Fine della corsa

* Mattew McKellen * Giornalista/Fumettista *

Era stata una giornata piuttosto stramba, considerando ciò che aveva saputo fin dall'inizio su come si sarebbe conclusa...si era scoperto tutto sommato abbastanza tranquillo.
A dispetto delle ultime settimane, nelle quali valutare i pro e i contro della sua decisione era stato difficile e a tratti anche penoso, adesso era tranquillo.
Sereno no...non era possibile essere sereni, sapendo che si stava per tagliare i ponti con tante persone, con tanti punti fermi della propria vita. Almeno quella che era stata la sua vita, fino al 2009.
Non aveva ancora dato ai colleghi risposte sospette, tanto meno fatto gesti eclatanti come il donare qualcosa di proprio, considerando che stava per sgombrare la propria scrivania.
Sarebbero sorti soltanto problemi in più, non ne aveva proprio bisogno in quel giorno. I commissari del Ministero avevano già convocato il personale di altri due settori della redazione, facendo uscire dai gangheri Spencer per l'ostacolo ai lavori per il numero del giorno dopo.
Precisamente. E tu stai per portargli altra grana da macinare...e non nel senso del denaro.
Si schiarì la voce leggendo il messaggio che la segretaria di Spencer lasciò sulla sua scrivania, passando mentre l'orologio scoccava le 18 e 30.
Grande entusiasmo serpeggiava nella loro sezione, per la prospettiva di dover levare le tende a fine giornata e arrivare a casa - in qualunque parte dell'Inghilterra magica fosse - entro 30 minuti precisi.
Coprifuoco ragazzi miei... Buon divertimento.
Lui invece si preparava a far sclerare Spencer per l'ennesimo intoppo...salvo poi rassicurarlo di aver preparato in tempo molti articoli, se non avesse fatto in tempo a trovare un sostituto per le rubriche indispensabili, quelle erano coperte.
Il fumetto...quello non sarebbe mancato a nessuno, nella redazione...Era anche il motivo per cui si stava licenziando prima che arrivasse qualcuno del ministero a costringere Spencer a farlo al posto suo.
Non ci teneva proprio a passare dal loculo al Profeta...ad una cella di Azkaban e avrebbe fatto il possibile per evitarlo...almeno per qualche settimana, il tempo di decidere come mettersi volutamente nei guai, ma almeno in piena consapevolezza.
Bussò alla porta dell'ufficio del President e aspettò, sorridendo amabilmente alla segretaria.
No, non sarebbe mancato nemmeno a lei.

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