"The authority? Haha! Who are the authority?"

per Constantin

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  1. -Russell
     
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    Se c'era una cosa che odiavo era lasciare che fosse il ministero della magia britannico - con cui stavo cercando un'alleanza per vie traverse, dato che sto cercando di espandere ulteriormente il mio clan - rovinassero l'unico mio clan rivale, di cui leader Constantin Ion Varac'Laji era il mio amico - nemico. Tra noi non era mai trascorso buon sangue, fin da quando eravamo ragazzi - non ricordavo bene il motivo - ma erano decisamente peggiorate avevo trasformato il suo unico figlio Emil in vampiro anche se tre dei miei figli erano trasformati erano sempre stati di indole molto più nervosa di quella di Emil. Nonostante Sookie avesse provato diplomatica com'era a sanare lo strappo che si erano create nei secoli a venire, tra me e Constantin le tensioni non erano migliorate.
    Avevo ingrandito le tasche del mio giubotto in pelle nera e stavo prendendo alcune cose che mi servivano assolutamente, quando Sookie era arrivata da una delle stanze, presumibilmente la biblioteca. Sentivo il suo sguardo su di me e mi girai a guardarla, mi aveva chiesto più volte se volevo venisse con me, ma era una cosa grossa e dovevo parlare con Constantin da solo. Senza spettatori, che poi Sookie fosse mia moglie (e come tale sapeva già tutto) ed Emil mi conosceva piuttosto bene, dovevo e volevo parlare solo con lui. Era così che si faceva, per rispetto, per onore e dato che poi la questione riguardava soprattutto suo nipote Nikola. Credevo che se fosse successo qualcosa a mia moglie o ai miei figli, Constantin avrebbe ricambiato il favore.
    «Come andrai Korun? Ti smaterializzerai?» chiese guardandomi. Era stata la prima che mi chiamava così e mi piaceva quando lo faceva perchè mi ricordava i "bei vecchi tempi" quando eravamo umani, quando la vita era qualcosa da vivere fino all'ultimo secondo, soprattutto nel XII secolo in cui eravamo entrambi nati.
    «No, sai che odio farlo. Farò alla vecchia maniera»
    «Fai attenzione, mi raccomando. Soprattutto alla luce del sole, dato che nei sei diventato un poco sensibile»
    «Me la caverò Sookie e si te lo prometto.» dissi a mia moglie con un sorriso e le diedi un bacio. Speravo di rassicurarla, prima di intraprendere il mio viaggio di quattrocento chilometri partendo da Sofia e arrivare a Bucarest. Viaggiare da vampiri era più facile che da umani, nessun bisogno particolare e dato che avevo oltre ottocento anni, nonchè avevo deciso di evitare la smaterializzazione, (anche perchè odiavo farlo anche da umano) avrei deciso tranquillamente di farmi il lungo viaggio nascondendomi dal sole - avere ottocento anni aveva portato quel piccolo disguido che era facilmente aggirabile con occhiali da sole e cappello - e usando i piccoli trucchi da vampiro che conoscevo da tutta la mia vita.

    Ero arrivato un paio di giorni dopo alla casa di Constantin. O meglio, era già un giorno che ero lì a fare un sopralluogo ma sembrava essere un periodo di visite costanti e avevo preferito evitare. Tuttavia, la sorpresa era ben presto arrivata, notando chi mi ero trovato nel corridoio.
    «Russell?» mi chiese Emil guardandomi decisamente curioso e stupito. Mi limitai a sorridergli per un buon minuto prima di fare un inchino e rispondergli.
    «Ciao ragazzo, ho bisogno di parlare a quattr'occhi con tuo padre»
    «Non ci vediamo da quanti? Due secoli? Pensavo mi venissi a trovare e non per fare affari con mio padre. A tal proposito mio padre è nella sala del trono, ti aspettava?»
    «Già, e se interessava potevi venire a trovarmi tu, a Sookie sarebbe piaciuto parlare con te.. ma già che siamo in tema, nemmeno tu non sei mai venuto a trovarmi. Mi considero offeso, ma comunque per stavolta te la faccio passare» risposi dandogli un buffetto sulla guancia «Si, credo mi aspetti e se non mi aspetta.. faremo comunque due chiacchiere. Ancora non capisco perchè si ostina ad usare quella stanza.» sorrisi passando oltre, ignorando i lamenti e i commenti di Emil. Entrai nella sala del trono e trovai il padrone di casa seduto su quel trono che onestamente trovavo un pò insulso in quel momento.
    «Constantin, buongiorno. Dobbiamo parlare. E non essere troppo sorpreso di vedermi, sto per portarti una notizia che potrebbe piacerti: riunire il clan. Se ho ottenuto la tua attenzione, assecondami.» sorrisi guardandolo divertito. Era notevolmente più giovane di me, circa quattrocento anni, ma era ostinato nelle tradizioni che lo facevano apparire molto più vecchio di quanto non fosse in realtà.
     
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  2. my*immortal
     
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    Sul volto di Constantin si poté apprezzare appena un arcuarsi del sopracciglio sinistro.
    Nei suoi pensieri invece stava per esplodere una vena di pensieri ben poco tranquilli.
    Rabbia. Rabbia e ostentazione del suo senso di superiorità, era sempre stata questa la sua reazione alle voci che insistentemente parlavano della pericolosità di quel Clan. Non aveva mai voluto dedicare - o mostrare di dedicare - all'altro Clan più di un fugace pensiero. Questa per lo meno era ciò che si doveva percepire all'esterno, quando invece lui e il suo Clan avevano da decenni avviato un piano di difesa... e di osservazione del nemico.
    Quello stesso nemico che ora gli portava la proposta di riunire i Clan.
    Era rimasto immobile ad ascoltarlo, studiandolo - se ne rendeva conto - con un background di trecento anni di informazioni respirate a pieni polmoni sin dalla nascita, a proposito dell'altro.
    Perché aveva accettato di riceverlo? Sicuramente Emil se lo chiedeva...sicuramente si chiedeva o si chiedeva perché non gli avesse detto nulla a riguardo...anche se probabilmente immaginava senza troppa necessità di riflessione...cosa intendesse proporre Russel.
    << Potrei osservare che tu stia tirando un po' troppo la corda dell'ospitalità. Non è ancora detto che ti verrà lasciato il tempo di terminare a tua proposta. Perché dovrebbe interessarmi...o ingannarmi la tua promessa? Il tuo Clan non ha mai dato cenni di volere alleanze, da quando ho vita. >>
    Secoli di guerre, più o meno percepite dalla realtà "umana" dell'Europa magica...subite addirittura dalla realtà babbana, che spesso era divenuta cibo di nutrimento, rituale o no, di queste guerre e tregue labili come battiti di ciglia.
     
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  3. -Russell
     
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    Sapevo che non avrei ricevuto esattamente un'accoglienza con i festoni da parte di Constantin. Anzi, sarebbe stata fredda, implacabile.. esattamente come il suo carattere in genere imponeva, anche se conoscendolo aveva sicuramente una gamma di sentimenti nel suo petto che non lasciava trasparire.
    Se solitamente studiavo i miei clan avversari - anche se quello di Constatin era sempre guardato con un occhio di riguardo - negli ultimi tempi l'osservazione sugli altri clan si era un poco allentata. Le notizie arrivate dal Regno Unito non mi erano affatto piaciute dato che mi coinvolgevano in parte, per via dell'appoggio al nuovo ministero che avevo dato ed ero stato in qualche modo distratto, ma per fortuna i miei occhi e le mie orecchie erano sempre stati molto affidabili.
    Osservazione interessante. dissi con un mezzo sorriso e facendo un cenno con la mano di impazienza. Molto bene allora, cerchiamo di arrivare dritti al sodo: non è una vera e propria alleanza dato che non credo durerà più del necessario, ma dato che la semantica è importante, se vogliamo possiamo definirla tregua, anche se potrebbe giovare ad entrambi dato che ci conosciamo da molto. Voglio farti un favore personale, dopo che ti ho portato via il ragazzo secoli fa.. piccola inclinazione. Il ragazzo era la definizione con cui avevo sempre definito Emil, avevo la costante sensazione che fosse in qualche modo ancora un'argomento scottante. Non sapevo se Constantin mi aveva mai realmente perdonato per quel gesto impulsivo, qualcosa dentro di me diceva di no. I vampiri sanno portare rancore per secoli e io sapevo bene che entrambi non eravamo esenti da rancore e vendetta. Temevo che la parola "favore" lo facesse scattare come una molla, dato che solitamente i favori vanno ricambiati, ma non si poteva mai sapere.
    La mia promessa non è ingannevole e voglio evitare che ad una persona della tua famiglia, una persona credo tu tenga anche se non lo ammetterai mai tantomeno a me, venga privata della vita. Non mi piace, per non dire odio, il fatto che lui tenga così tanto agli umani, ma è pur sempre un tuo discendente anche se non ha il tuo cognome. presi di nuovo una pausa. Una cosa per me era importante e lo era sempre stata: la famiglia. Non volevo esserne privato, tanto che io avevo trasformato prima mia moglie e poi i miei figli, che nonostante le loro irriquietezze e non fossero perfetti ai miei occhi come lo era stato Emil. Lui era una persona intelligente, pacata, testarda ed era stata una testa calda in gioventù.. tuttavia non era esente da difetti, che avevo avuto di notare sia in Constantin, che nel figlio Nikola. Se io amavo profondamente la mia famiglia, io che non ero esattamente il ritratto di un santo, perchè doveva essere diverso per Constantin?
    Secondo alcune indagini, di cui alcune portate avanti dai miei alleati licantropi, il ministero della magia inglese sta diventato una minaccia per tuo nipote, ma immagino te ne sarai accorto. Tuttavia, temo che siano per toglierlo dal mercato in modo permanente, ma prima con una piccola dimostrazione di forza da parte del ministero. Potrei sapere qualcosa, ma potrebbe non interessarti e se così fosse, me ne vado.. scusandomi per il disturbo dissi abbozzando un sorriso.
    Era divertente vederci insieme, troppo simili, eppure troppo diversi.

    Edited by -Russell - 23/5/2015, 10:52
     
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2 replies since 29/10/2014, 18:30   35 views
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