Corrispondenza segreta.

Helga&Daphne

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  1. RainbowEater
     
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    Helga Montague * Scheda * Studente, 6^ anno


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    Era un pomeriggio come tutti gli altri: il cielo s'imbruniva prima e l'aria diveniva sempre più fredda. Segno evidente dell'avanzare spedito dell'autunno che ormai consumava le ultime giornate soleggiate di settembre per lasciar spazio al freddo e all'umidità, al vento e alle foglie secche. Io non avevo una stagione preferita fra tutte, anche se non amavo né il caldo eccessivo né il suo opposto. Dopotutto, ero sempre quella che evitava gli eccessi, quella che tendeva a destra se era opportuno farlo e che avrebbe avrebbe risposto "verde" alla domanda "qual è il colore del cielo?" se il Ministro della Magia avesse voluto che rispondessi così. Era quello che mi aveva sempre insegnato mio padre, fin da quando ero una bambina che del mondo capiva ben poco. Non occorreva mai esporsi troppo, bisognava fare il giusto ed il necessario per la corretta sopravvivenza della propria famiglia e del proprio nome. Io non lo avrei mai tramandato ai miei eredi, quindi non potevo contare sulla speranza di un lavoro migliore da parte di qualcuno. Avevo solo me ed io dovevo fare sempre il meglio per mantenere alto il nome di noi Montague. E, nonostante i miei eccessi, me la cavavo bene.
    Aspettavo una lettera di Kain. Una delle tante che io e lui ci mandavamo puntualmente per tenerci aggiornati riguardo le nostre rispettive vite. Lui per me era un fratello e, nonostante la differenza d'età, lo trovavo il mio preferito confidente. Adesso che stavo crescendo, poi, e stavo iniziando a comprendere la verità del mondo degli adulti, riuscivamo ad avere colloqui più profondi e seri. All'interno del castello non avevo molti amici e quei pochi non erano delle persone di cui potersi fidare veramente. Tutte le nobili ed antiche famiglie cercavano di mantenere alta la propria reputazione e sarebbe bastato un nonnulla per trovare qualcosa contro di lei e mandare la sua famiglia in rovina. Il potere era un gioco, solo che chi perdeva non riceveva alcun premio di consolazione. Aggiungiamo poi che la mia famiglia non era particolarmente entusiasta della mia vicinanza al cugino. Non che avessero problemi alla nostra amicizia, ma temevano che dietro ci fosse qualcosa di più, qualcosa che assolutamente non potevano permettersi.
    La gioia e l'ansia, quindi, che riempivano il mio cuore quando Kain mi scriveva era sempre qualcosa di indescrivibile. Dopo essere corsa in Guferia all'orario in cui avevo concordato nell'ultima mia lettera, trovai il suo gufo bruno appollaiato su un trespolo ad attendermi. Ritirai la lettera e scesi di corsa le scale, impugnando la lettera tra le mani e cercando un posto tranquillo dove leggerla. Non avevo molta voglia di aprirla nel dormitorio o in Sala Comune. Era vero, sicuramente il preside era ben informato della mia corrispondenza "segreta" con mio cugino, ma non avevo la stessa voglia di informare i miei compagni di scuola. A volte, le dicerie, erano peggiori della verità ed io intendevo evitare pure quelle. Decisi quindi di raggiungere le Antiche Pietre. Era un luogo di Hogwarts molto isolato, poco controllato e soprattutto evitato dalla maggior parte degli studenti delle altre casate perché ritenuto un possibile punto di incontro dei rieietti, quella feccia che non permettevano la purificazione del mondo magico. Con la grazie e l'eleganza che solamente noi Montague dal sangue italiano potevamo possedere, sistemai il mio vestito color verde smeraldo e mi sedetti su un masso bianco e poco acuminato, poggiando la schiena contro uno dei megaliti che circondavano l'antica zona magica. Presi la lettera ed iniziai ad osservarla: la ceralacca era intatta, ma un incantesimo ben fatto poteva averla messa a posto tranquillamente. Non potevo sapere se qualcuno avesse letto il contenuto di quella pergamena prima di me, ma mi toccava leggere il contenuto prima di poterne comprendere la gravità.
    Srotolai quindi la pergamena ed iniziai a leggere in silenzio, muovendo lentamente gli occhi sulle linee tracciate con l'inchiostro verde.



    * Role code by Ellenroh Carrow *
     
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  2. ~MeantToBe
     
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    Daphne Renée Lestrange * Scheda * Ravenclaw, 5th year

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    Il nuovo orario era proprio quello che ci voleva per rovinare la vita ai Corvonero: doppia pomeridiana di pozioni in coppia con i Serpeverde. Ciò stava a significare che, per tutta la durata della lezione, quelle menti sottosviluppate non solo non si sarebbero mostrate interessate, ma avrebbero continuato a farfugliare insulti a non finire. Per sua enorme fortuna, Daphne era una Lestrange e accattivarsi il suo favore, soprattutto in quel periodo, era lo scopo di gran parte di quella gente. Quando stava per uscire dalla Sala Grande, infatti, un Serpeverde del suo anno le aveva chiesto, con una nota di pseudo gentilezza, se avesse bisogno di qualcuno che le portasse la borsa. Com’era ovvio che fosse, la biondina aveva gentilmente reclinato l’offerta e si era recata nei sotterranei, dove aveva trovato un altro Serpeverde, pronto ad aprirle la porta.

    Grazie.

    Aveva farfugliato, vagamente gentile, a quel ragazzo che le stava per chiedere della festa che si sarebbe, a breve, tenuta a Villa Lestrange. Non riusciva a spiegarsi il perché di tanto fermento, dato che, essendo studenti, dubitava che potessero lasciare il castello per andare a vivacchiare.
    Per sua fortuna, la processione di Serpeverde fu interrotta dall’insegnante che, entrato in aula, aveva richiamato i propri alunni. Ellen Caulfield, la nuova insegnate, non le stava particolarmente simpatica e, a dire il vero, non sembrava una che avesse tanta voglia di lavorare. Usava, infatti, chiedere sempre alla classe, o in particolare a Daphne, di parlare della Pozione che si stava per eseguire in modo tale da poter risparmiare le sue forze.

    Lestrange, velocemente, ci parli della Pozione dell'Allegra Compagnia.

    Come si voleva dimostrare, l’insegnante aveva scelto la via più facile, come sempre.

    Il suo nome scientifico è Potus Fascinatio. Questa pozione è in grado di rendere affascinante qualsiasi cosa che circonda chi la inala sotto qualsiasi aspetto: uditivo, visivo, tattile, gustativo ed olfattivo. Funziona per inalazione dei vapori giallo paglierino e rende euforici e ben disposti verso tutti e tutto. Venne ideata da tale Lord Multus Viciousus, con intenzioni poco nobili verso belle streghe che non l’avrebbero mai trovato interessante, se non sotto incantesimo. Non riuscì mai, però, a rimediare all'inconveniente che, sotto l'effetto della Pozione dell'Allegra Compagnia, le streghe in questione non trovavano affascinante solamente lui, ma tutto quel che stava loro intorno.

    Daphne, per sua fortuna, durante ogni estate, usava anticipare qualcosa del programma di studi dell’anno da compiere e, quindi, rispose esaustivamente alla domanda che le era stata posta.

    Il procedimento è a pag…

    La professore iniziò a parlare, ma qualcosa piombò in classe e interruppe le sue parole. Era un civetta nana che Daphne subito riconobbe: Manou. Sbarrò gli occhi terrorizzata, la sua civetta aveva appena interrotto la lezione e aveva depositato due lettere: una di fronte all’insegnante e una di fronte a lei.
    La professoressa, con aria furiosa, aprì la busta e cominciò a leggere:

    Gentile professoressa, la prego di voler scusare questo inconveniente, ma abbiamo urgente bisogno dei servigi della Signorina Lestrange. Il preside è già al corrente di tutto, Stephen Montague.

    Così come tutte le persone presenti, Daphne ascoltò quelle parole terrorizzata e non ebbe il coraggio di aprire la lettera. Stephen Montague era il padre di Helga ed era uno degli amici più cari dei suoi genitori. Di che tipo di servigi aveva bisogno?

    Allora Lestrange, vada. Arrivederci.

    E, mentre tutti si aspettavano urla o una punizione, la professoressa spiazzò tutti autorizzando la ragazza ad uscire dall’aula per svolgere il suo compito non ben specificato. Mise tutta la sua roba nella borsa e strinse la lettera incriminata tra le mani. I suoi passi verso la porta, lenti ed inesorabili, furono seguiti da una marea di sguardi e di bisbigli. Uscita dall’aula, ripresa la lettera e si decise ad aprirla.

    Cara Daphne, ti scrivo dopo averne parlato sia con tuo padre, sia con il preside della scuola. Siamo molto preoccupati per Helga e abbiamo un compito per te. Mia figlia, che tu sicuramente conoscerai, temo stia intrattenendo un rapporto morboso e incestuoso con il suo prediletto cugino Kain. Spero che tu possa inviarmi delle informazioni. Con affetto, Stephen Montague.

    Lesse quelle parole tutte d’un fiato e, per poco, non scoppiò a ridere. Ma cosa importava a lei se la Montague andava o non andava a letto con il cugino? Era letteralmente sconvolta ed anche arrabbiata con suo padre che aveva contribuito a metterla in quella situazione. Oltretutto, Helga era anche una delle persone più particolari che lei avesse conosciuto in vita sua e, sebbene avessero passato molto tempo insieme, a causa dell’antica amicizia dei genitori, non erano niente più che conoscenti. Ma, poi, non potevano chiedere a qualche amica di Helga?

    Come se quella avesse amiche.


    Pensò fra sé e sé la ragazza che, intanto, era uscita dal Castello per prendere un po’ d’aria. Sarebbe andata alle Antiche Pietre dove, magari, avrebbe potuto pensare a ciò che era costretta a fare.
    Non appena arrivò lì, però, notò che la ragazza su cui doveva indagare era proprio lì, di fronte a lei. Ottimo.

    Buon pomeriggio Helga.

    Le disse resasi conto che la ragazza si era accorta della sua presenza.



    * Role code by Ellenroh Carrow *



    Edited by ~MeantToBe - 20/7/2013, 17:19
     
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  3. RainbowEater
     
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    Helga Montague * Scheda * Studente, 6^ anno


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    I miei occhi verdi scivolavano velocemente sulla pergamena, incrociando il proprio colore al verde smeraldo utilizzato da Kain. Non usava firmarsi –non che ce ne fosse mai stato bisogno, avrei riconosciuto una sua lettera tra altre mille- perché temeva per noi. Se solo una delle nostre lettere fosse capitata tra le mani sbagliate, sarebbe finito tutto, tutto. Non era ben definito il tipo di rapporto che ci univa, ma qualunque esso fosse stato, a me piaceva ed avrei lottato anche con i denti, pur di mantenerlo vivo.
    Kain era l’unica persona cara che avevo, l’unico con cui condividevo quasi ogni segreto o dubbio o pensiero o emozione. Mi era stato vicino in molteplici occasioni ed ero giunta ad un livello di un morboso bisogno di vederlo o leggere semplicemente ciò che scriveva, immaginandomi la sua voce.

    Cara Helga,
    ti scrivo queste poche righe, promettendoti di scriverti di più la prossima volta. Purtroppo, in questi giorni sono in casa dei miei genitori e sai meglio di me quanto stiano attenti a chi scrivo e che cosa scrivo. Settimana scorsa una delle domestiche ha fatto cadere la scatola di ebano in cui contengo tutti i ricordi delle nostre corrispondenze e, credo, sia corsa a spifferare tutto a mia madre. Credo anche di capire perché mi abbiano consigliato di assumerla. Ci controllano e ipotizzo inizieranno a farlo maggiormente dopo l’incidente di cui ti ho parlato. Quindi ti prego, da adesso in poi, poni particolare attenzione a tutto ciò che scrivi. Sto rischiando molto nel parlare così apertamente, potrebbero intercettare la lettera ed informare le nostre famiglie proprio mentre tu leggi questa pergamena, anche se io mi auguro di no.
    Passando ora a cose più allegre, ho una bellissima notizia da darti! Finalmente hanno accolto la mia richiesta al Ministero e settimana prossima farò un colloquio per niente di meno che il Ministero della Pace! Non so a quale ufficio mi inseriranno, ma io spero vivamente l’ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Ci crederesti mai? Io che ho un ruolo in quello che è questo nuovissimo mondo. Sono estremamente emozionato, anche perché nel momento in cui avrò una carriera solida, potrò fare quel che voglio senza dovermi preoccupare di nulla. Ovviamente mi sto riferendo a te, ed è inutile specificare. Tu hai ben capito a cosa mi sto riferendo.
    Tu invece? L’ultima volta mi avevi parlato del compito di Trasfigurazione non andato particolarmente bene. I tuoi genitori che hanno detto? Spero non si siano arrabbiati troppo. Io, sai, evito di parlargli di te per evitare domande indiscrete.
    Come sta andando in generale? Gli studenti si sono abituati a questo cambio di direttive prese dalla scuola?
    Adesso devo proprio scappare. Mi auguro di ricevere tue notizie al più presto e che tutto vada sempre per il meglio.
    Un grosso bacio.

    Lessi e rilessi più volte la lettera, aggrottando la fronte innumerevoli volte. Temevo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, ma speravo di riuscire a tenere un profilo basso ancora a lungo. I nostri genitori avevano sempre notato delle stranezze nel nostro rapporto, ma mi ero augurata non fosse mai stato niente di eccessivamente preoccupante.

    <i>Questa non ci voleva…

    Mormorai alludendo al discorso delle lettere. La fortuna era che non le aveva lette e che quindi potevano essere nascoste in un nuovo luogo, questa volta meno banale di una semplice scatola di legno.
    Fui invece felice di notare che la sua carriera lavorativa stava prendendo una svolta. Lavorare al Ministero della Pace era un grande onore, una carica di grandi responsabilità, e sicuramente la sua famiglia sarebbe stata molto orgogliosa di lui. Io lo ero già, ovviamente, anche se avevo sempre saputo che quel ragazzo avrebbe fatto grandi cose.
    Sorridendo poi mi dedicai all’ultima parte della lettera. Quando arrivavano le domande, era giunto il momento dei saluti, e mi dispiaceva attestare la brevità di quella lettera. Avevo atteso così tanto tempo prima di riceverla e poi finiva così velocemente, senza darmi quasi il tempo di comprendere di aver saputo qualcosa di nuovo sul suo conto.
    A me come andava? Come al solito. Le soddisfazioni che non avevo da alcune materie, le ricavavo dalla mia nuovissima ed interessante posizione che avevo acquisito all’interno dell’edificio scolastico. Aggiungendo inoltre il mio carattere estremamente gelido e sprezzante, ero riuscita a gestire tutti quelli attorno a me. Non che mi temessero, ma per lo meno mi rispettavano e quello a me bastava. Non avevo voglia di avere a che fare con la gente, dover dare spiegazioni e tutte quelle altre cose. Vivevo benissimo per conto mio.
    Proprio mentre rimuginavo sulle mille cose a cui Kain mi aveva dato modo di pensare, sentii dei passi farsi largo sull’erba. Mi voltai sorpresa, pronta ad aspettarmi chiunque mossa dai sensi di colpa, quando notai che invece si trattava solamente di Daphne. La conoscevo da quando eravamo bambine, ma non aveva destato in me un particolare interesse. Non eravamo mai andate oltre le forme di cortesie e di limitata conversazione, ecco. Era una studentessa molto diligente ed il suo ostinarsi a stare tra i Corvonero poneva gli insegnanti in una situazione difficoltosa, non sapendo come comportarsi. Quella, vedendo che avevo notato il suo arrivo, mi salutò con voce atona.
    Mi raddrizzai con la schiena e piegai velocemente la pergamena, intanto che ricambiavo il saluto.

    Ciao Daphne. Non mi aspettavo qualcuno venisse qui. E’ un luogo così…isolato.

    Mormorai, cercando di far apparire il mio gesto estremamente naturale. Dopotutto, la mia era una corrispondenza privata e avevo tutto il diritto di tenerla segreta a chiunque desiderassi. Non feci nemmeno l’errore dei dilettanti, mentendo con aria poco convincente riguardo il mittente. Era la prima cosa che metteva l’altro su chi va là ed io, non avevo la benché minima intenzione di permetterle di ficcare il naso nei miei affari.



    * Role code by Ellenroh Carrow *
     
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