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Thornton‚.
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Avevo visto Hope con lo sguardo totalmente assente, non parlare appena era entrato e quando Bill le chiese l'avevano presa, mi salì il magone, che cercai di camuffare: la vita era stata beffarda con entrambi. Avrei voluto usare la bacchetta per far si che i loro problemi svanissero una volta per tutte, ma non sarebbe stato giusto: avrebbero dovuto trovare loro la loro dimensione che per più di dieci anni si erano negati.
Quando Bill le disse che sarebbe tornato subito, lei annuì appena dicendo semplicemente «si», con un tono stanco.
«No, lei e Rodger non si frequentano più da un pò, a quanto pare ha una nuova amichetta a casa, a quanto pare da quando è diventato il primario del secondo piano del san mungo, la sua vita privata è diventata... molto movimentata.» dissi scrollando le spalle per poi dire dopo un istante esattamente quello che cercavo di articolare: non potevo più difenderlo da sè stesso.
«Bill: mi è capitato una volta sola di assistere ad una cosa del genere. E che gli dei mi proteggano, se per quanto sto per dirti è la verità. Tu non hai idea di quanto mi costi pronunciare questo che sto per dirti, ma..» deglutii cercando come potevo le parole, le dosavo una per una, facendo si a lui risultasse comprensibile anche se cercavo di usare tutto il tatto che potevo «Potrebbe essere stata vittima di.. Violenza sessuale. E se è così, non parlerà, sempre se non usiamo un metodo un tantino diverso: potremmo pensare a farle un oblivion.» lo guardai con immensa tristezza quando la sua mano andò a sbattere contro il muro al nostro fianco.
Gli misi le mani sulle spalle e lo scrollai appena.
«Non ti permetterò di... farti del male, non ti permetterò che tu vada a cercare il colpevole di tutto questo Bill. Magari l'ha fatto per irritarti, per darti un segnale forte per farti uscire alllo scoperto. Tuttavia, tu hai una vita qui e nel caso. se ne varrà la pena, andrò io a cercare chiunque le abbia fatto male.». -
B.Weasley.
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* Bill Weasley *
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<< No, lei e Rodger non si frequentano più da un po', a quanto pare ha una nuova amichetta a casa, a quanto pare da quando è diventato il primario del secondo piano del san mungo, la sua vita privata è diventata... molto movimentata. >>
Non era certo di voler continuare ad ascoltare, anche se proveniva dalla voce di Patrick. Sentire che Hope era tornata come aveva potuto alla normalità, che aveva affrontato i cambiamenti che la Notte dei cristalli aveva portato alla sua vita...sentire che piano piano aveva visto morire il suo matrimonio...
<< Aspetta..., aspetta, torna a quello che hai appena detto. Non vedeva più Rodger? >>
Patrick aveva già pronunciato quelle due parole, ma lui si costrinse a non considerarle ancora. << Patrick, mi stai dicendo che potrebbe anche essere stato lui a usarle...>>
Non riuscì a dirlo.
Non riusciva nemmeno a immaginarsi entrare nella mente di Hope, per carpirle quei ricordi. Nemmeno il pensiero di non essere lui a farlo direttamente rendeva la cosa più affrontabile.
Ma c'era una ragione per cui farlo non sarebbe stato solo un'intrusione, una cosa crudele e basta...
<< Lasciamo da parte il fatto che non sopporterei nemmeno di vedere queste...scene...>> Ogni parola gli costava fatica, pensarla ancora prima di pronunciarla. << E che è meglio non le veda, a meno che tu non accetti di immobilizzarmi in qualche modo...>>
Lo guardò, inseguendo i propri pensieri ma al tempo stesso inseguendo forzatamente immagini che ormai iniziavano a scheggiare impazzite, nella sua testa. << ...pensare di aiutarla, nel modo che tu conosci meglio di me e che sapresti fare, è la cosa giusta davvero...o sono io che vorrei convincermene? E' giusto entrare nella sua mente? E' possibile aiutarla senza farle ancora più male? >>
Nasconderle quei ricordi che nemmeno lei voleva far affiorare, quei momenti di cui lei non voleva parlare...
Se...riusciremo ad accettare quello che vedremo...forse dovremo essere immobilizzati tutti e due - pensò guardando la tensione che anche gli occhi dell'amico mostravano.
Conoscendo bene Patrick, credeva di poter dire che sarebbe stato orribile anche per Patrick, anche se da Auror ne aveva affrontate molte più di lui.
Prese un lungo e profondo respiro.
<< Non voglio pensare comunque di prenderle dei pensieri definitivamente, senza...senza il suo permesso. Lei è troppo scossa anche solo per pensare di parlargliene, però...vero? Vero...>> si rispose da solo, mentre Patrick già annuiva.
<< Spiegami, cosa possiamo fare? Si può...renderli innocui per lei, senza...senza cancellare tutto? Se fosse stato...se fosse stato Rodger a farlo...per qualsiasi motivo...era sua marito, era un mio...credevo potesse restare un mio amico, quando tutto questo schifo fosse finito! Cristo santo, gliel'abbiamo presentato io e Fleur! >>
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Edited by B.Weasley - 16/8/2013, 11:32. -
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* Patrick Thornton - L I N K alla S C H E D A *
Good thoughts are apt to vanish away if they be not speedily embodied in good actions.
Alla sua domanda scrollai la testa. No. Si era trasferita in una nuova sistemazione.. la prima volta che era entrata qui e mi aveva dato l'indirizzo. Aspetta. dissi andando verso una bacheca, dove tenevamo i numeri utili, tornando con un pezzo di pergamena con la scrittura, seppur frettolosa, che avevo iniziato a riconoscere come quella di Hope. Non vedi niente di strano? Qualsiasi cosa sia successa qui risulta il suo nome da nubile. alla sua domanda lo guardai, non sapevo cosa rispondergli, non conoscevo la risposta ancora.
Si, potrebbe. Non ne vedo il motivo se aveva una donna a casa, ma potrebbe essere stato.. si.>ero amareggiato, deluso dal fatto che un uomo si abbassasse a tanto. Avevo sempre delle spiegazioni per tutto, cercavo di spiegare tutto, di smontare e rimontare teorie fino a che non le trovavo corrette, ma quella non riuscivo a trovarla.
Amico, devi dirmi tu cosa devo fare.. posso immobilizzarti anche ora. Io sono sommariamente abituato, è successo di vedere delle cose del genere e bisogna avere sangue freddo.. non tanto per vedere quello che vedrai, ma perchè voglio essere sicuro che quello che vedrai non ti farà cambiare opinione su di lei. ammisi con aria seria, io avrei combattuto per giorni con quei ricordi, ma sapevo come far in modo di renderli innocui alla lunga.
Si è possibile farlo. Avevo farti un corso da obliviatore dove ci avevano spiegato il modo di.. rendere meno dolorosi degli avvenimenti, di far in modo che anche se fossero accaduti, il dolore provocato fosse il minimo. E' troppo lunga da spiegare, ma il concetto era questo. Uno di quelli era, ad esempio, far si che alcuni ricordi venissero sollecitati solo da una parola specifica, se ad esempio volessi cancellare ogni ricordo mio, farei che ricordasse il mio soprannome e solo quando... lo sente, si ricorderebbe di avermi conosciuto. sorrisi appena, teso. Perciò, potremmo far si che lei ricordi di quanto è successo ma senza che lei ne soffra, ma se io ti spiego come fare, tu le parlerai.. le creerai nuovi ricordi, lei si sentirà finalmente libera. L'unica controindicazione, purtroppo è che.. potrebbe legarsi più a te di quanto già non lo sia. presi un lungo respiro guardandola con attenzione. Perciò, per me è giusto entrare nella sua mente, ma quanto vorresti mettere in gioco? Aprire il tuo cuore sarebbe una eventualità da tenere in considerazione e sai che non te lo direi se non fosse strettamente necessario. In caso, se tu non sei disposto a farlo, ci penserò, cercando di fare qualcosa di più neutrale possibile. dissi tranquillo.
Bill, ti prego calmati, fermati un istante. dissi prendendolo per un braccio Ho bisogno, abbiamo bisogno, di te. Bill. Non farmi ricorrere alla violenza gratuita, sai che non mi piace farlo. Mi dispiace, mi dispiace tanto. Purtroppo le persone non sono esattamente quelle che ci aspettiamo, ma non salire.
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B.Weasley.
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* Bill Weasley *
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<< Non è giusto quello che stiamo per farle, vero? >>
Non erano giuste un sacco di cose. La sola cosa giusta, la sola cosa rimasta giusta in tutto questo schifo era poter vedere un sorriso. Poter vedere che ancora almeno riuscivano a proteggere i loro bambini. Per quanto ancora?
Le famiglie ne stavano sopportando troppe di prove. Le persone ne stavano sopportando troppe. I suoi genitori tenevano duro chissà come, dopo aver perso Fred, avevano visto sparire Ron e Ginny. Patrick i suoi genitori aveva dovuto salutarli soltanto nella propria mente, senza riuscire nemmeno a seppellirli. Lui e Fleur cercavano di tenere insieme da troppo tempo i cocci di un matrimonio che si era sbiadito lentamente. Per puro miracolo - gli sembrava a volte - riuscivano ancora ad esserci per i ragazzi.
George era lontano, dall'altra parte della città, spia sempre sotto gli occhi della psicopolizia. Ogni minuto che passava lassù poteva venir catturato...
Molte persone non sarebbero più tornate.
Il miracolo era davvero riuscire ancora a sentire qualcosa...qualcosa di bello come ciò che provava per Hope, ma che non poteva ancora dirle...che in quel momento sarebbe stato pericoloso dimostrare.
La cosa agghiacciante era ascoltarsi...e rendersi conto dei giri contorti che ora la mente no nera più capace di stoppare.
<< E i suoi ricordi sarebbero solo...accantonati? Quelli che riguardano almeno Gary...potrà recuperarli? >>
Quindi...una decisione simile era nelle loro mani? Così importante per un legame tra genitore e figlio.
<< Che cosa dobbiamo fare? >>
Se qualcuno avesse dovuto togliergli o anche solo nascondergli dei ricordi così importanti...se qualcuno gli dicesse che aveva dovuto farlo...cosa avrebbe pensato, lui?
Era terrorizzato da quello che stavano per fare, anche se con tutta la buona fede di questo mondo.
Guardò Patrick per qualche altro istante. << Facciamolo. Grazie Patrick, mi...dispiace di dovertelo chiedere. >>
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Edited by B.Weasley - 16/8/2013, 20:40. -
Thornton‚.
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Lo guardai, mettendogli una mano sulla spalla «Amico, l'hanno violentata e non solo corporalmente.. gli dei solo sanno che le hanno fatto, il suo corpo a parte quelle ferite che si è fatta durante la battaglia, non ha lividi particolari. Non ha sangue nell'unico posto in cui avrei cercato, ma è tutto registrato lì.» dissi toccandogli la tempia con una mano «Perciò, noi stiamo facendo la cosa giusta per lei.» sospirai un poco, mentre mi sistemai appena la camicia scura, pensando che
«Si sarebbero solo accantonati per un pò. Certo, quelli di Gary saranno sempre lì a disposizione, ma devi dirmi solo una cosa.. c'è un modo particolare, affettuoso che il bambino chiamava sua madre? Così se lui la pronuncia, lei si ricorda di lui all'istante» era quella dopo tutto l'unica cosa che gli potevo offrire en non sapevo nemmeno se potesse andare bene.
«Non mi rigraziare e non ti dispiacere, anzi sono contento che posso fare questo per te, perchè è comunque un modo per sdebitarmi. Per il mio migliore amico questo ed altro.. soprattutto se riguarda la donna che ama» gli sorrisi per poi cercare di stemperare la tensione con una battuta, forse infelice, ma.. «se vi sposate voglio essere il vostro testimone e su questo non transigo» ammiccai
Aprii la porta per lasciar passare Bill, per poi richiuderla dietro di me vidi Hope con un mezzo sorriso.
«Bill.. stai bene? Amore? Patrick? Che succede?» la sua forza di volontà sembrava essere tornata, ma sapevamo che era preoccupata, proccupata a morte: e l'appellattivo di "amore" in quel contesto, era l'unica cosa che le permetteva di rimanere aggrappata all'ultimo lembo della realtà che ora dentro di sè conservava.
«Mi volete mandare via?» chiese con un sussurro. -
B.Weasley.
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* Bill Weasley *
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<< E' tutto registrato lì >> disse Patrick, portandogli due dita alla tempia.
Tutto registrato lì, esatto. Tanto da spingerla a evitare anche il nostro sguardo, per la vergogna e l'orrore di quello che potrebbe venire a galla, di quello che potremmo pensare di lei.
Questo era il vero orrore di quello che avevano fatto, questo era il loro modo di giocare con la mente.
<< D'accordo. >> Annuì di nuovo, riflettendo su quello che gli chiedeva Patrick.
Non dovette sforzarsi più di molto, per ricordare un episodio che Hope aveva raccontato a lui e a Fleur. Gary era ancora piccolo quando si erano incontrati quella sera, per una cena a 4. Di un anno più piccolo di Dominique, stava giocando con lei e Victoire mentre Hope raccontava dei suoi sforzi di pronunciare il suo nome.
<< Mamma Hup >> mormorò, dando voce a quel ricordo. << La chiamava e la chiama così soltanto lui. >>
Si preparò al come affrontare il discorso con lei, stava per seguire Patrick e tornare dentro alla stanza quando l'amico fece quella battuta. << Se torneremo presto ad avere una cosa così bella da festeggiare, ti assicuro che ce l'avrai donata tu, per la maggior parte. >>
Quando entrarono, Hope apparve loro come una bambina spaurita, proprio come Bryanne e altri bambini quando erano arrivati lì nelle catacombe, solo una decina di giorni prima.
<< Bill.. stai bene? Amore? Patrick? Che succede? >>
Sedette accanto a lei sul letto, scuotendo la testa quando lei li guardò con la paura che stessero davvero pensando di escluderla dalla Città sotterranea. La collera per quello che le era stato fatto rischiò nuovamente di salire e di travolgere tutto e di far tremare lui. << Mandarti via? Hope, non sei tu che ti devi vergognare, capisci? Vieni qui...>> Le tese una mano, temendo di dover riprendere l'approccio ma pronto a rifare tutto da capo, se fosse stato necessario, con la pazienza che sarebbe occorsa.
La vide deglutire e avvicinarsi a lui e poté abbracciarla di nuovo. << Nessuno ti costringerà a dire nulla, a parlarne se non vorrai. Ma non sei tu che devi vergognarti, capito? Non deve più esistere che tu abbia paura di guardarci. Io non sono bravo in queste cose, ma Patrick...lui sa quello che fa e può aiutarti. Ti fidi di noi? >>
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Edited by B.Weasley - 16/8/2013, 20:52. -
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* Patrick Thornton - L I N K alla S C H E D A *
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Ero rimasto in silenzio ercando di capire a cosa pensava il mio amico, per poi ascoltare le sue parole con un mezzo sorriso.
«E' una cosa carina, davvero carina. < Mamma Hup» sorrisi ripetendo e appuntandomi il nomignolo, per poi sorridere appena alla sua risposta riguardo al fatto che se avremo avuto qualcosa da festeggiare era dovuto a lui.
Gli sorrisi «Voglio bene ad entrambi, vi auguro solo il meglio.» gli sorrisi per poi entrare nella stanza e guardare Hope, notando quell'aria distrutta. Era strano: aveva la stessa aria che aveva avuto ogni adolescente che aveva visto delle atrocità allucinanti, anche se quello che aveva visto e provato in un certo senso non era assolutamente equiparabile.
Quando Hope chiese cosa avrebbe dovuto fare, guardai Bill, chiedendogli tacitamente di fare lui gli onori di casa, di spiegare quanto stava succedendo semplicemente perchè lui sarebbe stato più bravo nella spiegazione e ovviamente sarebbe stato ascoltato per davvero.
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* N O M E P G - L I N K alla S C H E D A *
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Lo guardavo con una paura che non riconoscevo come mia, una paura che non avevo mai provato in effetti, ma probabilmente era solo dovuto al fatto.
«Si.. lo capisco, ma.. ho solo paura di quello che potreste pensare di me.. » guardai la mano allungarsi e io mi avvicinai furtiva, sapevo che il contatto con Bill era l'unico tipo di contatto, perchè gli abbracci e strette di mano erano il calore che avrei cercato su tutti gli altri, che sarei riuscita ad avere per lungo tempo. Gli presi la mano e la portai vicino alla labbra, per poi baciarla. Gliela guidai sul mio volto, era calda e rassicurante: chiusi gli occhi, appoggiandola sulla guancia e mi sembrava la cosa più dolce che potesse esistere. Mi strinsi a lui, sentendo il suo profumo e sorrisi appena stiracchiando le labbra.
« Io non.. non riuscirei a parlarne e si, si. mi fido di voi, al momento più di me stessa. Potete vedere direttamente i miei ricordi?» chiesi guardando prima Bill e poi Patrick, insicura. Non ricordavo molto di queste pratiche, ricordavo della legimanzia, ma non sapevo se era qualcosa di equiparabile.
Ancora stretta in quell'abbraccio, avevo stretto la mano libera di Bill, intrecciando le mie dita con le sue, come avevamo fatto al lago quando mia sorella era morta. «Ditemi.. cosa devo fare»
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* Bill Weasley *
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Si lasciò prendere la mano, se la lasciò guidare ad accarezzare il viso di Hope. E poi lei chiuse gli occhi e finalmente gli permise di abbracciarla.
Restarono così, mentre lui le parlava di quella possibilità.
<< Si, si. mi fido di voi, al momento più di me stessa. Potete vedere direttamente i miei ricordi? >>
Dominò come poté quella morsa allo stomaco, pensando a cosa avrebbe voluto fare alla persona che l'aveva ridotta così, ad aver paura di essere giudicata da loro. Pensò a quanto doveva essere andata a scavare nel proprio coraggio Hope, per riuscire ad arrivare fino a lì, sentendosi poi fragile proprio nel momento in cui avrebbe meritato di sentirsi invece al sicuro.
<< Possiamo...>> annui, stringendo a sua volta il contatto tra le loro mani, all'inizio perché sentiva che quel gesto dava a Hope nuova forza, poi lentamente sentendo riaffiorare un ricordo, un ricordo sempre più definito, in tutti i sensi. Le acque del Lago Nero di Hogwarts davanti a loro, voci lontane dalle quali lei avrebbe voluto scappare, una morte dalla quale avrebbe voluto scappare...e lui che aveva potuto soltanto starle a fianco. Era un ricordo così...vivo, anche se proveniva dai suoi lontani sedici anni.
<< Patrick può accantonarli, quei ricordi...portarti via quelli che possono farti solo del male e, almeno finché non riuscirai ad affrontarli, anche quelli collegati. Non potrei farlo io nemmeno se fossi un obliviatore, spero...spero che tu capisca...il perché. >> Se avesse visto il volto di chi le aveva fatto questo...
<< Ti prego, non chiedermelo. Non chiedermi di restare e sapere cosa ti hanno fatto. >>
Non c'era nessun calcolo, nel chiederle questo, nessun trucco...anzi si sentì un vigliacco nell'ammetterlo. Perché la ragione sapeva che la decisione era quella giusta, ma c'era anche il cuore che annuiva, sollevato, codardamente sollevato all'idea di non dover affrontare quelle immagini.
Con le dita ancora intrecciate alle sue, le accarezzò le guance.
<< Sei a casa, sei già a casa. Questa è casa tua. >>
Guardò Patrick, che era rimasto in silenzio: << Non so davvero come ringraziarti. >>
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Edited by B.Weasley - 16/8/2013, 21:05. -
Ehy Hope!.
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* N O M E P G - L I N K alla S C H E D A *
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Eravamo rimasti a lungo abbracciati, per poi ascoltare le sue parole riguardo a quello che potevano fare, mentre la speranza, quella sensazione quasi sconosciuta in quella camera da letto, aveva iniziato di nuovo a prendersi possesso di un piccolo angolo di cuore. Ascoltai Bill in silenzio, per poi annuire, dando il mio consenso per l'unica cosa che sapevo che avrebbe potuto evitarmi strascichi a lungo termine.
«Perfetto, facciamolo, sarebbe... l'unica cosa che mi sentirei di tentare. Lo faresti davvero Patrick?» chiesi stupita, guardando l'uomo, tenendo stretta la mano di Bill «perchè lo fai? Comunque, ti ringrazio, ti ringrazio tanto» per poi ascoltare le sue parole, la supplica di Bill e un groppo salì alla gola, no. Non gli avrei mai permesso che quella cosa che avevo visto lo condizionasse.
Apprezzai comunque il suo pensiero e con una mano, gli posai la mano sulla guancia facendo si che mi guardasse negli occhi e gli rinnovavo il mio pensiero. «Bill, come ti dicevo prima io ti amo. Di solito si aggiustano le cose insieme, l'abbiamo sempre fatto, ma non voglio che tu veda questi miei ricordi semplicemente perché.. non voglio che tu soffra.. perchè non voglio che tu faccia sciocchezze. Non te l'avrei comunque mai chiesto. Lascia che sia io a proteggerti questa volta, tocca a me.» quando mi aveva accarezzato le guance, il mio cuore aveva preso a battere fortissimo, cercai per un istante le sue labbra per dagli un candido bacio, per poi sorridergli appena dicendo una cosa che gli avevo detto la prima volta che ero andata nelle catacombe. «ovunque ci sia tu, sarà casa mia. Ora vai, prima che inizi, non voglio che tu mi veda.. o soffra più di quanto possa fare» Non avrei voluto che lui stesse troppo male per colpa mia.
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Thornton‚.
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* Patrick Thornton - L I N K alla S C H E D A *
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Ero rimasto a guardarli, sentivo di essere fuori posto, ma non volevo intromettermi e poi stavo cercando di concentrarmi, per far si che i ricordi di Hope non mi condizionassero troppo e poi volevo essere sicuro di essere abbastanza concentrato per aiutarla.
«Certo che lo farò, sei una mia amica e ti voglio bene. Ho parlato con Bill, perciò so esattamente cosa fare per farti sentire meglio» sorrisi guardandolo, mi sentivo come se fossi sui carboni ardenti, perchè questa operazione era semplicemente delicata. Nella remota ipotesi in cui avessi sbagliato qualcosa, avrei avuto dei seri problemi non solo miei di sensi di colpa, ma anche con Bill.
«Non mi dovete ringraziare, soprattutto tu Bill. Sai che l'avrei fatto e che lo farei sempre.» sorrisi guardandolo «Quando ti senti pronta si inizia»
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B.Weasley.
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* Bill Weasley *
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<< Perché lo fai? Comunque, ti ringrazio, ti ringrazio tanto...>>
Mentre le stringeva la mano e la sentiva ringraziare Patrick, Bill sentì che stava riaffiorando la Hope che amava così tanto, stava già combattendo le sue paure, al di là di ogni dolore o strascico di quello che le aveva fatto Rodger, di quello che le avevano appena fatto i maghi ai quali l'aveva consegnata.
<< ...non voglio che tu faccia sciocchezze. Non te l'avrei comunque mai chiesto. Lascia che sia io a proteggerti questa volta, tocca a me. >>
Era incredibile e lo dimostrò anche ora, con quello sguardo di nuovo lucido e determinato, con quelle parole.
<< Ovunque ci sia tu, sarà casa mia. Ora vai, prima che inizi. >>
Ricambiò il bacio, ripetendosi che sarebbe andato tutto bene. << Sono qui, sono qui vicino. >>
Con grande fatica si impose di staccarsi da lei, ringraziando di nuovo Patrick con un sorriso e una pacca sulla spalla mentre gli lasciava il posto accanto a Hope, sul bordo del letto.
Si aspettava di dover affrontare anche lui un momento non facile, perché aveva promesso a se stesso che non avrebbe mai mentito a Fleur. Credeva di volere e poter mantenere sempre questa promessa, perché le doveva questo, come minimo...avesse dovuto sputare l'anima per cercare le parole giuste che potessero farle meno male, ma non escluderla dalla sua vita.
Ogni passo lo allontanava da quella stanza, ma almeno permise di rischiarargli un po' le idee, per quando si ritrovò nella cucina, dove Victoire non si lasciava a convincere ad andare a letto.
<< Papà, ti prego...Non ho sonno. >>
<< Il tuo corpo sì...>> le sorrise, scostandole i capelli dalla fronte quando lei sbuffò rumorosamente, guardando la madre e poi di nuovo lui. << E' una congiura! >>
<< Coraggio, veniamo a salutarvi subito prima di andare a letto anche noi. >>
<< Sì...in camere divise! Credete che non ce ne siamo accorti? >>
Lo sguardo incontrò quello di Fleur, che ebbe una piccola smorfia.
<< Vick, siediti. >>
Fleur le strinse leggermente e con affetto il braccio. << Tresor, io e tuo padre non possiamo fingere di amarci come un tempo. Le cose purtroppo cambiano, a volte...nessun tentativo riesce. Credici, te ne parliamo perché sei la più grande...puoi capire. Abbiamo tentato. >>
Vick alzò lo sguardo lucido di lacrime, verso tutti e due. << Ma...quanto tempo fa...E come faremo, adesso? >>
<< Saremo sempre una famiglia. Sempre. >> assicurò lui, il cuore stretto in una morsa.
<< Ma...perché è successo? >>
Vick cercava risposte che forse non avrebbero mai trovato nemmeno loro, ma il cielo sol sapeva quanto avevano provato, negli ultimi due anni in tutti i modi, anche prima di quel capodanno maledetto.
<< Perché i sentimenti cambiano >> spiegò Fleur, dopo attimi di silenzio. << In un certo senso tuo padre e io non smetteremo mai di amarci. Ehi, in questo DEVI crederci...Vick...>> guardò lui, con un mesto sorriso, facendogli capire di avere anche lei delle novità da dirgli. << Su questo non ho il minimo dubbio...che sia così anche per lui. >>
<< Restiamo insieme, domani. Tutti insieme >> decise. << Vai a dirlo i tuoi fratelli, ma poi dormite.>> baciò la figlia sulla fronte, allungando poi una mano su quella di Fleur. Era vero. L'aveva amata e l'avrebbe sempre amata, questo non avrebbe mai potuto sparire. << D'accordo? >>
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Edited by B.Weasley - 17/8/2013, 18:12. -
Thornton‚.
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L'unica risposta di Hope fu semplice «Grazie» e si vedeva che il suo sorriso sembrava essere tornato radioso come quello dell'ultima volta che ci eravamo visti. Mi intenerì il loro bacio, mi strinse il cuore e mi commosse particolarente, mentre poi ricambiai la pacca sulla spalla e gli sorrisi.
Avevo fatto l'oblivion sobbarcandomi del dolore, di quello che era accaduto nei ricordi della donna che avevo davanti e scoprendo quanto era accaduto. Sentii un groppo alla gola e uno strano senso di nausea, deglutivo sentendomi male per lei, mentre vedevo ogni fotogramma, mentre facevo sì che ogni cosa diventasse solo un ricordo lontano o solo un ricordo messo in un cassetto da qualche parte, in attesa di venire sollecitato.
Lestrange: che tu sia maledetto. Peccato che hai trovato la persona sbagliata a cui fare queste confidenze. Non saliremo a darti la caccia pensai, mentre vidi l'unica persona che ero felice di vedere da quelle parti.
«Gawain» dissi chiamandolo mentre lo vedevo passare davanti alla stanza da cui stavo uscendo «Posso chiederti un favore?»
«Stai bene? Ho appena saputo, cos'è successo a Hope?»
«No, non sto bene. Non entro nel merito, ma è solo stata.. assalita, violentata e Rodger è stato praticamente il mandante di tutto.»
«Chi è stato?»
«Non me lo chiedere. Comunque ora si sta riposando, potresti darle un'occhiata? E' ferita e non vorrei che si alzasse, strappandosi i punti dal fiianco, sai che sarebbe in grado di farlo. Vado a parlare con Bill, tra quei due, c'è qualcosa di grosso in sospeso» sorrisi dandogli una pacca sulla spalla ringraziandolo, superandolo per andare alla ricerca di Bill che sapevo essere in cucina.
«Bill» bussai alla porta dove si trovava l'uomo con la moglie e la bambina, in quel momento sperai che non vedessero il mio pallore che il mio volto aveva preso stabilmente come colorito «ciao Fleur, ciao piccola Vick. Scusate se vi disturbo, ma vorrei solo farti sapere che è tutto a posto. Sta riposando e c'è Gawain con lei.» dissi tagliando corto, uscendo dalla porta e attendendo che il mio amico uscisse. Perchè sapevo che l'avrebbe fatto.. -
B.Weasley.
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* Bill Weasley *
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<< D'accordo >> mugugnò Vick, preparandosi ad andare nella sua camera con il libro al quale stava mettendo un segno.
<< Cos'è successo? >> gli domandò Fleur, dopo aver abbracciato e sussurrato qualcosa alla maggiore.
<< Ti devo dire una co- >>
<< Papà, mamma...ditegli di smettere! >>
Si voltarono entrambi verso gli altri due figli, arrivati fin lì con una rapidità incredibile e sospetta. Vale da dire che doveva essere successo qualcosa che aveva impedito anche a Vick di spiegare loro cosa avrebbero fatto l'indomani...e quindi non le aveva dato la minima speranza di riuscire a convincerli a dormire.
<< Cosa ci fate alzati ancora in giro, voi due? >>
<< A Louis non passa la fissa per i racconti dell'orrore! >> spiegò Vick, distribuendo una librata al fratellino e alla mezzana. << E Dom gli dà corda. >>
<< Adesso vengo a raccontarvela io una storia dell'orrore! >>
<< Bill! >> esclamò Fleur.
<< Eh, così passa loro la voglia! >>
Vick scoppiò a ridere, trascinandosi dietro gli altri due e abbracciando di nuovo papà. Anche Fleur riuscì a sorridere, anche se per qualche istante soltanto. A Fleur non sarebbe mai riuscito a mentire nemmeno a provarci, aveva già capito che la notizia era delle peggiori anche se fece di tutto per non trasmettere ai figli la sua angoscia. << Coraggio, Alè alè! Vengo a mettervi a letto. >>
<< Sta arrivando Patrick...>> disse Vick << aspetta un attimo! Lo voglio salutare! >>
Bill annuì, incupendosi un poco. Sperava potesse essere una bella notizia il fatto che Patrick avesse potuto finire. Non si poteva parlare di presto o tardi...sapeva soltanto che operare con i pensieri e i ricordi altrui - gliene aveva parlato qualche volta - sfiniva. Sapeva quanto era impegnativo ciò che gli avevano chiesto.
<< Allora, papà? >> Dom gli sedette sulle ginocchia.
<< Andate a mettervi sotto le coperte, arriviamo dopo aver parlato con Patrick, d'accordo? Non pensate di imbrogliare! E date un po' di tregua a Vick! >>
<< E' una causa persa, papà! >>
<< Senti questa...>>
Pochi minuti dopo - la cucina di nuovo più silenziosa, mentre Vick appoggiava il bicchiere d'acqua che aveva bevuto al volo prima di andare a letto - entrò Patrick.
<< Bill...Ciao Fleur, ciao piccola Vick. Scusate se vi disturbo, ma vorrei solo farti sapere che è tutto a posto. Sta riposando e c'è Gawain con lei. >>
<< Di chi parli? >>
<< Hope. E' quello che stavo per dirti. >>
<< Hope?? >>
<< Zia Hope?! Come sta? >> Vick si irrigidì, guardando loro e Patrick.
<< Elle à etè blissèe? >> mormorò angosciata Fleur.
Lei e Vick erano scattate in piedi praticamente insieme e sua moglie che ora lo stava guardando male , come a chiedersi se veramente lui avesse pensato di dirglielo
<< Notte, tesoro. Hope starà bene, più tardi vengo a spiegarti tutto >> disse Bill alla maggior, baciandole la fronte.
<< Où est? >> aggiunse Fleusr. <<in quale stonza dorme? >> chiese a lui e a Patrick. << Voglio che mi diciate tutto, quando sarò andata a metterli a letto. Bill...>> Fleur si rivolse a lui, accarezzandolo ma anche voltandogli il viso, per fargli capire che non avrebbe accettato tentativi di non preoccuparla, o di tenere per loro le notizie più brutte. << Mi vedreste arrabbiata come non mai, lo sapete. >>
<< Non qui...però >> consigliò Bill.
<< Il Cavillo. Di là, dove lo stampiamo. >>
<< D'accordo. >>
Fleur sorrise mesta a Patrick, dandogli la buonanotte, poi spinse avanti con dolcezza ma fermezza insieme Vick.
Rimasto solo nella cucina con l'amico, gli disse di sedersi un attimo. Era di un pallore cadaverico. Bill lo guardò, scuotendo la testa. << Non avremmo dovuto chiederlo a te. >>
Role code by Ellenroh Carrow
Edited by B.Weasley - 18/8/2013, 12:46. -
Thornton‚.
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Avevo provato a sedermi, ma ogni minuto che passava mi sentivo come una bomba che opportunamente sollecitata saltava per aria. Guardando la famiglia, mi ero come bloccato, rimanendo in silenzio e sorridendo appena, decisamente teso. Non riuscivo a sentirmi tranquillo, avevo la costante paura di dire una parola sbagliata di fronte a Vick dato che era ancora una bambina, ma per fortuna Fleur come capita l'emergenza, l'aveva fatta uscire dalla cucina. Poi ne avrei parlato anche con lei nella stanza in cui stavampavamo il cavillo e mi ripromisi che avrei quanto meno cercato le parole adatte. Non volevo essere schiattamente sincero con Fleur, perchè non la conoscevo così bene come Bill, dato che ci conoscevamo da decenni, e non volevo rischiare di ferirla.
Salutai Fleur e Vick, mi sedetti sulla sedia dopo essermi versato un bicchiere d'acqua, per poi ascoltare le parole di Bill che mi avevano riportato alla realtà.
E' stata una fortuna, invece sussurrai appena, guardandolo e alzandomi dalla sedia su cui mi ero seduto un attimo prima che mi era sembrata piena di tizzoni ardenti Hope è stata vittima di un imperio tessuto lentamente e in un modo totalmente magistrale, portata a letto e... la sua mente come ciliegina sulla torta è stata violata dalla legimanzia.. tutto per far leva sui sensi di colpa. Ah, la cosa peggiore è che si tratta di Lestrange, Rabastan mi morsi le labbra guardandolo ha visto un sacco di cose, Bill e prima che torni Fleur, beh. Posso dirti che la prima cosa che ha visto sei stato tu. Ha visto il giorno della morte di sua sorella che la tenevi tra le braccia, ha sentito l'amore che ha provato per te, il dolore il giorno del tuo matrimonio. Era straziante e posso quai dire con certezza che tutto quello che Lestrange ha fatto era perchè sperava vedessi tu i ricordi, per arrivare direttamente a te. deglutii per poi guardarlo le altre cose sono irripetibili. Per fortuna fare l'incanto Fidelius nel suo caso è servito, non sanno niente di dove siamo..
