuori da tutta questa faccenda ma mi sembrava molto interessato ad qualsiasi tipo di cosa che stavo facendo, dove andavo, quando andavo.. avrei aggiornato Bill e gliene avrei parlato. Incredibile ma vero: da quando andavo alle catacombe e avevo la collana, beh mi sentivo più tranquilla quando ero lì. Mi sentivo al sicuro e da una parte non avrei mai voluto andare più via, speravo che qualcosa mi trattenesse lì, qualcosa come l'amore, l'affetto o anche il senso di rendermi utile o almeno di condividere quelle frittelle alle mele che stavo cucinando in quantità industriale. Come se qualcuno stesse leggendo nel mio pensiero, dei rumori di passi erano entrati nella cucina in cui mi trovavo. Mi girai a guardarlo e sorrisi all'uomo che era entrato: l'avevo visto solo un paio di volte, ma sapevo che era un amico di Bill. Aveva - ad occhio e croce - qualche anno in più di me, ma non tanti e aveva un'espressione stanca, quasi funerea.. sperai in quel momento di avere una scusa per intrattenermi almeno per qualche ora.
    «Ciao» salutai l'uomo che era entrato dalla porta della cucina «Gawain, giusto? Prima di chiederti come stai, ti chiedo una cosa: vuoi delle frittelle alle mela anche tu? Per sbaglio ho esagerato con le porzioni e ne ho fatte per un esercito, sono ancora abituata a cucinare per la mia famiglia» sorrisi guardandolo ed indicandogli uno dei due piatti che avevo di fianco, praticamente erano pochi giorni che ero tornata single e non me ne ero ancora seriamente abituata.
     
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  2. Gawain Robards
     
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    VYPgOxGNon si trovavano lì sotto da molto, ma i nervi cominciavano di nuovo a saltare, dopo quel periodo di relativo "adattamento" che aveva seguito la Notte dei Cristalli.
    La mente di molti di loro stava ricominciando ad accusare colpi, lo stress il principale colpevole...anche per quelli che si era deciso di esonerare almeno dalle sortite in superficie e dalle ronde notturne - per la giovane età o al contrario per l'età avanzata...faticavano a riposare veramente, gli incubi che diventavano loro compagni notturni.
    Lui in particolare accusava invece un tipo tutto personale di stress: lo stress da discussione perenne con Steph'.
    Per quanto lo riguardava, iniziava a pensare che prima o poi si sarebbero reciprocamente condotti alla pazzia. I toni e il volume nelle loro discussioni non era quello dei tempi del loro matrimonio semplicemente perché la situazione stava togliendo energie anche a loro...ma lo spirito di contraddizione in entrambi era ancora ben alto.
    Gawain sapeva benissimo di non essere un santo, per inciso suo fratello avrebbe detto che sarebbe stato capace di far esasperare anche Gandhi. Se era così...a quanto pareva 10 anni prima - o poco più - lui e Steph si erano cercati con il lanternino.
    Certo che una litigata al giorno era un record abbastanza strano persino per loro, considerando che erano separati ormai da un anno e più! E soprattutto era un record che rischiava di logorare davvero i nervi a entrambi, oltre - ed era la cosa più triste - a preoccupare e intristire Sebastian. Stava camminando verso la cucina più grande, il cuore delle catacombe - quando lo raggiunse più distintamente un profumo di mele che solleticò la sua memoria.
    Lui e Gwydion impegnati su compiti che allora sembravano un nemico implacabile...mentre quel profumo rassicurante che li avvolgeva faceva sperare in una merenda ristoratrice da vero guerriero.
    Stava cucinando Hope, l'amica di Bill. Non si erano ancora parlato più di qualche minuto, probabilmente soltanto uno scambio di nomi...dopo una riunione dell'Ordine alle quali lei aveva parlato della situazione che aveva vissuto nelle mani dei Mangiamorte, prima di essere liberati.
    Dalla Notte dei cristalli fino ad ora, anche lei ne aveva passate di brutte...e certo doverlo ricordare nei dettagli per poter essere loro d'aiuto non doveva essere stato semplice.
    << Ciao >> sorrise senza riuscire a nascondere ancora la stanchezza e la tensione, ma sedendo volentieri al tavolo mentre lei indicava una porzione esagerata di frittelle.
    << Sì, Gawain. Tu sei Hope...>> disse sbocconcellando un assaggio di frittella. << Uhm...>>
    Deliziosa!
    << Complimenti davvero! Sono contento che tu abbia sbagliato la dose. >>
    Addolcito da quel sapore di infanzia, il sorriso risultò anche più semplice. << Bisogno di coccole? >> domandò, riferendosi a quella frittura notturna.


    * Gawain Robards * Ex Auror *

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    Edited by Gawain Robards - 26/10/2013, 12:03
     
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  3. Ehy Hope!
     
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    Era difficile rendersi conto che tutto lì intorno stava cambiando davvero, che tutto stava diventando qualcosa di diverso dal posto dove eravamo cresciuti, anzi era totalmente l'opposto, ma nessuno delle persone in superficie sembrava davvero averlo notato.
    «Si sono io. Hope, Hope Caine. So di non passare molto tempo qui sotto, ma le circostanze sono mutate e lo farò più spesso. Anche se preferirei rimanere giù, quello che vedo di sopra non mi piace affatto.» sorrisi guardandolo, ma servivo ancora di sopra, poi c'era King e ogni cosa che poteva aiutarmi a fare da spola tra mondo superiore e catacombe. Quel pensiero mi faceva sempre rabbrividire perchè il mondo sembrava diviso come un dantesco inferno e paradiso di locazione invertiti, le nostre catacombe erano un paradiso celato agli occhi dell'inferno che era il mondo di sopra. Ai suoi complimenti sentii le gote arrossarsi un poco.
    «Ti ringrazio, grazie davvero, sono contenta che ti siano piaciuti. Cucinare è una delle poche cose che so fare davvero» sorrisi ammettendo a me stessa che era una dote che non sapevo da chi avevo ereditato. Perchè nessuno in casa cucinava, o se lo facevano, comunque non lo ricordavo. Non ci avevo mai prestato attenzione, ma forse era stata la maternità che mi aveva aiutata su quel dettaglio. Quando mi chiese se ero in carenza di affetto annuii, guadandolo con un mezzo sorriso «si, assolutamente bisogno di coccole e affetto.» alzai le spalle, purtroppo era così. Era una situazione abbastanza complicata quella in cui mi trovavo, lasciato un marito e un figlio che non riuscivo più a riconoscere, dove un abbraccio era la cosa migliore che poteva arrivare a chiedere. Una sorta di regalo di natale in anticipo, molto in anticipo. «Ho la vaga abitudine di cucinare per tenermi occupata ed è già un miracolo che non mi sia attaccata alla cioccolata» scherzai sedendomi davanti a lui. «e tu che ci fai in piedi? Non sapevo ci fossero riunioni o quant'altro stasera.»
     
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  4. Gawain Robards
     
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    VYPgOxGSi gustò un altro boccone cosparso di zucchero a velo. << Solo la cioccolata? Finché potremo permettercele...nessuno si incolperà a vicenda di golosità, qui sotto. Ci rimane poco altro...>>
    Il punto era che quella frittella rischiava seriamente di tirarsene dietro un'altra.
    << Adesso siediti anche tu, staccati da quel fornello e fammi compagnia >> Il tono calmo e le parole con cui gli aveva detto che sarebbe rimasta più a lungo giù con loro gli era sembrato quasi un chiedere il permesso. Ridicolo.
    Non doveva esserci nessuna paura, la condizione che vivevano era già un terrore continuo, in quel mondo che il Ministero stava sostituendo al loro.
    E si trovavano a lottare...per ora per aprire gli occhi agli altri, ma ogni adulto lì sotto...ogni mago o babbano che avesse vissuto abbastanza da conoscere l'umanità e i suoi errori...aveva paura che presto anche nelle catacombe avrebbero dovuto affrontare quelle dinamiche di diffidenza e di indifferenza nelle quali l'uomo è così bravo a cadere...
    Sarebbe accaduto, prima o poi. Dovevano unirsi il prima possibile per essere capaci di vederne i segnali e sperare di farlo in tempo.
    << Ricominciamo...e sappi che non ci sto provando. Piacere, Gawain. >> disse stringendole la mano. << Da quanto tempo sei in questa magnifica Londra sotterranea? >> ironizzò, strizzandole l'occhio.
    Alla fine però, evitare l'ultima domanda fatta da lei gli sembrò poco educato. Gwydion lo avrebbe accusato di stare diventando sempre più orso.
    Sfido io che Stephanie non ti rivoglia indietro! - Avrebbe sicuramente detto parole molto simili, sì.
    << No, nessuna riunione dell'Ordine...solo la mia sessione di discussioni quotidiana >> sospirò. << Parte colpa mia, parte sua...50 e 50, sicuramente. >>
    Ne era davvero convinto, non tentava di sbolognare a Stephanie la colpa...anzi, sapeva che il più delle volte la percentuale della colpa si spostava da parte sua tranquillamente. << Questa situazione non aiuta. >> disse indicando il luogo chiuso intorno a loro. Sicuro, le catacombe stavano diventando davvero una piccola comunità...ma pur sempre una comunità di persone costrette a una sorta di cattività.
    Dire che non aiuta...è un eufemismo!


    * Gawain Robards * Ex Auror *

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    Edited by Gawain Robards - 29/10/2013, 19:59
     
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  5. Ehy Hope!
     
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    Gli sorrisi. «Si, solo la cioccolata, direi che è il mio vizio più grande nei periodi di forte stress, e tendenzialmente mi fa ingrassare come un pallone già dopo al terzo o quarto morso, è una cosa incredibile. Non sono nemmeno bella, ma così peggioro proprio. Cercherò di averne in quantità industriale e ve ne porterò abbastanza da non volerne più. Anche se non credo che i bambini ne farebbero a meno con il mal di pancia. Mio figlio riusciva a mangiarlo lo stesso» sorrisi, promettendo a me stessa che l'avrei fatto davvero alla prima occasione. Non sapevo che l'avrei fatto per davvero, non sapevo che in quei mesi successivi avrei portato nelle catacombe un sacco di viveri e quanto fosse necessario. Era una cosa difficile, ma quello che stava nascendo in me era un senso di aiutare gli altri più forte, diverso da quello che provavo lavorando al San Mungo. «D'accordo, allora eccomi qui tutta per te. Laverò per bene i piatti più tardi» sorrisi sedendomi davanti a lui prendendo il piatto che avevo riempito e torturai la prima con la forchetta. Lo guardavo cercando di evitare nel parziale imbarazzo che avrei potuto cadere, ma poi guardai l'anulare ed era vuoto. Non sapevo perchè mi aveva detto che non ci stava provando, ma avevo sorriso.
    «Piacere mio, io sono Hope. Sono qui da un paio di giorni e non ho ancora visto bene le mete turistiche di questo posto meraviglioso.» risposi stringendogli la mano stretto, setendomi stranamente a mio agio, come se fossi lì sotto da una vita.
    «Ho anche io ormai un ex marito e abbiamo litigato parecchio in questi ultimi periodi e si è pure preso nostro figlio, perciò posso immaginare come ti senti. dissi con un mezzo sorriso prima d Il mio padrino, diceva sempre "amor senza baruffa, fa la muffa", lo trovo assolutamente vero quando si è sposati e decisamente meno quando ci si separa. Mi dispiace tanto Gawain, davvero» sorrisi appena mangiando un pezzo della mia frittella «se posso fare qualcosa, volentieri»
     
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  6. Gawain Robards
     
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    VYPgOxG<< Lo sai che tra poco queste frittelle dovrai togliermele da sotto gli occhi, sì? Però...è un bel modo di conoscersi. >> commentò, quando ebbe sentito che anche nel suo caso le cose andavano tutt'altro che bene.
    Scosse la testa. << Le discussioni sono ormai abitudine, tra noi...e se ci aggiungi che a Capodanno ho dovuto convincerla a rifugiarsi in un mondo che quasi non conosce e non ha mai tenuto a conoscere del tutto...per una guerra che le è del tutto estranea...>> Prese un profondo respiro, allontanando da sé il piatto per evitare altre tentazioni. << Faccenda molto complicata. >>
    Lui provava ogni giorno la paura per Gwydion...che non riusciva a contattare da mesi, ma Stephanie viveva tutto questo per tutta la sua famiglia...e senza che loro potessero sospettare davvero nulla.
    Nei momenti peggiori, nei quali aggrapparsi a ragionamenti lucidi e pratici diventava più difficili, qualcuno che non conoscesse i Lestrange e gli altri saliti ora al potere avrebbe potuto pensare che portare Stephanie lì, coinvolgerla suo malgrado nel Mondo magico fosse stato un errore. Ma lui sapeva che Rodolphus e Rabastan Lestrange non avrebbero impiegato più di un giorno a rintracciare la sua famiglia...anche se lui si fosse dato morto.
    La vendetta dei Lestrange per la loro lunga detenzione ad Azkaban ora aveva strumenti per compiersi, tutti quelli che i due fratelli potessero desiderare...e non si sarebbe fermata forse nemmeno se Gawain fosse veramente morto.
    << Verranno tempi migliori...>> disse, cercando di donare una speranza. Alla strega che gli stava facendo compagnia e a se stesso.


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    Edited by Gawain Robards - 7/1/2014, 22:36
     
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  7. Ehy Hope!
     
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    Lo guardai quando mi disse che avrei dovuto togliergli le frittelle da davanti. «Caro il mio Gawain» dissi con un sorriso guardandolo torturando un altro pò quelle frittelle, come faceva mio figlio Gary con un cibo che gradiva poco o niente e dire che lui era una bambino che non aveva mai avuto particolari problemi con il cibo, nel senso che mangiava di tutto «non ti toglierò mai del cibo da davanti, anzi ti ringrazio se ti piace. Nessuno mi dice mai che cucino bene a casa. In ogni caso, hai ragione. è un bel modo di conoscersi, proprio ragione» dissi tranquillamente, prima di allontanare il piatto ascoltando ciò che era successo a Gawain e a sua moglie, mi dispiaceva tanto per lui non doveva essere facile. «Posso solo immaginare, credo sia più complicato che per me. Avere un compagno o compagna che sia, babbano di origine è complicato, insomma si troverà sbalzata in qualcosa che conosce per nulla. Abbiamo un piccolo gruppo di babbani se non erro qui sotto, magari potrei raccontare qualcosa, una piccola storia o qualcosa del genere» dissi pacatamente guardandolo, non sapevo cosa dire per tirarlo su di morale, o non sapevo cosa poter altro fare per aiutare la sua famiglia. Mi sentivo un pò in colpa tra l'altro perchè ero l'ultima arrivata e continuavo a non farmi i cavoli miei, quando avrei almeno dovuto farlo.
    Appoggiai il palmo della mia mano sul dorso della sua, che trovai calda quasi bollente, in confronto alla mia che quasi che era vagamente tiepida.
    « se hai bisogno di parlare con qualcuno, ci sono sempre. So che hai Bill e... Pa-Patrick, ma un parere femminile ogni tanto fa bene» gli sorrisi guardandolo, sperando che nessuno entrasse e pensasse che io ci stessi provando o cosa. «Scusami» sorrisi vagamente imbarazzata, ritirando la mano, che diavolo mi era preso? Praticamente da quando io ero stata presa dai mangiamorte e io e Rodger avevamo divorziato, mi sembravo più svampita del solito. Dovevo riposare un pò assolutamente.
    «si, ne sono certa. Devono assolutamente arrivare» dissi con un sorriso «ce lo meritiamo tutti quanti.»
     
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  8. Gawain Robards
     
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    VYPgOxG<< Di certe cose non è facile parlare...e non c'entra quanto possa essere profonda l'amicizia. >>
    Patrick non parlava mai di quella che era stata la sua vita...quella vera, al di fuori del lavoro, prima della Notte dei cristalli. Luke nemmeno.
    Bill era leggermente più propenso a parlarne, lo era lui di carattere...e al tempo stesso era meno facile da blindare la sua vita passata di membro dell'Ordine praticamente dai diciassette anni.
    << Ad ogni modo...una frittella può diventare il modo di farmi confessare di tutto. >>
    Si erano riversati addosso di tutto, ormai, lui e Steph'...almeno così aveva creduto Gawain, prima del precipitare degli eventi che lo avevano costretto a portare lei e Sebastian lì sotto.
    Steph e il figlio avevano in comune il fatto di non aver quasi mai frequentato il mondo magico, ma la differenza stava nel fatto che Steph' non aveva voluto lasciarsi coinvolgere, mentre Seb...oltre ad essere un bambino e quindi più aperto a nuove esperienze senza le difficoltà che possono bloccare un adulto anche inconsciamente...Seb era affascinato da questi aspetti di magia di cui gli avevano parlato Gawain e Gwydion.
    Seb provava disagio perché avrebbe avuto il diritto di crescere in ben altro modo...ma Stephanie doveva nascondersi in un mondo magico che non aveva mai accettato e nel quale ora si sentiva reclusa due volte.
    Quanto a questa situazione...i tempi migliori erano davvero soltanto una speranza...che gli sembrava sempre più lontana a realizzarsi.
    Avrebbe dato la vita e anche di più - se fosse esistito - pur di vedere tornare sul viso di Stephanie quel sorriso che mancava da troppo tempo, rilassato e autentico, quella sua risata che lo aveva conquistato, come paralizzato la prima volta che si erano ritrovati. La cosa peggiore era sapere di avere una colpa per l'offuscarsi di quel sorriso, per il suo diventare sempre più spesso più cinico che...se stesso.
    << Siamo messi tutti e due davvero bene, non c'è che dire. In alternativa alla cioccolata...e anche più magro, può esserci l'idea di istituire un dispenser di abbracci. Qui sotto abbiamo maghi e streghe per ogni esigenza. Ci sarà un ingegnere che possa inventarlo...>>


    * Gawain Robards * Ex Auror *

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    Edited by Gawain Robards - 2/3/2014, 21:29
     
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  9. Ehy Hope!
     
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    Annuii in silenzio, sapevo benissimo com'era la questione e anche per me, in un certo senso la questione non era propriamente facile. Speravo solo che le cose si sistemassero da sole, senza che io dovessi soffrire di più, senza che dovessi ancora avere grattacapi: forse se avessi scelto la via più facile, se avessi scelto di prendere la pozione e di conseguenza di scendere nelle catacombe avrebbe avuto un senso? Un miglioramento? In quel momento mi sarebbe bastata la presenza di Mark per chiarire le mie idee, per dipandare la nebbia, solo che.. poi non l'avrei più riconosciuto, sarebbe stata la nebbia, non avrei più riconosciuto una delle persone - forse l'unica che teneva davvero a me. Cosa sarebbe stata la mia vita senza una guida, senza un punto di riferimento e senza quel rimasuglio di famiglia che mi era rimasta? alle sue parole sul peso però, lo guardai con un mezzo sorriso, rendendomi conto che non l'avevo nemmeno ascoltato nel frattempo: per non farlo notare l'unica soluzione era quella di prenderlo violentemente per i fondelli, temevo che mi avrebbe retto il gioco ma in quel caso mi sarei vendicata.. A modo mio ovviamente.
    stai dicendo che sono grassa?... Mi stai suggerendo che dovrei smetterla di mangiare schifezze? l'avevo guardato come si guardava un alieno, come se l'alieno in questione mi stava dicendo qualcosa che non capivo, per poi guardarlo e riflettere con attenzione alla sua affermazione. Volendo potrei.. essere il tuo dispenser personale e giornaliero di abbracci abbozzai un lieve sorriso, sapevo fosse una proposta bislacca la mia, ma insomma: che potevo farci? Forse stare zitta, si, poteva essere una valida soluzione.
     
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  10. Gawain Robards
     
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    VYPgOxG<< Ahahah, io? Non lo avrei mai, mai detto in senso offensivo, credimi! >>
    La cosa migliore restava l'alzare le mani e arrendersi. A priori.
    Esperienze di vita che a volte tornano utili.
    << Affare fatto, l'accordo è stipulato e vale il viceversa, ovviamente. >>
    Era quasi sicuro che Bill e gli altri avrebbero fatto la battuta, chiedendogli se non puntasse a far ingelosire Stephanie con quella proposta di istituire. Avrebbe dovuto rassicurarli che ci sarebbe voluto ben altro per far ingelosire Stephanie.
    << Suggelliamo il patto con un'ultima frittella, dai. >>
    Rimasero a sbocconcellare quelle dolcezze cosparse di zucchero, portando il discorso verso quello che avveniva in superficie. Sapeva che King era molto affezionato a Hope, gliene aveva parlato Bill. Non era il caso - decise - di ricordarle ora cose dolorose successe appena un mese prima, ma decise tra sé che ne avrebbe parlato con Bill. Si poteva creare un giro di monitoraggio per la Farmacia di King, in modo da proteggere ulteriormente lui e assicurare uno scambio di informazioni e di materiale medico più protetta.
    Anche perché... c'era quell'idea che ronzava nella mente di Bill da un po' e lo incuriosiva sapere se poi l'amico ne avesse già parlato. Sapeva che intendevano chiedere alle proprietarie del Ghirigoro di destinare alle catacombe tutti i libri salvati immediatamente dopo la Notte dei cristalli.
    << Bill ti ha parlato di quei ragazzi più grandi che vorrebbero studiare le arti curative? >>


    * Gawain Robards * Ex Auror *

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  11. Ehy Hope!
     
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    Risi di gusto guardandolo ti ho fregato! Avrai ancora tanta strada da fare per conoscermi bee, Bill probabilmente potrebbe dire di qualche strana fossetta che si forma più o meno in questo punto gli sorrisi guardandolo. Ottimo, ti ringrazio: credo che cui saranno molti momenti in cui ne avrò bisogno. ammisi guardandolo con un gran sorriso, per poi guardarlo con attenzione. Sembrava piuttosto assente e volevo verificare che non fosse colpa mia. Va tutto bene? Sembri pensare ad altro e spero di non aver detto qualcosa di strano sorrisi guardandolo, mentre poi davvero assaltai la frittella e decidere che la mia scorta di dolciumi per un'intera settimana si sarebbe conclusa con quella: tant'è che avevo mangiato un pò e poi la misi da parte, ero piena e anche un poco nauseata.
    Ripensai a Mark, alle mattine in cui era lui a prendersi cura di me dopo il mio terzo anno di Hogwarts e me le faceva sempre trovare pronte, calde e fantastiche sul tavolo prima di andare al lavoro, un giorno avrei parlato a Gawain e agli altri il motivo per cui ero legata a Mark King, ma magari non sarebbe mai successo. Non potevo sapere se la mia permanenza lì sotto sarebbe stata.. definitiva o si sarebbe potratta ancora a lungo. Non volevo rischiare di mettere in pericolo i reietti!.
    Si me ne aveva parlato gli sorrisi sinceramente guardandolo e ammetto che sono lusingata che abbbiano scelto me per fare loro da guida. Al San Mungo credo di andare comunque molto bene, anche se tutti mi apprezzano.. o almeno dicono così gli sorrisi
     
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10 replies since 19/10/2013, 22:22   138 views
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