Pomeriggio libero.

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  1. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    La ragazza, mentre Snow parlava, ascoltò con attenzione quello che lui aveva da dire. Sembrava essere vivamente interessata a ciò che lui aveva da dire, e questo lo rese ancora più sicuro di quello che era normalmente. Un paio di volte a Snow sembrò di vederla sorridere ed annuire, ma era troppo infervorato per osservarla bene. Quando lui ebbe finito, lei commentò

    Non posso che essere d'accordo con te.

    Lui la guardò sorpreso per qualche secondo. Certo, evidentemente era diversa dai classici Serpeverde con in mente solo la purezza di sangue, ma non pensava che davvero la pensasse così. Evidentemente la sua famiglia non era riuscita a farle il "lavaggio del cervello" o cose del genere, come Snow immaginava che facessero per far diventare così tutti i Serpeverde. Doveva essere particolarmente acuta.
    Comunque, dopo aver ascoltato il commento di lei, il sorriso di Snow si allargò decisamente molto. Doveva sembrare un idiota.
    La ragazza ascoltò anche quello che il ragazzo disse dopo, parlando dei Serpeverde e degli esami. Dopo disse semplicemente

    L'orario sarebbe da rivedere.

    Il ragazzo ci pensò un secondo, poi ridacchiò. Fare le ore con i Serpeverde era certo frustrante, ma spesso ci si divertiva molto. Recentemente, per cause di forza maggiore, si poteva ridere molto di meno, ma erano comunque spassosissime le figure che alcuni Serpeverde facevano. Una volta, a Incantesimi, un ragazzo aveva fatto volare il proprio vasetto di inchiostro in testa al professore, per errore. Certo, non tutti erano così imbranati, come è ovvio. Alcuni riuscivano a padroneggiare subito anche gli incantesimi più difficili: solitamente, andavano in giro a vantarsene, finendo poi sotto qualche scherzo di Raven. Se prima o poi avessero scoperto l'amico di Snow, avrebbero potuto espellerlo!

    Be', sarebbe interessante, ma in fondo va bene anche così. Vedere quelle serpi mi fa solo venire voglia di diventare ancora più bravo e di batterli tutti!

    Snow non sapeva nemmeno perché diceva queste cose a lei. La conosceva da pochissimo, e un po' delle cose che aveva detto erano molto compromettenti. E se lei avesse mai deciso di dirlo a qualcuno, sarebbe stata la parola di un Purosangue contro quella di un Mezzosangue. Certo, quella ragazza non gli sembrava un tipo del genere, e Snow sperava vivamente che fosse davvero così.
    Il ragazzo ridacchiò quando lei disse che dipendeva da come i Serpeverde avevano superato i G.U.F.O.. Aveva saputo di un paio di loro promossi anche con un paio di "T", ma ormai non ci si poteva stupire più di niente.

    Un consiglio: questo non farlo.

    Disse poi lei, accompagnando la frase ad uno strano gesto. Il ragazzo si stupì e guardò attentamente la mano della ragazza vicino alla sua. Era morbida, ma un po' fredda. Un gesto tipico delle "classi alte"? O solo un gesto casuale? Be', non era poi così brutto, anzi era piacevole.

    Ok, ricevuto. Ma, questo, è tipico delle famiglie nobili? Oppure è qualcosa di tuo?

    Chiese sorridendo leggermente il ragazzo. La guardò incuriosito, ma non fece alcun segno di voler interrompere quel gesto. Come aveva già pensato, era piacevole. E raramente un'altra ragazza a parte sua madre e sua sorella lo aveva toccato. Senza contare le spinte e i pugni di Frelia, ovviamente, che sembrava amare picchiarlo, con pugni, cuscini o libri. DI solito, però, cercava sempre di non fargli male.





    * Role code by Ellenroh Carrow *

     
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  2. ~MeantToBe
     
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    Daphne Renée Lestrange * Scheda * Ravenclaw, 5° anno

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    Non seppe mai se allungare la mano verso quel ragazzo fosse un gesto con un qualche significato. Sicuramente, non era stato né premeditato, né pensato, la sua mano si era spontaneamente e angelicamente diretta verso quella mano protesa in un gesto che a tutti avrebbe fatto capire che il ragazzo fosse un Mezzosangue. Era probabile che la ragazza l’avesse fatto anche perché, inspiegabilmente, si sentiva, in un certo senso protettiva nei confronti di chi, purtroppo, veniva vessato continuamente.

    Se si comportano così, però, se lo cercano.

    Pensò fra sé e sé la ragazza. Si vergognò, però, del suo pensiero. Era indubbiamente vero che loro Purosangue, oltre che a causa dei nomi, riconoscevano i Mezzosangue per i loro atteggiamenti, ma era altrettanto vero che era limitante e alquanto infantile cambiare se stessi per conformarsi alla società malsana in cui si era costretti a vivere.

    Beh, ma con i tempi che corrono.

    Continuò a pensare la ragazza. Questo pensiero, in un certo qual modo, servì alla biondina stessa come una sorta di giustificazione per quello precedente. Era sicuramente vero che l’identità personale dovesse essere preservata, ma non sfoggiare le proprie origini sarebbe comunque stata una mossa furba. Alcuni Serpeverde, infatti, seppur Purosangue, dovevano specificare il loro stato, perché appartenenti a qualche famiglia che, per qualche ragione, non si era riuscita ad inserire nel giro di coloro che contavano qualcosa nel Mondo Magico. I Purosangue, soprattutto quelli che discendevano dal ramo dei Lestrange e dei Black, erano infatti molto selettivi e, spesso, non permettevano a nessuno di insediarsi nelle loro compagnie. E, ovviamente, i genitori di Daphne non erano stati da meno ed era per questo che, sebbene avesse una casa al mare, non le era mai stato permesso di invitare nessuna delle sue compagne di stanza. Con il solo risultato che Daphne passava l’estate in solitudine o, al massimo, con i suoi irritanti cugini. Inoltre, un altro risultato non trascurabile era che, a causa delle restrizioni imposte dai genitori, Daphne non aveva amici.

    L’amicizia non esiste, Didi. Diffida di chi ti è amico solo perché sei una Lestrange.

    Le parole di sua madre Helené le balzarono in mente. Peccato che, come Daphne le aveva ripetuto svariate volte, solo i Purosangue volevano esserle amici perché lei era una Lestrange. Quelli delle altre Casate, invece, se proprio avessero avuto l’esigenza di sfruttarla, lo avrebbero sicuramente fatto per qualcosa che concerneva le sue abilità nell’ambito scolastico, come per esempio compiti e cose del genere. Perché, insomma, era ovvio, palese e, anche, evidente che nessun Grifondoro o Corvonero, per non parlare di nessun Tassorosso, avrebbe mai desiderato sedersi al tavolo con Lestrange, Malfoy e Black.

    Ok, ricevuto. Ma, questo, è tipico delle famiglie nobili? Oppure è qualcosa di tuo?

    Le parole del ragazzo le fecero eco in mente. Come spesso le capitava, si era estraniata ed aveva continuato a fare quello che stava facendo. Il problema era che, in tutto quel lasso di tempo, aveva continuato a stringere la mano del ragazzo.

    No, non era nulla.

    Si limitò a dire, evidentemente imbarazzata, mentre ritirava la mano.



    * Role code by Ellenroh Carrow *

     
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  3. Lord Arawn
     
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    Snow Lucifer * Scheda * Gryffindor, 6h year


    La ragazza sembrava essere persa nei suoi pensieri, tanto che all'inizio non sembrò sentire cosa aveva detto Snow. Il ragazzo si ritrovò a guardarla, incuriosito ancora più di prima.

    Ma a cosa mai starà pensando?

    COntinuò a fissarla, ma lei sembrava non rispondere. A Snow venne voglia di battere, piano si intende, un pugno sulla testa di lei e provare a chiedere "c'é nessuno?", ma poi pensò che sarebbe stata una cosa parecchio scortese e anche decisamente infantile. Anche se gli capitava spesso di farlo. Con la sua sorellina, Blair, giocava spesso in questo modo. Uno, spesso lui, faceva finta di dormire. Lei poi arrivava e batteva sulla sua testa un paio di volte con il pugnetto, per poi chiedere "c'é nessuno qui?". Lui di solito non rispondeva qualche secondo, poi, quando lei si avvicinava, lui apriva gli occhi di scatto e gridava "BUH!". Era ricompensato dalle grida di sua sorella e dalle sue risate.
    Sì, lui non aveva vergogna ad ammetterlo, gli piaceva molto giocare con sua sorella. Da quando lei era nata, spesso d'estate tralasciava i compiti per stare con lei e farla divertire. E anche lui si divertiva un sacco. Era davvero bello avere una persona del genere...e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla.
    Finalmente, la ragazza sembrò riscuotersi. Ritirò la mano, e a Snow sembrò, solo per un attimo, che lei fosse diventata un poco rossa...ma probabilmente era solo una sua impressione.

    No, non era nulla.

    Il ragazzo annuì, capendo. Cioè, non capendo in realtà. Cercò qualcosa per rimettere la ragazza a proprio agio.

    Be'...non era male, comunque.

    Proprio una bella frase...

    Snow, avanti! Di una della tue solite cose!

    Snow restò in silenzio per qualche secondo.

    Ecco...cosa ne pensi del Quidditch?

    Il ragazzo cercò di cambiare argomento, per una delle poche volte nella sua vita. Davvero non sapeva come trarsi fuori da quella situazione imbarazzante. Ad ogni modo, era un argomento su cui poteva parlare, almeno lui. Lui adorava quello sport, era così veloce, così d'azione, così...splendido, davvero. Quando poteva, amava prendere la sua scopa e volare, fino ad arrivare in alto, così in alto che tutto sembrava delle dimensioni di una formica. Lo faceva sentire bene, lo faceva sentire vivo.





    * Role code by Ellenroh Carrow *

     
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17 replies since 13/7/2013, 12:05   142 views
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